kondor17
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venerdì 31 luglio 2015
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la 25a foto, quintessenza del tao.
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Ben Stiller disegna un film divertente e pieno di sorprese, in cui interpreta il ruolo di Walter, archivista di Life. La celebre rivista americana sta però per essere chiusa e trasformata in .com e i suoi dipendenti licenziati. Anche Cherill, quindi, la collega da cui è attratto e che cerca di contattare online. Walter Mitty è timido, impacciato, difetta di autostima e sostituisce la vita reale con viaggi onirici che lo proiettano in mondi paralleli, facendolo diventare lo zimbello dei tagliateste incaricati, un manipolo di ignoranti esecutori. Ma Walter ha un amico, un fotografo di grido, Sean O'Connell, autore di immagini che occupano stabilmente la prima pagina e che Walter sviluppa e e archivia.
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Ben Stiller disegna un film divertente e pieno di sorprese, in cui interpreta il ruolo di Walter, archivista di Life. La celebre rivista americana sta però per essere chiusa e trasformata in .com e i suoi dipendenti licenziati. Anche Cherill, quindi, la collega da cui è attratto e che cerca di contattare online. Walter Mitty è timido, impacciato, difetta di autostima e sostituisce la vita reale con viaggi onirici che lo proiettano in mondi paralleli, facendolo diventare lo zimbello dei tagliateste incaricati, un manipolo di ignoranti esecutori. Ma Walter ha un amico, un fotografo di grido, Sean O'Connell, autore di immagini che occupano stabilmente la prima pagina e che Walter sviluppa e e archivia. Nel suo dipanarsi apparentemente sconclusionato, solo alla fine si comprende il messaggio. Se il cammino è il Tao, Sean (Penn) "interviene" con mano divina sul futuro della gente vera, che ha dato la vita per cose e lavori veri, alzandosi ogni mattino alle 7 per lunghi decenni, con un sogno nel cassetto e tanti nella testa. Quegli esseri umani, capaci di giocare e rimettersi in gioco, di sentire il profumo dell'aria fresca e di divertirsi viaggiando, magari in bici o in Skateboard. Bellissimi i paesaggi artici e Himalayani, curata la fotografia e la musica. Adoro da sempre Shirley MacLaine.
Il film non è scevro di lacune. Molti aspetti vengono trascurati a beneficio di una scorrevolezza e di una spontaneità che alla fine paga. Molto piacevole. Voto 7
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themaster
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sabato 23 aprile 2016
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quando l'autore lascia una parte di sè nell'opera
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Probabilmente questo film in sè non merita quattro stelle però Ben Stiller,volendo considerare il suo passato da regista,attore e sceneggiatore,sicuramente le merita e anche di più. Sì perchè siamo davanti ad un'autore che riesce sempre a imparare dai propri errori e offrire prodotti emozionanti e sempre godibili,fatta eccezione per Zoolander 2 che anche dopo più visioni mi risulta abbastanza stanco e privo di mordente,tuttavia non è il caso di questo The Secret Life of Walter Mitty,che riesce ad essere divertente,emozionante,di ampio respiro e mai troppo banale a parte per un paio di scelte ma che nell'ottica del film per famiglie ci stavano abbastanza.
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Probabilmente questo film in sè non merita quattro stelle però Ben Stiller,volendo considerare il suo passato da regista,attore e sceneggiatore,sicuramente le merita e anche di più. Sì perchè siamo davanti ad un'autore che riesce sempre a imparare dai propri errori e offrire prodotti emozionanti e sempre godibili,fatta eccezione per Zoolander 2 che anche dopo più visioni mi risulta abbastanza stanco e privo di mordente,tuttavia non è il caso di questo The Secret Life of Walter Mitty,che riesce ad essere divertente,emozionante,di ampio respiro e mai troppo banale a parte per un paio di scelte ma che nell'ottica del film per famiglie ci stavano abbastanza.
Stiller mette in scena poi un personaggio,quello di Walter Mitty che è un carattere molto potente e dotato di un carisma eccezionale con cui lo spettatore si immedesima sin dalle prime inquadrature,personaggio che è riuscito ad emozionare e a commuovere anche una persona filosoficamente pessimista come me.
Questo è un film che vive di emozioni genuine e mai troppo suggerite,mette in gioco una regia di ampio respiro,con paesaggi bellissimi e scene molto dinamiche,inoltre fa ampio uso di effetti visivi che risultano sempre molto spettacolari nonostante la loro palese finzione,inoltre dalla seconda metà in poi la trama ingrana come non mai e avanza in crescendo fino al poetico e bellissimo finale che,per quanto buonista stringe il cuore a chi è avvezzo a provare ogni tanto qualcosa di genuino.
The Secret Life of Walter Mitty fa utilizzo di musiche molto suggestive che come accompagnamento sonoro all'azione funzionano egregiamente,tra tutte spicca la bellissima Far Away di Josè Gonzalez,artista che io stimo tantissimo e che con la sua voce angelica accompagna molte delle peripezie di Walter,fino al gran finale che chiude il cerchio in maniera perfetta,da citare poi una bellissima e graziosa Kristen Wiig che porta in scena un character veramente completo,con un carattere forte e dolce allo stesso tempo,un personaggio femminile con cui immedesimarsi e poi si arriva alla parte migliore di tutto il film recitativamente parlando ovvero l'immenso Sean Penn,che compare precisamente in una scena ma Ben Stiller gli ha messo in bocca alcune delle battute più commuoventi e poetiche di tutto il film,inoltre è da notare l'importanza delle parole nel film che vengono ampiamente utilizzate,tuttavia non da mai la sensazione di essere troppo verboso e anzi da molta più importanza all'immagine che non ai dialoghi nonostante la già nominata rilevanza delle parole,inoltre la componente onirica è sfruttata non tantissimo ma con fare divertente e divertito da parte del regista.
The Secret Life of Walter Mitty è il classico film che tutti dovrebbero vedere,che aiuta a sognare e a vivere straordinarie avventure come il protagonista,un film che incita al movimento e all'avventura:"Esci muoviti un pò che la vita è breve" sembra dirti questo film ed è significativo che Stiller abbia ormai raggiunto la mezza età,una cosa che adoro è quando l'autore lascia una parte di sè all'interno della sua opera,allo stesso modo questo film ha preso una parte di me e l'ha fatta sua come quasi nessun'altro film aveva fatto. The Secret Life of Walter Mitty è il trionfo delle emozioni,quelle sane,sincere,che molte persone (me incluso) si sono dimenticate e che questa pellicola di grande spessore fa riaffiorare,un filmetto? probabilmente,non un capolavoro? Assolutamente,ma un film che si è guadagnato una parte del mio cuore come raramente è successo. Voto 8/10
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visual_man
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venerdì 3 gennaio 2014
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la ricetta di ben stiller contro le crisi
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ben stiller prova a maturare. e ci riesce, confezionando un bel film, ben diretto e ben girato, con un fantastico cameo di sean penn che più in parte di così non si potrebbe.
le vicende di walter mitty ci dicono che per superare le fasi più critiche della vita, soprattutto alla soglia dei 50 anni - perdere il lavoro, sentire la vecchiaia incombere, conquistare l'anima gemella prima che sia troppo tardi - bisogna rimettersi completamente in gioco, anche rischiando grosso. occorre, insomma reinventarsi. se poi, a parte gli effetti speciali della prima parte del film, fanno da sfondo stupende inquadrature nche farebbero invidia al national geographic, anche lo spettacolo è assicurato.
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ben stiller prova a maturare. e ci riesce, confezionando un bel film, ben diretto e ben girato, con un fantastico cameo di sean penn che più in parte di così non si potrebbe.
le vicende di walter mitty ci dicono che per superare le fasi più critiche della vita, soprattutto alla soglia dei 50 anni - perdere il lavoro, sentire la vecchiaia incombere, conquistare l'anima gemella prima che sia troppo tardi - bisogna rimettersi completamente in gioco, anche rischiando grosso. occorre, insomma reinventarsi. se poi, a parte gli effetti speciali della prima parte del film, fanno da sfondo stupende inquadrature nche farebbero invidia al national geographic, anche lo spettacolo è assicurato. pellicola questa a mio avviso perfettamente complementare a un anno da leoni con jack black e owen wilson, anche in quel caso avventurarsi per il mondo ha un effetto salvifico. insomma, con walter mitty si ride, si riflette e ci si meraviglia. forse il finale è un po' scontato, ma funzionale
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00fran
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mercoledì 8 gennaio 2014
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un inno alla vita
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Walter Mitty è il foto editor della rivista Life che sta per trasferirsi esclusivamente sul web, per l'ultima copertina manca il fotogramma più importante e in quel momento Walter prenderà in mano il suo destino intraprendendo un'avventura che non aveva mai nemmeno immaginato.
Walter, Walter Mitty. Stereotipo dell'impiegato moderno omologato alla massa, gran lavoratore, nessuno svago, amore segreto per la collega d'ufficio anch'essa in una relazione complicata. Un mix perfetto per il classico film hollywoodiano, e invece no. Il regista Ben Stiller costruisce un personaggio semplice ben radicato nel nostro immaginario un personaggio in cui ognuno di noi può riconoscersi. Ma il vulnerabile, timido e prevedibile Walter prenderà in mano la sua vita, compirà il viaggio che ogni uomo deve compiere per trovare se stesso per poi rinascere come uomo nuovo.
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Walter Mitty è il foto editor della rivista Life che sta per trasferirsi esclusivamente sul web, per l'ultima copertina manca il fotogramma più importante e in quel momento Walter prenderà in mano il suo destino intraprendendo un'avventura che non aveva mai nemmeno immaginato.
Walter, Walter Mitty. Stereotipo dell'impiegato moderno omologato alla massa, gran lavoratore, nessuno svago, amore segreto per la collega d'ufficio anch'essa in una relazione complicata. Un mix perfetto per il classico film hollywoodiano, e invece no. Il regista Ben Stiller costruisce un personaggio semplice ben radicato nel nostro immaginario un personaggio in cui ognuno di noi può riconoscersi. Ma il vulnerabile, timido e prevedibile Walter prenderà in mano la sua vita, compirà il viaggio che ogni uomo deve compiere per trovare se stesso per poi rinascere come uomo nuovo.
Sono un'inguaribile sognatrice che si "incanta" immaginando una vita migliore e il Walter di Ben Stiller mi ha proprio conquistata, è un inno alla vita a vivere il presente a scappare da quella monotonia che a volte sembra intrappolarci per non mollarci più.
Incantevole anche la metafora del fotogramma perduto, il più importante, l'ultima copertina di Life Megazine prima di trasferirsi esclusivamente sulla piattaforma digitale. Il pezzo mancate per completare una vita.
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iuriv
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mercoledì 7 gennaio 2015
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bravo ben.
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Se una cosa si può dire dopo aver visto questo film è che Ben Stiller deve amare molto il cinema. Questa passione per il mezzo traspare dalle citazioni, concentrate soprattutto nei momenti onirici della prima parte, ma anche dalla costruzione delle scene, che legano musica e immagini in modo a volte davvero emotivo.
La trama verte sul tentativo di Mitty di recuperare un negativo scomparso, ma sostanzialmente tratta una storia di formazione, in cui il protagonista deve abbandonare i sogni a occhi aperti per fiondarsi in un'avventura che simboleggia la vita vera.
La messa in scena di Stiller prevede un protagonista molto diverso tra l'inizio e la fine della visione.
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Se una cosa si può dire dopo aver visto questo film è che Ben Stiller deve amare molto il cinema. Questa passione per il mezzo traspare dalle citazioni, concentrate soprattutto nei momenti onirici della prima parte, ma anche dalla costruzione delle scene, che legano musica e immagini in modo a volte davvero emotivo.
La trama verte sul tentativo di Mitty di recuperare un negativo scomparso, ma sostanzialmente tratta una storia di formazione, in cui il protagonista deve abbandonare i sogni a occhi aperti per fiondarsi in un'avventura che simboleggia la vita vera.
La messa in scena di Stiller prevede un protagonista molto diverso tra l'inizio e la fine della visione. Se nella prima parte a dominare la vita di Walter sono i sogni, con tanto di imbarazzanti momenti di spegnimento, nel corso della pellicola la realtà delle cose prende il sopravvento. Il modo di preparare questa trasmigrazione è una delle cose migliori riuscite al regista, che scegliere quasi di fonderle, confondendo il protagonista (che poi è sempre lui), ma anche lo spettatore che in alcuni momenti non sa se quello su schermo stia davvero succedendo al povero Mitty, oppure sia frutto della sua immaginazione.
Tutto il film è pervaso da una certa leggerezza di base, che giustifica l'assurdità dei suoi passaggi. L'intenzione di Stiller, infatti, pare quella di fornire al suo pubblico una commedia, magari un po' diversa rispetto a quelle a cui è abituato, ma comunque riconducibile facilmente al resto delle sue lavorazioni.
Il risultato è efficace a tratti. La prima parte funziona davvero molto bene, anche grazie all'emotività che il regista riesce a fornire utilizzando delle riprese ricercate e un grande lavoro di post-produzione. Poi il ritmo perde un po' di tono, più per una cattiva gestione che per una reale scelta stilistica, secondo me. Sembra quasi che questo lavoro sia venuto un filo troppo lungo rispetto a ciò che gli autori avevano in mente e in alcuni punti soffre di una certa ridondanza. Stiller, inoltre, non chiede a se stesso di ravvivare i momenti fiacchi con qualche gag, tenendo l'aspetto meramente demenziale a freno, al fine di offrire un'esperienza meno caciarona del solito. Il divertimento comunque non manca, sia all'interno alcune scene, che nella costruzione narrativa vera e propria.
Pur essendo messo in scena dignitosamente, comunque, il film non sfugge a una trama che offre una soluzione scontata che va a cercare la commozione. Va detto che, visto come si svolge la pellicola, forse si tratta anche di scelte obbligate.
Alla fine Walter Mitty è un film piacevole, a tratti davvero bello esteticamente, e godibile. Soffre qua e la, è vero, ma a me è parsa evidente la passione di Stiller nel costruirlo e nel metterlo in scena. E se una caratteristica simile attraversa lo schermo, difficilmente si rimane delusi.
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luigi chierico
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giovedì 18 giugno 2015
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film d'evasione
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E’ proprio vero che in genere la maggior parte delle persone si chiude in un cinema per evadere,sembra una contraddizione in termini,ma provate ad andare a vedere questo film e ne uscirete convinti. Niente di speciale se non la fantasia del protagonista Walter Mitty, un ottimo Ben Stiller, raccontata da Ben Stiller nelle vesti di regista. I suoi sogni bizzarri e divertenti sono un pretesto per far sognare anche lo spettatore, sognare luoghi lontani, paesaggi maestosi, mare, monti, strade, campi e spazi che pochi potranno andare a vedere, e tutti sognano. Ben Stiller e Walter Mitty ci conducono per mezzo mondo dalla Groenlandia alla Norvegia, dal Tibet all’Islanda. Il protagonista deve recuperare il negativo di una fotografia andato perso, sulla base di alcuni elementi si mette quindi in viaggio alla ricerca del suo fotografo per recuperare una copia della fotografia “perfetta”.
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E’ proprio vero che in genere la maggior parte delle persone si chiude in un cinema per evadere,sembra una contraddizione in termini,ma provate ad andare a vedere questo film e ne uscirete convinti. Niente di speciale se non la fantasia del protagonista Walter Mitty, un ottimo Ben Stiller, raccontata da Ben Stiller nelle vesti di regista. I suoi sogni bizzarri e divertenti sono un pretesto per far sognare anche lo spettatore, sognare luoghi lontani, paesaggi maestosi, mare, monti, strade, campi e spazi che pochi potranno andare a vedere, e tutti sognano. Ben Stiller e Walter Mitty ci conducono per mezzo mondo dalla Groenlandia alla Norvegia, dal Tibet all’Islanda. Il protagonista deve recuperare il negativo di una fotografia andato perso, sulla base di alcuni elementi si mette quindi in viaggio alla ricerca del suo fotografo per recuperare una copia della fotografia “perfetta”. Tutta qui la trama. Ma al cinema non si va, come ho detto più volte, solo per conoscere una storia. Sono tante le motivazioni che fanno apprezzare un film e sono soggettive e temporali. Lo stesso spettatore può in un certo momento desiderare di vedere un musical, in un altro un western, come un film d’amore o una tragedia, e così via. Come comparare, per esempio, “Via col vento” con “Il posto delle fragole”? Un fotografo alla ricerca di un fotografo, un pretesto per fare di un film leggero e divertente un grande spettacolo documentaristico, una patinata rivista turistica di immagini che molti non vedranno mai, che sono sì vere e reali ma resteranno sempre e solo sulla carta. Dal mio “Piccolo mondo antico”, per dirla con un bel film di Mario Soldati (leggi dello regista il premio Strega” Le lettere da Capri”), ho visto la Groenlandia, il Mare del Nord, l’Islanda, il Tibet, l’Himalaya, l’Afganistan ecc. Magnifici tramonti boreali, aurore, grandi strade deserte, ghiacciai, tanto verde, paesi a dimensione umana con poche case ben curate, di tanti colori vivaci, con gente semplice e gentile, al di là della fantasia ed immaginazione di Walter Mitty. L’Islanda con i suoi enormi pascoli ed il suo fascino. L’incontro col fotografo Sean O’Connell (Sean Penn) offre l’occasione di meditare sulla battuta: “Le cose belle non si mostrano”, bisogna cercarle, saperle trovare e poi saperle guardare, come lo stupendo esemplare di leopardo che appare a Walter. In definitiva un buon film d’evasione con tante belle immagini riprese magnificamente,da capolavoro,che ti porti via, ti accompagnano per un pezzo,finché il tuo ”Piccolo mondo antico” non ti riporta tra le tue strade dissestate ed affollate, nello smog, tra le tue case di cemento per 13,5 milioni di abitanti (TOKIO !),schisccisto da grattacieli, e così col buio invece che cominciare a sognare, prendi atto della tua realtà. Mitty lavora per la rivista Life, che significa Vita, giunto all’ultimo numero. A voi due innamorati dico: Non lasciate tutti i vostri sogni chiusi nel cassetto, il mondo vi attende con tutte le sue bellezze per essere ammirato e rispettato, per non dire insieme a Walter:”Una volta sapevo chi volevo essere,cosa volevo fare”. chibar22@libero.it
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enigmista12
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martedì 4 agosto 2015
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noi come mitty (io per primo)
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Walter Mitty è un impiegato della rivista Life (Vita) archivista delle immagini. Innamorato, perdutamente di una collega e succube dei capi di lavoro, Mitty trova maggior svago nella sua immaginazione, dove è protagonista di grandi avventure. Un giorno si scopre che la rivista cartacea verrà chiusa, per essere sostituita con una online; per l'immagine della copertina dell'ultimo numero si pensa di inserire il rullino n.25 del celebre fotografo Sean O'Collen. Tuttavia questo non si trova, e Mitty si ritroverà coinvolto in un'incredibile avventura che gli farà vivere la vita per la prima volta. Dopo essere stato un guardiano notturno in un magico museo, Stiller si cimenta nei panni dello sfigato che sa farsi valere, riuscendosci alla perfezione.
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Walter Mitty è un impiegato della rivista Life (Vita) archivista delle immagini. Innamorato, perdutamente di una collega e succube dei capi di lavoro, Mitty trova maggior svago nella sua immaginazione, dove è protagonista di grandi avventure. Un giorno si scopre che la rivista cartacea verrà chiusa, per essere sostituita con una online; per l'immagine della copertina dell'ultimo numero si pensa di inserire il rullino n.25 del celebre fotografo Sean O'Collen. Tuttavia questo non si trova, e Mitty si ritroverà coinvolto in un'incredibile avventura che gli farà vivere la vita per la prima volta. Dopo essere stato un guardiano notturno in un magico museo, Stiller si cimenta nei panni dello sfigato che sa farsi valere, riuscendosci alla perfezione. I grandi sognatori non potranno non paragonarsi a Mitty, e desiderare di partire per un'avventura come ha fatto lui (Enigmista12 presente: sono una fan della fantasia , e quanto vorrei che a volte non esistesse un confine tra immaginazione e realtà!). Una menzione d'onore anche per la Wiig e McLaine, eccellenti come sempre.
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lukebd84
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sabato 9 luglio 2016
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non per tutti...
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Questo film lo possono apprezzare in pochi. Perché? Perché è un film che appare lento e senza una trama ben sviluppata... MA! Invece non è così... solo chi non ha mai messo alla prova se stesso nella natura si annoia e non capisce il senso profondo della storia.
Ho camminato per 1 mese nel cammino di Santiago de Compostela e il film richiama e rispecchia perfettamente quel meraviglioso cambiamento interiore che avviene mettendosi alla prova in questo modo. Purtroppo non può essere compreso da chi non l'ha mai vissuto in prima persona e la bellezza di questo film si nasconde a questo tipo di pubblico.
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fabio
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domenica 3 febbraio 2019
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bella forma, povero di contenuto
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Dopo un' inizio promettente il film si ripete: offre bellissimi paesaggi e poco altro. Fa sorridere e qualche volta ci si intenerisce davanti alle paradossali situazioni in cui si viene a trovare il protagonista.
Stiller è azzeccato nella parte del mite e onesto Mitty: sognatore innamorato, capace di lanciarsi all'avventura nei luoghi più estremi pur di recuperare una foto.
Bella anche l'idea di rendere omaggio alla rivista Life ed alle sue mitiche copertine. Allora cosa manca? Forse si è dato molto spazio ad alcuni aspetti e trascurato altri. Ad esempio la storia d'amore tra Mitty e la collega poteva essere scritta meglio. Pure l'incontro con il fotografo così tanto inseguito si esaurisce in un dialogo imbarazzante.
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Dopo un' inizio promettente il film si ripete: offre bellissimi paesaggi e poco altro. Fa sorridere e qualche volta ci si intenerisce davanti alle paradossali situazioni in cui si viene a trovare il protagonista.
Stiller è azzeccato nella parte del mite e onesto Mitty: sognatore innamorato, capace di lanciarsi all'avventura nei luoghi più estremi pur di recuperare una foto.
Bella anche l'idea di rendere omaggio alla rivista Life ed alle sue mitiche copertine. Allora cosa manca? Forse si è dato molto spazio ad alcuni aspetti e trascurato altri. Ad esempio la storia d'amore tra Mitty e la collega poteva essere scritta meglio. Pure l'incontro con il fotografo così tanto inseguito si esaurisce in un dialogo imbarazzante. "Anyway", come dicono gli americani quando vogliono cambiare tono, questo film vi farà passare due orette sul divano senza annoiarvi e se amate sognare ad occhi aperti, magari di scalare l'Himalaya o un vulcano islandese, qui c'è qualcosa che vi potrà allettare.
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giulio andreetta
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giovedì 5 dicembre 2019
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ottima fotografia, film discreto
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Questa è una pellicola che ha più di qualche punto di forza. Innanzitutto la splendida fotografia, un vero piacere per gli occhi che si perdono in questi paesaggi al limiti dell'incredibile: le maestose e sconfinate montagne dell'Himalaya, e un'Islanda selvaggia e solitaria. Di certo la sceneggiatura, pur costruita in modo solido e credibile ricalca un poco gli stereotipi delle pellicole di genere sentimentale, ma ho trovato in ogni caso ben delineato dal punto di vista psicologico il protagonista maschile (Stiller). Molto meno la protagonista femminile, anche se ben impersonata dalla Wiig. Un personaggio veramente intrigante è poi quello offerto dall'interpretazione di Sean Penn, in ottima forma, sempre concentrato e convincente nella recitazione.
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Questa è una pellicola che ha più di qualche punto di forza. Innanzitutto la splendida fotografia, un vero piacere per gli occhi che si perdono in questi paesaggi al limiti dell'incredibile: le maestose e sconfinate montagne dell'Himalaya, e un'Islanda selvaggia e solitaria. Di certo la sceneggiatura, pur costruita in modo solido e credibile ricalca un poco gli stereotipi delle pellicole di genere sentimentale, ma ho trovato in ogni caso ben delineato dal punto di vista psicologico il protagonista maschile (Stiller). Molto meno la protagonista femminile, anche se ben impersonata dalla Wiig. Un personaggio veramente intrigante è poi quello offerto dall'interpretazione di Sean Penn, in ottima forma, sempre concentrato e convincente nella recitazione. Molto interessante, inoltre, appare il tema del viaggio. I temi trattati in questa pellicola mi ricordano quelli di un classico romanzo di formazione: in questo caso la maturazione umana e affettiva di un povero impiegato, Ben Stiller, che vive nel grigiore di una monotonia lavorativa ed esistenziale si manifesta attraverso la ricerca del viaggio, dell'avventura. Il tema non è certo nuovo nella letteratura e nel cinema, tuttavia, come si diceva, non ci si annoia perché le immagini, a volte parlano da sole, quasi facendo dimenticare la trama. Stiller, bisogna ammetterlo, sembra trovarsi a suo agio nella direzione di questo film, che si allontana in parte dallo stile comico della sua produzione precedente. Non un capolavoro, ma perfetto se si vuole passare una serata non impegnativa e rilassante.
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