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martedì 14 gennaio 2014
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onestà dimenticata
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Le vicende di un Hobbit, narrate da Tolkien tempo fa, vengono riassorbite e modificate da Peter Jackson, per la creazione di un fantasy le cui radici paiono trascurate, quindi appassite. Se l'immensa onestà intellettuale di Jackson si palesò nella trilogia del "Signore degli anelli", dimostrando profonda umiltà nell'approccio al racconto epico e riproponendolo attraverso l'immenso lavoro che tutti conosciamo, ne "Lo Hobbit" il regista contraddice se stesso, improvvisandosi quello che non fu, cioè modellatore di idee, sviluppatore del pensiero tolkeniano.
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Le vicende di un Hobbit, narrate da Tolkien tempo fa, vengono riassorbite e modificate da Peter Jackson, per la creazione di un fantasy le cui radici paiono trascurate, quindi appassite. Se l'immensa onestà intellettuale di Jackson si palesò nella trilogia del "Signore degli anelli", dimostrando profonda umiltà nell'approccio al racconto epico e riproponendolo attraverso l'immenso lavoro che tutti conosciamo, ne "Lo Hobbit" il regista contraddice se stesso, improvvisandosi quello che non fu, cioè modellatore di idee, sviluppatore del pensiero tolkeniano. Da qui la decisione di prendere il volumetto discreto, narrante una storia altrettanto discreta, e vestirlo da kolossal, inventando collegamenti con la più nobile storia e traviandone completamente le ragioni. Il secondo dei film fino ad ora usciti portava con se le responsabilità che il primo capitolo non si era accollato, tra le quali una concreta caratterizzazione dei personaggi e una narrazione da consolidare. Un primo tempo voglioso, dai ritmi sostenuti e dalle trovate di sceneggiatura articolate e piacevoli (la vicenda di Beorn, dapprima temibile creatura, poi ospite impensato, con i nani che trovano rifugio nel paradosso della sua dimora, da lui stesso e dagli orchi) e dai toni quasi aulici, lasciava intravedere le potenzialità di un racconto stimolante.
Nel secondo tempo il messaggio diventa chiaro, e i timori realtà: Jackson si sostituisce a Tolkien, inventando presuntuosamente dinamiche impossibili da immaginare un secondo prima: la narrazione rimane compatta e scandita, ma il contenuto si fa posticcio e televisivo: personaggi inventati assumono ruoli di rilievo, ed ecco che Tauriel, azzeccata nella dolce fisionomia di Evangeline Lily e nelle spettacolari scene di azione elfiche delle quali non riusciremo mai a saziarci, inizia a caricarsi di troppi minuti, di presunti Flirt interrazziali (scelta quantomai sacrilega) e diventa simbolo di una deriva che trova le sue cause in una sceneggiatura presuntuosa, invadente e veramente poco onesta: il film diventa operazione commerciale senza scrupoli. Così si sbiadiscono ruoli e concetti, svilendo il luogo di appartenenza delle diverse razze, la cui misticità e misteriosità si mostrava nella capacità di proporre il personaggio, e nei limiti definiti di tradizioni osannate, in contrasto a peculiarità del tutto inventate che si appiattiscono in tratti comuni, facendo risultare ogni razza molto più simile agli umani.
Se ci distacchiamo dalla presenza dello scrittore (operazione quantomeno discutibile, che equivale a buttare in mare un forziere d'oro) si intuiscono comunque l'immensa capacità registica palesata nelle sequenze d'azione dove la padronanza dell'inquadratura non è solo consapevole, ma completamente amalgamata al divertimento dell'immagine, nei mirabolanti salti e capriole, parte integrante di coreografie esaltanti e virtuose. Le scenografie da antologia dettano spazi alla bella fotografia, impreziositi dalla sempre azzeccata colonna sonora. Smaugh è la potente conferma di un attore (Benedict Cumberbatch) e della capacità sia tecnica che immaginifica dei professionisti degli effetti speciali.
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lore64
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sabato 4 gennaio 2014
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la desolazione dell'intelligenza
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Si tratta di una clamorosa operazione commerciale: completamente disinteressato a riprodurre la fiaba di Tolkien, il regista ci propone un kolossal all’americana (ispirato allo Hobbit solo nella trama generale) ricalcato sul Signore degli anelli (per sfruttarne il successo commerciale) ma completamente privo dello stile e della serietà che caratterizzavano la prima trilogia.
La trama è completamente sconvolta e si è deciso di fare tre parti anziché due per moltiplicare gli incassi. Naturalmente il regista ci zeppa dentro i personaggi del Signore degli anelli per invogliarne gli ammiratori a pagare il biglietto.
Io non sono un purista e non avrei avuto nulla da ridire (anzi avrei apprezzato) l’abbandono dell’approccio fiabesco in favore di uno epico se quest’epica non si risolvesse in un mélange di cartone animato e manga di arti marziali.
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Si tratta di una clamorosa operazione commerciale: completamente disinteressato a riprodurre la fiaba di Tolkien, il regista ci propone un kolossal all’americana (ispirato allo Hobbit solo nella trama generale) ricalcato sul Signore degli anelli (per sfruttarne il successo commerciale) ma completamente privo dello stile e della serietà che caratterizzavano la prima trilogia.
La trama è completamente sconvolta e si è deciso di fare tre parti anziché due per moltiplicare gli incassi. Naturalmente il regista ci zeppa dentro i personaggi del Signore degli anelli per invogliarne gli ammiratori a pagare il biglietto.
Io non sono un purista e non avrei avuto nulla da ridire (anzi avrei apprezzato) l’abbandono dell’approccio fiabesco in favore di uno epico se quest’epica non si risolvesse in un mélange di cartone animato e manga di arti marziali. Il film è un rutilare frenetico quanto stucchevole di scene di battaglia che dell’elemento fiabesco conservano soltanto il totale disinteresse verso la minima verosimiglianza. Jackson radicalizza ulteriormente la tendenza, che già aveva rovinato le scene di combattimento del Signore degli anelli, a risolvere i combattimenti in stile Karate Kid anni 70 che con un unico movimento del braccio lancia 6 coltelli e centra sei gole di nemici a 100 metri di distanza.
Inesistente lo studio dei personaggi, ridotti a ombre (meglio: a personaggi di un cartone animato) che passano senza soluzione di continuità da un barbagliare di lame al successivo. Completamente irrilevante ai fini della trama la presenza di Legolas e dell’elfa, che fra l’altro, impegnati in continui (oltreché incongruenti e tutti uguali fra loro) ammazzamenti di orchi dimettono le poche vestigia di elficità (carattere ultraterreno, bellezza eterea ecc.) che Jackson era riuscito a conferire loro nel Signore degli anelli. Grottesca, politically correct e assolutamente inconciliabile coi caratteri di base dell’universo tolkeniano la storia d’amore fra elfa e nano, apprezzabile solo dai credenti nel pregiudizio antirazzista.
Nella migliore tradizione del polpettone hollywoodian, gli effetti speciali sono meravigliosi, la scenografia stupenda, il drago Smaug memorabile, e c’è tutto quanto serve a piacere al gregge di minori (di anni ovvero di spirito) che prediligono una serata con Troy o Star Wars alla lettura dei poemi anglosassoni di Tolkien in originale. Un film più simile a King Kong che non a The Lord of the Rings, che piacerà ai fruitori delle idiozie propinate al gregge dalla filmografia di massa. Una spaventosa caduta di tono.
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(di hollyver07)
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franco svizzero
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lunedì 30 dicembre 2013
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peter jackson...ti amo ma ti odio...
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Sono appena appena uscito dal cinema, e mi dispiace molto di avere tutte queste sensazioni negative che mi ronzano nella testa. Contrariamente a quello che scrivono molti io le ho avute anche dopo la visione della trilogia del Signore degli Anelli, ogni santissima volta che uscivo dal cinema. Evidentemente ho dei problemi con la regia di Peter Jackson (estesa a tutti i suoi lavori) vorrei tanto sapere se anche a qualcun'altro i suoi film fanno questo effetto, cioè...io il suo "ritmo" proprio non lo capisco, non lo digerisco, film allungati fino all'inverosimile con rallentamenti, silenzi che sembrano significativamente profondi ma che in realtà non comunicano alcunchè, decine di sottotrame superflue, pochissimi dialoghi, personaggi che non si fa in tempo (cavolo in tre ore!) ad approfondire.
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Sono appena appena uscito dal cinema, e mi dispiace molto di avere tutte queste sensazioni negative che mi ronzano nella testa. Contrariamente a quello che scrivono molti io le ho avute anche dopo la visione della trilogia del Signore degli Anelli, ogni santissima volta che uscivo dal cinema. Evidentemente ho dei problemi con la regia di Peter Jackson (estesa a tutti i suoi lavori) vorrei tanto sapere se anche a qualcun'altro i suoi film fanno questo effetto, cioè...io il suo "ritmo" proprio non lo capisco, non lo digerisco, film allungati fino all'inverosimile con rallentamenti, silenzi che sembrano significativamente profondi ma che in realtà non comunicano alcunchè, decine di sottotrame superflue, pochissimi dialoghi, personaggi che non si fa in tempo (cavolo in tre ore!) ad approfondire. Ormai direi che questo è un suo marchio di fabbrica, è proprio il suo stile, talmente di maniera e senz'anima che diventa veramente prevedibile. Alla fine sono tre le cose che di solito non mi vanno giù: il ritmo dei sui film, la sceneggiatura e in questo caso... Di una cosa in cosa in particolare sento di voler esprimere un opinione, ne sento parlare sempre bene, ma io non riesco a capire come possa piacere LA COLONNA SONORA, io proprio non ce la faccio, non ho mai sentito una colonna sonora.....mi verrebbe da dire....una colonna sonora "peggiore" di questa in un colossal da storia del cinema! è leeeeentaaaaa, pachidermicaaaaa, note luuuuuunghe luuuuunghe, poche melodie... sembrano lentissime inspirazioni ed espirazioni, (essendo praticamente identica a quella del signore degli anelli e contando che ogni episodio dura dalle tre alle quattro ore, ho come l'impressione di aver visto da dieci anni un solo film senza fine! e questo paradossalmente non mi piace, mi annoia a morte!)forse sono io abituato a colonne sonore come quelle di Jurassic Park o Ritorno al Futuro, veloci brillanti, dal ritmo incalzante, (ascoltate Silvestri, Willams, il primo Elfman, ma anche lo stesso Shore in altri film...) che sottolineavano ogni azione, ma che al momento opportuno esplodevano nell' epico tema principale! Nel Signore degli Anelli mi sembrava già più accettabile (nel primo, dove ancora i leit-motiv non venivano riproposti fino alla noia) ma qui non esiste un tema principale, e tornano i motivi (ancora una volta) della trilogia del signore degli anelli.....eccheppalle!!!! queste sono critiche gratuite e non avrei il diritto di farle conoscendo lo sforzo titanico che c'è dietro la creazione di film del genere, chiunque sappia qualcosa di cinema, non chi si accontenta solo di vedere e commentare i prodotti finiti, ma chi conosce anche il processo creativo, "artigianale" del cinema dovrebbe pensarci almeno due volte prima di criticare in qualunque modo gente che prende sulle spalle progetti di queste dimensioni, voglio vedere chi di noi sarebbe in grado anche solo di cominciare lavori così complessi. Io veramente stimo all'infinito Jackson, Shore e tutti questi personaggi che ci rallegrano la vita, gli farei il baciamano, però mi sento di dire che spero che in futuro qualcuno porti avanti questo modo di concepire il cinema fantastico, ma che impari a dosare meglio le nuove possibilità e confezionarle in modo meno mastodontico e un po' più artistico, con più raffinatezza, più contenuti. Da questo punto di vista i film di jackson mi sembrano ancora un po' degli abbozzi confusi rispetto a quello che potrebbe essere il nuovo cinema fantastico del futuro.
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(di hollyver07)
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tom86
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domenica 12 gennaio 2014
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lo hobbit: la desolazione di peter jackson
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Premetto che ho sempre deriso quelli che criticavano le messe in scena cinematografiche dei loro libri preferiti lamentandosi della scarsa fedeltà o focalizzandosi su piccole differenze, ma, dopo aver visto questo film, credo di aver qualcosa da dire in proposito, cogliendo un po' troppo alla lettera le infauste parole "liberamente ispirato a..." gli sceneggiatori hanno liberamente e senza rimorsi sventrato la trama originale. In questo film si assiste ad un mischia di personaggi aggiunti senza particolare motivo in scene che non esistono in un ambiente selvaggio che poteva essere narnia o la terra di mezzo, il tutto intriso di una vena comica molto poco comica, e durante le due ore abbondanti di proiezione si percepiscono chiaramente le forzature nella storia che diventa inevitabilmente noiosa.
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Premetto che ho sempre deriso quelli che criticavano le messe in scena cinematografiche dei loro libri preferiti lamentandosi della scarsa fedeltà o focalizzandosi su piccole differenze, ma, dopo aver visto questo film, credo di aver qualcosa da dire in proposito, cogliendo un po' troppo alla lettera le infauste parole "liberamente ispirato a..." gli sceneggiatori hanno liberamente e senza rimorsi sventrato la trama originale. In questo film si assiste ad un mischia di personaggi aggiunti senza particolare motivo in scene che non esistono in un ambiente selvaggio che poteva essere narnia o la terra di mezzo, il tutto intriso di una vena comica molto poco comica, e durante le due ore abbondanti di proiezione si percepiscono chiaramente le forzature nella storia che diventa inevitabilmente noiosa. Oramai il cinema ha preso questa tremenda piega (dettata dall'artistica necessità di ottenere incassi maggiori) di suddividere una storia breve in più film lunghi anche laddove (come in questo caso) non è possibile per via di una trama troppo esigua, da qui l'intervento determinante degli sceneggiatori che ricoprono un ruolo di coautori e diluiscono il più possibile la storia e del regista che propone una serie di lunghissime inquadrature sui green screen dello studio di realizzazione. Quanto mi mancano i tempi in cui i film finivano e non si interrompevano nella scena clou!!
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steo89
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mercoledì 18 dicembre 2013
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questo è un capolavoro!
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Io non capisco come mai ultimamente noi italiani non riusciamo più ad apprezzare i (bei) film senza scadere in critiche inutili...sappiamo tutti che Lo hobbit è 1 libro di poche centinaia di pagine,sappiamo tutti che la storia è più breve ecc ecc....ma io trovo che questi ultimi 2 film di Peter Jackson siano veramente all'altezza della vecchia trilogia! soprattutto io ho apprezzato tantissimo il fatto che ci siano state delle variazioni che secondo me hanno arricchito moltissimo la storia senza stonare. Se io voglio vedere esattamente la storia senza variazioni mi leggo il libro, ma se vado al cinema io voglio godermi un bel film che sia tratto dal libro ma so già che è praticamente impossibile che sia palese palese identica al libro! per questo non capisco le persone che si lamentano delle variazioni, delle aggiunte solo per far vedere che sanno la storia.
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Io non capisco come mai ultimamente noi italiani non riusciamo più ad apprezzare i (bei) film senza scadere in critiche inutili...sappiamo tutti che Lo hobbit è 1 libro di poche centinaia di pagine,sappiamo tutti che la storia è più breve ecc ecc....ma io trovo che questi ultimi 2 film di Peter Jackson siano veramente all'altezza della vecchia trilogia! soprattutto io ho apprezzato tantissimo il fatto che ci siano state delle variazioni che secondo me hanno arricchito moltissimo la storia senza stonare. Se io voglio vedere esattamente la storia senza variazioni mi leggo il libro, ma se vado al cinema io voglio godermi un bel film che sia tratto dal libro ma so già che è praticamente impossibile che sia palese palese identica al libro! per questo non capisco le persone che si lamentano delle variazioni, delle aggiunte solo per far vedere che sanno la storia..bravi! ma se lo sapete allora non andate a vedere il film! e soprattutto non potete dare 2 pallini o dire che è un film noioso e brutto la desolazione di smaug! Ma vi siete soffermati a vedere la bellezza della fotografia,della colonna sonora, SMAUG ( e ho detto tutto)e dell'arricchimento (l'introduzione di legolas e tauriel) che PJ ha magistralmente offerto a una storia che sarebbe rimasta quella di un bel libro per bambini ( qual'è appunto lo hobbit) trasformandola in una trama ben congegnata e scorrevole. Per me questo film non ha nulla a che invidiare alla vecchia trilogia, anzi per me rimane uno dei migliori di PJ. quindi il mio consiglio è di andare a godersi 160 minuti di puro cinema tralasciando le futili critiche che danneggiano inutilmente questo capolavoro assoluto. Chi ne capisce di cinema e chi apprezza tolkien veramente come me apprezzera questo film!
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steo89
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giovedì 19 dicembre 2013
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capolavoro per veri amanti di tolkien
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tralasciando le inutili critiche che i finti "puristi" di Tolkien lasciano, questo film è un capolavoro assoluto sotto tutti i punti di vista e ve lo dice uno che ha letto effettivamente tutti i libri di Tolkien compresi il Silmarillion e i figli di Hurin. Io ho apprezzato moltissimo il lavoro magistrale che PJ ha fatto e soprattutto è riuscito grazie alla sua bravura a trasformare un semplice libro per bambini in un qualcosa di più epico e profondo ampliando e aggiungendo particolari alla trama senza modificarne il tema di fondo. Chi ama davvero la Terra di Mezzo e Tolkien apprezzerà a pieno questo film. chi fa finta di aver letto lo Hobbit allora saprà solo criticarlo inutilmente facendo finta di essere un espertone.
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tralasciando le inutili critiche che i finti "puristi" di Tolkien lasciano, questo film è un capolavoro assoluto sotto tutti i punti di vista e ve lo dice uno che ha letto effettivamente tutti i libri di Tolkien compresi il Silmarillion e i figli di Hurin. Io ho apprezzato moltissimo il lavoro magistrale che PJ ha fatto e soprattutto è riuscito grazie alla sua bravura a trasformare un semplice libro per bambini in un qualcosa di più epico e profondo ampliando e aggiungendo particolari alla trama senza modificarne il tema di fondo. Chi ama davvero la Terra di Mezzo e Tolkien apprezzerà a pieno questo film. chi fa finta di aver letto lo Hobbit allora saprà solo criticarlo inutilmente facendo finta di essere un espertone. Quindi il mio consiglio è di godervi questo effettivo capolavoro e lasciatevi trasportare di nuovo nelle meraviglie della Terra di Mezzo!
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conte orlok
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sabato 21 dicembre 2013
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cosa non si fa per i soldi
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Troppo digitale, poche battaglie, troppe gag nanesche. Un’occasione persa. Questo in sintesi il mio disappunto uscendo dalla sala dopo la prima de "Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug". Ma andiamo con ordine: prima di farmi linciare da orde di fan offesi dal lapidario commento, provo a spiegarmi meglio. Punti a favore del film: il nuovo doppiaggio di Gandalf mi dà meno fastidio del solito. Polemica inutile. Punti a sfavore: Gandalf non c'è! Nonostante il suo bel faccione campeggi sulla locandina, Sir Ian McKellen fa capolino soltanto nei primi minuti e in una scena, assente nel libro, in cui per un attimo ho trovato inquietanti similitudini tra la magia di Mithrandir e la genkidama di son Goku.
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Troppo digitale, poche battaglie, troppe gag nanesche. Un’occasione persa. Questo in sintesi il mio disappunto uscendo dalla sala dopo la prima de "Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug". Ma andiamo con ordine: prima di farmi linciare da orde di fan offesi dal lapidario commento, provo a spiegarmi meglio. Punti a favore del film: il nuovo doppiaggio di Gandalf mi dà meno fastidio del solito. Polemica inutile. Punti a sfavore: Gandalf non c'è! Nonostante il suo bel faccione campeggi sulla locandina, Sir Ian McKellen fa capolino soltanto nei primi minuti e in una scena, assente nel libro, in cui per un attimo ho trovato inquietanti similitudini tra la magia di Mithrandir e la genkidama di son Goku.
Ho già detto troppo digitale? Sarà il 3D, saranno i 48 fotogrammi per secondo (il doppio del solito, bisognerà farci l'occhio), ma tutto questo iperrealismo ha finito per sortire un indesiderato effetto collaterale: il film è fastidiosamente lucido, patinato come le tette sui calendari Pirelli. Jackson trasporta Tolkien nell'era del grande fratello e io resto perplesso: se nelle scene d'azione il risultato è spettacolare sotto tutti i punti di vista (ci si sente effettivamente nel vivo dell'azione), nel resto del film lo è molto meno, lasciando la sensazione, paradossale visti i milioni spesi, di vedere un prodotto a basso budget. In questo tripudio di alta risoluzione gli effetti in CGI risultano fastidiosamente visibili e quindi anche meno credibili di quelli visti nella trilogia dell'anello (e sono passati più di due lustri da allora). L'effetto "oro liquido" è grottesco, e a un certo punto si ha l'impressione di vedere Bilbo (Martin Freeman) recitare da solo in un immenso green screen. Persa completamente l'illusione del cinema.
Poco lo spazio lasciato a personaggi importanti come Beorn il mutaforma (truccato per l'occasione dai costumisti del "Fantabosco"), in favore dell'illustre ritorno di Legolas (sempre più terminator di orchi) e della new entry Tauriel, elfa silvana creata appositamente da Jackson per inscenare un ridondante triangolo amoroso (qualcuno ha detto Eowyn-Aragorn-Arwen?).
L'assenza alla sceneggiatura di Guillermo del Toro (inizialmente, come sappiamo, coinvolto nella preparazione del film) purtroppo si avverte più del dovuto e Jackson, al contrario di Tolkien, è più bravo a tagliare che a inventare storie nuove. Vedere Legolas surfare sugli scudi nemici poteva essere divertente dieci anni fa, in un contesto diverso. Oggi, a 40 anni suonati, Orlando Bloom risulta un po' ridicolo. Sarebbe stato meglio concedergli un dignitoso cammeo come fatto con Frodo nel primo capitolo.
Alla fine, tutte queste aggiunte di copione riescono ad allungare il brodo fino a sfiorare le canoniche tre ore, al termine delle quali non si ricorda, ahimè, nessuna scena o dialogo memorabile, e quando finalmente le cose iniziano a "scaldarsi", ecco spuntare i titoli di coda tra lo sconcerto generale (Peter, non ci siamo dimenticati di come finiva “Le Due Torri”!).
Facendo due conti viene da pensare che si poteva fare tutto e meglio in due film, come pure era previsto nel progetto originario. Al box office avrebbe incassato di meno, ma avrebbe rispettato di più l’incolpevole Tolkien, il suo capolavoro, e l’intelligenza dello spettatore.
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davidalcor
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domenica 15 dicembre 2013
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bello senz'anima
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Lo Hobbit - La desolazione di Smaug è un film tecnicamente perfetto, con alcune sequenze scenograficamente fantastiche, e un 3d in hfr che non ha rivali proprio perché a differenza del normale 3d a 24 fotogrammi al secondo, riproduce le immagini e i movimenti in modo molto più realistico e fluido permettendo un maggiore coinvolgimento visivo. Ma Peter Jackson, ahimè, ha perduto l'ispirazione, manca l'atmosfera fantastica e epica che si respirava nella trilogia del Signore degli Anelli e la sceneggiatura è debole, forse anche perché il libro ha troppi punti deboli, ci sono troppi nani sulla scena e sono difficili da caratterizzare. Quindi a mio parere, siamo sempre al livello di "Un viaggio inaspettato" ma con anche un ulteriore punto debole: la colonna sonora, che non lascia il segno a differenza dei brani stupendi a cui il signore degli Anelli ci aveva abituato e che, rispetto al film precedente, manca anche dell'unico pezzo suggestivo che era "Misty Mountain" a cui ci stavamo affezionando.
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Lo Hobbit - La desolazione di Smaug è un film tecnicamente perfetto, con alcune sequenze scenograficamente fantastiche, e un 3d in hfr che non ha rivali proprio perché a differenza del normale 3d a 24 fotogrammi al secondo, riproduce le immagini e i movimenti in modo molto più realistico e fluido permettendo un maggiore coinvolgimento visivo. Ma Peter Jackson, ahimè, ha perduto l'ispirazione, manca l'atmosfera fantastica e epica che si respirava nella trilogia del Signore degli Anelli e la sceneggiatura è debole, forse anche perché il libro ha troppi punti deboli, ci sono troppi nani sulla scena e sono difficili da caratterizzare. Quindi a mio parere, siamo sempre al livello di "Un viaggio inaspettato" ma con anche un ulteriore punto debole: la colonna sonora, che non lascia il segno a differenza dei brani stupendi a cui il signore degli Anelli ci aveva abituato e che, rispetto al film precedente, manca anche dell'unico pezzo suggestivo che era "Misty Mountain" a cui ci stavamo affezionando. L'introduzione di Legolas e Tauriel non modificano il risultato: i personaggi di questo film non entrano nel cuore come quelli del signore degli anelli. In definitiva Lo Hobbit - La desolazione di Smaug è un'opera più che discreta, se paragonata alla media dei film in circolazione, con anche punte di eccellenza, ma non si può, neanche sforzandosi, non fare i paragoni con la trilogia precedente e rimanere delusi, perché siamo molto lontani dal capolavoro che è stato il Signore degli anelli.
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steo89
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giovedì 19 dicembre 2013
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capolavoro per veri amanti di tolkien
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leggendo alcune recensioni sono stupefatto vedendo che a questo film a volte vengono dati 2 pallini...chi ama tolkien ama soprattutto il lavoro che sta facendo PJ perchè è riuscito a far evolvere un bel libro per bambini in qualcosa di più maestoso e tecnicamente impeccabile sotto tutti gli aspetti ( colonna sonora,fotografia,effetti speciali ed evoluzione della trama). chi non apprezza a fondo questo film vuol dire che non riesce più ad apprezzare la terra di mezzo in tutti i suoi aspetti. io ho letto tutti i libri di tolkien compreso il silmarillion e i figli di Hurin e vi garantisco che tutte le aggiunte o variazioni(che non precludono la trama)sono più che apprezzabili.
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leggendo alcune recensioni sono stupefatto vedendo che a questo film a volte vengono dati 2 pallini...chi ama tolkien ama soprattutto il lavoro che sta facendo PJ perchè è riuscito a far evolvere un bel libro per bambini in qualcosa di più maestoso e tecnicamente impeccabile sotto tutti gli aspetti ( colonna sonora,fotografia,effetti speciali ed evoluzione della trama). chi non apprezza a fondo questo film vuol dire che non riesce più ad apprezzare la terra di mezzo in tutti i suoi aspetti. io ho letto tutti i libri di tolkien compreso il silmarillion e i figli di Hurin e vi garantisco che tutte le aggiunte o variazioni(che non precludono la trama)sono più che apprezzabili.Ormai quando esce un bel film sappiamo solo criticarlo senza soffermarci sulla bellezza effettiva che esso può offrire,come questo film. Quindi il mio consiglio è di godervi nella sala più bella della vostra città questo assoluto capolavoro che per me è uno dei migliori dei 5 di PJ e se siete veri amanti di Tolkien e non degli "pseudo Puristi" lo apprezzerete a pieno!
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nick16
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domenica 12 gennaio 2014
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i 13 nani portano sfiga
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Il film mi ha veramente deluso. Quando ho visto il primo film mi sono detto: "anche il primo Singnore degli Anelli era meno bello degli altri, speriamo che capiti anche qui." Invece no, se possibile il secondo è anche più brutto, infatti il primo film aveva una sua storia ed doveva rappresentare, per me, il viaggio fino alla montagna ma invece il viaggio persiste per tutto il 2 e solo negli ulimi 20 minuti si vede apparire il drago, e riguardo a esso avrei un paio di cose da dire: quandoè sotto l'oro è molto più grand di come è in realtà, nel primo film non veniva detto che Smaug era in grado di parlare né che poteva essere ferito solo da una freccia nera lanciata da un arco di vento, per me queste cose dovevano essere chiarite nel primo film, così come la profezia e la storia dell'erede.
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Il film mi ha veramente deluso. Quando ho visto il primo film mi sono detto: "anche il primo Singnore degli Anelli era meno bello degli altri, speriamo che capiti anche qui." Invece no, se possibile il secondo è anche più brutto, infatti il primo film aveva una sua storia ed doveva rappresentare, per me, il viaggio fino alla montagna ma invece il viaggio persiste per tutto il 2 e solo negli ulimi 20 minuti si vede apparire il drago, e riguardo a esso avrei un paio di cose da dire: quandoè sotto l'oro è molto più grand di come è in realtà, nel primo film non veniva detto che Smaug era in grado di parlare né che poteva essere ferito solo da una freccia nera lanciata da un arco di vento, per me queste cose dovevano essere chiarite nel primo film, così come la profezia e la storia dell'erede. Alcune scene si potevano decisamente evitare come quando viene raccontata la storia del mutaforma o tutta la parte del reame degli elfi; i ragni giganti ricordano Shelob, il ragno che incontra Frodo nel Il Ritorno del Re. I combattimenti, o quel poco che a voler essere generosi si può definire tale, sono troppo affollati e non si capisce chi stia combattendo, ciò accade perchè al film manca un personaggio che lo sostenga, soprattutto nelle scene di lotta, come faceva Aragonr nella prima trilogia. Il finale crea il malumore, ma è necessario perchè se si vuole girare un terzo film (io penso che ne bastassero 2 ben fatti) bisogna avere un motivo per farlo, a meno che la combricola sia così sfigata da affrontare disavventure pure nel ritorno verso la contea.
Ultimi commento: la leggenda all'interno del film dice che se ci fosse stata un'altra freccia nera il drago sarebbe morto (e da qui si può ben capire come muore Smaug), allora io mi chiedo perchè non hanno utilizzato quella che viene regalata al chiattaioloda suo padre, che guarda caso veniva considerato un fallito perchè non aveva ucciso il drago e il figlio deve restituire onore alla propria stirpe e casuamente incontra i nani che vogliono uccidere Smaug (che novità)
Nel film viene ripetuto più volte che Bilbo è lo scassinatore, cioè colui che deve forzare un ingresso, però poi all'interno della montagna viene mandato solo lui, ma allora a cosa serve adare in 15? Potevano semplicemente andare in 3 o 4 in modo da essere più furtivi e poi lasciare faretutto a Bilbo.
Speriamo che il 3 non deluda più di molto.
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