kondor17
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domenica 15 giugno 2014
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che sorpresa! ottimo film.
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Pif confeziona e recita un film veramente bello, con una Capotondi per me stratosferica e in generale con una ricostruzione ed attori tutti più che all'altezza. Forse proprio Pif stesso è un tantino stucchevole e ripetitivo, nei gesti e nel'latteggiamento, ma glielo perdoniamo no? Il film narra la storia di Arturo, dal concepimento (carina lanimazione degli spermatozoi) sino a quando lui stesso diventa padre, cogliendo tale spunto per narrare in parallelo, senza quasi mai cadere nella retorica, e questo è un merito, la storia dei protagonisti, nel bene e nel male, della Sicilia negli anni della dc e di Andreotti.
Ottime le musiche ed il montaggio, nonche indovinata la scelta di utilizzare il format del racconto di formazione, quasi fosse un diario di bordo.
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Pif confeziona e recita un film veramente bello, con una Capotondi per me stratosferica e in generale con una ricostruzione ed attori tutti più che all'altezza. Forse proprio Pif stesso è un tantino stucchevole e ripetitivo, nei gesti e nel'latteggiamento, ma glielo perdoniamo no? Il film narra la storia di Arturo, dal concepimento (carina lanimazione degli spermatozoi) sino a quando lui stesso diventa padre, cogliendo tale spunto per narrare in parallelo, senza quasi mai cadere nella retorica, e questo è un merito, la storia dei protagonisti, nel bene e nel male, della Sicilia negli anni della dc e di Andreotti.
Ottime le musiche ed il montaggio, nonche indovinata la scelta di utilizzare il format del racconto di formazione, quasi fosse un diario di bordo. Un film dolce e sottile, divertente e amaro allo stesso tempo, che fa sorridere ma soprattutto riflettere. Un film che rilancia il cinema italiano d'autore. Bello bello
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melvin ii
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mercoledì 11 giugno 2014
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il divo giulio fa sempre discutere
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Il biglietto d’acquistare per “La mafia uccide solo d’estate” è 1)Manco regalato 2)Omaggio 39Di pomeriggio 4)Ridotto 5)Sempre
Ieri sera non avendo la possibilità di vedere in diretta i David di Donatello su Rai Movie, leggevo i vari commenti alla premiazione su Twitter. Ho seguito la battaglia di premi tra “La Grande Bellezza” e “Il Capitale umano” senza appassionarmi un granchè onstamente. Quando è stato proclamato vincitore come miglior regista esordiente Pif per “La mafia uccide solo d’estate” ho sorriso da siciliano e mi sono acceso il sigaro. E’ stata buon annata per il cinema italiano, sono usciti fuori nuovi talentuosi registi.
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Il biglietto d’acquistare per “La mafia uccide solo d’estate” è 1)Manco regalato 2)Omaggio 39Di pomeriggio 4)Ridotto 5)Sempre
Ieri sera non avendo la possibilità di vedere in diretta i David di Donatello su Rai Movie, leggevo i vari commenti alla premiazione su Twitter. Ho seguito la battaglia di premi tra “La Grande Bellezza” e “Il Capitale umano” senza appassionarmi un granchè onstamente. Quando è stato proclamato vincitore come miglior regista esordiente Pif per “La mafia uccide solo d’estate” ho sorriso da siciliano e mi sono acceso il sigaro. E’ stata buon annata per il cinema italiano, sono usciti fuori nuovi talentuosi registi. Pif ha vinto con merito sconfiggendo una concorrenza agguerrita. Confesso che conoscevo poco Pif. anche se “nato televisivamente” alle Iene e poi esploso con il programma “Il Testimone”su MTV, onestamente visto solo una volta e ritenuto noioso. Quando lo scorso novembre uscì il suo film d’esordio con Cristiana Capotondi, ero davvero curioso. Molti in passato hanno scritto di mafia e soprattutto hanno tentato di raccontare il legame tra i siciliani e la criminalità organizzata. Temevo che “La Mafia uccide solo d’estate” potesse essere un altro film d’aggiungere alla serie. Invece sono stato smentito dai fatti.
Pif racconta la questione mafiosa con una storia, riuscito mix tra favola e documentario,tale da appassionare e soprattutto commuovere lo spettatore. Il protagonista è Arturo(Alex Bisconti davvero bravo)bambino palermitano ,costretto a crescere in una Palermo soffocata dai tentacoli mafiosi e politici di Riina e Ciancimino, e che ha il suo personale “eroe” e “mentore”in Giulio Andreotti. Arturo è innamorato di Flora(Capotondi) e cercherà in tutti i modi di attirare la sua attenzione. E’ anche un bambino curioso così si inventa giornalista e decide d’intervistare per il giornale della scuola il Generale Carlo Alberto della Chiesa. Avrà come consigliere d’amore il Giudice Rocco Chinnici e come vicino di colazione l’ispettore Boris Giuliano. Tutti servitori dello Stato uccisi dalla mafia nel corso degli anni. La prima parte del film è sicuramente la più riuscita e divertente, la seconda con Arturo adulto risulta più scontata e prevedibile. La sceneggiatura è semplice e lineare, ma ben scritta e originale nella prima parte. I dialoghi nelle loro semplicità risultano comunque coinvolgenti e credibili. La regia di Pf piace e convince anche se ha un taglio più televisivo e nella seconda parte il film perde un po’ di ritmo e incisività.
Il finale, giusto mix tra documentario e tributo, commuove e colpisce e soprattutto invita alla speranza e a combattere la mafia in ogni suo aspetto.
Lo spettatore uscendo dalla sala, tra tante riflessioni, non può non pensare che il “Divo Giulio” anche da morto fa discutere.
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faberest
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mercoledì 4 giugno 2014
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non è una questione di corna
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Ottimo film ben diretto, ben recitato, opera originale, anche se la tesi che nella Sicilia, del dopo guerra i delitti di mafia venissero spiegati come una questione di corna non è del tutto nuova. Infatti l'argomento era stato già trattato da Leonardo Sascia nel romanzo A Ciascuno il Suo.
Almeno fino quando, dopo le grandi stragi di mafia, è stato impossibile ignorare il problema.
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lanika
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martedì 20 maggio 2014
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meraviglia
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Un film che ti fa riflettere...tragicomico e molto interessante. Veramente da vedere!
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rosario94
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mercoledì 14 maggio 2014
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capolavoro
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Pif ci porta alla scoperta un po' documentaristica della mafia e allo stesso tempo umoristica, banalizzando su di essa, senza mai sminuire la gravita della situazione. La mafia uccide solo d'estate non è il solito film sulla mafia che siamo abituati a vedere, poiché ci mette nei panni dell'assasino della vittima e di chi guarda tutto ciò impotente le vicende, e anche dalla parte di un giornalista che stanco di tutto ciò vuole denunciare. Film bellissimo con un finale emozionante
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liuk!
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venerdì 2 maggio 2014
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ottimi lavoro
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Veramente un ottimo film di Pif, una piccola perla del cinema nostrano incastonata nella storia della cronaca nera palermitana. Vista con gli occhi di un bambino, la mafia fa meno paura ma rimane cruda e sanguinaria.
Interessanti soluzioni visive e scelte registiche all'avanguardia impreziosiscono il risultato finale.
Da vedere assolutamente.
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fpisano
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lunedì 28 aprile 2014
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solita ironia e maestria che appartiene solo a pif
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Ho visto il suo film due giorni fa e mi sono pentito amaramente di non essere andato al cinema. Film davvero bello con la sua solita ironia, dovremmo andare tutti al cinema per questi lavori così da investire nel bello e non nei soliti film vanziniani.
consiglio a tutti di vederlo!
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paolo recalcati
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lunedì 28 aprile 2014
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la mafia spiegata ai bambini
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Penso che Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Della Chiesa, Rocco Chinnici, Boris Giuliano e tutti i giudici, carabinieri, poliziotti, giornalisti, politici uccisi dalla mafia sentirebbero più lieve la terra sopra di loro se potessero vedere "La mafia uccide solo d'estate". Perché la leggerezza è la chiave di questo film.
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Penso che Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Della Chiesa, Rocco Chinnici, Boris Giuliano e tutti i giudici, carabinieri, poliziotti, giornalisti, politici uccisi dalla mafia sentirebbero più lieve la terra sopra di loro se potessero vedere "La mafia uccide solo d'estate". Perché la leggerezza è la chiave di questo film. Con leggerezza, e ironia, Pif ha costruito un film molto "politico" ma fortunatamente non "impegnato". La mafia spiegata ai bambini, si potrebbe dire. Ma che proprio per l'assoluta mancanza di retorica alla fine commuove. Chapeau a Pif!
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jonathan imperiale
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lunedì 28 aprile 2014
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di favole si muore
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"La Mafia Uccide Solo d' Estate" mi ha davvero sorpreso, mi ha fatto sorridere e alla fine piangere, non me ne vergogno. Piangere per la semplicità del messaggio davanti al dramma delle stragi che da ragazzino mi hanno scosso profondamente. PIF, ora testimonial della TIM, era aiuto regista ne "I cento passi" ed in qualche modo questo film lo ricorda. Sulle spalle del protagonista non grava più il dramma personale di Peppino Impastato il che consente a quello collettivo di avvolgere lentamente ogni cosa. La consapevolezza del male, dapprima racchiuso nella frase che dà il titolo alla pellicola, cresce di sequenza in sequenza fino al boato che ha inghiottito Falcone e Borsellino. La soluzione proposta da Pif è nel raggiungimento della consapevolezza, nel definitivo abbandono della favola perché mentre qualcuno racconta favole, la gente muore.
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"La Mafia Uccide Solo d' Estate" mi ha davvero sorpreso, mi ha fatto sorridere e alla fine piangere, non me ne vergogno. Piangere per la semplicità del messaggio davanti al dramma delle stragi che da ragazzino mi hanno scosso profondamente. PIF, ora testimonial della TIM, era aiuto regista ne "I cento passi" ed in qualche modo questo film lo ricorda. Sulle spalle del protagonista non grava più il dramma personale di Peppino Impastato il che consente a quello collettivo di avvolgere lentamente ogni cosa. La consapevolezza del male, dapprima racchiuso nella frase che dà il titolo alla pellicola, cresce di sequenza in sequenza fino al boato che ha inghiottito Falcone e Borsellino. La soluzione proposta da Pif è nel raggiungimento della consapevolezza, nel definitivo abbandono della favola perché mentre qualcuno racconta favole, la gente muore. La carrellata finale sulle targhe commemorative, le riprese a spalla, finalmente utilizzate per dare realismo, buca il muro della finzione: non è solo un film, non è solo una favola...purtroppo
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joker 91
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lunedì 14 aprile 2014
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un buon film
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Un film appena decente su un tema poco affrontato in modo adeguato dal nostro cinema(come mille altri temi),Pif(inviato di un programma che definire per somari significa fare un complimento)ci invita( cercando di farci sorridere) ad comprendere che cosa ha fatto la mafia e come era percepita purtroppo dalla collettività,un film con un cast mediocre. Il regista che conosce bene Zefirelli non si è portato via niente dall'esperienza avuto col grande maestro anzi realizza un film adatto al largo incasso.... se avesse affrontato la pellicola in modo veramente autoriale in un paese come questo non avrebbe raccolto neanche 800 mila euro il primo weekend.
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Un film appena decente su un tema poco affrontato in modo adeguato dal nostro cinema(come mille altri temi),Pif(inviato di un programma che definire per somari significa fare un complimento)ci invita( cercando di farci sorridere) ad comprendere che cosa ha fatto la mafia e come era percepita purtroppo dalla collettività,un film con un cast mediocre. Il regista che conosce bene Zefirelli non si è portato via niente dall'esperienza avuto col grande maestro anzi realizza un film adatto al largo incasso.... se avesse affrontato la pellicola in modo veramente autoriale in un paese come questo non avrebbe raccolto neanche 800 mila euro il primo weekend. Tuttavia riesce bene ad unire la commedia alla tragedia,questo lo porta a svettare davanti alla miriade di idiozie del cinema del ventennio berlusconiano(in questo ventennio si è fatto di tutto tranne che far conoscere al grande pubblico quei pochi grandi film del nostro paese che sono stati fatti). Un buon film
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