happychild
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martedì 31 marzo 2015
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sempre più bravo pif
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Pif ha saputo scanzonare una tematica per niente "scanzonante", ha saputo dare freschezza e naïveté ad episodi e argomenti spigolosi e contorti del panorama storico nazionale. Film che lascia molto spazio all'ironia, al divertimento, alle risate ma anche e soprattutto alla riflessione e alla commozione. Bravi i piccoli attori e sempre più bravo a Pif.
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violetta del pensiero
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martedì 3 marzo 2015
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meraviglioso
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Commovente.. Semplice ma diretto, bravissimo pif.
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iuriv
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domenica 1 febbraio 2015
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convincente.
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Pif prova a raccontarci quello che rappresenta la mafia in una città come Palermo e lo fa in un modo diverso dal solito. Non è nella scelta della commedia leggera che il regista si pone diversamente rispetto all'argomento, quanto nel punto di vista che, per una volta, non è quello del criminale o dell'investigatore che gli deve dare la caccia. Piuttosto lo sguardo della storia si focalizza su chi è al di fuori del contesto, ma si trova a doverci convivere per forza.
Questo è il vero punto di forza della pellicola di Pif, perché permette di capire quanto l'organizzazione sia entrata dentro il tessuto economico e politico della nazione, in quanto figura onnipresente nella vita di tutti i giorni.
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Pif prova a raccontarci quello che rappresenta la mafia in una città come Palermo e lo fa in un modo diverso dal solito. Non è nella scelta della commedia leggera che il regista si pone diversamente rispetto all'argomento, quanto nel punto di vista che, per una volta, non è quello del criminale o dell'investigatore che gli deve dare la caccia. Piuttosto lo sguardo della storia si focalizza su chi è al di fuori del contesto, ma si trova a doverci convivere per forza.
Questo è il vero punto di forza della pellicola di Pif, perché permette di capire quanto l'organizzazione sia entrata dentro il tessuto economico e politico della nazione, in quanto figura onnipresente nella vita di tutti i giorni.
La vicenda, in quanto tale, si sofferma sulla vita di Arturo, seguendolo nella sua crescita e scandendo il tempo con le grandi tragedie di mafia, scoprendo come esse ne modificano la percezione del mondo. Ma non è una trama fondata sulla ribellione, quanto su una certa innocenza che ne caratterizza i personaggi principali, che contrasta molto bene con la brutalità dei mezzi criminali utilizzati per disegnare lo scenario politico.
Al di la della potenza con cui il messaggio del film viene veicolato, però, dal punto di vista strettamente cinematografico la sensazione è che manchi qualcosa. La sceneggiatura si sofferma a lungo sul periodo scolastico del protagonista, in quanto quello in cui la sua mente è più malleabile al cambiamento. Non è una scelta sbagliata in se, anche perché Pif porta il ragazzo ad avere l'età giusta nel periodo giusto. Il problema è che forse questa fase dura un pochino troppo.
I bambini chiamati a recitare la parte sono bravi e ci mettono impegno, ma riuscire a far star su una storia affidandola quasi esclusivamente a loro è difficile. Per di più manca, credo volutamente, quella sorta di magia che talvolta caratterizza i film interpretati da giovanissimi. Ne risulta un lungo periodo di ridondanza, in cui la trama di per se fatica a procedere. Ammetto che durante questa fase il film mi ha annoiato.
Tuttavia Pif dimostra di avere idee e un giusto modo per metterle sullo schermo. Dal punto di vista registico non si urla al miracolo, ma Diliberto fa le cose con semplicità e, grazie anche a una ricostruzione storica più che decente, contestualizza bene il mondo attorno al suo Arturo.
Il finale di speranza è eloquente, perché mostra come il protagonista smetta di credere in certe figure autoreferenziali e per convincersi di quanto sia meglio prendere in mano le cose personalmente. Ma senza rivoluzioni catastrofiche o cose simili, piuttosto con la stessa semplicità che caratterizza tutta l'opera di Pif.
Buona la prima. Ora aspettiamo la seconda.
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risottino
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mercoledì 14 gennaio 2015
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un film pulito per uno sporco argomento
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Non ho mai voluto vedere un "film di mafia". Ho sempre ritenuto fossero scontati o tristemente realistici. Di questo ho accettato di vederne i primi dieci minuti per poi decidere se continuare a guardarlo. Beh, non mi sono più staccato dallo schermo. Che modo geniale di parlare di mafia! Che modo gentile di rendere omaggio a quanti sono stati ammazzati per proteggere la gente e le istituzioni. Bravo Pif e, non vogliatemene, bravissimo il giovane attore. Un film da trasmettere nelle scuole per il suo contenuto educativo. Da non sottovalutare il rispetto per la donna che ci mostra, in modo ancor più tenero, il giovane attore. Un gran bel film italiano.
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iodio
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sabato 27 dicembre 2014
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mediocrità esaltata dalla storia (vera)
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Sono un grandissimo estimatore di PIF, roba da aver visto la maggior parte delle puntate del testimone anche cinque e più volte. Ricordo che quando mi recai al cinema per vedere questo film avevo grandissime aspettative proprio in virtù di questa stima. Il film in sè non è male, però inorridisco quando sento urlare al capolavoro. Addirittura qualcuno lo voleva candidato agli oscar millantando superiorità rispetto a "La grande bellezza". Io ho trovato la trama debole, recitazione da commediola e lo stesso PIF poco credibile. Anche lo stile "mezzo testimone" non mi è sembrato ben centrato, avrei davvero preferito una puntata da due ore de "Il testimone" che tanto amo.
Passando alle cose positive: questo film è legittimato dalla storia.
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Sono un grandissimo estimatore di PIF, roba da aver visto la maggior parte delle puntate del testimone anche cinque e più volte. Ricordo che quando mi recai al cinema per vedere questo film avevo grandissime aspettative proprio in virtù di questa stima. Il film in sè non è male, però inorridisco quando sento urlare al capolavoro. Addirittura qualcuno lo voleva candidato agli oscar millantando superiorità rispetto a "La grande bellezza". Io ho trovato la trama debole, recitazione da commediola e lo stesso PIF poco credibile. Anche lo stile "mezzo testimone" non mi è sembrato ben centrato, avrei davvero preferito una puntata da due ore de "Il testimone" che tanto amo.
Passando alle cose positive: questo film è legittimato dalla storia. Sono contento sia stata fatta un'opera del genere, penso però che la sua giusta collocazione sia un cineforum alle scuole medie/superiori, non gli oscar. Sul finale anche io, nonostante il film mi avesse deluso, ho applaudito. Vorrei però che non si confondesse l'applauso verso eroi che hanno combattuto contro quel mostro che è la mafia con l'applauso per il film in sè. Ho scritto questa recensione perchè mi sembra assurdo che chiunque dia 5 stelle a questo film, avete applaudito la storia d'italia, non il film.
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luca scial�
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giovedì 25 dicembre 2014
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parlare della mafia in modo ironico e romanzato
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Esordio col botto (e non quelli che faceva sentire la Mafia) per Pierfrancesco Diliberto, meglio conosciuto come Pif, volto noto specie tra i giovani che seguono Mtv e le sue trasmissioni divertenti ma al contempo educative. Con questa pellicola, ci parla in modo romanzato della Mafia, nel decennio che la vide all'apice della sua violenza: gli anni '80, fino all'epilogo con la morte di Falcone e Borsellino. Attraverso le vicende di Arturo, dalla nascita fino all'età adulta, Pif ci racconta le principali vicende mafiose, romanzandole con quell'ironia (nella fattispecie amara) che lo contraddistingue e lo ha reso popolare e apprezzato.
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stefano bruzzone
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giovedì 11 dicembre 2014
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bravo!
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Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, da ex Iena si "ricicla" in attore/regista girando ed interpretando questa opera prima ,assolutamente imperdibile, facendo centro pieno al primo colpo! Un film che racconta la vita di Pif dalla nascita sino all'età matura in una Palermo dove convivere con la mafia, gli attentati e l'amore per Flora, sua vicina di casa nonchè del giudice Chinnici, è normale quotidianità. Il film è arricchito da tristi immagini di cronaca vera e si districa abilmente tra il comico e il commovente senza mai perdere ritmo e/o qualità. Un piccolo diamante italiano in un mare di fondi di bottiglia cinematografici.
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Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, da ex Iena si "ricicla" in attore/regista girando ed interpretando questa opera prima ,assolutamente imperdibile, facendo centro pieno al primo colpo! Un film che racconta la vita di Pif dalla nascita sino all'età matura in una Palermo dove convivere con la mafia, gli attentati e l'amore per Flora, sua vicina di casa nonchè del giudice Chinnici, è normale quotidianità. Il film è arricchito da tristi immagini di cronaca vera e si districa abilmente tra il comico e il commovente senza mai perdere ritmo e/o qualità. Un piccolo diamante italiano in un mare di fondi di bottiglia cinematografici.
Voto: 8
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eleonora panzeri
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domenica 30 novembre 2014
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tutti prefersicono i battesimi
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Vedo come giusto che sia che questo film ha totalizzato un numero incredibile di recensioni, la mia non servirebbe, però non posso far a meno di scrivere, non mi capita spesso di piangere così dopo la fine di un film.
La mafia uccide solo d’estate è uno dei film che mancava al nostro paese, dato che parla di un problema gravissimo in un modo semplice e compressibile per tutti, anche a un bambino, un po' come fece Benigni con «La vita è bella».
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Vedo come giusto che sia che questo film ha totalizzato un numero incredibile di recensioni, la mia non servirebbe, però non posso far a meno di scrivere, non mi capita spesso di piangere così dopo la fine di un film.
La mafia uccide solo d’estate è uno dei film che mancava al nostro paese, dato che parla di un problema gravissimo in un modo semplice e compressibile per tutti, anche a un bambino, un po' come fece Benigni con «La vita è bella».
La storia benché triste e amara, dice una cosa molto importante che tutti preferiscono i battesimi, perché certi funerali non dovrebbero proprio esserci, nessuno dovrebbe morire in nome della verità. Amo scrivere, ma non vorrei mai fare la giornalista, in un mondo come il nostro ci vuole troppo coraggio. Non bisognerebbe scegliere di mettere in pericolo la propria famiglia in nome di un ideale, che è semplicemente dovuto, ossia la nostra libertà di parola e di pensiero. Non mi sono mai interessata di politica e questo perché non mi sembra che al potere qualcuno si sia mai interessato veramente di noi, troppo sangue ha macchiato le strade del nostro bel paese. Non mi voglio dilungare perché questo film parala da solo, penso che dovrebbe essere candidato all’Oscar, senza nulla togliere «Alla grande bellezza», che ho provato a vedere senza riuscire, che sarà forse un film di elevato contenuto intellettuale ma a mio modesto parere un film per essere bello deve arrivare al cuore delle persone, all’anima. Il film di Pif con me lo ha fatto! Spero che non sia come diceva un commento che ho letto, «Non ne farà molti, questo resterà il migliore» sembra quasi una minaccia, perché se qualcuno deve fare il regista, quel qualcuno è proprio Pif.
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gnefcstbl
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sabato 29 novembre 2014
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film bellissimo
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Bellissimo film che si basa sulla storia di Arturo che, sin dalle elementari, si innamora della picola Flora. Fra un litigio e l' altro, però, scopre che fra lui e lei c'è un ostacolo: la mafia. Infatti "mafia" è la prima parola che pronuncia. Arturo, inoltre, può riconoscere gli uomini di Cosa Nostra senza neanche conoscerli.
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giullycap
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venerdì 28 novembre 2014
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peccato non abbia avuto il sostegno pubblicitario
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Un opera d'arte. Affronta un tema impegnativo facendo sorridere e a volte ridere... ma con i denti stretti dalla rabbia. La carrellata di grandi eroi è tenera e forte allo stesso tempo. La storia d'amore non scontata mette ancor più in risalto il miscuglio di buoni e cattivi di cui tutti fanno parte. La parte finale con il bambino strappa le lacrime che non si capisce se devo essere tragiche o di speranza. UN OPERA D'ARTE. E non sono di queli che apprezzano i film impegnati..... apprezzo di più i cinepanettoni. Se ha colpito me, se ben sostenuto poteva essere un successo anche al botteghino.
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