Il fuoco della vendetta |
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Un film di Scott Cooper.
Con Woody Harrelson, Christian Bale, Casey Affleck, Zoe Saldana, Sam Shepard.
continua»
Titolo originale Out of the Furnace.
Thriller,
durata 116 min.
- USA 2013.
- Indie Pictures
uscita mercoledì 27 agosto 2014.
MYMONETRO
Il fuoco della vendetta
valutazione media:
2,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quasi Cimino
di Roberto Escobar L'Espresso
Cristo ci ha liberati dal male, dice il prete davanti alla bara di Rodney (Casey Affleck). Nella chiesa vuota, Russell /Chnstian BaIe) ha modo di pensare alla miseria in cui il fratello s'è perduto, prima mandato a uccidere in Iraq, poi cercando di sopravvivere tra i capannoni industriali abbandonati della loro cittadina, ai piedi dei Monti Appalachi.
È tutto immerso nel grigio di un'America periferica e lontana dal proprio mito, "il fuoco della vendetta" ("Out ot the Furnace", Usa e Gran Bretagna. 2013, 116'). Il solo accenno al centro politico della nazione viene dallo schermo di una tv da cui si coglie un'eco della campagna presidenziale di Barack Obama. Ci ridarà i nostri valori, promette un sostenitore. Quasi distratto, Russell commenta che ce ne sarebbe bisogno. Quanto a lui, la sua vita trascorre fra il lavoro in fonderia, la donna che ama (Zoe Saldana) e la famiglia, con quel fratello minato dalle atrocità irachene.
Girando e scrivendo il loro film, Scott Cooper e il suo cosceneggiatore Brad Ingelsby hanno avuto come riferimento "Il cacciatore". Come il Mike di Michael Cimino, anche Russell si trova davanti al mirino del fucile lo sguardo inerme di un cervo, e come Mike sceglie di non sparare. Se nel 1978 quella scelta indicava un'evoluzione morale, ora invece descrive solo una condizione di partenza. Russell immagina che la vita sia un valore. Nonostante la miseria che incombe sulla città, nonostante i crimini di una guerra lontana, continua a credere che il male non abbia vinto, e non debba vincere.
E tuttavia il male percorre "Il fuoco della vendetta". Lo fa nel disagio tragico di Rodney - paragonabile a quello del Nick di Cimino - e nel vuoto in cui la città sembra affondare. Lo fa soprattutto nella figura di Harlan deCroat (Woody Harrelson), il capo di una comunita isolata e violenta che si sottrae a ogni legge, e la cui furia cieca apre il racconto, e poi incombe su di esso come uno stigma e una condanna. Come può Russell sottrarsi al primo e sfuggire alla seconda? C'è una via d'uscita dal deserto umano che lo circonda? La risposta dì Cooper e Ingelsby pare non lasciare speranza. Non ci sono valori cui tornare, nè promesse cui affidarsi. C'è solo la rivolta singolare e solitaria di questo "cacciatore" che segue di 35 anni quello di Cimino. Alla fine, quando di nuovo Russell si troverà dinnanzi lo sguardo della preda, nei suoi occhi non leggerà innocenza, nè una richiesta di pietà, ma solo il trionfo del male. E sceglierà di liberarsene.
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