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Ultimo aggiornamento martedì 22 luglio 2014
Il balletto di Kiev per Carmen Suite, su musica di G. Bizet - R. Šedrin e Shéhérazade su musica di N. Rimskij-Korsakov.
CONSIGLIATO N.D.
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La Compagnia di danza del Teatro dell'Opera di Kiev, le cui origini risalgono ai primi del Novecento, porta in scena Carmen suite di Alberto Alonso, dalla novella Carmen di Prosper Mérimée e Shéhérazade di Léon Bakst e Michel Fokine da Le mille e una notte.
La Carmen di Bizet ha ispirato più di un coreografo del Novecento: per limitarci al secondo dopoguerra, a Roland Petit, John Cranko, Antonio Gades, Karine Saporta, Mats Ek, tutti coreografi di prima grandezza che hanno potuto giovarsi di interpreti d'eccezione. In questa costellazione, certo destinata a crescere, Carmen suite riveste ormai lo statuto di un "classico". Esso rimanda alla storica grandezza di un teatro, il Bol'šoj, con la sua tradizione interpretativa, e a una delle sue indimenticabili étoiles, Majja Pliseckaja.
La musica di Carmen non fu scritta da Bizet per essere danzata, ma cantata. E tuttavia, la sua inesauribile energia ritmica la rende non meno adatta ad essere trasformata in un balletto. Nell'impresa si è cimentato il coreografo Alberto Alonso, che alle musiche di Bizet ha affiancato quelle del compositore russo Rodion Šedrin
Il Balletto Shéhérazade fu creato invece a Parigi il 4 giugno del 1910 dal coreografo Michail Fokine e costituì uno dei maggiori successi della Compagnia che lo danzò, i leggendari Ballets Russes, che avevano debuttato l'anno prima nella capitale francese. Dopo il 1929 fu lo stesso Fokine a rimettere in scena questa sua coreografia molte volte in un gran numero di teatri, alimentando dunque una trasmissione che è giunta fin qui. L'opulenza sontuosa delle scene e dei costumi originali e soprattutto le prodezze interpretative di Nižinskij non hanno mai smesso di stimolare generazioni di ballerini e scenografi.
Pochi compositori hanno avuto il senso del fiabesco musicale come Nikolaj Rimskij-Korsakov. Il maestro russo era capace di incantesimi timbrici che ben si sposano con il mondo dei racconti sospesi tra sogno e realtà. Ed ecco infatti che, nel 1910, questa sua attitudine trovò l'occasione di esprimersi al meglio nel dramma coreografico Shéhérazade, ispirato alla prima novella delle Mille e una notte. Il libretto fu scritto da Léon Bakst e Michail Fokine, la coreografia creata dallo stesso Fokine. Una musica ammaliante e stregonesca, che cattura l'ascoltatore ed è quanto di meglio un coreografo possa desiderare per immaginare delle figure di danza.