matteo
|
lunedì 4 novembre 2019
|
non è difficile entrare nelle case della gente
|
|
|
|
Film brillante con un ritmo che incalza lo spettatore e lo coinvolge. Vari piani di lettura si intrecciano: dal vojeurismo del prof mascherato da ambizioni letterarie alla presa in giro sarcastica di una famiglia piccolo borghese, dalla finzione del racconto che si confonde con la realtà e la determina alla ricerca di una vera famiglia con tanto di relazione pseudo incestuosa. Il racconto del giovane studente da feuilleton diventa dramma d’ispirazione kafkiana. Sino al tanto ricercato finale che invece di concludere apre nuovi scenari solo immaginati su una panchina davanti a un condominio in cui ogni casa offre lo spunto per nuove storie. Il romanzo come specchio del reale e il reale come finzione per l’immaginario.
[+]
Film brillante con un ritmo che incalza lo spettatore e lo coinvolge. Vari piani di lettura si intrecciano: dal vojeurismo del prof mascherato da ambizioni letterarie alla presa in giro sarcastica di una famiglia piccolo borghese, dalla finzione del racconto che si confonde con la realtà e la determina alla ricerca di una vera famiglia con tanto di relazione pseudo incestuosa. Il racconto del giovane studente da feuilleton diventa dramma d’ispirazione kafkiana. Sino al tanto ricercato finale che invece di concludere apre nuovi scenari solo immaginati su una panchina davanti a un condominio in cui ogni casa offre lo spunto per nuove storie. Il romanzo come specchio del reale e il reale come finzione per l’immaginario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a matteo »
[ - ] lascia un commento a matteo »
|
|
d'accordo? |
|
"joss"
|
domenica 3 febbraio 2019
|
tutto gira intorno a rapha...
|
|
|
|
Ozon stupisce una volta in più con questo... "filmetto furbetto". Una trama di per sè molto semplice ma con Fabrice Luchini istrionico come sempre, Kristin Scott Thomas affascinante ed Emmanuelle Seigner non solo bella ma... di più, riesce a confezionare un ottimo prodotto francese, diciamo D.O.C. come i vini migliori. Vero che ci si imbatte anche in un giovane di nome Ernst Umhauer, attore che con i suoi lineamenti aristocratici ha probabilmente una ricca carriera davanti a lui, che in questo contesto è perfetto per la parte. Tutta la storia ha come fulcro lo studente Rapha, compagno di Claude, che si diverte ad aiutarlo nei compiti soprattutto perchè in questo modo può entrare in casa sua, una vera "casa borghese".
[+]
Ozon stupisce una volta in più con questo... "filmetto furbetto". Una trama di per sè molto semplice ma con Fabrice Luchini istrionico come sempre, Kristin Scott Thomas affascinante ed Emmanuelle Seigner non solo bella ma... di più, riesce a confezionare un ottimo prodotto francese, diciamo D.O.C. come i vini migliori. Vero che ci si imbatte anche in un giovane di nome Ernst Umhauer, attore che con i suoi lineamenti aristocratici ha probabilmente una ricca carriera davanti a lui, che in questo contesto è perfetto per la parte. Tutta la storia ha come fulcro lo studente Rapha, compagno di Claude, che si diverte ad aiutarlo nei compiti soprattutto perchè in questo modo può entrare in casa sua, una vera "casa borghese". C'è una scena straordinaria proprio a inizio film che chiarisce subito il motivo dominante del film, cioè la curiosità. Germain sta leggendo sfiduciato alcuni temi dei suoi alunni, un paio scrivono sì e no tre righe... Poi prende il tema di Claude e comincia a leggerlo incuriosito, sia dalla lunghezza che dal contenuto. Jeanne, che si sta facendo una tisana, è attratta anche lei e si sdraia sul divano per ascoltare ciò che ha scritto Claude. Marito e moglie sono stupefatti, Claude scrive bene e riesce a incuriosire con tematiche particolari, senza dubbio ha talento, molto talento! Germain sgrana poi gli occhi increduli quando legge che Claude sta per uscire dalla casa di Rapha ma è attratto da un odore particolare, il "tipico odore delle donne borghesi", che lo fa deviare verso la stanza dove la donna borghese, cioè la giovane mamma di Rapha, sta sfogliando con interesse una rivista di arredamento. Anche Jeanne è sbalordita e il film inizia in pratica da qui. Si sa che Germain non aveva particolare talento come scrittore e vede dunque in Claude un suo alter-ego, un giovane da aiutare e da assecondare per vedere fin dove può arrivare. Gli incontri tra Claude e Germain si fanno frequenti e in pratica il professore diventa complice in tutto e per tutto di questo curioso gioco perverso ma sincero: vuole sapere il più possibile di ciò che avviene nella casa di Rapha, ma soprattutto lo vuole sapere dagli scritti di Claude, e per fare ciò lo asseconda oltre il limite. La splendida Esther, mamma di Rapha, diventa presto un'ossessione per il giovane Claude, che vede in lei un oggetto di desiderio da conquistare. Le visite a casa di Rapha diventano quotidiane e molto lunghe, ogni scusa è buona per entrare "nella casa"... Germain però trascura Jeanne che non riesce a far decollare la galleria d'arte moderna di cui è direttrice. In più fornisce a Claude un documento riservato per aiutarlo a continuare le visite in casa di Rapha. Il finale deborda un pò e lascia sconcertati, in quanto Germain perde il lavoro e in più viene lasciato da Jeanne, ma si consola fantasticando insieme a Claude, seduti su una panchina, sul possibile motivo di una diatriba che si sta consumando in un balcone tra due belle trentenni. In un paio di occasioni Germain "appare" come un ectoplasma tra Claude ed Esther consigliandolo su come portare avanti il discorso: due siparietti esilaranti, dove Luchini ruba davvero la scena con la sua mimica straordinaria. Un film intrigante e divertente, con un finale forse non riuscito del tutto, ma da vedere sicuramente. - di "Joss" -
[-]
|
|
[+] lascia un commento a "joss" »
[ - ] lascia un commento a "joss" »
|
|
d'accordo? |
|
beezart555
|
giovedì 17 marzo 2016
|
realtà e finzione: una cosa sola
|
|
|
|
Il film si presenta inizialmente come una semplice storia, la demagogia della classe dirigente, un professore di letteratura, amante della leteratura, che suo malgrado deve accettare le decisione della classe demagoga. Una moglie titolare di una galleria di arte moderna, che spazia dal moralismo all'ipocrisia, e poi l'incontro di Cloude, uno studente di 16 anni, amante della matematica ma desideroso di imparare la letteratura. L'incontro avviene con la lettura di un suo tema, che se per la madre era troppo pregno di sarcasmo sociale nei confronti di un suo compagno di classe di famiglia borghese, una famiglia apparentemente perfetta, per il padre è l'inizio di quello che non è riuscito a fare lui da giovane: una storia, diversa, non banale.
[+]
Il film si presenta inizialmente come una semplice storia, la demagogia della classe dirigente, un professore di letteratura, amante della leteratura, che suo malgrado deve accettare le decisione della classe demagoga. Una moglie titolare di una galleria di arte moderna, che spazia dal moralismo all'ipocrisia, e poi l'incontro di Cloude, uno studente di 16 anni, amante della matematica ma desideroso di imparare la letteratura. L'incontro avviene con la lettura di un suo tema, che se per la madre era troppo pregno di sarcasmo sociale nei confronti di un suo compagno di classe di famiglia borghese, una famiglia apparentemente perfetta, per il padre è l'inizio di quello che non è riuscito a fare lui da giovane: una storia, diversa, non banale. Germain e Cloude iniziano una collaborazione, il professore gli insegni i segreti di un buon romanzo, lui cerca di metterli su carta con una interpretazione molto personale, fino ad inserire lo stesso Germain e i desideri di Germain in questa sua storia. Il fulcro intorno al quale ruota l'immaginazione di Cloude è la casa del suo amico borghese, Rapha, una casa descritta in modo sarcastico, troppo sarcastico, parodico, per Germain. Mentre per Cloude è solo ciò che vede, la realtà: lo squallore, la desolazione, il cattivo guisto di una famiglia borghese. ma il romanzo si deve evolvere, i pregiudizi devono sparire, e così accade, Cloude comincia a mettere per scritto i suoi desideri, le sue eccitazioni, si frappone nelle vicende familiari, nella relazione intima di Esther, la madre di Rapha, e moglie di Rapha, padre omonimo, fino ad un assottigliamento estremo di ciò che è reale da ciò che è l'immaginazione. Ozon riesce a far emergere tutti i lati nascosti di una vita apparentemente normale, i difetti del politicamente corretto, ma al tempo stesso la periclosità di andare oltre i propri limiti... Est modus in rebus direbbe Orazio.
Il risultatao non è soltato una riflessione sulla letteratura, è una riflessione più ampia sulla creazione, sul pensiero, sull'immaginazione e sulla realtà, con sfaccettature sinistre e macabre, che cadono quasi nel patologico. L'arte, quella moderna, è un altro strumento per raccontare la vacuità di quello che ci circonda, basata sull'ostentazione, un nuovo barocco quasi, che si basa su quello che le parole riescono a dire, vhe su quello che l'arte riesce a trasmettere.
L'interpretazione degli attori è notevole, Umhauer ( Cloude ) e Luchini ( Germain ) su tutti, anche se il doppiaggio in italiano l'ho trovato carente in molti punti, soprattutto in quello della lettura.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a beezart555 »
[ - ] lascia un commento a beezart555 »
|
|
d'accordo? |
|
rita branca
|
martedì 3 giugno 2014
|
"divertirsi a scuola" di rita branca
|
|
|
|
Nella casa (2012) film di François Ozon con Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Ménochet, Bastien Ughetto, Jean- François Balmer, Yolande Moreau
Un magnifico e inconsueto gioiello della cinematografia francese sul tema della creatività e della sua promozione nell’ambito scolastico, ma non solo. L’opera, ispirata alla commedia “El Chico dela ultima fila” di Juan Mayorga, comincia con la semplice vicenda del prof.
[+]
Nella casa (2012) film di François Ozon con Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas, Emmanuelle Seigner, Denis Ménochet, Bastien Ughetto, Jean- François Balmer, Yolande Moreau
Un magnifico e inconsueto gioiello della cinematografia francese sul tema della creatività e della sua promozione nell’ambito scolastico, ma non solo. L’opera, ispirata alla commedia “El Chico dela ultima fila” di Juan Mayorga, comincia con la semplice vicenda del prof. Germain, docente di lettere del liceo francese “Gustave Flaubert”, intento a correggere i temi assegnati alla classe dal titolo usurato “Descrivi come hai trascorso la fine settimana”, mentre ne legge, annoiato, i contenuti striminziti e convenzionali alla moglie Jeanne, commentando, avvilito, il livello sempre più basso degli studenti contemporanei, e classificandoli con voti bassissimi, finché si imbatte in uno che, pur descrivendo eventi normali, attira l’attenzione di entrambi per la tecnica descrittiva diversa e l’inaspettato e promettente “continua” finale.
L’autore del saggio è Claude Garcia, un brillante studente, particolarmente nelle materie scientifiche, con una situazione familiare irregolare (vive col solo padre affetto da una malattia, dopo l’abbandono della madre) tanto disamorato della scuola che stava per abbandonarla, ma che viene preso all’amo per pura casualità dalla proposta narrativa del suo professore attraverso un tema vecchio quanto banale. In realtà sono almeno tre le persone prese all’amo: lo studente che si appassiona alla scrittura, traendo ispirazione dalla realtà che riesce a stimolarlo, poiché, dotato di talento naturale com’è, riesce a guardare dietro la cortina grigia delle apparenze e ad accenderla di colori che lui solo vede e fa vedere; gli altri due sono il professore e la moglie che ne diventano lettori appassionati e critici severi, in attesa ansiosa della puntata successiva: è a puntate, infatti, che il ragazzo consegna al suo insegnante gli ulteriori elaborati, durante le sessioni extra che solo a lui nella classe il prof. Germain dedica, leggendo, commentando, criticando acidamente e dando suggerimenti per quelli che ritiene indispensabili ritocchi o rimaneggiamenti. Claude, pur riservandogli numerosi sguardi ironici e chiamandolo sarcasticamente “maestro”, lo asseconda e talvolta riscrive totalmente il pezzo, offrendo percorsi alternativi. I signori Germain si appassionano sempre di più alla lettura dei componimenti di Claude ed i loro vivaci dibattiti sulle motivazioni, la condotta del protagonista, gli eventuali possibili sviluppi, che dal suo comportamento, non sempre condivisibile, possono derivare, affollano le loro giornate.
Parallelamente a questa trama principale se ne sviluppa una secondaria che comunque riguarda pur sempre la creatività, ma in questo caso nel campo pittorico, poiché Jeanne è la direttrice, a rischio di licenziamento, di una galleria d’arte contemporanea che stenta a vendere le opere che sembrano mancare dell’attrattiva che invece contraddistingue la produzione narrativa del giovane e talentuoso studente liceale. Sia i saggi di questo che i dipinti della galleria mostrano la normalità della vita, ma è la modalità di presentazione che ne distingue la forza vincente o perdente.
Assai interessante è il rapporto che si crea fra il docente / critico/ stimolatore / lettore e lo studente / scrittore che diventano uno indispensabile all’altro, in un’interazione tanto somigliante a quella di padre / figlio.
Bravissimi tutti i protagonisti, particolarmente François Ozon e Kristin Scott Thomas, stupefacente la performance del giovane Ernst Umhauer che interpreta Claude.
Notevole la fotografia e la musica abbinatale, perfetta la rappresentazione della scuola che si anima al mattino come un alveare e la sintesi fotografica delle generazioni di studenti che i docenti incontrano durante la loro carriera e nelle quali hanno il compito ed il dovere di lasciare delle fertili tracce.
“Nella casa”è perfetto per stimolare riflessioni sul ruolo che la scuola dovrebbe sempre avere e quindi se ne consiglia la diffusione nel triennio superiore e, a sequenze ben selezionate, anche nel biennio inferiore.
Semplicemente avvincente!
Rita Branca
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rita branca »
[ - ] lascia un commento a rita branca »
|
|
d'accordo? |
|
giapicch
|
mercoledì 14 maggio 2014
|
una morbosa ossessione che coinvolge lo spettatore
|
|
|
|
Nel liceo di una cittadina francese, un uomo di nome Germain lavora come insegnante di letteratura. La sua monotona routine di lezioni e compiti impartiti ad allievi sempre più disinteressati alla materia viene improvvisamente interrotta da un ragazzo di nome Claude. Questo sedicenne, attraverso un breve trattato in prima persona sulla famiglia di un compagno di classe(Rapha), attira l'attenzione del professore e della sua compagna, soprattutto grazie alla chiosa finale del tema ("Continua.
[+]
Nel liceo di una cittadina francese, un uomo di nome Germain lavora come insegnante di letteratura. La sua monotona routine di lezioni e compiti impartiti ad allievi sempre più disinteressati alla materia viene improvvisamente interrotta da un ragazzo di nome Claude. Questo sedicenne, attraverso un breve trattato in prima persona sulla famiglia di un compagno di classe(Rapha), attira l'attenzione del professore e della sua compagna, soprattutto grazie alla chiosa finale del tema ("Continua...") che lascia la coppia(e lo spettatore) sulle spine, curiosa di sapere come evolverà la storia. Questa descrizione coinvolgente e stilisticamente pulita sembra al professore una vera perla rara, in mezzo alla pochezza culturale degli altri studenti e così Germain decide perciò di aiutare il ragazzo a migliorare la sua tecnica narrativa e, di conseguenza, poter continuare a leggere come evolve il racconto. La curiosità coinvolge pienamente anche il pubblico, che aspetta impazientemente nuovi dettagli sulla vita all'interno della casa di questa normale famiglia borghese, tanto da diventare un'ossessione(non solo per il pubblico, ma anche per i lettori e per lo scrittore stesso); dettagli che, col passare del tempo, si fanno sempre più morbosamente intimi: alcuni di questi lo sono così tanto, che sembra(sia a noi, che al professore) possano essere solo il frutto dell'immaginazione del ragazzo. La storia intreccia in maniera crescente fantasia e realtà, tanto da spiazzare lo spettatore e, di fatto, anche Germain(e la sua compagna). Proprio per questo eccedere nell'aspetto romanzato del racconto, il film rischia di perdere un po' della sua credibilità, soprattutto nel finale. Tuttavia la pellicola merita per lo stile e per il ritmo incalzante, con cui Ozon riesce a tenere incollato allo schermo lo spettatore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giapicch »
[ - ] lascia un commento a giapicch »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
giovedì 1 maggio 2014
|
bellissimo
|
|
|
|
"Nella casa" è uno splendido film, ora ne sono ancora più convinto. A parte l'impeccabilità formale di alcune scene (Notare, per esempio, la bellezza della musica che sentiremo per la prima volta nella scena della poesia, che verrà citata più volte come più volte ripetuta la stessa musica....)ma anche un'opera sul confine tra arte e vita, su come la prima disilluda (A un certo punto il ragazzo dice "La Matematica non delude mai") come anche la seconda (Nel finmale!-; o anche -Senza moralismi- sulla mediocrità nella società odierna, di cui fa (Implicito?) "Sfoggio" una coppia formata da uno scrittore senza talento ed una donna probabilmente talentuosa, che però nel suo lavoro "Ospita" la mediocrità (Appunto).
[+]
"Nella casa" è uno splendido film, ora ne sono ancora più convinto. A parte l'impeccabilità formale di alcune scene (Notare, per esempio, la bellezza della musica che sentiremo per la prima volta nella scena della poesia, che verrà citata più volte come più volte ripetuta la stessa musica....)ma anche un'opera sul confine tra arte e vita, su come la prima disilluda (A un certo punto il ragazzo dice "La Matematica non delude mai") come anche la seconda (Nel finmale!-; o anche -Senza moralismi- sulla mediocrità nella società odierna, di cui fa (Implicito?) "Sfoggio" una coppia formata da uno scrittore senza talento ed una donna probabilmente talentuosa, che però nel suo lavoro "Ospita" la mediocrità (Appunto).
Un film sul tema del doppio, presente persino nel nome del marito (Germain, guarda caso, proprio come in Tedesco sono i titoli dei quadri presenti nell'"Altra" casa).
Peccato il finale, che forse non dice granché e cita troppo esplicitamente "La finestra sul cortile" di Hitchcock.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
stefanoadm
|
lunedì 30 dicembre 2013
|
presuntuoso e sciatto
|
|
|
|
Incomprensibile che in tanti si straccino le vesti per questa autentica sòla, dai tempi affrettatissimi. I punti di svolta sono segnati da azioni azzardate, talora autolesioniste. Per renderle plausibili occorrerebbe un gran lavoro sulla psicologia dei personaggi e sulla sua emersione. Invece no, voilà, l’atto idiota è servito da un secondo all’altro, il passo che avvicina all’irreparabile è sostanzialmente gratuito. I personaggi di Nella casa dovrebbero (vorrebbero) essere il materiale umano su cui agiscono ossessioni e frustrazioni profonde, ma spesso sembrano semplicemente stupidi. Medaglia d’oro per il gesto più scemo al furto del compito in classe, giustificato così debolmente da risultare del tutto inverosimile.
[+]
Incomprensibile che in tanti si straccino le vesti per questa autentica sòla, dai tempi affrettatissimi. I punti di svolta sono segnati da azioni azzardate, talora autolesioniste. Per renderle plausibili occorrerebbe un gran lavoro sulla psicologia dei personaggi e sulla sua emersione. Invece no, voilà, l’atto idiota è servito da un secondo all’altro, il passo che avvicina all’irreparabile è sostanzialmente gratuito. I personaggi di Nella casa dovrebbero (vorrebbero) essere il materiale umano su cui agiscono ossessioni e frustrazioni profonde, ma spesso sembrano semplicemente stupidi. Medaglia d’oro per il gesto più scemo al furto del compito in classe, giustificato così debolmente da risultare del tutto inverosimile.
Si sprecano, fra l'altro, riferimenti e calchi da Woody Allen: coprotagonista minuto e occhialuto che a tratti somiglia anche fisicamente all’originale; dialoghi verbosi tra coniugi di estrazione sociale media o medio-alta, di buona cultura, spesso giudicanti; perfino l’apparizione fantasmatica del professore che commenta col piglio del critico letterario il bacio proibito tra mamma bbona e studente discolo. Peccato che Allen abbia seminato trovate simili in contesti ben diversi e più intonati, non certo tendenti, come in questo caso, al dramma morbosetto. Perché tutto ciò?
Tre pennellate completano il quadro. 1) Kristine Scott Thomas che prende un tè con lo studente figo, sente una parola di troppo e lascia il marito. Ci è andata a letto, col giovincello, sì o no? Chissenefrega, vien da pensare. 2) Emmanuelle Seigner che all’improvviso risolve la sua situazione trasferendosi, con marito burino e figlio scemo, in Cina. Sì, in Cina!!! 3) Citazione finale de La finestra sul cortile , coi protagonisti che sbirciano voyeuristicamente negli appartamenti e nelle vite altrui. Si concentrano sul litigio tra due donne, ma da una finestra echeggiano gli spari di un delitto. Ci mancava Hitchcock.
Sarebbe questa la riflessione sul lavoro del narrare – sceneggiare – editare - girare?
Parbleu!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefanoadm »
[ - ] lascia un commento a stefanoadm »
|
|
d'accordo? |
|
rampante
|
martedì 3 dicembre 2013
|
un professore snob
|
|
|
|
Una commedia soffisticata, un perfido gioco tra realtà, finzione e tanta immaginazione.
Film in cornice parigina tratto da una pièce dello spagnolo Juan Mayorga
Inizio anno scolastico. Il liceo è diventato un "esperimento pilota" e perciò i ragazzi dovranno indossare la divisa in modo da non rendere evidente le differenze
Una divisa che li renda tutti uguali nell'abbigliamento, cosa che lo snob Germain, professore di letteratura francese, giudica ridicola Un suo allievo, un sedicenne misterioso Claude Garda, in cravatta e camicia bianca, consegna un componimento che dimostra uno spirito di osservazione non comune ed una verve sottilmente morbosa nel descivere il suo week end, mentre Germain giudica i suoi liceali tutti ottusi
Il professore istiga il ragazzo a continuare a scrivere, ad insinuarsi nell'habitat naturale della famiglia normale, proletaria, di un suo compagno di classe, a spiare, osservare, tradire, col pretesto di aiutarlo in matematica.
[+]
Una commedia soffisticata, un perfido gioco tra realtà, finzione e tanta immaginazione.
Film in cornice parigina tratto da una pièce dello spagnolo Juan Mayorga
Inizio anno scolastico. Il liceo è diventato un "esperimento pilota" e perciò i ragazzi dovranno indossare la divisa in modo da non rendere evidente le differenze
Una divisa che li renda tutti uguali nell'abbigliamento, cosa che lo snob Germain, professore di letteratura francese, giudica ridicola Un suo allievo, un sedicenne misterioso Claude Garda, in cravatta e camicia bianca, consegna un componimento che dimostra uno spirito di osservazione non comune ed una verve sottilmente morbosa nel descivere il suo week end, mentre Germain giudica i suoi liceali tutti ottusi
Il professore istiga il ragazzo a continuare a scrivere, ad insinuarsi nell'habitat naturale della famiglia normale, proletaria, di un suo compagno di classe, a spiare, osservare, tradire, col pretesto di aiutarlo in matematica.
Dalle visite quotidiane il ragazzo scrive una serie di temi che dà in lettura al professore e da questi poi a sua moglie complice nel gioco perverso
E' una storia ad incastri, confezionata con bravura dal registra Francois Ozon capace di trasformare lo spettatore in un "guardone" di vite familiari
Germain verrà licenziato e ricoverato
Alla fine Germain e Claude che è andato a trovarlo, seduti su una panchina guardano come uno schermo le finestre della casa di fronte.
Quali sono le storie di quelle famiglie impegnate nel difficile mestiere del vivere? E chi le racconterà?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rampante »
[ - ] lascia un commento a rampante »
|
|
d'accordo? |
|
barone2000
|
domenica 17 novembre 2013
|
amava le vite degli altri ma non la sua
|
|
|
|
Eccezionale, terribile e scorretto. Tralasciando la trama, Nella casa di Francois Ozon può degnamente essere considerato uno dei migliori film dell'anno. Il regista parigino non si fa mancare niente: dall'appoggio alla tradizione cinematografica d'oltralpe alle tematiche care all'austriaco Haneke; uno spirito di nuovo cinema europeo aleggia su questa pellicola. Impressionante l'approfondimento dei personaggi, tra pulsioni e desideri animali, superficialità e incomprensioni; sgaurdi assenti come Esther o maliziosi come Claude. Potentissimo Luchini, che a tratti, per volere dell'onnipotente regista-narratore sembra non comprendere davvero la potenzialità distruttuva di ciò che ha fra le mani (i fogli dei temi).
[+]
Eccezionale, terribile e scorretto. Tralasciando la trama, Nella casa di Francois Ozon può degnamente essere considerato uno dei migliori film dell'anno. Il regista parigino non si fa mancare niente: dall'appoggio alla tradizione cinematografica d'oltralpe alle tematiche care all'austriaco Haneke; uno spirito di nuovo cinema europeo aleggia su questa pellicola. Impressionante l'approfondimento dei personaggi, tra pulsioni e desideri animali, superficialità e incomprensioni; sgaurdi assenti come Esther o maliziosi come Claude. Potentissimo Luchini, che a tratti, per volere dell'onnipotente regista-narratore sembra non comprendere davvero la potenzialità distruttuva di ciò che ha fra le mani (i fogli dei temi). Umhauer è perfetto nella parte dello studente frustrato, guardone e sregolato; sregolato non perché incendia auto o cose simili "tipiche" per i suoi coetanei, ma perché è una specie di Re Mida in senso negativo. tutto ciò che tocca distrugge. Entra nelle vite di chi, per forza, ha a che fare con lui e le sconvolge. Entra criticando la borghesia e si imborghesisce. Carente d'affetto materno si innamora della madre del suo "amico". Alla fine, però, solo i "Rapha" e moglie paradossalmente si salveranno da questo gioco perverso e per perdi giorno. Si passa dal voyeurismo all'azione più impensata; dalla potenza all'atto ( tutto scaturito dalla richiesta di non giudicare i personaggi) confondendo desiderio e stato delle cose. Ozon ci manipola sfalsando i livelli senza fonderli: con uno sforzo minimo siamo in grado di capire su che piano siamo all'interno della storia. E la casa, la casa vista come la matrona gelosa e impenetrabile se non con l'inganno ( ovvero Troia e relativa lezione su Achille e l'oggetto del desiderio) cela i segreti della vita comune di persone comuni con problemi comuni. Ozon mette in scena i sogni infranti e la frustrazione di una donna, un professore e uno studente. Colonna sonora incalzante e perfetta accompagna e travolge lo spettatore imbrigliato nello spettacolo. Ingiusto, perché il povero Germain ha perso tutto, e per cosa? Ingiusto perché professore e studente non hanno imparato la lezione. Ingiusto, perchè in quel continua è racchisuso tutto il senso del film. Ottimo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a barone2000 »
[ - ] lascia un commento a barone2000 »
|
|
d'accordo? |
|
jean remi
|
giovedì 14 novembre 2013
|
film esaltazione dello scrivere.
|
|
|
|
Germain, professore di letteratura in un liceo classico francese, frustrato perché non ha sufficiente talento per fare ciò che più gli piace “scrivere”, si imbatte nella bravura nell’esprimersi letterariamente di un suo allievo (Claude) che, attraverso puntate a seguire racconta, nei temi di classe, una storia di osservazione delle abitudini e dei comportamenti di un suo compagno di liceo (Rapha) e della sua famiglia che frequenta con assiduità.
Il professor Germain condivide, con interesse e quasi morbosa curiosità, con la moglie (Jeanne) la lettura delle “puntate” del romanzo che sta per nascere dalle osservazioni scritte da Claude nelle quali libera i suoi sentimenti, le sue aspirazioni, le sue pulsioni adolescenziali, i suoi punti deboli e soprattutto l’invidia per non avere, come Rapha, una famiglia “normale e borghese”.
[+]
Germain, professore di letteratura in un liceo classico francese, frustrato perché non ha sufficiente talento per fare ciò che più gli piace “scrivere”, si imbatte nella bravura nell’esprimersi letterariamente di un suo allievo (Claude) che, attraverso puntate a seguire racconta, nei temi di classe, una storia di osservazione delle abitudini e dei comportamenti di un suo compagno di liceo (Rapha) e della sua famiglia che frequenta con assiduità.
Il professor Germain condivide, con interesse e quasi morbosa curiosità, con la moglie (Jeanne) la lettura delle “puntate” del romanzo che sta per nascere dalle osservazioni scritte da Claude nelle quali libera i suoi sentimenti, le sue aspirazioni, le sue pulsioni adolescenziali, i suoi punti deboli e soprattutto l’invidia per non avere, come Rapha, una famiglia “normale e borghese”.
Germain convinto delle potenzialità espressive di Claude, si fa coinvolgere e travolgere sino in fondo dai fatti, stringendo un rapporto molto profondo con lo studente fatto di complicità, suggerimenti e macchinazioni atte a far proseguire la stesura degli scritti, dai quali è incuriosito e affascinato.
Il finale in questa commedia che sfiora il thriller drammatico, è imprevedibile. I due appassionati dello scrivere si ritrovano soli, rifiutati ed abbandonati da tutti (Germain è stato licenziato ed abbandonato dalla moglie, Claude ha perso l’amicizia di Rapha che con la sua famiglia si è trasferito lontano), tuttavia rimane in loro il “furor sacro” della letteratura e seduti su una panchina e osservando lo svolgersi della vita quotidiana, attraverso finestre e terrazze di un palazzo che sta loro di fronte, già pensano al soggetto della prossima storia che ci racconteranno.
Un plauso ad Ozon (stella nascente della nuova corrente del cinema francese) che, nell’epoca di internet e della comunicazione veloce fatta per sigle o con numero di caratteri imposto, esalta la creazione artistico letteraria e ci fa capire come giocando sull’osservazione e lasciando, anche a chi guarda il film, la possibilità di dare diverse interpretazioni di ciò che accade, si possa costruire un’interessante storia semplicemente scrivendo.
Da Ozon comunque attendo un “acuto” che ne esalti tutte le potenzialità, essendo sinora le sue opere, a mio avviso, “buoni film” ma non “grandi film”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jean remi »
[ - ] lascia un commento a jean remi »
|
|
d'accordo? |
|
|