steelybread
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mercoledì 8 febbraio 2012
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l'arte di sognare
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A metà strada tra Soderbergh e Stone, il giovane Miller con questa pellicola, dopo lo splendido Truman Capote,si appresta a divenire il loro degno erede. Per far fronte all'impari lotta contro i grandi club, Billy Beane (Brad Pitt) manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball dal budget molto limitato, decide di affidarsi ad un giovane e pingue statistico (Jonah Hill) seguace della bizzarra sabermetrica di Bill James. Osteggiati e derisi da stampa e tifosi, conosceranno la gloria fugace senza vincere nulla, ma dimostrando al mondo intero che con i giusti mezzi, anche se pochi, si possono ottenere grandi risultati. Una storia vera, dove il baseball viene usato come pretesto per denudare un sistema dove l'apparenza conta più della sostanza e i soldi più della passione.
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A metà strada tra Soderbergh e Stone, il giovane Miller con questa pellicola, dopo lo splendido Truman Capote,si appresta a divenire il loro degno erede. Per far fronte all'impari lotta contro i grandi club, Billy Beane (Brad Pitt) manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball dal budget molto limitato, decide di affidarsi ad un giovane e pingue statistico (Jonah Hill) seguace della bizzarra sabermetrica di Bill James. Osteggiati e derisi da stampa e tifosi, conosceranno la gloria fugace senza vincere nulla, ma dimostrando al mondo intero che con i giusti mezzi, anche se pochi, si possono ottenere grandi risultati. Una storia vera, dove il baseball viene usato come pretesto per denudare un sistema dove l'apparenza conta più della sostanza e i soldi più della passione. Un film elegante e con i giusti toni, dialoghi raffinati e cadenza magistrale nonostante il paradigma dello script sia quello classico dei film d'oltreoceano. Per la bravura di Seymour Hoffman, anche se in un ruolo marginale, sono finite le parole. Sorprende Jonah Hill, il quale a sorpresa potrebbe trovare con questa interpretazione, una valida alternativa agli stupid-movie sin qui interpretati. Bravo Brad Pitt, come sempre, anche se è dal primo Ocean's che non smette di mangiare mentre recita . La sera degli oscar, quando vedrà Dujardin andare via con la statuetta, forse penserà che la mattina, prima di andare sul set, sarebbe meglio fare una colazione abbondante.
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(di hollyver07)
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gordongekko
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lunedì 6 febbraio 2012
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ottimo ottimo ottimo
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come scritto da qualcuno sotto un gran film su stampo mediamente classico
fotografia, regia, e recitazione di pitt sopra la media
se la storia è vera come è stata raccontata è una grandissima storia
in ogni caso l'unione di sport, management, show business, interessi personali, sentimenti e un filo di humor sono assolutamente perfettamente amalgamati
sarà uno di quei film che si rivedranno spesso e volentieri
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osteriacinematografo
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lunedì 6 febbraio 2012
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la scienza applicata al baseball
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Il secondo film del regista Bennett Miller narra l’appassionante storia di Billy Beane.
Billy è il General Manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball della Major League dal passato glorioso ma dal presente dissestato, ed è stato una giovane promessa dello sport nazionale americano, senza però rispettare le grandi aspettative che in lui erano riposte.
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Il secondo film del regista Bennett Miller narra l’appassionante storia di Billy Beane.
Billy è il General Manager degli Oakland Athletics, squadra di baseball della Major League dal passato glorioso ma dal presente dissestato, ed è stato una giovane promessa dello sport nazionale americano, senza però rispettare le grandi aspettative che in lui erano riposte.
Il film segue un doppio binario cronologico, così da mettere in parallelo il giovane Billy e la sua versione matura, così da mostrare come quest’ultima viva al presente i drammi sportivi del passato e sia irrimediabilmente influenzata dagli errori del giovane Beane e dal fallimento palese dell’unica scelta della sua vita basata esclusivamente sui soldi.
Gli Oakland Athletics devono fronteggiare lo strapotere economico di società sportive che si accaparrano i migliori giocatori grazie a budget pressochè illimitati, e Beane non vede più di buon grado il punto di vista “datato” del suo staff di esperti, che si affida a criteri classici di selezione -intuitivi e basati sull’esperienza- e al modo assodato e convenzionale di leggere il baseball.
Decide così di ingaggiare Peter Brand (personaggio ispirato ma solo parzialmente corrispondente a Paul DePodesta, l’unico ad aver rifiutato che il suo nome apparisse nel film), giovane laureato in economia che propone un’analisi alternativa dei giocatori e delle loro caratteristiche.
La scienza che Brand utilizza è la sabermetrica: essa propone lo studio prospettico del baseball attraverso le statistiche; emergono così i reali valori di giocatori ignorati dalle grandi squadre. Beane ne rimane affascinato, e capisce che, anzichè accontentarsi delle briciole e degli scarti dei grandi club, può studiare il mercato dei talenti (non emersi per i motivi più disparati), e sfruttare a suo pro l’inefficienza dei rugginosi meccanismi del mercato.
Beane sceglie quindi giocatori con ottime potenzialità, sebbene gravati da alcuni problemi legati all’anagrafe, alla vita privata, alla salute persino. Ciò avviene nello sconcerto generale: l’opinione pubblica lo condanna in partenza, i tifosi mugugnano, l’allenatore disapprova le sue scelte, i giocatori stessi hanno un approccio troppo leggero al progetto.
I risultati iniziali fanno presagire il fallimento definitivo degli Athletics e del loro General Manager, ma, non appena Billy aggiusta gli ultimi particolari, allontanando quegli elementi che danneggiano il gruppo, e una volta conquistati il dialogo coi giocatori e la confidenza con lo spogliatoio, Oakland otterrà risultati di enorme rilievo senza il supporto di valide risorse economiche, controvertendo i principi di base di uno sport in cui sembrava non esserci più spazio per rivoluzioni di sorta.
Ma Billy Beane rivoluziona il baseball e i suoi criteri di selezione, ed oggi sono molte le squadre che applicano la sabermetrica allo scouting.
Brad Pitt interpreta il protagonista della vicenda con garbo e misura, mostrandone i difetti, le manie, le scaramanzie più o meno consistenti, i frequenti scatti collerici. Ma la vera sorpresa del film si chiama Jonah Hill, corpulento attore dalla movenze comiche: Hill pare dotato di un’ironia inconsapevole, che accompagna ogni aspetto della sua gestualità. Philip Seymour Hoffman (forse per la prima volta) affronta invece una parte in cui non era necessario, in cui il suo talento poteva -per così dire- essere risparmiato.
L’opera, tratta dal libro “ Moneyball: The art of winning an unfair game” di Michael Lewis, è un’interessante e coinvolgente rappresentazione dei “dietro le quinte” che muovono gli ingranaggi del baseball.
L’interpretazione scientifica dello sport è un concetto molto interessante, ma dev’essere integrata da quelle componenti psicologiche che sfuggono a classificazioni di ordine matematico, come dimostrano la storia in oggetto e le miriadi di variabili impazzite che “governano” le inclinazioni umane.
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7urs1
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domenica 5 febbraio 2012
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bellissimo
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bellissimo,mi è piaciuto moltissimo,credo che sia tra i migliori film di quest'anno.Lo consiglio a tutti .
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astromelia
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sabato 4 febbraio 2012
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occasioni e opportunità
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nella vita come nello sport la buona riuscita dipende da più fattori intrinseci,coincidenze opportunità tempi giusti,incontri con persone predisposte,come in questa storia vera narrata in un libro e portata sullo schermo,beane e brand hanno cambiato la filosofia del baseball,unendo le loro idee, senza dimenticare che lo sport è businness e i giocatori mere pedine di scambio al maggior profitto,intrecciando vita privata con la sua professione beane/pitt ha dato vita al personaggio,non intersecando però privato e pubblico ma narrandolo,non la reputo la migliore interpretazione di brad,ma una riuscita produzione di se stesso,mentre jonah hill caratterista perfetto dei suoi film,oscar personale a CYRUS, anche qui a suo agio nei panni del laureato dalle idee brillanti,ne sentiremo ancora parlare, con un seymour hoffman purtroppo sprecato nella parte dell'allenatore.
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nella vita come nello sport la buona riuscita dipende da più fattori intrinseci,coincidenze opportunità tempi giusti,incontri con persone predisposte,come in questa storia vera narrata in un libro e portata sullo schermo,beane e brand hanno cambiato la filosofia del baseball,unendo le loro idee, senza dimenticare che lo sport è businness e i giocatori mere pedine di scambio al maggior profitto,intrecciando vita privata con la sua professione beane/pitt ha dato vita al personaggio,non intersecando però privato e pubblico ma narrandolo,non la reputo la migliore interpretazione di brad,ma una riuscita produzione di se stesso,mentre jonah hill caratterista perfetto dei suoi film,oscar personale a CYRUS, anche qui a suo agio nei panni del laureato dalle idee brillanti,ne sentiremo ancora parlare, con un seymour hoffman purtroppo sprecato nella parte dell'allenatore.PELLICOLA LEGGERMENTE LUNGA E VISIONE ADATTA PIù AD UN PUBBLICO MASCHILE,dato il tema,ma comunque pitt con i suoi 48 anni è sempre un bel vedere,4 stelle per il contesto
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filippo catani
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sabato 4 febbraio 2012
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sport & denaro accoppiata sempre vincente?
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La squadra di baseball degli Oakland Athletics arriva ad un passo dallo sconfiggere i plurititolati e ipermilionari New York Yankees. Il fatto è che le maggiori squadre della lega a suon di dollari si portano via tutti i migliori giocatori della squadra. Il general menager (ex promessa del baseball) dovrà ripartire da zero con l'aiuto di un sistema statistico ordito da un giovane laureato in economia. Tratto da vicende realmente accadute.
Molto probabilmente in Italia nessuno si accorgerà nemmeno dell'uscita sullo schermo di questo film, altri lo bolleranno come un film sul baseball che nessuno può seguire perchè non si sanno bene le regole mentre altri non andranno temendo di andare incontro alla solita americanata.
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La squadra di baseball degli Oakland Athletics arriva ad un passo dallo sconfiggere i plurititolati e ipermilionari New York Yankees. Il fatto è che le maggiori squadre della lega a suon di dollari si portano via tutti i migliori giocatori della squadra. Il general menager (ex promessa del baseball) dovrà ripartire da zero con l'aiuto di un sistema statistico ordito da un giovane laureato in economia. Tratto da vicende realmente accadute.
Molto probabilmente in Italia nessuno si accorgerà nemmeno dell'uscita sullo schermo di questo film, altri lo bolleranno come un film sul baseball che nessuno può seguire perchè non si sanno bene le regole mentre altri non andranno temendo di andare incontro alla solita americanata. Fatto sta che invece il film è davvero di ottima fattura. Intanto per i suoi protagonisti e su tutti uno straordinario Brad Pitt capace di calarsi benissimo nella parte del general manager, ex promessa del baseball e separato con una figlia a cui vuole un gran bene. Sa alternare momenti duri e cinici a momenti ironici e leggeri. E questa è un po' anche la chiave di volta del film che non è solo un film sul baseball ma su un tema che ci tocca da vicino e cioè quello tra sport e denaro. Come fanno le squadre medio-piccole in qualsiasi sport di squadra a sopravvivere contro lo strapotere dei grandi club che pensano di basare la loro strategia sullo sullo spendere montagne di denaro e guadagnarne altrettanto?. Beh bisogna fare di necessità virtù e soprattutto riscoprire l'autentico valore dello sport fatto di competizione, sudore, risultati e record da migliorare. Una pelliccola che sa intrattenere lo spettatore ma sa anche farlo riflettere specie su quanto lo sport possa diventare una macchina infernale e magari da giovane sei un fenomeno e abbandoni tutto per il baseball e magari dopo qualche anno a causa di infortuni o altro ti ritrovi a spasso senza contratto e titolo di studio. Assolutamente consigliato.
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andreasan
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venerdì 3 febbraio 2012
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moneyball? tirate fuori i money e guardatevelo
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Grande Brad Pitt il miglior general manager: grandi riusultato con igli Oakland Athletcis
e...sicuramente alla notte degli oscar!
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moghi
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giovedì 2 febbraio 2012
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film discreto ma niente più
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Come ho scritto nella frase di lancio è un film discreto e c'è poco da aggiungere. Ennesimo film basato su una storia di baseball, sport che gli americani idolatrano ma che per me è di una noia mortale e possiede un lato sentimentale spesso come la cartina di una sigaretta (ed in fondo si tratta di sola pubblicità poi c'è il niente). Io l'ho guardato perchè come attore mi piace molto Brad Pitt. In questa occasione sono rimasto un pò deluso e la prova di Brad mi è sembrata un pò fiacca. Probabilmente è tutto collegato alla trama ed alla sceneggiatura che non penso si addicano alle qualità di Brad, pazienza mi auguro che avrà altre e migliori occasioni per dimostrare le sue capacità.
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Come ho scritto nella frase di lancio è un film discreto e c'è poco da aggiungere. Ennesimo film basato su una storia di baseball, sport che gli americani idolatrano ma che per me è di una noia mortale e possiede un lato sentimentale spesso come la cartina di una sigaretta (ed in fondo si tratta di sola pubblicità poi c'è il niente). Io l'ho guardato perchè come attore mi piace molto Brad Pitt. In questa occasione sono rimasto un pò deluso e la prova di Brad mi è sembrata un pò fiacca. Probabilmente è tutto collegato alla trama ed alla sceneggiatura che non penso si addicano alle qualità di Brad, pazienza mi auguro che avrà altre e migliori occasioni per dimostrare le sue capacità. Il resto, molto bella la fotografia buona la regìa e discreti i comprimari del cast. Insomma un film discreto ma lento e a tratti un pò noioso
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hollyver07
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martedì 31 gennaio 2012
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film piacevole, molto bene pitt
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Ciao. Interessante pellicola impegnata/simil-sentimentale su uno sport (il baseball) che non ho mai particolarmente apprezzato. La trama è incentrata su una particolare "sfida al sistema" portata avanti da un general manager, Billy Beane (Brad Pitt - molto efficace in un ruolo determinato, senza eccessi attoriali ma ha fatto di molto meglio) che dal sistema stesso ha ricevuto consistenti delusioni. Billy è uno stakanovista del lavoro che non lesina gli sforzi per raggiungere i suoi obbiettivi, cosa che lo ha segnato anche dal punto di vista familiare. Egli deve anche combattere il suo perdurante senso di fallimento originatosi nel passato in quanto giovane promessa dello sport che non si è però affermata.
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Ciao. Interessante pellicola impegnata/simil-sentimentale su uno sport (il baseball) che non ho mai particolarmente apprezzato. La trama è incentrata su una particolare "sfida al sistema" portata avanti da un general manager, Billy Beane (Brad Pitt - molto efficace in un ruolo determinato, senza eccessi attoriali ma ha fatto di molto meglio) che dal sistema stesso ha ricevuto consistenti delusioni. Billy è uno stakanovista del lavoro che non lesina gli sforzi per raggiungere i suoi obbiettivi, cosa che lo ha segnato anche dal punto di vista familiare. Egli deve anche combattere il suo perdurante senso di fallimento originatosi nel passato in quanto giovane promessa dello sport che non si è però affermata. Ora deve ricostruire la squadra degli Oakland Athletics che al termine della stagione viene depauperata dei suoi migliori talenti, il tutto a causa della superiore forza contrattuale delle Majors del baseball le quali, a suon di milioni, costantemente razziano il mercato dei giocatori. Bill, nel corso delle contrattazioni con un'altra squadra, incontrerà Peter Brand (Jonah Hill - valido nel ruolo) con il quale instaurerà un importante sodalizio lavorativo. Peter convince Billy che si possa costruire una valida squadra di baseball partendo da criteri statistici ed oggettivi, quindi sostituendoli a quelli apparentemente più aleatori proposti dal team di scouts della squadra stessa. Non mi dilungo ulteriormente sul riassunto della trama, non è opportuno. Volendo disquisire sulle particolarità di questa pellicola, mi sento d'affermare che il regista (Bennett Miller) abbia indirizzato il suo estro ad "accompagnare" per immagini la figura di Brad Pitt in maniera abbastanza melanconica. Il personaggio che ne è risaltato non mi è parso del tutto completo, o perfettamente caratterizzato, nonostante l'ottima prova di Pitt. Altresì, più efficace mi è parsa la caratterizzazione di Jonah Hill al quale, a mio avviso, è stato fornita un'immagine corretta e ben definita. Mi sento concorde con il recensore di MYmovies (A. Ercolani) in merito a Philip Seymour Hoffman che appare abbastanza "stretto" nel suo ruolo. Per quanto riguarda gli altri elementi tecnici: ritmo narrativo lento e compassato, a tratti sembra quasi contemplativo ed avulso dall'idea di una pellicola sportiva - ottima la fotografia, molto misurata, fornisce un adeguato accompagnamento allo stile delle immagini - discreta la sceneggiatura, mi è apparsa un pò troppo votata a manifestare la presunta "sentimentalità" di alcuni aspetti del baseball quindi, a mio personale avviso, un pò pretestuosa in termini emotivi - bene l'accompagnamento sonoro ed apprezzabili gli attori comprimari (sopratutto il gruppo di scouts della squadra). In definitiva... nonostante lo sport in questione sia lontano dai miei schemi affettivi, lo ritengo davvero un buon film, lento ma piacevole che scorre lasciando apprezzare le valide prove attoriali di Pitt e Hill. Inoltre, è ache apprezzabile in termini di messaggio e contenuti. Buona visione e saluti a tutti
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flyanto
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martedì 31 gennaio 2012
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il da farsi per risollevare una squadra a tutti i
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Film sulla formazione e sulla crescita di una piccola e scalcagnata squadra di baseball. Nel suo genere è ben fatto ma il suo limite è di essere troppo tecnico (adatto solo per gli amanti del baseball e delle tecniche di compra-vendita dei giocatori) e troppo lungo tanto da risultare noioso. Brad Pitt, fisicamente parlando, è sempre molto in forma ma non basta affatto a risollevare il film.
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