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lunedì 17 dicembre 2018
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interessantissime analogie
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Un bel film con messaggi reconditi,mi e'piaciuto molto.
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enzo70
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venerdì 6 marzo 2015
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uno sguardo valido e leggero sull'integrazione
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Sulla scia del dibattito in tema di immigrazione e di integrazioni Yasemin Sanderelli propone una variazione sul tema gradevole per la freschezza del ritmo. Huseyin Yilmaz è un turgo emigrato negli anni sessanta in Germania e con il lavoro ha garantito alla sua famiglia una vita serena; almeno all’apparenza. Non è un immigrato come gli altri, è l’unmilionesimo e uno immigrato e a breve la cancelliera Merkel lo incontrerà per una premiazione pubblica. E, spinto dalla moglie, avrà anche il passaporto tedesco. Ma Yilmaz ha un sogno, riportare per l’ultima volta la famiglia in Anatolia, un viaggio che serve a rendere omaggio alla tradizione di un popolo ed a ritrovarsi.
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Sulla scia del dibattito in tema di immigrazione e di integrazioni Yasemin Sanderelli propone una variazione sul tema gradevole per la freschezza del ritmo. Huseyin Yilmaz è un turgo emigrato negli anni sessanta in Germania e con il lavoro ha garantito alla sua famiglia una vita serena; almeno all’apparenza. Non è un immigrato come gli altri, è l’unmilionesimo e uno immigrato e a breve la cancelliera Merkel lo incontrerà per una premiazione pubblica. E, spinto dalla moglie, avrà anche il passaporto tedesco. Ma Yilmaz ha un sogno, riportare per l’ultima volta la famiglia in Anatolia, un viaggio che serve a rendere omaggio alla tradizione di un popolo ed a ritrovarsi. Tutti sono contrari, chi per una ragione, chi per l’altra, ma un capofamiglia è un capofamiglia; e se è turco ancor di più. E si incrociano due storie, entrambe godibili, l’arrivo del giovane Huseyin in Germania e il viaggio della famiglia verso la Turchia.
Un film di genere, sicuramente intelligente sotto il profilo del botteghino, cui va dato il merito di lasciare un segno senza cercare inutili colpi di scena o significati profondi. Da vedere senza pensieri.
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fry07
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lunedì 2 settembre 2013
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la mia famiglia va in germania
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pessimo film con un accento marcato ed offensivo verso la chiesa cattolica Gesu' che scende dalla croce e morde al collo ,come i vampiri,e il papa' che lo rassicura dicendo che e' solo un topo lo trovo di cattivo gusto tipoico dell'intolleranza islamica verso le altre religioni .a parti invertite l'islam si sarebbe mosso con tepestivita' e violenza,come al solito...pèeccato che i cristiani non sappianio fare lo stesso con una bomba sotto la sedia del regista
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tanus78
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mercoledì 24 ottobre 2012
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tutti in famiglia
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Filmetto tedesco semplice semplice a base di tanti buoni sentimenti e volemose bene di "famigghia". Se poi la "famigghia" è turca e va in Germania negli anni del loro boom (e quanto il loro boom sia stato diversamente efficacie dal nostro è facile constatarlo) allora è tutto più facile e divertente. Alla fine si piange pure. Diretto, efficacie e questo mi fa incazzare.
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valeria1273
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mercoledì 7 marzo 2012
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delizioso
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divertente, spassoso, da vedere
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francesca meneghetti
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sabato 28 gennaio 2012
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gli eterni dilemmi della cross generation
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Almanya esce nelle sale italiane mentre è in corso una campagna atta a garantire la cittadinanza secondo il principio dello jus soli, per cui chi nasce in Italia è cittadino italiano, a prescindere dallo status dei genitori, al fine di evitare quel limbo giuridico ma anche esistenziale in cui si trovano ora bambini e adolescenti figli di stranieri. Si è riaccesa così l'attenzione sui figli degli immigrati, chiamati G2(seconda generazione). Il termine più indicato, e ora preferito dagli studiosi, è quello di cross generation: espressione che sottolinea il tratto più significativo della loro condizione: essere un crocevia di culture, di lingue, di opinioni religiose e di valori. Difficile che l’incrociarsi di messaggi di provenienza diversa produca fin da subito un risultato armonioso e scontato.
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Almanya esce nelle sale italiane mentre è in corso una campagna atta a garantire la cittadinanza secondo il principio dello jus soli, per cui chi nasce in Italia è cittadino italiano, a prescindere dallo status dei genitori, al fine di evitare quel limbo giuridico ma anche esistenziale in cui si trovano ora bambini e adolescenti figli di stranieri. Si è riaccesa così l'attenzione sui figli degli immigrati, chiamati G2(seconda generazione). Il termine più indicato, e ora preferito dagli studiosi, è quello di cross generation: espressione che sottolinea il tratto più significativo della loro condizione: essere un crocevia di culture, di lingue, di opinioni religiose e di valori. Difficile che l’incrociarsi di messaggi di provenienza diversa produca fin da subito un risultato armonioso e scontato. Parecchidei protagonisti del film sono (o sono stati) appunto in questa condizione, che è gravida di contraddizioni a volte insanabili, ma anche di esiti originali e creativi, specie là dove si mescolano orgoglio per le proprie radici e condivisione di una civiltà più tecnologica. Tutti questi motivi fanno di Almanya un film molto interessante dal punto di vista dei contenuti. Tuttavia esso paga il prezzo di non essere il primo: "East is east", "Sognando Beckam", "Il mio grasso grosso matrimonio greco", tanto per nominare alcuni dei predecessori, hanno creato un genere. Difficile inserirvisi con tratti marcati di originalità. Pur apprezzando le intenzioni del regista, se ne ricava un'impressione di irresolutezza stilistica, che oscilla tra tragico e comico. Intendiamoci: la contaminazione dei due generi, fin dal tempo di Dante (in letteratura) è geniale e potente, ma qui dà la sensazione di una discontinuità non sempre giustificata ed anzi incerta. O forse lo spettatore rischia di restare deluso quando ha visto il trailer: una successione di battute fulminanti e scoppiettanti che creano aspettative divertenti nel film, quanto a ritmo e comicità. Le battute ci sono e restano forti, ma non c'è poi moltissimo di che ridere. Molto apprezzabili l'interpretazione di Vedat Erincin, di Demet Gül, e di tutti gli attori-bambini.
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[+] divertente e commovente!
(di francesca50)
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vervain
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lunedì 9 gennaio 2012
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tra vita e ...commedia
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Commedia generazionale piacevole e scorrevole, anche se a tratti discontinua e scontata. Un po' troppo mielato il finale, ma comunque un film da consigliare.
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linus2k
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sabato 7 gennaio 2012
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riduttivo chiamarlo "commedia di immigrazione"
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"una volta un saggio, alla domanda chi o che cosa siamo noi, rispose così: Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato, o che la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più, e ciò che non sarebbe mai accaduto se non fossimo mai esistiti"
ecco... questo è Almanya, piccola commedia tedesca che sarebbe limitativo delimitare nel semplice filone della commedia di immigrazione.
Almanya entra in pieno in quella commedia familiare, di commedia che sa narrare l'anima e la vita di ognuno di noi, che sa modulare in maniera perfetta sorriso e pianto, raccontando la storia eterna dell'amore familiare, delle origini che restano salde nonostante tutto.
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"una volta un saggio, alla domanda chi o che cosa siamo noi, rispose così: Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato, o che la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più, e ciò che non sarebbe mai accaduto se non fossimo mai esistiti"
ecco... questo è Almanya, piccola commedia tedesca che sarebbe limitativo delimitare nel semplice filone della commedia di immigrazione.
Almanya entra in pieno in quella commedia familiare, di commedia che sa narrare l'anima e la vita di ognuno di noi, che sa modulare in maniera perfetta sorriso e pianto, raccontando la storia eterna dell'amore familiare, delle origini che restano salde nonostante tutto.
Almanya è uno di quei piccoli regali nascosti da tanti, inutili pacchi pieni di fronzoli... il più piccolo ed il più prezioso, perché sa parlare di ognuno di noi, perché nella famiglia turca emigrata in Germania ci siamo tutti, chi era immigrato, chi non lo è mai stato, chi è stato semplicemente figlio, mamma, nonno ed ha vissuto con una famiglia dalle tante generazioni ben presenti e valide...
C'era la mia famiglia, mai emigrata, ma riconoscibile nel numero e nelle dinamiche anche di lotta tra fratelli, c'erano le tante famiglie di immigrati con i figli più integrati dei genitori..
In Almanya c'è l'amore, quello filiale, quello puro, narrato con soavità e delicatezza, e non si può non voler bene a questo film...
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linus2k
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sabato 7 gennaio 2012
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una commedia dell'anima
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"una volta un saggio, alla domanda chi o che cosa siamo noi, rispose così: Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato, o che la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più, e ciò che non sarebbe mai accaduto se non fossimo mai esistiti"
ecco... questo è Almanya, piccola commedia tedesca che sarebbe limitativo delimitare nel semplice filone della commedia di immigrazione.
Almanya entra in pieno in quella commedia familiare, di commedia che sa narrare l'anima e la vita di ognuno di noi, che sa modulare in maniera perfetta sorriso e pianto, raccontando la storia eterna dell'amore familiare, delle origini che restano salde nonostante tutto.
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"una volta un saggio, alla domanda chi o che cosa siamo noi, rispose così: Siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto. Siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato, o che la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più, e ciò che non sarebbe mai accaduto se non fossimo mai esistiti"
ecco... questo è Almanya, piccola commedia tedesca che sarebbe limitativo delimitare nel semplice filone della commedia di immigrazione.
Almanya entra in pieno in quella commedia familiare, di commedia che sa narrare l'anima e la vita di ognuno di noi, che sa modulare in maniera perfetta sorriso e pianto, raccontando la storia eterna dell'amore familiare, delle origini che restano salde nonostante tutto.
Almanya è uno di quei piccoli regali nascosti da tanti, inutili pacchi pieni di fronzoli... il più piccolo ed il più prezioso, perché sa parlare di ognuno di noi, perché nella famiglia turca emigrata in Germania ci siamo tutti, chi era immigrato, chi non lo è mai stato, chi è stato semplicemente figlio, mamma, nonno ed ha vissuto con una famiglia dalle tante generazioni ben presenti e valide...
C'era la mia famiglia, mai emigrata, ma riconoscibile nel numero e nelle dinamiche anche di lotta tra fratelli, c'erano le tante famiglie di immigrati con i figli più integrati dei genitori..
In Almanya c'è l'amore, quello filiale, quello puro, narrato con soavità e delicatezza, e non si può non voler bene a questo film...
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