lollo-brigida
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mercoledì 12 giugno 2013
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il nuovo godard
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Ho visto il film online in streaming, tramite il vostro sito e devo dire che è veramente profondo e suggestivo. All'ombra del tessuto industriale lucano, Massimo Coppola sceglie percorsi inusuali per il cinema contemporaneo e si sporge verso un universo extracomunitario, che aveva già più volte seguito in Avere Ventanni. La fabbrica come tema principale, i fumi, quasi a simboleggiare un mostro che da una parte dà la vita, dall'altra la toglie. E' quasi un'anticipazione di quello che poi (attualmente) sta succedendo presso l'Ilva di Taranto. Frequenti passaggi in autobus (o in macchina) con le protagoniste che osservano i paesaggi desolati dal finestrino.
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Ho visto il film online in streaming, tramite il vostro sito e devo dire che è veramente profondo e suggestivo. All'ombra del tessuto industriale lucano, Massimo Coppola sceglie percorsi inusuali per il cinema contemporaneo e si sporge verso un universo extracomunitario, che aveva già più volte seguito in Avere Ventanni. La fabbrica come tema principale, i fumi, quasi a simboleggiare un mostro che da una parte dà la vita, dall'altra la toglie. E' quasi un'anticipazione di quello che poi (attualmente) sta succedendo presso l'Ilva di Taranto. Frequenti passaggi in autobus (o in macchina) con le protagoniste che osservano i paesaggi desolati dal finestrino. Un modo di guardare assolutamente estraneo al cinema italiano. Uno stile più che altro francese, come più volte è stato sottolineato dalla critica. Una Nouvelle Vague all'italiana. Una Nouvelle Vague farcita di Neorealismo italiano, con tanto di stile alla Von Trier di Dogma 95. Una chicca di film che giustamente ha avuto una buona accoglienza al festival di Venezia. Consigliato vivamente.
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francesco2
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giovedì 31 maggio 2012
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solo una notazione
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Scusate......Mi è parsa simpaticissima la scena in cui la ragazza chiede una sigaretta. Lui non ce l'ha, lei allora gli chiede un bacio......poi si accende una sigaretta
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dounia
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venerdì 5 agosto 2011
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due vite simili
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Eva è una ragazza rumena a cui non viene rinnovato il contratto di lavoro; lascia tutto ciò che ha a Bucarest e decide di partire per l'Italia. Arrivata a Melfi, vaga tutto il giorno senza una meta precisa e dorme per una notte in una macchina di una ragazza che lavora alla FIAT, Anna. Eva viene ospitata da Anna, che vive con la nonna anziana a cui è molto affezionata e i genitori. Anna, anche se appartiene a un altro mondo, si troverà poi nella stessa situazione di Eva. Il film mette in rilievo la vita delle due ragazze tra cui non c'è mai amicizia, ma un dato comune: impossibilità di vedere il proprio futuro. Il buio si prospetta così nella loro vita che diventa priva di trovare lavoro. Eva ed Anna, anche se sono di due mondi diversi e non arrivavano ad un'amicizia, hanno due elementi in comune: il precariato e l'immigrazione, presenti in tanti giovani di oggi che lavorano all'estero.
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Eva è una ragazza rumena a cui non viene rinnovato il contratto di lavoro; lascia tutto ciò che ha a Bucarest e decide di partire per l'Italia. Arrivata a Melfi, vaga tutto il giorno senza una meta precisa e dorme per una notte in una macchina di una ragazza che lavora alla FIAT, Anna. Eva viene ospitata da Anna, che vive con la nonna anziana a cui è molto affezionata e i genitori. Anna, anche se appartiene a un altro mondo, si troverà poi nella stessa situazione di Eva. Il film mette in rilievo la vita delle due ragazze tra cui non c'è mai amicizia, ma un dato comune: impossibilità di vedere il proprio futuro. Il buio si prospetta così nella loro vita che diventa priva di trovare lavoro. Eva ed Anna, anche se sono di due mondi diversi e non arrivavano ad un'amicizia, hanno due elementi in comune: il precariato e l'immigrazione, presenti in tanti giovani di oggi che lavorano all'estero. I due casi presentati dal film portano l'aspettatore a notare che le due ragazze sono unite da qualcosa in comune, uguale per entrambe, anche se una è straniera. Il racconto risalta e mette in evidenza la storia delle due esistenze che, nonostante siano lontane e diverse, sono vicine e simili.
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bruno leonardini
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giovedì 19 maggio 2011
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troppo poco per coinvolgere lo spettatore.
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Purtroppo il mio mito, Massimo Coppola mi ha deluso. Hai paura del buio è un lungometraggio troppo lento e riflessivo, per poter piacere. Sia ben chiaro, il cinema riflessivo, alla francese, silenzioso, con pochi dialoghi, mi piace, ma quando sotto ci sono delle atmosfere profonde ricreate dal regista. In questo film, ispirato alla nouvelle vague, non c'è nulla, c'è solo noia. Peccato, perchè l'autore di AVERE VENTANNI mi stupì con i suoi documentari dallo stile profondamente cinematografico. Hai paura del buio, invece non prosegue l'ottimo lavoro stilistico, avuto anche in Bianciardi, ma cede ad uno stile disordinato di ripresa ed ad una fotografia piatta, televisiva.
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Purtroppo il mio mito, Massimo Coppola mi ha deluso. Hai paura del buio è un lungometraggio troppo lento e riflessivo, per poter piacere. Sia ben chiaro, il cinema riflessivo, alla francese, silenzioso, con pochi dialoghi, mi piace, ma quando sotto ci sono delle atmosfere profonde ricreate dal regista. In questo film, ispirato alla nouvelle vague, non c'è nulla, c'è solo noia. Peccato, perchè l'autore di AVERE VENTANNI mi stupì con i suoi documentari dallo stile profondamente cinematografico. Hai paura del buio, invece non prosegue l'ottimo lavoro stilistico, avuto anche in Bianciardi, ma cede ad uno stile disordinato di ripresa ed ad una fotografia piatta, televisiva. Nemmeno le citate musiche diegetiche ed extradiegetiche, riescono a risollevare un film, poco interessante. Questo testimonia che un conto è fare un documentario, ovvero riprendere fatti e personaggi senza doverli dirigere ed un conto è ricostruire tutto da zero.
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lord wells
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martedì 10 maggio 2011
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un film bellissimo
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Questo film non sembra per nulla italiano: a partire dalla bellissima colonna sonora (c'è mezzo Closer dei Joy Division), è una storia che invita a riflettere e mette in scena due mondi paralleli e apparentemente lontani. La tematica del lavoro in fabbrica, caro al Coppola di "Avere ventanni" viene qui riproposta in tutta la sua interezza: la vita delle due protagoniste è legata a una condizione di precariato pieno di sogni repressi. Mi chiedo come mai film come questo non siano distribuiti meglio a livello nazionale. Ottimo film, assolutamente da vedere.
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