Titolo originale El Secreto de Sus Ojos.
Drammatico,
durata 129 min.
- Argentina, Spagna 2009.
- Lucky Red
uscita venerdì 4giugno 2010.
MYMONETROIl segreto dei suoi occhi
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Ambientato in una argentina in fermento (si capisce perchè qualche volta lo dicono e spendono il grosso del budget nell'inquadratura dello stadio del Racing) un uomo simile a Marco Columbro (benjamin) reduce da una pensione forzata rivanga un caso controverso della sua carriera di... pubblico ministero? commissario a un tribunale? bo, comunque riferisce a un cancelliere e a un giudice. Della cancelliera si innamora subito e lei di lui ma il loro amore si limita a sguardi imbarazza(n)ti che per scelta stilistica non si ritrovano solo nei ricordi ma anche nel presente in modo da togliere il dubbio che gli stereotipi dell'innamoramento fossero solo frutto di un ricordo sbiadito di benjamin.
Quando, a causa dello sgarbo di un collega vile e senza scrupoli che farà carriera (perchè è anche un film di denuncia), Benjamin si trova invischiato nel caso di stupro-omicidio di una giovane donna, parte la caccia al depravato attraverso indagini basate su intuizioni e sguardi "intensi".
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Ambientato in una argentina in fermento (si capisce perchè qualche volta lo dicono e spendono il grosso del budget nell'inquadratura dello stadio del Racing) un uomo simile a Marco Columbro (benjamin) reduce da una pensione forzata rivanga un caso controverso della sua carriera di... pubblico ministero? commissario a un tribunale? bo, comunque riferisce a un cancelliere e a un giudice. Della cancelliera si innamora subito e lei di lui ma il loro amore si limita a sguardi imbarazza(n)ti che per scelta stilistica non si ritrovano solo nei ricordi ma anche nel presente in modo da togliere il dubbio che gli stereotipi dell'innamoramento fossero solo frutto di un ricordo sbiadito di benjamin.
Quando, a causa dello sgarbo di un collega vile e senza scrupoli che farà carriera (perchè è anche un film di denuncia), Benjamin si trova invischiato nel caso di stupro-omicidio di una giovane donna, parte la caccia al depravato attraverso indagini basate su intuizioni e sguardi "intensi"...soprattutto sullo sguardo innamorato e determinato del marito che confida nella giustizia che non c'è (come detto è un film di denuncia).
Questo film, fatto in argentina perchè per il pubblico americano sarebbe stato troppo scomodo a detta del regista, lascia alcuni pressanti interrogativi: la gente nella vita reale va in giro con gli occhi sgranati o con espressioni da cartone animato? Un bieco pervertito inteligentissimo che capisce tutto al volo e viene catturato solo perchè trovato in una curva gremita (non all'entrata dello stadio, dentro) comunque dopo anni di latitanza diverrebbe reo confesso perchè insultato per un minuto e mezzo?
Film piacione, il problema di non aver sfruttato le occasioni del passato ce l'abbiamo tutti, la percezione di capire un pensiero da uno sguardo pure...un finale tutto da godere per un americano.
Infine ho trovato pessimo il doppiaggio e la recitazione (o la direzione degli attori?). Il cast ha meno espressività di tom cruise.
Sinceramente non capisco il successo di questo film.
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[+] carina (di magrezia)[ - ] carina
[+] però (di francesco2)[ - ] però
[+] l'amore romantico è quello inappagato (di mir?/>
[ - ] l'amore romantico è quello inappagato
il segreto dei suoi occhi è un bel film, anzi un buon film. E' una storia "noir" ambientata nell' Argentina anni '70 che trova continuità nei giorni nostri, ma soprattutto dà e riceve linfa dalle "passioni" dei protagonisti. Ecco allora che diventa storia di amori, ma, come un sasso gettato nello stagno che crea cerchi concentrici, è anche storia di amicizia, dolore, giustizia. Il film pone tante domande, non dà risposte o meglio non dà "la risposta": quella, come sempre, dobbiamo trovarla dentro di noi.
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La vicenda racconta in parallelo due storie d’amore impossibili: quella di un marito, che ha mantenuto nel tempo la fedeltà alla memoria della moglie Liliana (stuprata e assassinata vent’anni prima) e quella di Benjamin, funzionario investigativo del tribunale di Buenos Ayres, che, a suo tempo incaricato di risolvere il caso dell’efferato delitto, aveva segretamente amato Irene, affascinante giovane donna da poco suo capufficio. Fra i due, in realtà, nessuna storia era nata, nonostante la reciproca attrazione, e questo rimane, a mio avviso, il vero mistero non chiarito del corso film. L’altro mistero, quello dello stupratore assassino, verrà presto chiarito, grazie all’abilità investigativa di Benjamin, del suo aiutante, ma grazie soprattutto all’intuito femminile di Irene, che aveva condotto nei confronti del sospettato Gomez, un interrogatorio spregiudicato e molto audace, scommettendo sull’esibizionismo sessuale del feroce assassino.
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La vicenda racconta in parallelo due storie d’amore impossibili: quella di un marito, che ha mantenuto nel tempo la fedeltà alla memoria della moglie Liliana (stuprata e assassinata vent’anni prima) e quella di Benjamin, funzionario investigativo del tribunale di Buenos Ayres, che, a suo tempo incaricato di risolvere il caso dell’efferato delitto, aveva segretamente amato Irene, affascinante giovane donna da poco suo capufficio. Fra i due, in realtà, nessuna storia era nata, nonostante la reciproca attrazione, e questo rimane, a mio avviso, il vero mistero non chiarito del corso film. L’altro mistero, quello dello stupratore assassino, verrà presto chiarito, grazie all’abilità investigativa di Benjamin, del suo aiutante, ma grazie soprattutto all’intuito femminile di Irene, che aveva condotto nei confronti del sospettato Gomez, un interrogatorio spregiudicato e molto audace, scommettendo sull’esibizionismo sessuale del feroce assassino. A vent’anni dai fatti, Benjamin ormai in pensione, nel tentativo di scrivere un romanzo sul caso di Liliana, ripercorre i fatti e rivede molti di coloro che ne erano stati coinvolti direttamente (come il marito) o indirettamenre (come lui e Irene). Nel frattempo, però, tutto è mutato in Argentina: allora la dittatura militare stava per imporre la sua ferocia al paese, i magistrati si erano messi al suo servizio e molti dei delinquenti più feroci, Gomez compreso, erano stati liberati per creare i famigerati squadroni della morte. Ora, finita questa terribile fase della storia Argentina, restano gli amori impossibili e una sete di giustizia che lo stato non ha assicurato. Il film sviluppa, perciò, molti temi, intrecciandoli, ma presenta molti punti deboli, almeno a mio avviso. Del primo ho già detto: un amore non si è compiuto e, devo dire, non se ne comprende il motivo, visto che i due erano adulti, si piacevano ed avevano mostrato una sufficiente spregiudicatezza per infischiarsene di eventuali ostacoli e pregiudizi. La sete di giustizia del vedovo di Liliana, alla fine del film, troverà una risposta, ma, secondo me, in contrasto con il registro narrativo del lavoro: qualcuno ha parlato, giustamente, di suggestioni da Durenmatt; io parlerei più in generale, di suggestioni nordico-protestanti, ma in ogni caso, il finale si aggiunge come un’addizione non giustificata dal modo della narrazione precedente. L’impressione è quella di un film che contiene molti spunti interessanti, alcune scene bellissime, spia del mestiere raffinato del regista, cui gioverebbe, però, una revisione che così da renderlo meno melodrammatico, più unitario stilisticamente, più agile nella sruttura complessiva del racconto, cioè, infine, meno "romanzone". Bravissimi tutti gli attori. Non esprimo un voto, ma non merita, secondo me, più di due stelle e mezzo.
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Un bellissimo film, una bella sorpresa! Due bravi attori, sconosciuti (a me) che interpretano molto bene le parti. Una trama mai scontata, che non perde il ritmo in nessun momento del film, con un pizzico di ironia negli atteggiamenti del collega di Benjamin, e con un finale (e non solo) che non ti aspetti.
Ho molto apprezzato anche il modo di inquadrare gli attori, i colori e le impostazioni delle scene.
Un apprezzamento anche alla bellezza della protagonista
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sono un uomo e la parte dell'amore irrisolto è quella che mi è piaciuta di meno ma , gusti personali a parte , questo è uno dei più bei film della stagione
tutti gli attori sono in stato di grazia e vi innamorete anche dei comprimari
da applausi l'assistente ubriacone e il cattivo , purtroppo , terribilmente realistico e reale
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ho visto il film ieri sera; il voto che mi sento di dare è 5 stelle perchè, a mio avviso, è uno dei più bei film che io abbia visto ultimamente. è un film molto avvincente al quale dedichi tutta la tua attenzione perchè è molto coinvolgente e pieno di emozioni, bravi gli interpreti, tutti, molto espressivi, bella la storia, anche piena di sorprese. Bella anche la musica; molto suggestiva . consiglio di non perdere questo film.
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Un finale perfetto: il mio corpo esanime trovato a fine proiezione nella poltrona del cinema.
Il lunghissimometraggio tocca due degli argomenti più cari alla settima arte gli amori irrisolti non dichiarati e "dei delitti e delle pene" ovvero il senso della giustizia e della vendetta.
Non vi è equilibrio! la storia d amore diventa un Harmony di poco pregio e la questione etica si tinge di un giallo trito e ritrito.
Non allarmatevi c è di peggio, che spero sempre di evitare.
[+] esanime però parlante. (di marezia)[ - ] esanime però parlante.
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Benjamin Esposito (Ricardo Darin), dopo una carriera in tribunale, è ormai in pensione e si accinge a scrivere un romanzo, al centro del quale vi è il caso Morales, una storia giudiziaria di stupro ed omicidio che da venticinque anni lo ossessiona. Mentre in lunghi flashback vengono ricostruiti i fatti di quel lontano 1975, Benjamin ne rivive i ricordi e torna ad incontrarne i protagonisti. Anche gli ultimi nodi finiranno così per sciogliersi.
Il Segreto dei Suoi Occhi (tratto da un romanzo di Sacheri) non è un film giallo, per quanto racconti la storia di un delitto, le indagini conseguenti, le false piste, lo smascheramento del colpevole e la sua cattura, con tanto di rocambolesco inseguimento nella spettacolare sequenza allo stadio, di ammirevole perfezione tecnica; non è nemmeno un film sentimentale, eppure ampio spazio vi trova l'amore mancato fra Benjamin e la bella Irene (Soledad Villamil), rimasto sospeso per molti, lunghi anni e mostrato solo attraverso un intenso gioco di sguardi rivelatori; non è nemmeno un film storico, ma sullo sfondo è ben riconoscibile l'Argentina del golpe militare del 76, su cui cominciavano a soffiare i venti nefasti del terrore di stato.
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Benjamin Esposito (Ricardo Darin), dopo una carriera in tribunale, è ormai in pensione e si accinge a scrivere un romanzo, al centro del quale vi è il caso Morales, una storia giudiziaria di stupro ed omicidio che da venticinque anni lo ossessiona. Mentre in lunghi flashback vengono ricostruiti i fatti di quel lontano 1975, Benjamin ne rivive i ricordi e torna ad incontrarne i protagonisti. Anche gli ultimi nodi finiranno così per sciogliersi.
Il Segreto dei Suoi Occhi (tratto da un romanzo di Sacheri) non è un film giallo, per quanto racconti la storia di un delitto, le indagini conseguenti, le false piste, lo smascheramento del colpevole e la sua cattura, con tanto di rocambolesco inseguimento nella spettacolare sequenza allo stadio, di ammirevole perfezione tecnica; non è nemmeno un film sentimentale, eppure ampio spazio vi trova l'amore mancato fra Benjamin e la bella Irene (Soledad Villamil), rimasto sospeso per molti, lunghi anni e mostrato solo attraverso un intenso gioco di sguardi rivelatori; non è nemmeno un film storico, ma sullo sfondo è ben riconoscibile l'Argentina del golpe militare del 76, su cui cominciavano a soffiare i venti nefasti del terrore di stato. Campanella riesce a fondere i tre generi, creando un ibrido interessante ed originale, girato non senza ironia e con l'abilità del cineasta di classe. Non sarà un caso se molti dei leitmotiv del film (gli occhi, gli sguardi, le foto) alludono alla visione oppure (la macchina da scrivere, il romanzo, le lettere) alla scrittura, i due elementi che costituiscono, nel connubio di mise-en-scene e sceneggiatura, l'essenza stessa dell'opera cinematografica. Ma il merito maggiore del film è probabilmente la funzione di memoria storica che assolve (attraverso il tema dell'importanza del ricordo e della sua comprensione come chiave di interpretazione del presente): è nella figura di Isidoro Gomez (Javier Godino), assassino e stupratore arruolato dagli squadroni della morte che viene identificato quel male odioso e assoluto che ha terrorizzato il paese per troppi anni ed è nel terribile, interminabile supplizio che Ricardo Morales (Pablo Rago) gli infligge per vendetta che si legge quel bisogno di elaborare un dolore non ancora sopito, necessario affinché la vita interrotta di una nazione ferita e scovolta riesca finalmente a far i conti con il proprio passato ed a ripartire. Premio Oscar come miglior film straniero.
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ANDARE A VEDERE UN FILM DA CUI CI SI ASPETTO MOLTO E NON RIMANERE DELUSI E' GIà UNA CONQUISTA, MA SE IL FILM SUPERA LE ASPETTATIVE ALLORA E' UNA SODDISFAZIONE.
NON RIESCO A DIRE MOLTO, CREDO CHE L'OSCAR SIA ASSOLUTAMENTE MERITATO ED IL FILM MERITA DI ESSERE VISTO. GLI ATTORI SONO BRAVISSIMI E MOLTO ESPRESSIVI, LA TRAMA E' MOLTO BER STRUTTURATA E ALCUNI PASSAGGI SONO DI ASSOLUTO PREGIO. LA FRASE FINALE DELLO STUPRATORE "TI PREGO DIGLI ALMENO DI PARLARMI" E' IN SE STESSA UN FORTISSIMO MESSAGGIO DI TRISTEZZA, RASSEGNAZIONE E VUOTO DIFFICILMENTE ESPRIMIBILE IN ALTRE FORME.
MOLTO BRAVI SCENEGGIATORE E REGISTA NEL LASCIARE LO SPETTATORE NEL DUBBIO FINO ALLA FINE (E' SINTOMATICO CHE DI CINQUE CHE ERAVAMO OGNUNO IPOTIZZAVA UN FINALE DIVERSO E NESSUNO HA SAPUTO INDOVINARE QUELLO VERO).
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ANDARE A VEDERE UN FILM DA CUI CI SI ASPETTO MOLTO E NON RIMANERE DELUSI E' GIà UNA CONQUISTA, MA SE IL FILM SUPERA LE ASPETTATIVE ALLORA E' UNA SODDISFAZIONE.
NON RIESCO A DIRE MOLTO, CREDO CHE L'OSCAR SIA ASSOLUTAMENTE MERITATO ED IL FILM MERITA DI ESSERE VISTO. GLI ATTORI SONO BRAVISSIMI E MOLTO ESPRESSIVI, LA TRAMA E' MOLTO BER STRUTTURATA E ALCUNI PASSAGGI SONO DI ASSOLUTO PREGIO. LA FRASE FINALE DELLO STUPRATORE "TI PREGO DIGLI ALMENO DI PARLARMI" E' IN SE STESSA UN FORTISSIMO MESSAGGIO DI TRISTEZZA, RASSEGNAZIONE E VUOTO DIFFICILMENTE ESPRIMIBILE IN ALTRE FORME.
MOLTO BRAVI SCENEGGIATORE E REGISTA NEL LASCIARE LO SPETTATORE NEL DUBBIO FINO ALLA FINE (E' SINTOMATICO CHE DI CINQUE CHE ERAVAMO OGNUNO IPOTIZZAVA UN FINALE DIVERSO E NESSUNO HA SAPUTO INDOVINARE QUELLO VERO).
VOLENDO TROVARE UN NEO DIREI IL TRUCCO E FORSE TALVOLTA UNA ECCESSIVA LENTEZZA DEI DIALOGHI.
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Forza narrativa, padronanza tecnica che si tiene alla larga dagli eccessi di virtuosismo, un'altra grande prova di attore di Ricardo Darin: uno dei non frequenti casi in cui le due ore e dieci di proiezione scorrono senza impazienze dello spettatore e cadute di tono del regista. Trama, per quanto è possibile toccando questi argomenti, originale e senza passaggi scontati, forse eccettuando le battute dell'ultima scena, dove si lascia intuire qualcosa di troppo sul finale della vicenda che percorre e incrocia i vari filoni del racconto. Da vedere!
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