pietro viola
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giovedì 2 giugno 2011
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strepitoso, fino a un certo punto
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Se il film fosse finito sulle parole "se era vero, perchè non mi hai portato con te?" sarebbe stato perfetto. Ottimi dialoghi e attori, ben amalgamato l'intreccio tra lo sviluppo del romanzo che il protagonista comincia a scrivere, e a far leggere, e il progressivo dispiegarsi alla coscienza di una "vita vuota", commovente l'amore umiliato per paura o per capriccio di un pazzo, singolo uomo o potere costituito che sia, una delle voci più potenti dell'Ingiustizia. Splendida l'antinomia tra il passato come prigione e il presente come riscatto, negato.
Purtroppo a un certo punto tutto comincia a complicarsi su troppi temi e rivoli: l'argentina del periodo oscuro (tema troppo grande per essere riassunto così sbrigativamente), il moltiplicarsi di violini e romanze (puzza di romanzone d'appendice), la ripetizione superflua di quanto già detto in modo essenziale ed asciutto nella prima parte.
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Se il film fosse finito sulle parole "se era vero, perchè non mi hai portato con te?" sarebbe stato perfetto. Ottimi dialoghi e attori, ben amalgamato l'intreccio tra lo sviluppo del romanzo che il protagonista comincia a scrivere, e a far leggere, e il progressivo dispiegarsi alla coscienza di una "vita vuota", commovente l'amore umiliato per paura o per capriccio di un pazzo, singolo uomo o potere costituito che sia, una delle voci più potenti dell'Ingiustizia. Splendida l'antinomia tra il passato come prigione e il presente come riscatto, negato.
Purtroppo a un certo punto tutto comincia a complicarsi su troppi temi e rivoli: l'argentina del periodo oscuro (tema troppo grande per essere riassunto così sbrigativamente), il moltiplicarsi di violini e romanze (puzza di romanzone d'appendice), la ripetizione superflua di quanto già detto in modo essenziale ed asciutto nella prima parte. Certo, il sub-finale dell'"ergastolo privato" a doppi filo tra vittima e carnefice è un'idea buona e forte. Peccato il regista non abbia saputo arrivarci in modi meno triti e quasi melensi. Voto 3 quale media tra 4 (prima parte) e 2 (seconda parte).
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paperino
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domenica 15 maggio 2011
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film da vedere ma fin troppo complesso
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E' un fim che consiglierò sicuramente ma che, a mio parere, mette troppa " carne al fuoco".:
-II rapporto fra l'agente Esposito e la sua avvenente diretta superiore che si intuisce appena all'inizio e si rivela alla fine ( dopo venticinque anni) nello splendido sorriso di lei che lascia intravvedere una possibile storia fra i due.
-L'amicizia fra Esposito e il suo collega alcolizzato ricco però di intuizioni e disposto a combattere per raggiungere la verità e che alla fine muore al suo posto ( consapevolmente ? Il personaggio è poco definito)
-Il marito della giovane donna uccisa che trasforma il suo amore in un'ossessione che si rivelerà alla fine una scelta di non vivere la propria vita pur di dare all'assassino, suo prigioniero per vent'anni, un'esistenza che non abbia alcun senso in una morte lenta e più atroce della pena di morte.
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E' un fim che consiglierò sicuramente ma che, a mio parere, mette troppa " carne al fuoco".:
-II rapporto fra l'agente Esposito e la sua avvenente diretta superiore che si intuisce appena all'inizio e si rivela alla fine ( dopo venticinque anni) nello splendido sorriso di lei che lascia intravvedere una possibile storia fra i due.
-L'amicizia fra Esposito e il suo collega alcolizzato ricco però di intuizioni e disposto a combattere per raggiungere la verità e che alla fine muore al suo posto ( consapevolmente ? Il personaggio è poco definito)
-Il marito della giovane donna uccisa che trasforma il suo amore in un'ossessione che si rivelerà alla fine una scelta di non vivere la propria vita pur di dare all'assassino, suo prigioniero per vent'anni, un'esistenza che non abbia alcun senso in una morte lenta e più atroce della pena di morte.
-Il veloce cambiamento della situazione politica in Argentina accennato nell ascesa al potere di personaggi ambigui e nella liberazione dell'assassino ora al servizio del regime; quest'ultimo si vendicherà per la pena inflitta mandando a casa di Esposito un gruppetto di criminali per ucciderlo che finiranno poi per eliminare invece l'amico.
-Dovrebbe fare da collante il desiderio di Esposito di scrivere un romanzo sulla vicenda e la conseguente ricerca dei personaggi che ne hanno fatto parte e dei luoghi in cui si è svolta
Come già detto troppi spunti , troppe vicende intrecciate, l'incrociarsi e sovrappporsi di troppi generi in un montaggio complesso...
In compenso la regia è asciutta e mantiene un buon ritmo per tutto il tempo della vicenda
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m.mastroianni
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domenica 10 aprile 2011
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un film che fa riflettere
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Un film pieno di spunti, con una storia d'amore in sottofondo che non offusca il delitto, ma vi si intreccia perfettamente.
Ho trovato originali le riprese della fuga dell'assassino attraverso le scale.
Il montaggio penso sia impeccabile.
L'unica critica che sento di muovergli riguarda la facilità con cui il killer, dopo esser stato imprigionato, riesce ad uscire e ad avere una pistola. Almeno nel nostro ordinamento giuridico è molto difficile che accada, soprattutto se reo confesso.
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jaky86
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mercoledì 23 febbraio 2011
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straziante finale
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Ottimo film ambientato nell'Argentina degli anni '70, descritta in maniera velata ma non superficiale. La storia scorre piacevolmente con una lentezza mai pesante per lo spettatore. Il finale, poi, è agghiacciante..un crescere di emozioni che culmina con la scena finale, dove il "prigioniero" se ne esce con una frase geniale che vi rimbomberà nella testa per parecchio tempo e difficilmente dimenticherete.
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nigel mansell
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venerdì 18 febbraio 2011
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il passato non muore mai
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Il passato non muore mai, ritorna sempre. Come un ottimo pranzo ci sono tutti gli ingredienti e portate: suspense, humor, thriller, amore ecc. da vedere.
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notedo
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mercoledì 2 febbraio 2011
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largo ai registi poco conosciuti
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Film di grande interesse che a mio avviso ha meritatamente battuto autori più blasonati. Molto fedele al romanzo di Eduardo Sacheri, Campanella ha adottato un modello cinematografico lontano dai tempi attuali partendo da un'immagine che è quella della solitudine. Noir di grande atmosfera ovvero un triller esistenziale costruito sulla memoria del protagonista mirata a dare un senso alla propria esistenza. Interessante il rimando alla storia dell'Argentina raccontata in modo indiretto ma in maniera felice sulla condizione di un popolo. Film dalla costruzione curiosa,molto coinvolgente con il pieno spiazzamento delle attese dello spettatore. Bravo Juan José Campanella: aspettiamo in Italia il tuo prossimo film che se non vado errato,dovrebbe essere già in programmazione.
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Film di grande interesse che a mio avviso ha meritatamente battuto autori più blasonati. Molto fedele al romanzo di Eduardo Sacheri, Campanella ha adottato un modello cinematografico lontano dai tempi attuali partendo da un'immagine che è quella della solitudine. Noir di grande atmosfera ovvero un triller esistenziale costruito sulla memoria del protagonista mirata a dare un senso alla propria esistenza. Interessante il rimando alla storia dell'Argentina raccontata in modo indiretto ma in maniera felice sulla condizione di un popolo. Film dalla costruzione curiosa,molto coinvolgente con il pieno spiazzamento delle attese dello spettatore. Bravo Juan José Campanella: aspettiamo in Italia il tuo prossimo film che se non vado errato,dovrebbe essere già in programmazione.
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ultimoboyscout
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domenica 23 gennaio 2011
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ecco spiegato il perchè.
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Oscar come miglior film straniero del 2010: STRAMERITATISSIMO!!! Ma scusate, Tornatore e la solita cricca campanilista e benpensante voleva vincere? Un legal thriller di ottimo livello, dal ritmo lento ma inesorabilmente incalzante che svela poco alla volta. I numerosi salti nel tempo avanti-indietro aiutano a inquadrare meglio la situazione e i fatti. I dialoghi sono incisivi, serrati e soprattutto sono tanti e lunghi, sostituiscono quasi l'azione senza farla rimpiangere. Nonostante attori per noi di scarso appeal, perchè poco noti, non si sente nemmeno la mancanza di star affermate. Con forti risvolti sentimentali e politici è davvero un gran bel film, dal grande impatto, pratico e senza inutili capriole.
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angelo umana
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mercoledì 12 gennaio 2011
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un'ossessione che riempie la vita
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El secreto de sus ojos. Una vita non può essere “piena di niente” e si può riempire di un’ossessione che non abbandona, che anzi la anima, le dà senso. E’magnifico il film di José Campanella, facile da leggere e molto chiaro nel raccontare, far capire soprattutto l’anima dei personaggi. L’ossessione può essere una prigione sordida costruita per un nemico, che è prigione pure per chi la procura, oppure un amore non dichiarato, che trova poi sfogo e compimento con un libro che lo racconta. E’ in effetti un film d’amore “Il segreto dei suoi occhi”, con gli sguardi e i piccoli dettagli che lo manifestano; d’amore e poliziesco, questo lato viene riempito da scene perfino esilaranti, ma il regista sa condurci fuori dallo schema prettamente poliziesco, indaga sull’anima.
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El secreto de sus ojos. Una vita non può essere “piena di niente” e si può riempire di un’ossessione che non abbandona, che anzi la anima, le dà senso. E’magnifico il film di José Campanella, facile da leggere e molto chiaro nel raccontare, far capire soprattutto l’anima dei personaggi. L’ossessione può essere una prigione sordida costruita per un nemico, che è prigione pure per chi la procura, oppure un amore non dichiarato, che trova poi sfogo e compimento con un libro che lo racconta. E’ in effetti un film d’amore “Il segreto dei suoi occhi”, con gli sguardi e i piccoli dettagli che lo manifestano; d’amore e poliziesco, questo lato viene riempito da scene perfino esilaranti, ma il regista sa condurci fuori dallo schema prettamente poliziesco, indaga sull’anima. Gli amori sono in realtà due: quello durato pochissimo tra una 23 enne uccisa e il giovane marito, un amore assoluto che per lui durerà sempre e che anzi gli darà l’”ossessione” che riempie la vita e quello non dichiarato per tanti anni tra una pubblico ministero e il suo vice, il magistrato che conduce le indagini sul delitto. Ma gli amori sono perfetti solo quando essi sono mancati e quando non vengono consumati?
Piccola nota polemica: questo film, ispano-argentino, ha vinto l’Oscar come miglior film straniero. Che senso aveva, se non uno “affaristico-politico”, che l’Italia presentasse l’insulso Baarìa, da notare, prodotto da Medusa?
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[+] grande emozione.
(di maristella)
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[+] remake fake
(di rudy_50)
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pedro navaja
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mercoledì 12 gennaio 2011
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cinema argentino
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A differenza dell’assai più produttivo, ma mediocre, cinema messicano, il cinema argentino (come quello brasiliano o colombiano) riserva sempre nuove sorprese ed ottimo prodotti.
Per molti che non escono dai circuiti locali, uno almeno arriba ad Hollywood. Buon segno. Unico appunto: ho visto il film in lingua originale. Non Riesco a capire come si possa aver tradotto o doppiato con giusta inclinazione il variato e sgarbato lessico e accento gaucho.
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