Antichrist

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Un film di Lars von Trier. Con Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg Titolo originale Antichrist. Horror, durata 100 min. - Danimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009. - Lucky Red uscita venerdì 22 maggio 2009. - VM 18 - MYMONETRO Antichrist * * - - - valutazione media: 2,48 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
morgue86 venerdì 27 settembre 2024
sinceramente? una cag*ta! Valutazione 2 stelle su cinque
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Ora...al di là della noia oltre all'inverosimile. Ma che diavolo di senso ha questo film? Perché sprecare due attori così per fargli fare un film di questo tipo? Sembra buttato via. Per non parlare del doppiaggio di lei. Qualcosa di inenarrabile. Sembra che abbia del mastice in bocca. Forse un po più di trama e movimento avrebbe giovato di più al film.

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silvano bersani sabato 14 settembre 2024
difficile da giudicare, ma ... Valutazione 4 stelle su cinque
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Lo vedo per la prima volta oggi, a distanza di 15 anni. 
Capisco bene e comprendo sia l'imbarazzo di tanti, anche autorevoli, spettatori, sia la difficoltà ad inquadrarlo in una narrazione logica, sia le notevoli divergenze che ha suscitato. Un film così o lo ami alla follia o ti suscita desideri omicidiari.
Forse a distanza di 15 anni lo si può guardare e valutare con più serenità. E' un'opera che alla fine non si distacca affatto dalla poetica di questo autore, ed anzi la completa e la arricchisce di sfumature. E il tempo, oltre a smussarne le asperità che lo potevano rendere ostico nel 2009 (oggi siamo mitridatizzati da bel altre violenze psicologiche), è un'ottima pietra di paragone. [+]

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luciano sibio mercoledì 22 maggio 2024
un film di una certa profondità Valutazione 3 stelle su cinque
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 Il film basa la sua trama sull'identificazione del dolore dell'animo, che ha il volto del demonio e del male, con la natura, cioè con quell'insieme di eventi non voluti e non evitabili che lacerano il nostro animo compresa la morte come evento finale e conclusivo della ns esistenza che finisce,appunto, affondata nel più profondo dei dolori e che comunque è appunto la cosa più naturale che esista. E a ciò non c'è rimendio tant'è che per certi versi ciò è anche una critca aperta alla piscanalisi di Freud che dalla teoria delle nevrosi e delle sue terapie avrebbe voluto scongiurare il dolore dell'animo che invece secondo Von Trier è ineludibile . [+]

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luca scialo mercoledì 10 giugno 2020
cosa c'è realmente sotto la coltre del dolore Valutazione 3 stelle su cinque
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Dopo un lungo periodo di depressione, il controverso regista danese Lars Von Trier dirige una sceneggiatura da lui stesso scritta.
E la pellicola traspone a meglio tutto il dolore e l'inquietudine provati in quel viaggio, dove si combatte con se stessi.
I due protagonisti sono infatti una coppia il cui figlio, mentre fanno l'amore con grande trasporto, cade dalla finestra e muore. Un evento drammatico che li segnerà, soprattutto lei, mentre lui è uno psicoterapeuta e sa come elaborare il lutto. Cercando così di aiutare la moglie con varie prove da superare.
Tuttavia, durante un soggiorno nella loro casa immersa nella foresta, lui scoprirà una raccapricciante verità sulla moglie, nonché un retroscena spiazzante sullo stesso figlio scomparso. [+]

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sugark mercoledì 19 settembre 2018
antichrist Valutazione 3 stelle su cinque
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Per poter uscire dalla depressione Lars Von Trier decide di elaborare un script, su cui viene esplorato il tema della depressione con atmosfera malinconica e oscura. Aggiungendo persino l’isolamento da essere agghiacciante, per poi mettere degli elementi che hanno significati simbolici. Infatti nel 2009 esce Antichrist di Lars Von Trier, con protagonisti Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg. In questo film una coppia sposata mentre fanno l’amore con grande passione, il loro piccolo figlio uscendo dal suo letto scavalca la finestra per poi caderci fuori. Per superare questo grande dolore, la coppia decide di andare in una capanna isolata nel bosco. Mentre i protagonisti passano i giorni nella capanna, la natura farà accadere degli avvenimenti che diventeranno un grande incubo. [+]

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dandy lunedì 9 novembre 2015
anticristo di chè? Valutazione 1 stelle su cinque
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Se Lars Von Trier ha cercato di curare la propria depressione girando un film,ha fatto quello che fa il protagonista decidendo di curare la moglie a modo proprio:un tragico errore.Dopo un inizio al rallenti in bianco e nero(come il finale,chissà perchè)segue un interminabile collage sconclusionato di scene statiche,scopatine improvvise,dialoghi banali,visioni da strapazzo,simbolismi patetici(il pupazzo attaccato al palloncino,il bosco di nome Eden) e guizzi surreal-orrorifici.E negli ultimi 20 minuti,una serie di scene trucide e gratuite da slasher,con lui che dopo aver assecondato per tutto il film i deliri della moglie sembra "rinsavire di colpo" e passa al contrattacco. [+]

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ammechemmenefregamme mercoledì 12 agosto 2015
come la corazzata di fantozzi Valutazione 2 stelle su cinque
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Più o meno penso di questo film quello che il Fantozzi pensava della Corazzata. Diciamo, per tenere una linea intellettuale di livello adeguato al contesto in cui viene collocato il regista a furor di popolo, che il film potrebbe essere definito come un'evacuazione di dimensioni importanti. Ciò che vorrebbe risultare claustrofobico, spalmato per tutta la prima metà della pellicola, nei fatti diventa noioso e ritrito. 'Sta voce monotona che ripete, per interminabili quarti d'ora, mantra di para-psicanalisi che fanno quasi rimpiangere i libri di Fabio Volo. Le riprese a mano libera che fanno tanto indie radical chic no global anarchy in the uk. E che fanno venire il mal di mare. Poi, tutt'ad un tratto, Lars si accorge che forse gli aforismi estrapolati dal Bignami di alta psicologia hanno un po' eroso la sacca scrotale dello spettatore e vai con la sagra dello splatter. [+]

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floyd80 domenica 2 agosto 2015
happy end? ma cos'è? Valutazione 4 stelle su cinque
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Una visione apocalittica (il caos regna) sull'uomo e sulla donna. Una finestra surreale sulla crisi di due amanti che si autodistruggono a vicenda. il male all'interno della natura umana, vista come Satana, vista come l'anticristo. La depressione del regista si fa largo nella pellicola penetrando nei nostri pensieri e non lasciandoci nessuna via di uscita, nessun happy end. La pellicola è un incubo ad occhi aperti tra visioni spettrali e scene truculente. Gli attori calati nella parte sembrano smembrati dai loro personaggi e sembrano soffrire con essi. Un film imperfetto dove il regista più volte si fa prendere la mano sfiorando l'autocelebrazione. La trama non esiste e alcuni passaggi sono davvero criptici. [+]

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jeff lebowsky giovedì 30 luglio 2015
il folle genio di von trier Valutazione 5 stelle su cinque
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Lars Von Trier si mette a nudo e ci offre un opera che va al di là di un semplice Film. Il maestro scrive e dirige un capolavoro che va guardato in modo accurato e non con superficialità fermandosi solamente alle apparenze, in quanto Von Trier ci presenta una tormentata opera allegorica e onirica, come solo un folle genio può fare. Questo film va precisato, non è sicuramente per tutti, ma chi riesce ad apprezzarlo in tutta la sua grandezza e irriverenza, non potrà mai dimenticarlo, e avrà la necessità di vederlo più volte, per capire la simbologia presente nell’opera. Guardare questo film è come fare un viaggio all’interno di se stessi, entrando nei meandri più reconditi delle paure dell’essere umano, un film che non si può etichettare e non è sicuramente ricollocabile ad un genere ben preciso. [+]

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evildevin87 domenica 16 marzo 2014
viaggio di sola andata sul treno della follia Valutazione 4 stelle su cinque
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Una coppia sta facendo sesso in piena notte e, nel mentre, il figlio si sveglia e si affaccia dalla finestra per guardare la neve che cade, ma scivola e finisce di sotto morendo. Un mese dopo la madre non si è ancora ripresa dalla tragedia e il marito psicoterapeuta decide tentare la sorte violando i protocolli e aiutarla a superare la depressione. I due però finiranno per entrare in una spirale di follia e tragedia senza fine.
Lars Von Trier con questo primo episodio della trilogia della depressione lascia intendere di essere uno che non le manda a dire confezionando una pellicola spietata e dannatamente folle, senza alcun compromesso di sorta. Arreca un disturbo e un'angoscia nello spettatore non indifferenti, grazie a delle scene psicologicamente fortissime e che fanno distogliere lo sguardo dallo schermo più e più volte. [+]

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