melandri
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mercoledì 6 maggio 2009
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il buon cinema italiano
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IL buon cinema italiano ritorna!.Stringe il cuore a pensare che centinaia di sale si riempono a suon di "Fast and Furios" ed invece un gran bel film come questo deve ritagliarsi quasi a fatica il meritato spazio!!
Cosa si puo' volere di più da un film che ti da' ironia,sentimento,approfondimento psicologico dei personaggi ma senza mai cadere nel noioso e nel patetico(e questa storia ne avrebbe di "agganci" per caderci se volesse!).
Invece la trama scorre liscia bilanciando gli igredienti alla perfezione.L'ottima corale prova di attori poi aiuta ancor di più a far si' che questa storia ti resti nel cuore e che non svanisca nel nulla una volta lasciata la poltroncina della sala...Averne tutte le settimane di film in sala di questo livello(o basterebbe anche 3/4 volte a stagione.
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IL buon cinema italiano ritorna!.Stringe il cuore a pensare che centinaia di sale si riempono a suon di "Fast and Furios" ed invece un gran bel film come questo deve ritagliarsi quasi a fatica il meritato spazio!!
Cosa si puo' volere di più da un film che ti da' ironia,sentimento,approfondimento psicologico dei personaggi ma senza mai cadere nel noioso e nel patetico(e questa storia ne avrebbe di "agganci" per caderci se volesse!).
Invece la trama scorre liscia bilanciando gli igredienti alla perfezione.L'ottima corale prova di attori poi aiuta ancor di più a far si' che questa storia ti resti nel cuore e che non svanisca nel nulla una volta lasciata la poltroncina della sala...Averne tutte le settimane di film in sala di questo livello(o basterebbe anche 3/4 volte a stagione..con quel che passa il convento!!).
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melania
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lunedì 4 maggio 2009
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un bel film
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Il film fa riflettere sul senso dell'amicizia,della fragilità della vita,di quanto niente ti viene regalato!E' un film duro e molto coinvolgente,suscita emozioni e si segue con interesse sino alla fine.Archibugi si conferma regista di grande bravura,ottima l'interpretazione di Albanese.Un film consigliabile!
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orazio maione
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domenica 3 maggio 2009
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ma per favore..
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ma di che film parliamo?
il solito prodotto con una roma finta, pulita anche nelle borgate, con pseudo rimandi colti (quadro di pasolini, ma in quale bar esiste?) cammei del cavolo di amichetti registi, villaggio sprecato, recitazioni sforzate (anche se volenterose): albanese è un caratterista/comico, non un attore, kim rossi stuart a farcelo credere padre e capace di parlare romanesco ci vuole buona volontà.
salvo micaela ramazzotti, che meraviglia, e qualche battuta, peccato tutto il resto: ma per chi sono questi film, per chi a roma ci campa alla grande grazie proprio a questo piccolissimo mondo di privilegiati che si possono permettere di omologare la realtà intorno al loro naso profumato mentre vorrebbero mandare messaggi universali?
boh.
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ma di che film parliamo?
il solito prodotto con una roma finta, pulita anche nelle borgate, con pseudo rimandi colti (quadro di pasolini, ma in quale bar esiste?) cammei del cavolo di amichetti registi, villaggio sprecato, recitazioni sforzate (anche se volenterose): albanese è un caratterista/comico, non un attore, kim rossi stuart a farcelo credere padre e capace di parlare romanesco ci vuole buona volontà.
salvo micaela ramazzotti, che meraviglia, e qualche battuta, peccato tutto il resto: ma per chi sono questi film, per chi a roma ci campa alla grande grazie proprio a questo piccolissimo mondo di privilegiati che si possono permettere di omologare la realtà intorno al loro naso profumato mentre vorrebbero mandare messaggi universali?
boh..
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[+] orazio salutami clarabella
(di calibano)
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[+] non un capolavoro.
(di valvestino)
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stuensee72
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sabato 2 maggio 2009
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famolo mejo......
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Un film piatto e banale che si regge solo sulla bravura di Albanese
Un Kim e una Ramazzotti "coatti"che fanno il verso di Jessica ed Ivano
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januario
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sabato 2 maggio 2009
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la maturità artistica della archibugi?
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Rispetto ad un inizio davvero iteressante e rappresentato da "Mignon è partita", "Verso Sera" e "Il grande cocomero", la Archibugi sembrava negli anni aver perso la sua grapacità di raccontarle piccole cose e di rappresentare personaggi e sentimenti con delicatezza e profondità. "Questioni di cuore" sembra un film maturo, ben fatto che ripropone un tema nuovo per la regista che è quello dell'amicizia e in particolare dell'amicizia maschile. Nei primi film sembrava concentrata sul rapporto fra le diverse generazioni e sulla difficoltà di comunicare fra queste. E' straordinario il confronto tra Mastroianni e la Bonnaire in "Verso Sera" in cui alla lucidità del primo si oppone la confusione e lo spaesamento della seconda con l'inevitabile risultato di una terza,Papere, costretta a reinventarsi un mondo proprio.
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Rispetto ad un inizio davvero iteressante e rappresentato da "Mignon è partita", "Verso Sera" e "Il grande cocomero", la Archibugi sembrava negli anni aver perso la sua grapacità di raccontarle piccole cose e di rappresentare personaggi e sentimenti con delicatezza e profondità. "Questioni di cuore" sembra un film maturo, ben fatto che ripropone un tema nuovo per la regista che è quello dell'amicizia e in particolare dell'amicizia maschile. Nei primi film sembrava concentrata sul rapporto fra le diverse generazioni e sulla difficoltà di comunicare fra queste. E' straordinario il confronto tra Mastroianni e la Bonnaire in "Verso Sera" in cui alla lucidità del primo si oppone la confusione e lo spaesamento della seconda con l'inevitabile risultato di una terza,Papere, costretta a reinventarsi un mondo proprio. In questioni di cuore mi sembra che che il tema sia la possibiltà della comunicazione e della relazione in un contesto dettato dall'esperienza dell'emergenza e del rapporto con la morte. Le distanze fra i due protagonisti si annullano nel vissuto comune gettando un ponte fra due mondi che sembrano inconciliabili.
La prima parte che si svolge in ospedale è una rappresntazione realistica e serena di quell'ambiente che fa da sfondo alla nascita dell'amicizia tra i due protagonisti. Kim Rossi Stuart è straordinario nell'interpretare un personaggio semplice ma positivo tutto sommato che pare ben inserito nella sua vita sia familiare che di quartiere. Il suo spegnersi giorno per giorno è davvero efficace, mi ha raccontato Sean Penn in "21 grammi". Albanese non è più una sorpresa, è un grnade attore, e riesce a dare al suo personaggio una ironia e una veridicità straordinaria. Molto brava anche la Ramazzotti che interpreta con straordinaria efficacia una donna di borgata molto attuale e anch'essa vera.
Sembra che il mutare della tematica per la Archibugi rappresenti la possibilità di uscire da certi clichè legati all'ambiente radical-chic in cui soprattutto l'ultimo film "Lezioni di volo" sembrava permanere, ed aprirsi invece alla possibiità di raccontare storie di umanità diverse. E' molto efficace nel film anche la rappresentazione di Roma con i suoi contrastanti scenari. Si apre una nuova fase della regista? Sembra proprio di sì a giudicare da "Questioni di cuore".
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james
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mercoledì 29 aprile 2009
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un film che fa ridere e piangere
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Una comedy-dramma veramente riuscita, con ottimi attori e un finale spiazzante. La Archibugi si conferma regista di talento.
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ciccio capozzi
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martedì 28 aprile 2009
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dalla malattia una complicità per la vita
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“QUESTIONE DI CUORE” di FRANCESCA ARCHIBUGI; ITA, 09. Un nevrotico sceneggiatore e uno sfasciacarrozze sono degenti in cardiochirurgia. Nascerà una complice amicizia. L’Archibugi ha centrato il film. Il rapporto tra i due così diversi, trova nella malattia , un’occasione per sconvolgere i ritmi della propria esistenza. La scrittura del film, ispirata ad un romanzo autobiografico di un famoso sceneggiatore (U.Contarello), ma cui ha messo mano la stessa regista e il giovane G.Iuculano, accompagna con una segreta delicatezza il percorso di vita e di amicizia tra i due. L’equilibrio tra i due attori, assolutamente complici e integrati tra loro, assicura una tensione drammatica che, benché sottotraccia, rende la commedia godibile e articolata, giocata su più registri: da quelli patetici e mélò a quelli comici.
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“QUESTIONE DI CUORE” di FRANCESCA ARCHIBUGI; ITA, 09. Un nevrotico sceneggiatore e uno sfasciacarrozze sono degenti in cardiochirurgia. Nascerà una complice amicizia. L’Archibugi ha centrato il film. Il rapporto tra i due così diversi, trova nella malattia , un’occasione per sconvolgere i ritmi della propria esistenza. La scrittura del film, ispirata ad un romanzo autobiografico di un famoso sceneggiatore (U.Contarello), ma cui ha messo mano la stessa regista e il giovane G.Iuculano, accompagna con una segreta delicatezza il percorso di vita e di amicizia tra i due. L’equilibrio tra i due attori, assolutamente complici e integrati tra loro, assicura una tensione drammatica che, benché sottotraccia, rende la commedia godibile e articolata, giocata su più registri: da quelli patetici e mélò a quelli comici. La Roma descritta è quelle delle periferie: però letta con un occhio che non è intellettualistico, ma pieno di rispetto e amore. La Via Braccio da Montone, chiaramente leggibile, dov’è la casa di Rossi Stuart, è un omaggio a Pasolini. La regista rende con particolare sensibilità e scioltezza compositiva il senso corale del coinvolgimento: anche dei personaggi minori, come gli infermieri del reparto, i figli, ecc.: tutte “facce” parlanti, colte in dettagli sintetici ed essenziali.
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sally
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martedì 28 aprile 2009
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dolce/amaro... come la vita!
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Si esce dal cinema con la consapevolezza che la vita non regala niente a nessuno...tranne qualche breve attimo di felicita'.... Ottimi gli attori anche se trovo che Kim, da sempre non riesce a perdere una certa rigidità in volto e la Micaela non si stacca dal suo essere "ragazza romana"(anche in questo film pero' era necessario: l'aspetto ad una prova diversa!).
Dolce/amaro è il tenore del film tra risate, sorrisi e dramma.
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marino sassi
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lunedì 27 aprile 2009
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capolavoro sfiorato
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Francesca Archibugi non fa capolavori,ma li sfiora.
Era già successo con altri film:Verso sera e Il grande cocomero.
Qui ci è andata vicina,ancor piu' vicina.
L'idea della storia è ottima anche se è la classica storia d'amore e di amicizia.
Anche il contorno è azzeccato,la vecchia Roma che era di periferia e che adesso si è arricchita e si è snaturata.Una Roma che era innocente,pasoliniana e che adesso evade le tasse come fanno tutti gli altri italiani...ma che ha nacora un cuore.
Insomma la storia c'è, ci sono pure gli attori,ma poi c'e' qualcosa di troppo.
Alcuni personaggi sono di troppo:non si capisce cosa c'entri Vilaggio,se è un avvocato o sta facendo se stesso.Anche il simpatico siparietto con Verdone sembra fuori luogo.
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Francesca Archibugi non fa capolavori,ma li sfiora.
Era già successo con altri film:Verso sera e Il grande cocomero.
Qui ci è andata vicina,ancor piu' vicina.
L'idea della storia è ottima anche se è la classica storia d'amore e di amicizia.
Anche il contorno è azzeccato,la vecchia Roma che era di periferia e che adesso si è arricchita e si è snaturata.Una Roma che era innocente,pasoliniana e che adesso evade le tasse come fanno tutti gli altri italiani...ma che ha nacora un cuore.
Insomma la storia c'è, ci sono pure gli attori,ma poi c'e' qualcosa di troppo.
Alcuni personaggi sono di troppo:non si capisce cosa c'entri Vilaggio,se è un avvocato o sta facendo se stesso.Anche il simpatico siparietto con Verdone sembra fuori luogo.
Il film è bello,Rossi Stuart non è mai stato cosi bravo,bella anche la fotografia,la sceneggiatura fila quasi sempre,eppure c'è qualcosa di troppo,un pò di buonismo,di qualcosa di già visto e di già sentito,l'omaggio a Pasolini...tante cose che se l'autrice non le avesse aggiunte avrebbe fatto un capolavoro.
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marezia
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sabato 25 aprile 2009
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la classe non è acqua.
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Rispetto alla recensione della Gandolfi c'è poco da aggiungere se non che nel plauso tributato ai due protagonisti maschili io (e non solo, penso) avrei coinvolto anche la Ramazzotti, STREPITOSAMENTE intensa quanto Kim Rossi Stuart. Dedicato ai detrattori del Cinema italiano.
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