august robert fogelbergrota
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mercoledì 17 marzo 2010
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film ingiustalmente ed inspiegabilmente sottovalut
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Ridelly Scott è un regista molto sfortunato a mio modesto parere con martin Sorsesse è l'Autore del cinema contemporaneo. sarà un cinema legato a tematiche d'azione solo apaprtentemente sesita duro e spigoloso ma é un cinema di classe tecnicamente impeccabile è bellissimo. Nessuna verità con un leonardo Dicaprio in questo caso il nervoso agente del CIA Roger Ferris che diviene suo malgrado Romeo per l'amore nei confronti della giovane infermiera giordana Aisha Golshifteh Farahani e due padri padroni il vanaglorioso e gigionesco uomo della CIA Russell Crowe Ed Hoffman ed il tetro ed elegante hani mark String capo dei servizi segreti giordani rimanda moltissimo ad un altro ruolo di Shakespare Amleto alle prese con due terribili zi.
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Ridelly Scott è un regista molto sfortunato a mio modesto parere con martin Sorsesse è l'Autore del cinema contemporaneo. sarà un cinema legato a tematiche d'azione solo apaprtentemente sesita duro e spigoloso ma é un cinema di classe tecnicamente impeccabile è bellissimo. Nessuna verità con un leonardo Dicaprio in questo caso il nervoso agente del CIA Roger Ferris che diviene suo malgrado Romeo per l'amore nei confronti della giovane infermiera giordana Aisha Golshifteh Farahani e due padri padroni il vanaglorioso e gigionesco uomo della CIA Russell Crowe Ed Hoffman ed il tetro ed elegante hani mark String capo dei servizi segreti giordani rimanda moltissimo ad un altro ruolo di Shakespare Amleto alle prese con due terribili zi. Molto belle le musiche di Marc Streitenfeld e il montaggio di Pietro Scalia oltre che alla fotografia di Alexander Witt , ma questo non ci stupisce- il film é bello duro e sconvolgente. il mondo sembra un globo inondato di male e la non esecuzione del protagonista veramente molto reale per un pelo non avviene. La fine con le immagini del satellite che si spengono sembrano riportarci al fermo immagine di Ethan Edwards (johna wayne) che si ferma sulla soglia in sentirei selvaggi (1956) di John Ford. i personaggio più umano resta omar sadiki terrorista solo nel mondo virtuale dei media che è un gigantesco Ali Suliman. Un film che ci mostra una realtà tremenda il razzismo e l'incomprensione tra civiltà
Robert Fogelberg Rota
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(di lunetta)
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giorpost
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domenica 13 dicembre 2009
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l' infiltrato di caprio nella guerra di bush
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L'Europa è sotto assedio da parte della più feroce organizzazione terroristica del Pianeta, a causa della presenza militare degli USA in Medio Oriente. La CIA non ha altri mezzi che mandare sul campo a fare il lavoro sporco una serie di infiltrati che parlano perfettamente arabo ed in alcuni casi sono arabi-americani che lottano contro i propri fratelli musulmani.
Inutile dire che questa è una vera e propria trasposizione della situazione attuale, con una differita di qualche anno rispetto ai tragici avvenimenti di Madrid e Londra che fecero centinaia di morti innocenti. Questa è, in realtà, la Guerra voluta da Bush e dai suoi falchi in un immenso imbroglio scatenato per accaparrarsi le ultime scorte di petrolio del mondo e per far questo c'è bisogno di un nemico, anzi Il Nemico, sia esso un barbuto sceicco che vive tra le montagne o un laureato che vive in incognito a Vienna.
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L'Europa è sotto assedio da parte della più feroce organizzazione terroristica del Pianeta, a causa della presenza militare degli USA in Medio Oriente. La CIA non ha altri mezzi che mandare sul campo a fare il lavoro sporco una serie di infiltrati che parlano perfettamente arabo ed in alcuni casi sono arabi-americani che lottano contro i propri fratelli musulmani.
Inutile dire che questa è una vera e propria trasposizione della situazione attuale, con una differita di qualche anno rispetto ai tragici avvenimenti di Madrid e Londra che fecero centinaia di morti innocenti. Questa è, in realtà, la Guerra voluta da Bush e dai suoi falchi in un immenso imbroglio scatenato per accaparrarsi le ultime scorte di petrolio del mondo e per far questo c'è bisogno di un nemico, anzi Il Nemico, sia esso un barbuto sceicco che vive tra le montagne o un laureato che vive in incognito a Vienna.
Ma bisogna pur trovarlo il nemico, o convincere che ci si sta provando, mandando propri compatrioti nel tritacarne mediorientale, sacrificando vite umane per interessi globali in un beffardo gioco di poteri. Un gioco in questo caso pilotato dal burocrate Russel Crowe che allatta i figli e parla con le spie al cellulare contemporaneamente (ottima interpretazione di un Crowe ricurvo su se stesso con l'aurecolare perennemente attaccato all'orecchio), mentre sul campo ci pensa Leo Di Caprio a fare il lavoro sporco tra schegge d'ossa che gli penetrano il corpo, dita schiacciate da martelli, morsi di cani rabbiosi e alleanze strategiche con l'intelligence locale.
L'azione è serrata, ottime riprese e straordinarie sequenze in mezzo ai deserti tra rifugi, esplosivi e pik-up corredati da lancia-missili. Un Di Caprio dempre più "deniriano" (per sua stessa ammissione si è sempre ispirato al grande Bob) e bravo nelle parti da duro incavolato col mondo. Realistiche le scene tra i suk arabi affollati di persone, provocatorio il connubio tra gli interessi feudali di un elegante e raffinato capo dei Servizi Segreti giordani (ottimo Mark Strong, attore brillante con una singolare somiglianza a Andy Garcia) e quelli di un'intera nazione pronta invece a "salvare il mondo".L'unica pecca di questa pellicola è la poco azzeccata love-story tra il bell'infiltrato e l'affascinante infermiera giordano-iraniana, troppo banale per esser vera.
Ridley Scott sforna uno dei suoi film più riusciti, torna ai fasti di un tempo pur non sfondando al botteghino semplicemente perchè affronta un tema troppo delicato per essere visto al Cinema, soprattutto dal popolo americano.
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giorgio nicolai
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domenica 23 novembre 2008
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un film d'azione robusto, visivamente spettacolare
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Ed Hoffman (Crowe) e Roger Ferris (Di Caprio) sono due agenti della CIA che lavorano sul fronte mediorentale. Ed Hoffman, di un cinismo allucinante, gioca alla guerra mentre porta i figli a scuola, mentre Ferris lavora sul campo, e viene continuamente ferito.
Tra di loro si mette in mezzo Hani Salaam (Strong), capo dei servizi segreti giordani. Questi tre uomini sono i protagonisti di Nessuna Verità, il nuovo film di Ridley Scott. Sono alla ricerca di Al-Saleem. un pericoloso terrorista. Chi riuscirà a catturarlo, ingannanando i suoi stessi amici, gli americani, con la loro tecnologia avanzata, o i servizi segreti giordani, con i loro metodi rozzi?
Evito di inserire nella trama la storia d'amore tra Ferris e un'iraniana, scontata e banale.
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Ed Hoffman (Crowe) e Roger Ferris (Di Caprio) sono due agenti della CIA che lavorano sul fronte mediorentale. Ed Hoffman, di un cinismo allucinante, gioca alla guerra mentre porta i figli a scuola, mentre Ferris lavora sul campo, e viene continuamente ferito.
Tra di loro si mette in mezzo Hani Salaam (Strong), capo dei servizi segreti giordani. Questi tre uomini sono i protagonisti di Nessuna Verità, il nuovo film di Ridley Scott. Sono alla ricerca di Al-Saleem. un pericoloso terrorista. Chi riuscirà a catturarlo, ingannanando i suoi stessi amici, gli americani, con la loro tecnologia avanzata, o i servizi segreti giordani, con i loro metodi rozzi?
Evito di inserire nella trama la storia d'amore tra Ferris e un'iraniana, scontata e banale.
Nessuna Verità è un film d'azione robusto e teso, visivamente spettacolare.
Non aggiunge nulla a quello che avevano già detto Syriana e i suoi compagni, anche perchè Nessuna Verità non è un film di denuncia alla CIA, ma un onesto film d'azione, un blockbuster praticamente senza retorica, e con una morale scontata.
La trama del film è molto lineare, ma dalla sceneggiatura del premio oscar William Mohanan ci si poteva aspettare qualcosa di meglio. Non che lo script sia malvagio, anzi, ma soffre di cali e di piccole ingenuità (come le sfuriate di DiCaprio, piene di retorica spicciola e scontata).
I cali del copione vengono compensati dal regista Ridley Scott, che conferma il suo buono stato di forma, dopo l'ottima prestazione di American Gangster. La regia è eccezionale, visionaria e robusta: non c'è un momento in cui ti stacchi dallo schemo, non c'è un inquadratura già vista. Insomma, meriterebbe almeno la nomination all'Oscar. Anche la recitazione dei tre protagonisti è ottima. Di Caprio si riconferma un buon attore, anche se, per buona parte del film, ha la stessa faccia da ragazzino arrabiato, colpa anche della sceneggiatura, che lo serve tanto ma male; Russel Crowe in realtà non è il vero protagonista del film, ma la sua recitazione è di un altro livello rispetto a quella di Di Caprio; il suo sguardo da leone ferito, i suoi venti chili in più, aleggiano come un'ombra su tutto il film. Grande, come sempre. Il terzo protagonista , Mark Strong, è bravo e sobrio, non esagera mai e non si scompone. Un'ottima prova, forse la migliore della sua carriera. Ovviamente, la magniloquenza di Ridley Scott rende Russel Crowe troppo cinico, e Di Caprio troppo coinvolto.
In conclusione, un ottimo film, senza troppe ambizioni e ben confezionato.
Ottima fotografia.
Montaggio pomposo del premio Oscar Pietro Scalia.
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giuver
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domenica 23 novembre 2008
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non un thriller ma un film di guerra
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Un Film di guerra. Ovviamente non quella con le mitragliatrici, gli elmetti e le trincee. Quella è storia andata. I soldati e le armi oggi servono solo per le azioni finali. La guerra oggi è spionaggio, satelliti, infiltrati e cellulari. Strumenti già visti e rivisti in numerosi thriller moderni; ma questo non è un thriller: è un film di guerra e quindi è tutta un’altra cosa. Cambiando nomi e ambientazioni il film non è altro che un documento sulla guerra degli americani in medio oriente. Ridley Scott è perfetto regalando una regia solida, limpida ed efficace. La storia scorre fluidamente e non lascia mai indietro lo spettatore (e con simili ambientazioni e personaggi sfido chiunque altro regista a non fare il contrario), il quale riesce a seguire la trama e i personaggi godendosi appieno ciò che il film vuole trasmettere.
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Un Film di guerra. Ovviamente non quella con le mitragliatrici, gli elmetti e le trincee. Quella è storia andata. I soldati e le armi oggi servono solo per le azioni finali. La guerra oggi è spionaggio, satelliti, infiltrati e cellulari. Strumenti già visti e rivisti in numerosi thriller moderni; ma questo non è un thriller: è un film di guerra e quindi è tutta un’altra cosa. Cambiando nomi e ambientazioni il film non è altro che un documento sulla guerra degli americani in medio oriente. Ridley Scott è perfetto regalando una regia solida, limpida ed efficace. La storia scorre fluidamente e non lascia mai indietro lo spettatore (e con simili ambientazioni e personaggi sfido chiunque altro regista a non fare il contrario), il quale riesce a seguire la trama e i personaggi godendosi appieno ciò che il film vuole trasmettere. Basta con i film che non si capisce ciò che si vede! Basta con i registi che camuffano le falle della sceneggiatura confondendo lo spettatore! In questo film si capisce più che bene chi o cosa si sta vedendo e questo è allo stesso tempo spaventoso ed esaltante. Spaventoso perché il film ti proietta diretto nella guerra moderna ed esaltante perché è pur sempre un film e ci vuole poco a capir che è un capolavoro. Eccezionali a dir poco le interpretazioni. Mai visto un Leonardo di Caprio così convincente e così finalmente distaccato dalle sue ultime interpretazioni fin troppo monotone. Russel Crowe sublime ed impeccabile come la maggior parte degli altri attori. Il maestro Scott ha voluto sottolineare con questi due personaggi principali un altro aspetto non secondario della guerra: chi sta dietro la scrivania e accompagna i figli a scuola (Russel Crowe opportunamente ingrassato proprio per evidenziare questo concetto) e Leo di Caprio che rappresenta chi la guerra la fa . Ovviamente non aspettatevi di vedere Leo con tuta mimetica e fucile, ma l’ho detto: questa è guerra moderna! Il film è intensissimo e dice allo spettatore anche più di quanto dovrebbe dire. Un po’ film, un pò documentario, la pellicola ti apre gli occhi sul conflitto in atto e ti stupirà quando apprenderai come agisce la CIA, i servizi segreti, lo spionaggio e il terrorismo. Si perché se un film non è mai realtà… questo si avvicina di molto! Peccato per il finale davvero improponibile con il buon vecchio Leo che per amore si trasforma da una macchina da guerra a un uomo sentimentale. Hollywoodiano anche l’incontro con l’estremista tanto ricercato. Il fatto è che quest’ultimi appunti, sono classici dei film con il buono che si innamora e vince sempre. Il peccato è proprio in questo, perché durante la visione è spiacevole passare da un documentario crudele e coinvolgente a un banale film. Ma questo (incredibilmente) non intacca minimamente la pellicola e il finale va inteso come una chiusura (se pur forzata) del film che altrimenti avrebbe continuato così per ore, così come accade da ben sette anni nella realtà. D’altronde Scott non ha colpe: come si fa a fare un film sulla guerra, quando non si sa come finirà? Bisogna inventarselo! E lui l’ha fatto seguendo il sogno di tutti gli americani: quella di smantellare a poco a poco tutte le organizzazioni terroriste per poter porre finalmente fine alla guerra. Almeno questa parte della guerra.
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gustibus
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giovedì 10 agosto 2017
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film cinico e spietato.
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Sicuramente un bellissimo film!Cinico perche'il bravo director"Ridley Scott"non fa sconti a nessuno in questa spy-story.Ma perche'alcuni "amici" lo considerano un genere di guerra?Il termine spietato e'rivolto al grande Russel CROWE che col personaggio di Ed Hoffman burocrate CIA di alto livello,dove conta solo raggiungere l'obiettivo e la vita umana conta nulla.Si scontra con un personaggio simile a lui Hana capo dei servizi segreti in Giordania,un ottimo Mark Strong,veramente bravo.In mezzo ce'il cuore del film su cui tutti sembra giocano,Roger Ferris agente bravissimo ma che crede negli ideali,nella lealta',sto parlando del bravissimo Leonardo Di Caprio che rischiando PIU' volte la vita,alla fine secondo me,in mezzo a questi personaggi divoratori di potere e di vincere sempre,vincera'lui,che essendosi innamorato di un infermiera iraniana,rifiutera'encomi e promozioni e rimarra'nei luoghi di terrorismo piu' pericolosi al mondo.
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Sicuramente un bellissimo film!Cinico perche'il bravo director"Ridley Scott"non fa sconti a nessuno in questa spy-story.Ma perche'alcuni "amici" lo considerano un genere di guerra?Il termine spietato e'rivolto al grande Russel CROWE che col personaggio di Ed Hoffman burocrate CIA di alto livello,dove conta solo raggiungere l'obiettivo e la vita umana conta nulla.Si scontra con un personaggio simile a lui Hana capo dei servizi segreti in Giordania,un ottimo Mark Strong,veramente bravo.In mezzo ce'il cuore del film su cui tutti sembra giocano,Roger Ferris agente bravissimo ma che crede negli ideali,nella lealta',sto parlando del bravissimo Leonardo Di Caprio che rischiando PIU' volte la vita,alla fine secondo me,in mezzo a questi personaggi divoratori di potere e di vincere sempre,vincera'lui,che essendosi innamorato di un infermiera iraniana,rifiutera'encomi e promozioni e rimarra'nei luoghi di terrorismo piu' pericolosi al mondo.Abbandonato al suo destino ma sicuro di fare la cosa giusta.Praticamente cinismo,potere,possono essere combattuti rimanendo se stessi con un animo buono,che solo a scriverlo puo'stonare,ma lui e' diverso.Grande montaggio del nostro Pietro Scalia(da osc ar!)Ottimo cinema da vedere.Alla fine io tifo per Di Caprio..e la sua voglia di essere cosi' umano in mezzo a lupi spietati di potere.
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filippo catani
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mercoledì 15 giugno 2011
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avvincente spy story
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Un giovane ma ormai esperto agente della CIA conduce operazioni in Medio Oriente per conto del suo cinico capo. Una volta in Siria i due dovranno fare i conti con il potentissimo capo dei servizi segreti locali.
Niente male questo film che fa del ritmo la sua peculiarietà migliore. Il cast è ben assembrato e il film si tiene più o meno alla larga dalle banalità anche se in qualche occasione rischia di caderci. Ottimo finale anche se in parte un pochino banale. Resta la forte denuncia contro i piani non sempre limpidi della CIA (I tre giorni del condor docet)
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purplerain
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sabato 9 giugno 2012
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molto bello!!
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Film che meriterebbe più spazio e più considerazione!! Alle volte si è dato risalto a film molto più scadenti di questo, quando invece in questa pellicola si può ammirare un film molto bello, veloce e intenso!! La trama è fitta ma l'argomento è conosciuto e delicato allo stesso tempo, quasi tutti sanno o immaginano ciò che succede in medio oriente e la trama si intreccia bene anche quando l'azione rallenta il suo ritmo!! Il montaggio è ottimo e l'interpretazione di Di Caprio, qualora ce ne fosse bisogno, è ottima!! Ma quello che colpisce molto è che anche gli attori al fianco del "protagonista sul campo" non passano affatto in secondo piano, nè fanno semplicemente da contorno, ma sono
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Film che meriterebbe più spazio e più considerazione!! Alle volte si è dato risalto a film molto più scadenti di questo, quando invece in questa pellicola si può ammirare un film molto bello, veloce e intenso!! La trama è fitta ma l'argomento è conosciuto e delicato allo stesso tempo, quasi tutti sanno o immaginano ciò che succede in medio oriente e la trama si intreccia bene anche quando l'azione rallenta il suo ritmo!! Il montaggio è ottimo e l'interpretazione di Di Caprio, qualora ce ne fosse bisogno, è ottima!! Ma quello che colpisce molto è che anche gli attori al fianco del "protagonista sul campo" non passano affatto in secondo piano, nè fanno semplicemente da contorno, ma sono parte integrante del film quasi lla stessa maniera del Di Caprio!! Ottime le musiche!!
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ultimoboyscout
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martedì 24 gennaio 2012
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dicaprio batte crowe.
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La fiducia è un bene prezioso ma pericoloso, che se ben riposta può salvare la vita: se ne accorge Roger Ferris, il miglior uomo dei servizi segreti americani, inviato a scovare un terrorista dove la vita vale meno delle informazioni. Il centro dell'opera (molto sottovalutata) di Ridley Scott sono i due protagonisti, due facce di un'unica medaglia che vuole sconfiggere Al quaeda e il terrorismo, personaggi attuali in una storia attuale, magari convenzionale e non originalissima, ma avveduta e decisamente critica. Scott mescola con sagacia e abilità più generi, dal film di guerra al thriller, dal film d'azione a quello di denuncia, senza scomporsi ne fossilizzarsi su nessuno, creando un ibrido su una base di bugie, inganni, manipolazioni e una coscienza, che forse, a non averla, sarebbe anche meglio.
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La fiducia è un bene prezioso ma pericoloso, che se ben riposta può salvare la vita: se ne accorge Roger Ferris, il miglior uomo dei servizi segreti americani, inviato a scovare un terrorista dove la vita vale meno delle informazioni. Il centro dell'opera (molto sottovalutata) di Ridley Scott sono i due protagonisti, due facce di un'unica medaglia che vuole sconfiggere Al quaeda e il terrorismo, personaggi attuali in una storia attuale, magari convenzionale e non originalissima, ma avveduta e decisamente critica. Scott mescola con sagacia e abilità più generi, dal film di guerra al thriller, dal film d'azione a quello di denuncia, senza scomporsi ne fossilizzarsi su nessuno, creando un ibrido su una base di bugie, inganni, manipolazioni e una coscienza, che forse, a non averla, sarebbe anche meglio. Per realizzare un film credibile si circonda del meglio: due attori eccellenti, uno sceneggiatore da urlo come Monahan che riscrive il film direttamente dal romanzo "Penetration" di David Ignatius, giornalista di grido del "Washington Post", oltre a lui stesso, regista esperto, sicuro, una garanzia per film di genere. L'azione si alterna alla riflessione, ma oltre un certo impatto visivo manca un'anima forte e rimane in superficie senza riuscire ad affondare veramente il colpo come dovrebbe. Ritmo non sempre alto, anzi spesso si spezza faticando a riprendere giri e fotografia bellissima. Mi correggo su una cosa: ho parlato di due attori eccellenti, in realtà sono tre, perchè mark Strong non ha nulla da invidiare a Crowe e DiCaprio, finendo per rubare loro la scena in più occasioni. Bel film, ma era lecito attendersi qualcosa in più.
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peppe97
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domenica 13 febbraio 2011
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una pellicola "reale e descrittiva"
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Oltre a denunciare la drammatica"verità" dei rapporti fra CIA statunitense e servizi sereti terroristici arabi,Nolan ci parla dell'inaffidabilità di quest'ultimo ambiente ricco di gente popolare d'ogni tipo.Qundi lo posso considerare un film "illustrativo"di una situazione attuale che,in qualche modo,coinvolge il nostro stato.
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irontato
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giovedì 2 aprile 2009
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bravo leo ma......
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bravo leo di caprio ultimamente ci sta dando buone interpretazioni.il film è un altro paio di maniche.l'eterna lotta tra il bene e il male ma chi è il male?forse il terrorista sanguinario o il distaccato americano che fa la guerra armato di auricolare?e chi è il bene?il dirigente siriano deciso a salvare il suo paese o l'agente della cia con gli scrupolo di coscienza?difficile a dirsi in questo guazzabuglio di situazioni in cui tutti sacrificano qualcosa siano vite o etica umana.c'è anche spazio per un impossibile relazione tra il di li a poco disoccupato,per scelta,ferris e una bella infermiera mussulmana ma come il film la storia d'amore non decolla.
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