rossano gilioli
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giovedì 9 giugno 2011
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il grido silenzioso di una nazione.
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Appena rientrato dall'Iraq, Mike, giovane militare in licenza , misteriosamente scompare. Il padre Hank (T.L. Jones), un veterano in pensione, cerca con ogni mezzo di scoprire la verità sull'accaduto. La sua ricerca lo condurrà ad una realtà sconcertante, che non solo mette in discussione il militarismo ed il forte senso patriottico del vecchio Hank ma lo sconvolge nel profondo e sottolinea quanto poco cononosciamo anche di coloro che sono vicini a noi. Il talentuoso e politicamente impegnato Paul Higghins confeziona un'altra pellicola di indubbia originalità (pur rimanendo nei canoni hollywoodiani) servita da interpreti di straordinario valore tra cui spicca un Tommy Lee Jones, impregnato di un dolore dal quale sembra non possa più liberarsi e nel continuo tentativo di soffocare tale dolore per poter continare nella sua ricerca.
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Appena rientrato dall'Iraq, Mike, giovane militare in licenza , misteriosamente scompare. Il padre Hank (T.L. Jones), un veterano in pensione, cerca con ogni mezzo di scoprire la verità sull'accaduto. La sua ricerca lo condurrà ad una realtà sconcertante, che non solo mette in discussione il militarismo ed il forte senso patriottico del vecchio Hank ma lo sconvolge nel profondo e sottolinea quanto poco cononosciamo anche di coloro che sono vicini a noi. Il talentuoso e politicamente impegnato Paul Higghins confeziona un'altra pellicola di indubbia originalità (pur rimanendo nei canoni hollywoodiani) servita da interpreti di straordinario valore tra cui spicca un Tommy Lee Jones, impregnato di un dolore dal quale sembra non possa più liberarsi e nel continuo tentativo di soffocare tale dolore per poter continare nella sua ricerca. Forse la sua iterpretazione migliore di sempre.
Da sottolineare l'alzabandiera finale con la bandiera degli stati uniti rovesciata. Il grido silenzioso di una nazione che invoca aiuto.
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pietro viola
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domenica 15 maggio 2011
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saper ascoltare, saper vedere
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Di molte cose parla questo film, non solo di antimilitarismo. Il valore dell'avere paura, dell'essere imperfetti eppure meritevoli di affetti, di volontà di riscatto, soprattutto di sete di Giustizia, dea sempre inseguita per poi essere calpestata come nell'investire un bambino innocente per "ragioni di guerra" e come esito finale di un lungo cammino di amore e di lealtà verso il proprio padre. Girato, recitato, sceneggiato, montato in modo splendido, questa ricostruzione dei pezzi del puzzle di un omicidio tanto efferato quanto "banale", tocca il cuore di ognuno non per furberia o per sfruttamento della contingenza, ma per il linguaggio originale ed universale.
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Di molte cose parla questo film, non solo di antimilitarismo. Il valore dell'avere paura, dell'essere imperfetti eppure meritevoli di affetti, di volontà di riscatto, soprattutto di sete di Giustizia, dea sempre inseguita per poi essere calpestata come nell'investire un bambino innocente per "ragioni di guerra" e come esito finale di un lungo cammino di amore e di lealtà verso il proprio padre. Girato, recitato, sceneggiato, montato in modo splendido, questa ricostruzione dei pezzi del puzzle di un omicidio tanto efferato quanto "banale", tocca il cuore di ognuno non per furberia o per sfruttamento della contingenza, ma per il linguaggio originale ed universale. Basterebbe una sola cosa a renderlo prezioso: il parallelo tra il chiarirsi della storia principale e il progressivo palesarsi al padre, uomo acuto e genialmente intuitivo ma in questo caso sordo e cieco, del senso dei video e delle foto che il figlio gli ha mandato o in qualche modo dedicato.
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reservoir dogs
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domenica 12 dicembre 2010
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un "golia" troppo grande
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Hank Darfield, veterano militare, viene a conoscenza del fatto che il figlio Mike è scomparso poco dopo essere tornato dall'Iraq.
Il giovane verrà ritrovato brutalmente ucciso e il padre deciderà di indagare per conto proprio mentre la polizia passa tranquillamente il caso ai militari.
Con l'aiuto della poliziotta Sanders, molto più motivata dei suoi colleghi , l'uomo combattera contro l'omerta che aflligge la milizia e verrà a conoscenza della sconvolgente verità.
In un Iraq dove tutto è concesso per difendere "il Proprio Paese", dove non ci si ferma per non essere colti in un imboscata, l'ultimo essere (veramente) umano scende per vedere cosa ha investito.
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Hank Darfield, veterano militare, viene a conoscenza del fatto che il figlio Mike è scomparso poco dopo essere tornato dall'Iraq.
Il giovane verrà ritrovato brutalmente ucciso e il padre deciderà di indagare per conto proprio mentre la polizia passa tranquillamente il caso ai militari.
Con l'aiuto della poliziotta Sanders, molto più motivata dei suoi colleghi , l'uomo combattera contro l'omerta che aflligge la milizia e verrà a conoscenza della sconvolgente verità.
In un Iraq dove tutto è concesso per difendere "il Proprio Paese", dove non ci si ferma per non essere colti in un imboscata, l'ultimo essere (veramente) umano scende per vedere cosa ha investito.
Una bandiera che sventola capovolta è una richiesta di soccorso internazionale, soccorso che l'America chiede ad ogni piccolo "David"americano per combattere contro un "Golia" troppo grande.
Dopo la morte di un soldato c'è ne sempre un altro a prendere il suo posto (branda), più giovane del precedente.
Un padre che ha perso in guerra entrambe i suoi figli per dei valori che consciamente o inconsciamente ha trasmesso loro è anche un padre che vede tutti quegli ideali scomparire grazie alla follia divagante fra i soldati; un Tommy Lee Jones ucciso moralmente.
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tommynini
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giovedì 25 marzo 2010
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militarismo
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OTTIMO FILM SULLA TRAGEDIA IRACHENA.GIRATO COME UN GIALLO DAI TEMPI VOLUTAMENTEI LENTI IN UNA PROVINCIA AMERICANA IN CUI ALEGGIA LA SOLITUDINE E RIECCHEGGIANO I MOTIVI DELL'IPERREALISMO METAFISICO DEL PITTORE OPPER.LA VICENDA IN SE E' BANALE LA RICERCA DI UN EFFERATO ASSASSINO,MA IL CONTESTO E' SPLENDIDO,TOMMY LEE JONES INCARNA UN PADRE NELLA DISPERATA RICERCA DEL FIGLIO SCOMPARSO,SCENDE NEGLI INFERI DELL'ORRORE DELLA GUERRA TRATTEGGIATA SOLO ATTRAVERSO IMMAGINI FRAMMENTARIE DI FOTOGRAFIE FATTE IN LOCO CON IL CELLULARE:DA UNA PARTE I MILITARI CHE VOGLIONO NASCONDERE LA TRAGEDIA PSICOLOGICA DEI GIOVANI REDUCI, DALL'ALTRA LE INDAGINI CHE DI VOLTA IN VOLTA SCOPRONO LA CARNEFICINA MORALE ED EFFETTIVA DI UNA GUERRA INUTILE.
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OTTIMO FILM SULLA TRAGEDIA IRACHENA.GIRATO COME UN GIALLO DAI TEMPI VOLUTAMENTEI LENTI IN UNA PROVINCIA AMERICANA IN CUI ALEGGIA LA SOLITUDINE E RIECCHEGGIANO I MOTIVI DELL'IPERREALISMO METAFISICO DEL PITTORE OPPER.LA VICENDA IN SE E' BANALE LA RICERCA DI UN EFFERATO ASSASSINO,MA IL CONTESTO E' SPLENDIDO,TOMMY LEE JONES INCARNA UN PADRE NELLA DISPERATA RICERCA DEL FIGLIO SCOMPARSO,SCENDE NEGLI INFERI DELL'ORRORE DELLA GUERRA TRATTEGGIATA SOLO ATTRAVERSO IMMAGINI FRAMMENTARIE DI FOTOGRAFIE FATTE IN LOCO CON IL CELLULARE:DA UNA PARTE I MILITARI CHE VOGLIONO NASCONDERE LA TRAGEDIA PSICOLOGICA DEI GIOVANI REDUCI, DALL'ALTRA LE INDAGINI CHE DI VOLTA IN VOLTA SCOPRONO LA CARNEFICINA MORALE ED EFFETTIVA DI UNA GUERRA INUTILE.UNA THERON UN PO' ALGIDA NELLA PARTE DEL DETECTIVE MA COMUNQUE SE LA CAVA.DA VEDERE IN RELIGIOSO SILENZIO SENZA QUALCHE ROMPIBALLE CHE COMMENTA DIETRO LE VOSTRE POLTRONE!!
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minnie
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mercoledì 24 marzo 2010
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un film perfetto, contro la malvagità umana.
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"La valle di Elah" pensavo, vedendolo, che è il secondo film americano che vedo in passaggi tv in cui si tratta di cannibalismo. Il primo è "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno", dove certo il cattivo viene punito in questo orrendo modo, è una storia diversa Invece qui sembra un'uscita tra amici che finisce male...in una maniera davvero perfida, escalation dell'orrore (ma è un fatto realmente accaduto? Chissà quante cose non ci dicono di questa sporca guerra, sporca come tutte le guerre alla fine...). Harris non sbaglia un bersaglio: il bravo figlio di casa, una volta in guerra diventa un torturatore efferato, in un modo che non riesce nemmeno a spiegare a suo padre, tutto dio patria e famiglia e l'omertà dell'esercito è terribile, infatti viene scalfita solo da una donna, una piccola grande detective che per lavorare deve sopportare non poche battute (tipo "vai al piano di sopra a farti consolare dal tuo fidanzato") e che comunque ha l'umiltà di accettare i suggerimenti di un padre ferito sì, ma non ottuso dal dolore.
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"La valle di Elah" pensavo, vedendolo, che è il secondo film americano che vedo in passaggi tv in cui si tratta di cannibalismo. Il primo è "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno", dove certo il cattivo viene punito in questo orrendo modo, è una storia diversa Invece qui sembra un'uscita tra amici che finisce male...in una maniera davvero perfida, escalation dell'orrore (ma è un fatto realmente accaduto? Chissà quante cose non ci dicono di questa sporca guerra, sporca come tutte le guerre alla fine...). Harris non sbaglia un bersaglio: il bravo figlio di casa, una volta in guerra diventa un torturatore efferato, in un modo che non riesce nemmeno a spiegare a suo padre, tutto dio patria e famiglia e l'omertà dell'esercito è terribile, infatti viene scalfita solo da una donna, una piccola grande detective che per lavorare deve sopportare non poche battute (tipo "vai al piano di sopra a farti consolare dal tuo fidanzato") e che comunque ha l'umiltà di accettare i suggerimenti di un padre ferito sì, ma non ottuso dal dolore...e spiega anche, il film, che quando si torturano gli animali (polli, cani, ecc.) c'è certamente qualcosa di sbagliato, di malvagio nelle persone e che tutto il meccanismo messo in moto dall'esercito può fare semplicemente da detonatore del peggio che c'è nell'animo umano. Davvero raccapricciante e istruttivo, con una toccante scena finale, la bandiera alla rovescia, altro che correre in aiuto...e chi aiuta chi corre in aiuto?
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kronos
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lunedì 22 marzo 2010
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grande film per piccoli uomini
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Strutturato come un giallo investigativo costituisce, ad oggi, la più importante riflessione cinematografica sulla guerra in Iraq.
Il meccanismo quasi Thriller dello script fa emergere senza inutili didascalismi l'impatto devastante che la guerra produce su chi la combatte.
Ottimo il cast, su cui spicca l'intensa interpretazione di Tommy Lee Jones.
E' a mio avviso sconcertante l'accoglienza che il pubblico internazionale ha riservato a questa pellicola: un tempo films come 'il cacciatore' diventavano subito 'cult', oggi i loro omologhi passano nell'indifferenza più totale.
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louis
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lunedì 9 marzo 2009
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ehm..
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Il film si porta avanti bene fino all'ultima mezz'ora... Come qualcuno ha già detto ti carica di aspettative per poi arrivare a cosa? Il finale mi ha decisamente delusa. La conclusione è davvero banale, però non so... Magari vi è insito un significato più profondo che il mio misero cervelletto non riesce a cogliere... Boh!
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joe machete
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giovedì 8 gennaio 2009
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messaggi nascosti, confusione o cos'altro?
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Non entro nella valutazione del film, già ampiamente svolta. Lascio però due interrogativi: il film crea una grossa aspettativa nello spettatore riguardo a presunti segreti militari da insabbiare, con filmati nascosti, pacchi misteriosi inviati, reticenza e menzogne da parte di chi dovrebbe investigare e quant'altro. Salvo poi alla fine smentire tutto riducendo il il delitto ad un banale litigio condotto da drogati disadattati. Una cosa francamente sconcertante: non si capisce se si tratti semplicemente di un finale banale e sgangherato oppure un messaggio, in contraddizione con il troppo decantato e decisamente presunto "antimilitarismo" dell'autore, che ci dice che in realtà in Iraq c'è una guerra, brutta come tutte le guerre, ma condotta con militaristica ed umana dignità.
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Non entro nella valutazione del film, già ampiamente svolta. Lascio però due interrogativi: il film crea una grossa aspettativa nello spettatore riguardo a presunti segreti militari da insabbiare, con filmati nascosti, pacchi misteriosi inviati, reticenza e menzogne da parte di chi dovrebbe investigare e quant'altro. Salvo poi alla fine smentire tutto riducendo il il delitto ad un banale litigio condotto da drogati disadattati. Una cosa francamente sconcertante: non si capisce se si tratti semplicemente di un finale banale e sgangherato oppure un messaggio, in contraddizione con il troppo decantato e decisamente presunto "antimilitarismo" dell'autore, che ci dice che in realtà in Iraq c'è una guerra, brutta come tutte le guerre, ma condotta con militaristica ed umana dignità. In barba a tutti i filmati ed i reportage che denunciano uso di armi proibite, violenze e torture ordinate dall'alto ed altre premeditate atrocità (a partire dalle inesistenti armi di distruzione di massa che hanno innescato questa guerra del petrolio). Non per nulla, e qui si infittisce il mistero sul vero messaggio dell'autore, il secondo quesito che vi pongo è: e quel filmato dove si vedono le persone bruciate, ma con i vestiti intatti, come il figlio fa notare al padre, come può restare del tutto in sospeso? non è un evidente documentazione dell'uso di armi abolite dai trattati internazionali? Alla fine, personalmente, non so valutare un film quando non capisco che cosa mi vuol davvero dire...
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dony 64
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lunedì 29 dicembre 2008
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sembra tratto da una storia vera
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A mio parere sembra un film tratto da una storia vera; la schiettazza delle immagini e la cruda e reale interpretazione degli interpreti principali quali Tommy Lee Jones e Charlize Theron lo fa pensare.Buona la trama anche se un po' da interpretare.Voto 8
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jeroen
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domenica 7 dicembre 2008
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mature room
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Thanks so very much for taking your time to create this very useful and informative site. I have learned a lot from your site. Thanks!!
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