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rex
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domenica 10 febbraio 2008
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il mondo e la vera guerra
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Un film toccante, che con parole semplici mostra tutta la banalità del male, e l'orrore della guerra.
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wesee
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sabato 9 febbraio 2008
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una richiesta internazionale di soccorso
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Un film ben confezionato, una indagine su un delitto che si dipana tra i crimini e le assurdità della guerra. Bravissimo Tommy Lee Jones.
"Una richiesta internazionale di soccorso" da parte dell'America...
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re
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venerdì 8 febbraio 2008
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film troppo crudo e troppo vero...
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Il film dice cose che si sanno, senza fare una piega. Crudezze atroci non risparmiate al pubblico (raccomandabile che sia rigorosamente adulto), resta la domanda: sapere queste cose cosa cambia? Cosa fa cambiare? come sempre nella filmografia moderna, alla pars destruens non segue adeguata pars construens, alla giusta e doverosa denuncia non segue nessuna proposta di rimedio.
[+] mah
(di miki spin)
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paolo
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martedì 22 gennaio 2008
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gran film, gran coraggio di haggis
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Danielyoung, scusami se te lo dico ma non hai capito niente del film di Haggis.
4 stelle piene, chapeau.
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jack wolfskin
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domenica 20 gennaio 2008
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pone domande e non suggerisce le risposte
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Finalmente un bel film americano sull' America....Equilibrato, una giusta dose di patriottismo, non banale....pone domande difficili e mette in discussione il sistema senza possedere l' arroganza di offrire le risposte giuste...Il finale ? Geniale.....
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luciano
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giovedì 17 gennaio 2008
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contro la guerra,qualsiasi!
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film duro,forte atto d'accusa contro la guerra,qualsiasi, e la sua terribile capacità di trasformare ragazzi sani in macchine indifferenti al dolore che continuamente generano e di cui sono addirittura portati a vantarsi.
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michele
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domenica 13 gennaio 2008
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per reiver
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Scusa, una piccola domanda. Ma te sei ignorante per volonta oppure ti hanno raccontato cazzate sin da piccolo?
Ti spiego una cosa: i pacifisti non spaccano le città, forse ti rifersci ai Black Block che però sono tutt'altra cosa (Anarchici no global). In oltre se tu avessi partecipato o avessi visto da lontano un corteo per la pace ti renderesti conto che gli slogan i cartelloni i dibattiti non si riferiscono unicamente agli americani. Certo se vai alla manifestazione contro la base U.S.A di Vicenza è logico che sara contro gli americani.
Un altro cosa: è un pò una cazzata la guerra in Iraq visto che sino ad ora, non solo a mostrato orribili torture fatte dagli americani al popolo iracheno, sia terrorista che non, ma ha adirittura provocato più morti di tutto il periodo in cui saddam è stato al potere.
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Scusa, una piccola domanda. Ma te sei ignorante per volonta oppure ti hanno raccontato cazzate sin da piccolo?
Ti spiego una cosa: i pacifisti non spaccano le città, forse ti rifersci ai Black Block che però sono tutt'altra cosa (Anarchici no global). In oltre se tu avessi partecipato o avessi visto da lontano un corteo per la pace ti renderesti conto che gli slogan i cartelloni i dibattiti non si riferiscono unicamente agli americani. Certo se vai alla manifestazione contro la base U.S.A di Vicenza è logico che sara contro gli americani.
Un altro cosa: è un pò una cazzata la guerra in Iraq visto che sino ad ora, non solo a mostrato orribili torture fatte dagli americani al popolo iracheno, sia terrorista che non, ma ha adirittura provocato più morti di tutto il periodo in cui saddam è stato al potere. Poi ovviamente non si può giustificare uno come saddam che, però, guarda caso è stato messo lì dagli americani per combattere la guerra in k-wait.
Ancora un'altro punto: I terroristi che tu nomini dicendo "ormai sono santi" hanno a capo un uomo, Osama, che è stato addestrato dagli americani, nei campi Cia, un uomo la cui famiglia dopo 11 settembre 2001 a cenato a casa di Bush, un uomo la cui famiglia ha sotto controllo il 40% dell'economia americana.
La domanda che sorge spontanea è quella che ti ho rivolto all'inizio...
Comq il commento non è del tutto sbagliato anche se il regista punta sul fatto che questi ragazzi, che prima erano buoni non aggressivi, tornando dall'iraq si trasformano in delinquenti, poichè in Iraq potevano fare quello che volevano, non c'era nessuno che ostacolava la loro violenza o barbaria ma in patria si.
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(di miriam)
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[+] incipit,/errorissimo (scusa)
(di miriam)
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[+] menomale che sei arrivato tu...
(di reiver)
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(di reiver)
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robin
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domenica 6 gennaio 2008
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raccontare la guerra
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Un film bellissimo, toccante, a tratti lento, ma di una lentezza struggente, meditativa, mai nioisa. L'America patriottica e delusa, ferita e addolorata, divorata dal cancro della guerra che trasforma ogni cosa e persona è tutta racchiusa in questa pellicola e nei simboli di cui si appropria: dalla biblica lotta tra Davide e Golia, all'immagine finale di una bandiera capovolta che sventola mostrando una nazione, un mondo, un'umanità in pericolo. Ottima l'interpretazione degli attori che contribuiscono a dare intensità e spessore alla sceneggiatura.
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stefano dm
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sabato 5 gennaio 2008
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padre america perde i propri figli migliori
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Una indagine sullo stato dell'america dopo l'ennesima devastante avventura militare. uno sguardo attento e partecipe sui rapporti padre/figlio, sull'attenzione, sulla responsabilità individuale e collettiva (il cosidetto dovere). un film riflessivo ma anche d'azione. gli attori mi sono sembrati centrati nei ruoli assegnati. da consigliare sopratutto ai giovani.
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mario scafidi
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sabato 5 gennaio 2008
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haggis...non ci si poteva aspettare di più.
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L’incartapecorito Tommy Lee Jones e la lacrimosa consorte Susan Sarandon si danno da fare per scoprire che fine abbia fatto il loro figlio soldato in Iraq sparito nel nulla. Ad aiutarli una strafiga poliziotta interpretata da quei due metri di paradiso che è Charlize Theron. Presentato in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, “Nella Valle di Elah” prometteva di scatenare il dibattito per via del tema altamente drammatico affrontato. Tuttavia, gli unici commenti che si sono sentiti con insistenza suonavano più o meno così: “Avete notato che la Theron si è fatta bruna?”. Questo perché un autore che parla con la retorica (e tale è Paul Haggis, sin dalla sua sopravvalutata opus n° 1 “Crash – Contatto Fisico”) non ha nulla da dire e nulla di cui far discutere.
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L’incartapecorito Tommy Lee Jones e la lacrimosa consorte Susan Sarandon si danno da fare per scoprire che fine abbia fatto il loro figlio soldato in Iraq sparito nel nulla. Ad aiutarli una strafiga poliziotta interpretata da quei due metri di paradiso che è Charlize Theron. Presentato in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, “Nella Valle di Elah” prometteva di scatenare il dibattito per via del tema altamente drammatico affrontato. Tuttavia, gli unici commenti che si sono sentiti con insistenza suonavano più o meno così: “Avete notato che la Theron si è fatta bruna?”. Questo perché un autore che parla con la retorica (e tale è Paul Haggis, sin dalla sua sopravvalutata opus n° 1 “Crash – Contatto Fisico”) non ha nulla da dire e nulla di cui far discutere. Sotto il profilo tecnico si nota l’intento del regista di lasciare un’impronta propria sulla celluloide (e poco conta che si tratti dell’orma di una vacca): il regista è il primo a portare sul grande schermo i filmati girati con un cellulare. Immagino quanto Haggis non stesse nella pelle all’idea di poterlo fare.
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[+] sei arido
(di teddy)
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(di dino.geromel)
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(di ar)
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