Titolo originale Eastern Promises.
Thriller,
durata 100 min.
- Gran Bretagna, Canada 2007.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 14dicembre 2007.
MYMONETROLa promessa dell'assassino
valutazione media:
3,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Ciò che mi ha colpito di questa pellicola è stata sia la realtà che narra sia l'attualità con cui lo fà.Di certo è nello stile di Cronemberg ideare questi film che tendono di più al poliziesco e che hanno uno scopo molto significativo sia dal punto di vista sociale,e sia da quello popolare:quello di denunciare la "malavita" di tutte le nazioni(in questo caso,la Russia)in un modo del tutto insolito:vestendo i panni delle "vittime"
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Il misterioso e carismatico russo Nikolai Luzhin (Viggo Mortensen), è l’autista di una delle famiglie esteuropee più famigerate di Londra, che fa parte della fratellanza criminale nota come Vory V Zakone.
La famiglia è capeggiata da Semyon (Armin Mueller-Stahl), l’impeccabile proprietario dell’elegante ristorante transiberiano, la cui cortesia nasconde in realtà una natura fredda e brutale; le sue fortune sono amministrate dal figlio Kirill (Vincent Cassel), un uomo capriccioso e instabile, che è in realtà più legato a Nikolai che non al suo vero padre.
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Il misterioso e carismatico russo Nikolai Luzhin (Viggo Mortensen), è l’autista di una delle famiglie esteuropee più famigerate di Londra, che fa parte della fratellanza criminale nota come Vory V Zakone.
La famiglia è capeggiata da Semyon (Armin Mueller-Stahl), l’impeccabile proprietario dell’elegante ristorante transiberiano, la cui cortesia nasconde in realtà una natura fredda e brutale; le sue fortune sono amministrate dal figlio Kirill (Vincent Cassel), un uomo capriccioso e instabile, che è in realtà più legato a Nikolai che non al suo vero padre.
La vita di Nikolai, da lui condotta con estrema prudenza, viene scossa quando, il giorno di Natale, incontra per caso Anna Khitrova (Naomi Watts), un’ostetrica di un ospedale a nord di Londra.
Anna è molto turbata dalla tragica vicenda di una adolescente morta dando alla luce il suo bambino, e intende rintracciare la famiglia d’origine della ragazza affinché si prenda cura del piccolo orfano. Il diario personale della ragazza, scritto in russo, potrebbe aiutare Anna nella sua ricerca della verità... David Cronenberge Viggo Mortensen possiedono l'innegabile merito ed intelligenza di essersi voluti e saputi fortemente rinnovare: il primo, regista cult di Scanners, Videodrome, La Zona Morta, La Mosca e Inseparabili, si reinventa con A History of Violence e Eastern Promises in raffinati thriller molto crudi e sofisticati alla vecchia maniera, allargando se possibile la sua fascia di pubblico e di estimatori, il secondo cerca di liberarsi dalle indimenticabili vesti tolkeniane di Aragorn de Il Signore degli Anelli dimostrando di volta in volta di essere un attore davvero solido, abbastanza versatile e soprattutto talmente espressivo da bucare lo schermo conquistando immancabilmente lo spettatore.Dopo la beffa per la mancata quanto dovuta Nomination all'Oscar per Il Signore degli Anelli, come se il merito dello sconfinato successo della trilogia capolavoro non appartenga anche al cast, Viggo Mortensen si è riproposto in acclamate e carismatiche interpretazioni sotto la sapiente regia di David Cronenberg, a sua volta tacciato di aver dato sfogo alla sua inclinazione per il cinema "commerciale" accantonando parzialmente il suo marchio di fabbrica ed il suo cinema più visionario, critica che a nostro avviso si poggia su ingiuste fondamenta.La Promessa dell'Assassino è un appassionante thriller, torbido e ricco di sanguinaria violenza, dallo spiccato realismo e dal ritmo sostenuto che non si limita a rispettare alla perfezione tutti i crismi del genere, regalando inoltre allo spettatore la gradita presenza di un character eccellente, il misterioso e carismatico Nikolai Luzhin interpretato dal formidabile Viggo Mortensen attorno al quale si stringe la sanguinosa ed appassionante storia che ci viene narrata.E' proprio l'enigmatica ed impenetrabile figura di Nikolai ad arricchire il film rispecchiando la maestria del regista: Cronenberg tiene lo spettatore con il fiato sospeso intrigando e caricando la narrazione di suspense senza mai peccare in alcuna sbavatura e celando fino alla conclusione della pellicola l'ambigua, reale essenza del personaggio di Luzhin e la verità che cela alle sue spalle.David Cronenberg ci omaggia di un thriller sorprendente e ad effetto arricchito da un ottimo cast nel quale spiccano anche la bravissima Naomi Watts, Vincent Cassel e la grande esperienza di Armin Mueller-Stahl, ruolo chiave nelle vesti di Semyon, spietato patriarca della famiglia criminale Vory V Zakone.
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L'uomo e la sua identità.E la naturale tendenza alla mutevolezza.Nel corpo e nella mente.Da sempre i cardini dell'intera opera di David Cronenberg.Ma se inizialmente questi si concentrava sull'esteriorità,dando vita alle più singolari,sorprendenti,se non inquietanti mutazioni corporee -visionari,allucinanti processi di contaminazione e fusione tra carne,sangue e materia circostante- col tempo,ha evoluto il suo modo di fare cinema,restando fedele ai contenuti ma cambiando,quasi radicalmente,la forma e lo stile: le metamorfosi/deformazioni anatomiche si fanno irreversibili mutamenti interiori,dell'animo,della psiche.La ‘mutazione’ è,perciò,astratta per gli occhi ma manifesta per lo spirito.
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L'uomo e la sua identità.E la naturale tendenza alla mutevolezza.Nel corpo e nella mente.Da sempre i cardini dell'intera opera di David Cronenberg.Ma se inizialmente questi si concentrava sull'esteriorità,dando vita alle più singolari,sorprendenti,se non inquietanti mutazioni corporee -visionari,allucinanti processi di contaminazione e fusione tra carne,sangue e materia circostante- col tempo,ha evoluto il suo modo di fare cinema,restando fedele ai contenuti ma cambiando,quasi radicalmente,la forma e lo stile: le metamorfosi/deformazioni anatomiche si fanno irreversibili mutamenti interiori,dell'animo,della psiche.La ‘mutazione’ è,perciò,astratta per gli occhi ma manifesta per lo spirito.Così,il nostro 'chirurgo',pur partendo dalla corporeità,si libera della materia,la sublima elevandola a puro concetto.Amalgama,sintetizza,essenzializza il suo cinema,semplificandolo e rendendolo più accessibile proprio quando abbandona le sue estreme visioni (horror) degli inizi per addentrarsi,con naturalezza,in territori ancora per lui inesplorati,in generi differenti e più complessi (dramma,melò,noir:Inseparabili,M.Butterfly,Spider,Ahistoryofviolence) rispettandone i canoni e al contempo non ‘tradendo’ la sua particolarissima poetica per immagini.Esempio dell' evoluzione cronenberghiana è il personaggio incarnato dall'attore Viggo Mortensen in quest'ultimo lavoro,il mutante per eccellenza,il punto più alto del pensiero dell'autore/regista canadese: uomo alle prese con la sua privata,totalizzante metamorfosi,che lo coinvolgerà nel corpo come nell'anima,in un processo 'osmotico',lento,ma inesorabile,definitivo e irreversibile.'Rinascerà' identico nelle fattezze ma diverso dentro,cosciente del suo cambiamento eppur estraneo rispetto a ciò che era in precedenza.Divide la scena con l'altrettanto magnifico,anch'egli 'mutante',Vincent Cassell,uguale a lui e di lui perfetto contrario,in questo noir cupo, vibrante,ipnotico,che scandaglia,asciutto e feroce,le personalità e identità umane,dipingendone,in progressione,un ritratto mai monocromatico,ricco di sempre nuove sfumature e netti vivacissimi contrasti, cesellando sfaccettature,esaltando zone d'ombra,giocando sull'enorme potenziale di emozioni,azioni e reazioni di cui ogni essere umano è fatto.Film/elogio dell'apparenza e dell'ambiguità,ambientato in una Londra che tale non sembra.Anonima,raggelante,immobile,pregna di disincanto e squallore,riflesso dei suoi protagonisti,uomini scolpiti nella loro palpabile indefinibilità,che trasudano crudezza,esibiscono facce di levigata impassibilità,sfoderano sguardi gelidi e penetranti,si muovono freddi ed indifferenti ma emanano calore,riempiono i loro occhi di brucianti lacrime e si caricano di compassionevole emotività.Opera eccellente,che s'insinua dentro restandoci,poi,ben oltre la visione.Fredda e ardente,brutale e rassicurante,seducente e repulsiva,triste,disperata e insieme colma di speranza,amara e commovente,si congeda inquietante e terribile,muta ma mai così eloquente. [-]
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Di Cronenberg avevo visto solo un film, 'La mosca', film degli anni '80, ben fatto ma completamente diverso da questo suo ultimo lavoro. Quindi, da quasi perfetta ignorante del suo stile e della sua tecnica cinematografica, sono rimasta più che sorpresa nell'ammirare questo suo ultimo lavoro. Il film inizia, si snoda e finisce in un'atmosfera noir e ovattata, quasi sospesa in un mondo parallelo seppur reale, introducendo lo spettatore in uno stato psicologico di apparente tranquillita' e di curiosita'contemporaneamente. Ma è proprio quando questo stato d'animo si insinua, che viene subito e senza preavviso sconvolto da qualche particolare, che sia questo una battuta, un'ambientazione originale, una rivelazione, una scena di tensione o di violenza, non importa.
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Di Cronenberg avevo visto solo un film, 'La mosca', film degli anni '80, ben fatto ma completamente diverso da questo suo ultimo lavoro. Quindi, da quasi perfetta ignorante del suo stile e della sua tecnica cinematografica, sono rimasta più che sorpresa nell'ammirare questo suo ultimo lavoro. Il film inizia, si snoda e finisce in un'atmosfera noir e ovattata, quasi sospesa in un mondo parallelo seppur reale, introducendo lo spettatore in uno stato psicologico di apparente tranquillita' e di curiosita'contemporaneamente. Ma è proprio quando questo stato d'animo si insinua, che viene subito e senza preavviso sconvolto da qualche particolare, che sia questo una battuta, un'ambientazione originale, una rivelazione, una scena di tensione o di violenza, non importa.. cio' che più ho amato è stata proprio questa capacita' di sorprenderti, di destarti dallo stato di apparente tranquillita' e di emozionarti quando meno te lo aspetti. Gli attori sono tutti molto bravi, il mondo della mafia russa viene esplorato in maniera classica ma con elementi di innovativita' e non mancano neanche momenti ironici e divertenti. Insomma, l'ho trovato un film originale e completo. Mi sa che iniziero' a farmi una cultura su questo regista.
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ancora una volta cronenberg (e ci eravamo illusi che con A HISTORY OF VIOLENCE fosse uscito da quel tunnel) ci ripropone le sue corporee ossessioni: tatuaggi glauchi occhi sull'orlo del collasso visivo/esistenziale feti/neonati ricoperti dello schifo umano del vivere puerpere immerse nel disgusto mortifero del luogo altro in cui inevitabilmente si trova il proprio involucro. CRASH è ancora dietro l'angolo ed attuale ahinoi nonostante LA PROMESSA DELL'ASSASSINO venga lanciato come "thriller" o addirittura "noir" per ovvie ragioni di botteghino natalizio. la sala si svuota di persone deluse, il film non è quello che viene "spacciato". la storia improbabile, Naomi Watts sulla moto URAL sotto una Londra piovosa (ma và.
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ancora una volta cronenberg (e ci eravamo illusi che con A HISTORY OF VIOLENCE fosse uscito da quel tunnel) ci ripropone le sue corporee ossessioni: tatuaggi glauchi occhi sull'orlo del collasso visivo/esistenziale feti/neonati ricoperti dello schifo umano del vivere puerpere immerse nel disgusto mortifero del luogo altro in cui inevitabilmente si trova il proprio involucro. CRASH è ancora dietro l'angolo ed attuale ahinoi nonostante LA PROMESSA DELL'ASSASSINO venga lanciato come "thriller" o addirittura "noir" per ovvie ragioni di botteghino natalizio. la sala si svuota di persone deluse, il film non è quello che viene "spacciato". la storia improbabile, Naomi Watts sulla moto URAL sotto una Londra piovosa (ma và...che originalità...), le strade luccicanti e la metropoli ridimensionata a luogo altro di convivenza ci ricordano più Wallace and Gromit che Blade Runner.
ciononostante non è una brutta opera. sicuramente è un'occasione sprecata, colpa ne è il manierismo del volere rallentare l'azione a tutti i costi, quando un sano senso di "hollywood action" avrebbe reso le scene, anche quelle truci, più godibili, e le avrebbe ancora di più differenziate dai lunghi, dilatati, allucinati dialoghi che sono la parte più pregevole del film. cronenberg ha sbagliato il ritmo. non è poco per un regista della sua portata. ci rimane il dubbio se il registro ritmico mancato sia stata una sua, discutibile, scelta, oppure un errore clamoroso di regia e di montaggio. film comunque di qualità, fortunatamente graziato dalle onnivore orde natalizie; in altro periodo di programmazione avrebbe avuto numeri decisamente inferiori.
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Definirei questo film un fiasco.
Delunte non tanto la trama quanto il cast.
Un Vincent Cassel che nel film non riesce a convincere nemmeno fingendo di essere ubriaco,ruolo che non cambia annoia e perdura per tutta la visione.
Naomi Watts sprecata,qui usata più per il suo bel faccino che per la sua recitazione. La sceneggiatura è povera di contenuti,non rende giustizia a quella che ppoteva essere l'idea iniziale del film.
Per non parlare del nostro doppiaggio che cercando di imitare il russo rende ridicolo il parlare degli attori,già poco convincenti.
Una neonata frutto di prostituzione minorile,mafia russa e tanto sangue.
Il trio poteva essere gestito meglio.
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Definirei questo film un fiasco.
Delunte non tanto la trama quanto il cast.
Un Vincent Cassel che nel film non riesce a convincere nemmeno fingendo di essere ubriaco,ruolo che non cambia annoia e perdura per tutta la visione.
Naomi Watts sprecata,qui usata più per il suo bel faccino che per la sua recitazione. La sceneggiatura è povera di contenuti,non rende giustizia a quella che ppoteva essere l'idea iniziale del film.
Per non parlare del nostro doppiaggio che cercando di imitare il russo rende ridicolo il parlare degli attori,già poco convincenti.
Una neonata frutto di prostituzione minorile,mafia russa e tanto sangue.
Il trio poteva essere gestito meglio.
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A Londra la vita di un’infermiera (Watts) si incrocia con quella di una famiglia di mafiosi russi: infatti la donna ha fatto partorire una prostituta quindicenne, morta durante il parto, e ha trovato il diario della ragazza, in cui diceva di essere stata picchiata e violentata dal capo-famiglia mafioso (Mueller-Stahl) e da suo figlio Kirill (Cassell). L’infermiera nella sua ricerca di verità arriverà a rischiare la vita e farà conoscenza con Nikolai (Mortensen) misterioso autista della famiglia… Scritto da Steven Knight (Piccoli affari sporchi) La promessa dell’assassino è uno dei capolavori di David Cronenberg e uno dei migliori film di quest’anno.
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A Londra la vita di un’infermiera (Watts) si incrocia con quella di una famiglia di mafiosi russi: infatti la donna ha fatto partorire una prostituta quindicenne, morta durante il parto, e ha trovato il diario della ragazza, in cui diceva di essere stata picchiata e violentata dal capo-famiglia mafioso (Mueller-Stahl) e da suo figlio Kirill (Cassell). L’infermiera nella sua ricerca di verità arriverà a rischiare la vita e farà conoscenza con Nikolai (Mortensen) misterioso autista della famiglia… Scritto da Steven Knight (Piccoli affari sporchi) La promessa dell’assassino è uno dei capolavori di David Cronenberg e uno dei migliori film di quest’anno. È una storia semplice ma, come nei film di Clint Eastwood, questo thriller mafioso è l’occasione, per Cronenberg e Knight, di toccare molti temi importanti e creare dei personaggi indimenticabili. Fondamentalmente è un film su una microsocietà e Cronenberg ne indaga le sfaccettature con straordinaria attenzione ai dettagli e trasforma il film in un requiem per la speranza e per la promessa: temi importanti affrontati nel film, attraverso la storia della prostituta russa morta nel parto e in particolare nella agghiacciante scena in cui Nikolai, costretto da Kirill, violenta la prostituta; donne portate in Europa con la speranza di una vita migliore e ridotte schiave. Interessante è la lunga parte dedicata allo studio della tradizione dei tatuaggi. È un film di sangue La promessa dell’assassino, comincia con una gola tranciata e finisce con un bambino che viene salvato, ma l’ultima scena è preceduta da una delle scene più violente della Storia del Cinema: quella del bagno turco. Ed è un film di schiavi, come dice Nikolai a proposito delle prostitute: Gli schiavi generano altri schiavi. E se il film è così riuscito è senza dubbio merito, oltre che di Cronenberg, che dirige con classicità e eleganza, anche degli straordinari interpreti: la bionda Watts, il glaciale, magistrale Mueller-Stahl, Cassell, carogna come al solito, e soprattutto di Mortensen (candidato all’Oscar) che crea un personaggio indimenticabile attraverso quella che è, fino ad ora, la sua performance più intensa, riuscita ed estrema. Eccezionale! [-]
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Atmosfere quais noir, per uno dei film migliori di Cronenberg. Viggo Mortensen in stato di grazia dopo History of violence, forse un Oscar lo avrebbe meritato. La trama intricata al punto giusto, è un elemento quasi secondario; più importatni sono atmosfere e personaggi. Capolavoro
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Ci sono cineasti ossessionati da una cinefilia che abbia potere di illuminare lo spettatore e di colpirlo direttamente allo stomaco. David Cronenberg, oltre ad esserne ossessionato né è anche dotato. Usa come mezzo di comunicazione le metamorfosi spirituali e corporali . Ne “La promessa dell’ assassino”, narra infatti la storia di un’ ostetrica (la splendida Naomi Watts) intenta a scoprire (sotto lo spunto di un diario) la verità sulla morte di una giovane russa e pronta a difenderne la creatura concepita. Sarà costretta ad imbattersi in una famiglia russa guidata dal boss (il padre della bambina), supportata da un erede sconclusionato (Vincent Cassel, mai visto così bravo) e maltrattato dal padre che cercherà il conforto, quasi omosessuale, dello straordinario autista ed infiltrato Viggo Mortenssen, il quale sarà posseduto da una forte espressività di gesti e sguardi.
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Ci sono cineasti ossessionati da una cinefilia che abbia potere di illuminare lo spettatore e di colpirlo direttamente allo stomaco. David Cronenberg, oltre ad esserne ossessionato né è anche dotato. Usa come mezzo di comunicazione le metamorfosi spirituali e corporali . Ne “La promessa dell’ assassino”, narra infatti la storia di un’ ostetrica (la splendida Naomi Watts) intenta a scoprire (sotto lo spunto di un diario) la verità sulla morte di una giovane russa e pronta a difenderne la creatura concepita. Sarà costretta ad imbattersi in una famiglia russa guidata dal boss (il padre della bambina), supportata da un erede sconclusionato (Vincent Cassel, mai visto così bravo) e maltrattato dal padre che cercherà il conforto, quasi omosessuale, dello straordinario autista ed infiltrato Viggo Mortenssen, il quale sarà posseduto da una forte espressività di gesti e sguardi. La trama non ha un finale narrativamente organico (Watts e Mortenssen capiranno di provare reciproca attrazione ma non la consumeranno, tornanoo con ordinaria tranquillità alle proprie vite) e costringe il pubblico alla riflessione ed al coinvolgimento. Ogni sequenza filmica è scarna e fisica, così come lo sono gli interpreti, tatuati, senza vestiti e molto determinati. Grandi pezzi di un’ abilissima regia e di un classicismo cronenbergiano che dopo un periodo di trascuratezza, è amato e declamato da Hollywood.
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[+] nelle recensioni non si svela la trama... (di francesco truffa)[ - ] nelle recensioni non si svela la trama...
[+] hai fatto il riassunto, non la recensione (di stefanox)[ - ] hai fatto il riassunto, non la recensione
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[+] lascia un commento a francesco cerminara »[ - ] lascia un commento a francesco cerminara »
Principi per una corretta critica cinematografica: obiettività, adeguato approfondimento e, sopratutto, cercare di non svelare la trama del film.
Precedenti riflessioni ospitate in questo sito hanno ampiamente trasgredito queste regole auree dalle quali, quindi, mi discosto senza remore.
Avrei voluto scrivere un comico/demenziale in cui un poliziotto inebetito e cuore d'oro si infiltra in una famiglia mafiosa che sia la parodia del padrino, con tanto di boss,un vecchio pervertito boccalone, e figlio, una checca (uso il linguaggio del doppiaggio audio con rammarico)isterica con desiderio di maternità frustrato...ma pensa l'ha già fatto Cronenberg, l'ha girato in chiave involontariamente drammatica e c'è persino tanta gente che lo reputa un bel film, incredibile!! Una sceneggiatura ridicola, una visione della mafia russa machiettistica e stereotipata all'eccesso, una piattezza narrativa disarmante, uno svolgimento programmato in cui i fatti si susseguono in un ordine predeterminato senza alcuna logica, nè metodo verso una risoluzione ingenuamente morelaggiante e fiabesca.
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Principi per una corretta critica cinematografica: obiettività, adeguato approfondimento e, sopratutto, cercare di non svelare la trama del film.
Precedenti riflessioni ospitate in questo sito hanno ampiamente trasgredito queste regole auree dalle quali, quindi, mi discosto senza remore.
Avrei voluto scrivere un comico/demenziale in cui un poliziotto inebetito e cuore d'oro si infiltra in una famiglia mafiosa che sia la parodia del padrino, con tanto di boss,un vecchio pervertito boccalone, e figlio, una checca (uso il linguaggio del doppiaggio audio con rammarico)isterica con desiderio di maternità frustrato...ma pensa l'ha già fatto Cronenberg, l'ha girato in chiave involontariamente drammatica e c'è persino tanta gente che lo reputa un bel film, incredibile!! Una sceneggiatura ridicola, una visione della mafia russa machiettistica e stereotipata all'eccesso, una piattezza narrativa disarmante, uno svolgimento programmato in cui i fatti si susseguono in un ordine predeterminato senza alcuna logica, nè metodo verso una risoluzione ingenuamente morelaggiante e fiabesca. Già è stata descritta la scena madre del bagno turco, la migliore del film, l'unica in cui il ritmo narrativo ha un impennata ed il silenzio della lotta cacella i disastri di un doppiaggio blasfemo. Ebbene: due killer imbecilli, grossi quanto tonti, cercano di ammazzare l'eroe, si recano nella sauna senza armi da fuoco, forse perchè vogliono sorprendere la vittima e non destare curiosità negli altri avventori (anche le scelte stilitische devono avere un perchè!). Invece no! i due ineffabili imbecilli fanno il loro ingresso trionfale vestiti da killer di tutto punto. Bene sono dei veri duri! Macchè! L'eroe comincia a menarne uno mentre l'altro sta a guardare basito. Sono armati di roncole affilatissime però e colpiscono il nostro superman innumerevoli volte. Costui geme, sanguina e...continua a lottare come niente fosse finchè, inevitabilmente, li uccide e si accascia spossato. Lo ritroviamo in ospedale, presumibilmente nel reparto ginecologia, considerata la presenza dell'ostetrica, nessuna sorveglianza (vabbè che è un poliziotto infiltrato, ma così la copertura si va a far benedire!) e...beh se questo è il momento clou del film immaginate il resto. Tanto moralismo d'accatto, tantissimi luoghi comuni, interpreti tutti sotto la media tranne Viggo la cui aria afflitta più che essere un espediente drammaturgico deve essere provocata dalla consapevolezza di partecipare ad una stupidissima messa in scena. Mi scuso con gli ammiratori del film e del regista, ma dopo averlo visto ho provato l'irresistibile impulso a dire la mia...tot capita tot sententiae.
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