jaky86
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mercoledì 23 febbraio 2011
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un omaggio al cinema
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Prodotto per i 60 anni del festival di Cannes. 33 corti da 3 minuti incentrati sul cinema, inteso come luogo fisico, diretti dai più grandi registi del mondo. Da segnalare: la dolcezza di Dardenne e Inarritu, gli asiatici Kaige e Yimou (forse il migliore!), Kaurismaki e l'assurdo Kitano.
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donni romani
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domenica 17 giugno 2012
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festa ad inviti per i 60 anni di cannes
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Per festeggiare i 60 anni del Festival di Cannes il suo presidente Giles Jacob ha organizzato una singolare pellicola ad inviti, coinvolgendo 35 tra i più grandi cineasti al mondo per raccontare il cinema, la passione, i ricordi, le attese, le speranze e le delusioni di chi cinema fa, guarda, ama. Ognuno di loro ha avuto a disposizione tre minuti per raccontare la propria visione di cinema, per chiudere i propri protagonisti in una sala buia, o in un'arena all'aperto, o in cinema sperduto di campagna, o in cinema-chiesa (Van Sant) per celebrare la sacralità della settima arte. Il risultato è un viaggio nella memoria di ognuno di questi grandi artisti, nei loro sogni adolescenziali o nelle loro paure più recondite, esorcizzate in modo dissacratorio da Von Trier ed estremizzate da un Cronenberg catastrofista.
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Per festeggiare i 60 anni del Festival di Cannes il suo presidente Giles Jacob ha organizzato una singolare pellicola ad inviti, coinvolgendo 35 tra i più grandi cineasti al mondo per raccontare il cinema, la passione, i ricordi, le attese, le speranze e le delusioni di chi cinema fa, guarda, ama. Ognuno di loro ha avuto a disposizione tre minuti per raccontare la propria visione di cinema, per chiudere i propri protagonisti in una sala buia, o in un'arena all'aperto, o in cinema sperduto di campagna, o in cinema-chiesa (Van Sant) per celebrare la sacralità della settima arte. Il risultato è un viaggio nella memoria di ognuno di questi grandi artisti, nei loro sogni adolescenziali o nelle loro paure più recondite, esorcizzate in modo dissacratorio da Von Trier ed estremizzate da un Cronenberg catastrofista. Risultato discontinuo, tempi fin troppo tirati per far respirare qualsivoglia progetto, ma alcuni episodi arrivano dritti al cuore, come i volti di donne che assistono alla proiezione di "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli nell'episodio di Kiarostami o i ricordi lontani di Lelouch o l'ironia di Polanski o la grottesca farsa di Kitano. Gli spettatori in sala sono i veri protagonisti, i loro sguardi - anche quelli vuoti di non vedenti, protagonisti di ben due episodi - e la loro meraviglia davanti alla magia del cinema resta la stessa meraviglia che abbiamo provato tutti noi davanti ai tanti capolavori che questi magnifici 35 ci hanno regalato negli anni.
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