il tenente brook
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lunedì 19 marzo 2007
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AVVISO ACERBO A TUTTI: MA DAI, ELEVATE UN PO' LO STILE, FATE UN PO' PENA NELLE VOSTRE DIATRIBIE DA CARAMPANE DEL MERCATO DEL PESCE..
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il tenente brook
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lunedì 19 marzo 2007
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quanti bei soldini che hai fatto caro oliver.
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Ma dai Stone, io sono italiano e con grande faccia tosta dico: fai piangere gli americani.
Di film sull'11/9 non se ne dovevano fare...così un'altra tragedia è stata ridotta ad uno schermo, migliaia di vittime a carne, da vendere ad etti al supermercato globale.
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lorena77
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sabato 17 marzo 2007
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commovente
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Non bisogna dimenticare e quindi bisogna vederlo assolutamente.
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vittorio
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giovedì 15 marzo 2007
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commovente!!
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Premetto di aver preferito United 93.....ma anche questo film è entrato dritto nel mio cuore, a volte claustrofobico, commovente, avvincente....grande interpretazione di Nicolas Cage, un film adatto alle scolaresche, alle famiglie, un film che fa riflettere dall'inizio alla fine.....un film che lascia il segno, non politico, ma un segno ben profondo nei sentimenti delle persone.
Anche nel più grande atto di malvagità nella storia recente, ciò che rimane nel film è la bontà della gente, quegli angeli che hanno messo a repentaglio la propria vita per salvare altre persone..
Da vedere
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joan g (odf)
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venerdì 9 marzo 2007
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14 anni e un cuore (che sanguina ancora)
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sono andata a vedere World Trade Center con la scuola. Non era la prima volta che andavamo al cinema, ma le precedenti erano state esperienze disgustose: la metà messaggiava con il cellulare e gli altri chiacchieravano e mettevano in ridicolo film d'autore come La stella che non c'è di Gianni Amelio senza il minimo rispetto. Questa volta la sala è stata immersa nel silenzio più assoluto per l'intera durata del film, e alla fine persino i quattordicenni strafottenti che generalmente si atteggiano a macho avevano gli occhi lucidi e (miracolo!) discutevano serissimi dell'11 settembre, per non parlare di noi ragazze, che abbiamo pianto come fontane. Si può certo rimproverare a Oliver Stone di non aver descritto nulla sul piano politico, ma questa pellicola ha risvegliato in ognuno di noi i ricordi del terribile giorno che ha cambiato le nostre vite.
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sono andata a vedere World Trade Center con la scuola. Non era la prima volta che andavamo al cinema, ma le precedenti erano state esperienze disgustose: la metà messaggiava con il cellulare e gli altri chiacchieravano e mettevano in ridicolo film d'autore come La stella che non c'è di Gianni Amelio senza il minimo rispetto. Questa volta la sala è stata immersa nel silenzio più assoluto per l'intera durata del film, e alla fine persino i quattordicenni strafottenti che generalmente si atteggiano a macho avevano gli occhi lucidi e (miracolo!) discutevano serissimi dell'11 settembre, per non parlare di noi ragazze, che abbiamo pianto come fontane. Si può certo rimproverare a Oliver Stone di non aver descritto nulla sul piano politico, ma questa pellicola ha risvegliato in ognuno di noi i ricordi del terribile giorno che ha cambiato le nostre vite. perchè, anche se avevamo solo nove anni, quelle immagini, insieme alle reazioni disperate dei nostri cari, sono diventate perte di noi e hanno lasciato il segno nella nostra crescita come l'inizio di una nuova, terribile guerra, non lontana, ma sulle coste del nostro stesso mare.
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piernelweb
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lunedì 26 febbraio 2007
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politically correct
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I primi venti minuti di World Trade Center sono di uno splendore cinematografico tale da giustificare, in ogni caso, la visione di questo controverso racconto dell'11 Settembre. L'alba a New York, il giorno dei tragici avvenimenti, è visivamente impeccabile: i colori del mattino fra i grattaceli di Manhattan, mentre la città ignara si sveglia, non sono mai stati così ben rappresentati al cinema. Chiusa questa doverosa parentesi che rende merito alle capacità tecniche di Stone, il film ovviamente entra nel vivo quando il crollo delle twin towers sepellisce circa 2700 persone e con loro il sogno americano. Stone decide di raccontarci la tragedia attraverso la storia (vera) di due soccoritori che sopravvivono ma restano intrappolati tra le macerie.
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I primi venti minuti di World Trade Center sono di uno splendore cinematografico tale da giustificare, in ogni caso, la visione di questo controverso racconto dell'11 Settembre. L'alba a New York, il giorno dei tragici avvenimenti, è visivamente impeccabile: i colori del mattino fra i grattaceli di Manhattan, mentre la città ignara si sveglia, non sono mai stati così ben rappresentati al cinema. Chiusa questa doverosa parentesi che rende merito alle capacità tecniche di Stone, il film ovviamente entra nel vivo quando il crollo delle twin towers sepellisce circa 2700 persone e con loro il sogno americano. Stone decide di raccontarci la tragedia attraverso la storia (vera) di due soccoritori che sopravvivono ma restano intrappolati tra le macerie. Il film diviene un'inno di speranza, un'agonia per la salvezza che alterna il dramma dei due protagonisti a quello di coloro che sono in attesa. Scelta questa strada narrativa il film di Stone, che non lesina momenti di sincera commozione, rimane imprigionato anch'esso sotto il peso di quelle stesse macerie finendo con l'essere troppo esplicito nel voler mostrare ciò che è palese. I dialoghi, le lacrime seppur credibili sconfinano troppo spesso nella retorica e nella banalizzazione del dolore che è già di per sè troppo intenso per essere raccontato tal quale. La realtà in tal senso travolge ogni finzione. Suggellando l'eroismo quotidiano e i tipici valori nazionali (patria, famiglia e religione), WTC diviene il film più "americano" degli ultimi anni. Una pellicola che per la prima volta nella filmografia del regista di Platoon è inaspettatamente "politically correct" e della quale l'immagine che rimarrà più a lungo impressa nella testa degli spettatori è l'impressionante veduta aerea della devastazione di ground zero. Davvero insostenibile nella sua tragica perfezione. Voto: 6 e 1/2
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jsaequh
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venerdì 9 febbraio 2007
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per ricordare sempre cosa e' stato l'11/9
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Un giorno come un altro, questo poteva essere martedi 11 settembre 2001 per l'America come per il resto del mondo. Un caldo giorno estivo che invece destino ha voluto passasse per sempre alla storia. Perche se c'e qualcosa che caratterizza il nostro secolo e' proprio quell evento, e' ovviamente i risultati che ha provocato. E questo film ci racconta la storia, vera di due polizioti sopravvissuti a quel giorno. Ma ci racconta anche le ore d'ansia trascorse dalle rispettive famiglie e il dolore che quel giorno porto con se. Film sicuramente toccante, anche se a tratti diventa il solito film filo-americano, ma nonostante cio' e' un buonissimo prodotto che ci ricorda come ha vissuto l'america quel giorno attraverso le emozioni, le paure, le speranze dei due protagonisti principali dal crollo delle twin-towers fino al loro recupero dalle macerie.
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Un giorno come un altro, questo poteva essere martedi 11 settembre 2001 per l'America come per il resto del mondo. Un caldo giorno estivo che invece destino ha voluto passasse per sempre alla storia. Perche se c'e qualcosa che caratterizza il nostro secolo e' proprio quell evento, e' ovviamente i risultati che ha provocato. E questo film ci racconta la storia, vera di due polizioti sopravvissuti a quel giorno. Ma ci racconta anche le ore d'ansia trascorse dalle rispettive famiglie e il dolore che quel giorno porto con se. Film sicuramente toccante, anche se a tratti diventa il solito film filo-americano, ma nonostante cio' e' un buonissimo prodotto che ci ricorda come ha vissuto l'america quel giorno attraverso le emozioni, le paure, le speranze dei due protagonisti principali dal crollo delle twin-towers fino al loro recupero dalle macerie. Bravi anche gli altri attori che sicuramente hanno affrontato parti parecchio complesse.
Per ricordare tutti quelli che se ne sono andati in quel giorno!
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paolo ciarpaglini
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mercoledì 7 febbraio 2007
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11 settembre 2001!!
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Osservando le recensioni del pubblico, possiamo chiaramente notare come il film in questione, divida, quasi omogeneamente, le opinioni favorevoli da quelle non. 'Intelligente' il commento del sig. texans, che in ultima analisi accusa gli americani di non sapersi raccontare, senza tirare in ballo il patriottismo 'marinaresco'. Non sò quanti anni hai 'ragazzo', ma come qualcuno, ha già detto prima di me, è in gran parte grazie a 'loro', se oggi a casa nostra parliamo ancora l'italiano, e non il tedesco! Non azzannare gratuitamente chì in passato, ha lottato, muorendo per la tua causa. Gli americani sono un popolo a se stante, spesso criticabili per la loro bellicosità se vogliamo, ma occupano anche un ruolo estremamente difficile nel contesto degli equilibri mondiali.
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Osservando le recensioni del pubblico, possiamo chiaramente notare come il film in questione, divida, quasi omogeneamente, le opinioni favorevoli da quelle non. 'Intelligente' il commento del sig. texans, che in ultima analisi accusa gli americani di non sapersi raccontare, senza tirare in ballo il patriottismo 'marinaresco'. Non sò quanti anni hai 'ragazzo', ma come qualcuno, ha già detto prima di me, è in gran parte grazie a 'loro', se oggi a casa nostra parliamo ancora l'italiano, e non il tedesco! Non azzannare gratuitamente chì in passato, ha lottato, muorendo per la tua causa. Gli americani sono un popolo a se stante, spesso criticabili per la loro bellicosità se vogliamo, ma occupano anche un ruolo estremamente difficile nel contesto degli equilibri mondiali. Come recita una frase, cui attingo dal film 'La Tunica', "ove grande è il potere, grande è anche l'errore". Il film di cui parliamo, come tutte le pellicole della storia del cinema, offre il fianco a critiche. Ma scusami, le tua mi appaiono sopra le righe, e fuori luogo. Non ho capito l'abbinamento Cristo-Marzullo, una battuta di malogusto?. Gli 'eventi medianici' forse li avrai visti in Ghost, quà si tratta di eventi 'mediatici'. Cosa vuol significare la frase, apparente credibilità?. Il film non è un documentario. In quanto alla credibilità, nutri per caso perplessità sulla veridicità dell'evento che cerca di riproporre?. La frase 'ti amo', ha credo, attraversato nel tempo, non soltanto migliaia di pellicole più o meno riuscite, ma la vita di ognuno di noi. Tu pensi chiaramente, che Stone faccia abuso di detta frase, ma sfido chiunque si possa trovare in una simile situazione. Non ti appelli mai all'amore? sei un duro? o hai ancora come credo, molto da imparare dalla vita?. World Trade Center, non costituisce la morte del cinema, ma la morte, la fine dei sogni di 3000 esseri umani!!!
Anche se fosse un brutto film, e non lo è, nessuno 'scivolone' ha mai impedito al grande schermo, di continuare nel distribuire emozioni. E correggimi se sbaglio, ma non credo tu sia un estimatore del 'nostrano', texans mi sà tanto di States. La tabellina dei Marines, mio confuso amico, non è quella da te visibilmente acclamata dei Platoon, Salvate il soldato Ryan etc. ma bensì una 'storia' degna di un rispetto sommo, che tu sembri invece maleducatamente, e scusa ignorantemente da un punto di vista storico, schernire. Vi sono macerie che hanno seppellito nella storia dell'umanità l'intelligenza, il buon senso ed il rispetto del passato. Mai nessuna maceria, ha seppellito se stessa!. Platoon fa parte della storia del cinema, ma a mio avviso vi è entrato con troppo clamore. Grande regia, sceneggiatura, interpreti! Brando è un attore che ha fatto la storia del cinema, ma non quella che piace a me. Martin Sceen altresì, nel suddetto film, è il pernio che permette alla pellicola di non scadere nella truculenza, ovvia e tipica degli action-movie. Se vogliamo proprio parlare di 'politica', vatti a rileggere qualcosa sugli accadimenti del Vietnam. Quello sì che è stato un 'filone' tristemente sfruttato sino all'osso, e facilmente narrabile. World Trade Center, è la storia di UN giorno, UNO, che nella sua evoluzione, drammatica, estremamente costrinta. Troppo viva ancora nei ricordi di tutti, difficilissima da trasformare in un lungometraggio. Stone ci ha provato, ed io sono dalla sua parte. Dalla parte di chì sa di avere a che fare con una 'patata bollente', ma che ugualmente decide di narrare.
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beefheart
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venerdì 2 febbraio 2007
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soddisfacente
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La cosa può sorprendere ma il film non spazia tanto nella spettacolarità dei crolli o nel derivante caos apocalittico, quanto nella vera storia dell'incredibile sopravvivenza di due soccorritori rimasti intrappolati nelle macerie e degli inesauribili sforzi compiuti dai colleghi per tirarli fuori. Inevitabilmente quasi tutto il film scorre claustrofobicamente al buio in una drammatica staticità, ma non degenera e non scade quasi mai in particolari forzature tragiche o patriottiche. Tenendo presente che Stone è stato il primo ad azzardare un film interamente suo sulla catastrofe dell'11 Settembre (prima di lui si erano cimentati 11 registi con altrettanti cortometraggi raccolti nel film "11 September 2001") e che l'ha fatto scegliendo una visuale defilata focalizzando l'attenzione su di un particolare anzichè su panoramiche più spettacolari, o politicizzate, credo che il risultato si possa definire soddisfacente.
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luca
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giovedì 4 gennaio 2007
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coscienza
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questo è un film costruito solo per vendere e fare busines sulle spalle di gente innocente che quel giorno ha perso la vita e vedo questo quanto di più squallido ci possa essere.
aspetto però fiducioso che qualche regista più responsabile e coscenzioso ci faccia luce su quanto è realmente accaduto quel giorno e mi auguro che venga riaperta un inchiesta sui fatti dell'undici settenbre perchè questi governi sappiano che non ci si può prendere gioco del mondo e che la gente del mondo non vive di omerta ma bensi di giustizia.
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(di renato corriero)
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