Gabriele Guerra
Freequency
Scegliete l’orario di minore affluenza di pubblico, per essere soli o quasi, sistemate gli auricolari e ascoltate. Questo non è un semplice film documentario, è il museo personale di Kurt Cobain, e sarà lui stesso, anzi la sua voce, a farvi da guida conducendovi per mano attraverso le stanze della sua vita. Utilizzando le interviste in audio realizzate dal giornalista Michael Azerrad tra il 23 dicembre 1992 e il 31 marzo 1993, AJ Schack sceglie di raccontare il percorso del musicista in tre atti – dall'infanzia nei sobborghi di Aberdeen, all'adolescenza passata a Olympia, alla consacrazione come rockstar avvenuta a Seattle – unicamente attraverso le parole di Cobain, dandogli così nuova vita, lontano dalle luci di scena, per rimetterlo laddove voleva stare, in mezzo alla gente. [...]
di Gabriele Guerra, articolo completo (2506 caratteri spazi inclusi) su Freequency