pavold boy
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mercoledì 20 gennaio 2021
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quando il pubblico delude
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Ancora non comprendo se mi abbia imbarazzato di più il film in sè o le recensioni (per lo più positive) del pubblico in questa sezione.
Hostel si presenta non scoprendo le carte, mandando in scena per 40 minuti abbondanti i soliti clichè di genere che mi hanno innervosito e non poco, sapendo che dietro la cinepresa ci fosse Eli Roth. Passata indenne la prima metà del film (non tanto diverso da un American Pie in stile road), si arriva finalmente al succo del film che non presenta alcun tipo di innovazione e tanto meno le famose "immagini forti per stomaci forti". Film piatto, banale e con una crudeltà visiva lontana anni luce dai primi Saw, giusto per citare il padre di questo genere di film.
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Ancora non comprendo se mi abbia imbarazzato di più il film in sè o le recensioni (per lo più positive) del pubblico in questa sezione.
Hostel si presenta non scoprendo le carte, mandando in scena per 40 minuti abbondanti i soliti clichè di genere che mi hanno innervosito e non poco, sapendo che dietro la cinepresa ci fosse Eli Roth. Passata indenne la prima metà del film (non tanto diverso da un American Pie in stile road), si arriva finalmente al succo del film che non presenta alcun tipo di innovazione e tanto meno le famose "immagini forti per stomaci forti". Film piatto, banale e con una crudeltà visiva lontana anni luce dai primi Saw, giusto per citare il padre di questo genere di film. Fa male vedere recensioni che attribuiscono a questo scempio 4 stelle.
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nico
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martedì 14 aprile 2020
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insensato
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Nulla a che vedere con altre pellicole affini come Martyrs (per citarne una).
La prima parte è davvero molto noiosa. Il film nel suo insieme non ha assolutamente senso.
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quentin
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giovedì 10 marzo 2016
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un horror realistico
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Questo film è uno dei pochi ad avere una trama molto realistica e ben sviluppata, peccato che certe cose non sono state articolate meglio come ad esempio le kills e soprattutto il finale. La suspense sale alle stelle e per tutto il film c'è una costante senzazone di angoscia e di ambiguità. Ottimo uso degli ambienti molto inquietanti. Diciamo che queste considerazioni valgono anche per " Hostel 2 " e " Hostel 3 " anche se " Hostel 2 " è stato sviluppato meglio, mentre " Hostel 3 " è un pó più diverso rispetto agli altri due . Un ultima considerazione riguarda come già accennato il finale di tutti gli " Hostel ".
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Questo film è uno dei pochi ad avere una trama molto realistica e ben sviluppata, peccato che certe cose non sono state articolate meglio come ad esempio le kills e soprattutto il finale. La suspense sale alle stelle e per tutto il film c'è una costante senzazone di angoscia e di ambiguità. Ottimo uso degli ambienti molto inquietanti. Diciamo che queste considerazioni valgono anche per " Hostel 2 " e " Hostel 3 " anche se " Hostel 2 " è stato sviluppato meglio, mentre " Hostel 3 " è un pó più diverso rispetto agli altri due . Un ultima considerazione riguarda come già accennato il finale di tutti gli " Hostel "... banale in quanto non può essere che il protagonista riesca sempre a scappare. Un film strabiliante ed estremamente violento.
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dandy
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lunedì 11 gennaio 2016
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come arricchirsi col niente.
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Dopo il promettente "Cabin Fever",Roth decide di rispolverare una formula vecchiotta,lanciata oltre trent'anni prima dal caro Hershell Gordon Lewis.Tanto sangue e basta,nella certezza che la gente si accontenta dell'eccesso sanguinoso gratuito e gradisce comunque.Ed ecco la più classica delle trame da film horror:il solito gruppetto di idioti antipatici(ma non tutti americani,e ovviamente con qualche lato buono sotto sotto)che a caccia di donne finiscono nelle grinfie dei soliti maniaci sadici e sanguinari.Divertimento prima,e poi morte violenta.C'è da dire che tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000 lo splatter duro e puro aveva subito una fase di stallo(forse la censura rompeva troppo chissà.
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Dopo il promettente "Cabin Fever",Roth decide di rispolverare una formula vecchiotta,lanciata oltre trent'anni prima dal caro Hershell Gordon Lewis.Tanto sangue e basta,nella certezza che la gente si accontenta dell'eccesso sanguinoso gratuito e gradisce comunque.Ed ecco la più classica delle trame da film horror:il solito gruppetto di idioti antipatici(ma non tutti americani,e ovviamente con qualche lato buono sotto sotto)che a caccia di donne finiscono nelle grinfie dei soliti maniaci sadici e sanguinari.Divertimento prima,e poi morte violenta.C'è da dire che tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000 lo splatter duro e puro aveva subito una fase di stallo(forse la censura rompeva troppo chissà...),e questo film ha in qualche modo contribuito a smuovere le cose.Questa è l'unica cosa buona che si potrebbe dire di "Hostel".La mancanza di idee vere è totale,e dietro il cinismo e le urla anche lo splatter vero e proprio è pochissimo.Il razzismo in compenso è notevole.Perchè invece che dell'est-Europa non potevano ambientare tutto in qualche sperduta e degradata provincia americana?Cos'è,queste cose non succedono a casa di Zio Sam?Il fatto che comunque possano davvero essere accadute in certi posti non è una giustificazione per mancare di rispetto a quei posti.E naturalmente come in un buon film stelle e strisce che si rispetti,la vittima passa al contrattacco.Oltre a scappare via dall'edificio come niente fosse,addirittura riesce per puro caso a ripescare i tre che lo avevano mandato a morire e li liquida,e infine rende pan per focaccia anche a uno dei torturatori!Inutile parlare di cose come logica,verosimiglianza.Gli spettatori sono già pronti alla visione e terrorizati a dovere dalla pubblicità bella abbondante,complice lo strombazzato produttore Quentin Tarantino(omaggiato con una breve sequenza di "Pulp Fiction" in tv).Comparsata per il regista Takashi Miike,nel ruolo di un ricco sadico.Un prevedibile successone,che non poteva non portare ad altri due sequel.Se 11 anni fa poteva sembrare chissà cosa,oggi è soltanto ridicolo e persino noioso,paragonato a film come "A Serbian film" o al remake di "I spit on your grave".Quindi a voi che vi accontentate di semplici bagni di sangue travestiti da film,sconsiglio la visione.
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giuseppetoro
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venerdì 27 novembre 2015
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terrificante..
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Storia di ragazzi che per il sesso sono disposi a seguire ovunque le donne...e cascano in un tranello mortale...un macello delle torture..bel film horror
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chry75
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domenica 21 dicembre 2014
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capolavoro di perversione
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A mio avviso il film è stato molto sottovalutato e frainteso, finendo nel calderone fra i tanti film splatter all'insegna del facile sensazionalismo; il regista ha voluto dare un messaggio forte e di denuncia con un film coraggioso, in riferimento a determinati avvenimenti di cui i mass media si astengono volutamente di parlare, ci sono svariati riferimenti massonici all'interno del film....e ci sono migliaia di persone che spariscono nel nulla ogni anno....il film lascia un segno nella memoria dello spettatore e non solo per l'efferatezza delle immagini, ma più che altro per la sincerità della storia che arriva a scuotere l'anima nel profondo, a buon intenditor......
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pessimoelemento
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lunedì 15 settembre 2014
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molto fumo e poco arrosto
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Se mi fossi ricordato che Eli Roth era lo stesso regista di Cabin fever, film che mi aveva annoiato come pochi, mi sarei risparmiato Hostel. Bisogna dire che è meglio del film precedente, ma di poco. Ha fatto un gran parlare di sè, perchè c'era lo zampino di Tarantino e per la violenza, alcuni dicevano"insostenibile", di certe scene. La pubblicità ha fatto il suo dovere, ma alla fine Hostel si rivela per quello che è: una mezza bufala. Incuriosisce quel tanto che basta per arrivare alla fine, ammettiamo anche che un pizzico di tensione la trasmette, ma alla fine tutto quel sangue serve solo a coprire una totale mancanza di idee e di stile.
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stefano bruzzone
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giovedì 3 luglio 2014
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controverso
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bah..difficile commentare un film del genere. Si potrebbe dire che è una boiata colossale ma in realtà non è proprio malfatto anzi Roth, con la benedizione del suo amicone Tarantino, ha lavorato benino e gli attori hanno fatto del loro meglio. Certo agli sceneggiatori piace vincere facile coniugando tette, droga e scene splatter, ma in sintesi è un trionfo di oscenità più o meno scontate. Una prima parte noiosissima da film hard ed una seconda splatter degna di un Dario Argento del terzo millennio. Vedibile per gli amanti del genere mentre gli impressionabili dovrebbero evitarlo. Ci sono anche dei seguiti, Hostel II sempre di Eli Roth e Hostel III di un altro regista ma entrambi inguardabili.
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bah..difficile commentare un film del genere. Si potrebbe dire che è una boiata colossale ma in realtà non è proprio malfatto anzi Roth, con la benedizione del suo amicone Tarantino, ha lavorato benino e gli attori hanno fatto del loro meglio. Certo agli sceneggiatori piace vincere facile coniugando tette, droga e scene splatter, ma in sintesi è un trionfo di oscenità più o meno scontate. Una prima parte noiosissima da film hard ed una seconda splatter degna di un Dario Argento del terzo millennio. Vedibile per gli amanti del genere mentre gli impressionabili dovrebbero evitarlo. Ci sono anche dei seguiti, Hostel II sempre di Eli Roth e Hostel III di un altro regista ma entrambi inguardabili.
Voto: 6
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fabio1957
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mercoledì 2 luglio 2014
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rivoltante
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Ho provato ribrezzo e raccapriccio a vedere queste scene,non è un film, ma un'accozzaglia di atrocità,definirlo disturbante è poco, è rivoltante, non capisco come possa trovare degli estimatori. L'horror è ben altra cosa.Assurdo poi che ne abbiano fatto anche dei sequel.Adatto a personalità disturbate.
Da evitare assolutamente
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samuele capannolo
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martedì 28 gennaio 2014
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stereotipi e diffidenze
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Tre giovani ragazzi si recano nella capitale della droga e del sesso facile: Amsterdam. All'ostello dove alloggiano conoscono due bellissime ragazze, e quando uno di loro scompare i ragazzi cominciano a diffidare di tutti. Torna Eli Roth dietro la macchina da presa; dopo Cabin Fever ci regala, ispirato da una vicenda letta sul web, questo horror ricco di omaggi e citazioni quale Hostel. Ha scatenato molto scalpore provocando un divario tra il pubblico,(tanto che all'ingresso del cinema insieme al biglietto davano anche una busta per il vomito), una parte lo considera un piccolo cult, l'altra lo considera un prodotto mediocre che osanna la violenza. Secondo il mio parere è una via di mezzo.
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Tre giovani ragazzi si recano nella capitale della droga e del sesso facile: Amsterdam. All'ostello dove alloggiano conoscono due bellissime ragazze, e quando uno di loro scompare i ragazzi cominciano a diffidare di tutti. Torna Eli Roth dietro la macchina da presa; dopo Cabin Fever ci regala, ispirato da una vicenda letta sul web, questo horror ricco di omaggi e citazioni quale Hostel. Ha scatenato molto scalpore provocando un divario tra il pubblico,(tanto che all'ingresso del cinema insieme al biglietto davano anche una busta per il vomito), una parte lo considera un piccolo cult, l'altra lo considera un prodotto mediocre che osanna la violenza. Secondo il mio parere è una via di mezzo. Si inizia con un teen-movie che ricorda implicitamente una commediola di anni addietro come Eurotrip. Lo sviluppo della trama però regala allo spettatore vere e proprie perle di horror, coinvolgendolo, tenendolo sulle spine e innescando quel senso di claustrofobia psicologica. Il tutto però grazie all'ottima scenografia scelta, quale potrebbe essere il luogo ideale per una carneficina? Esatto, Eli Roth sceglie da sfondo per la sua pellicola proprio lo stereotipo dell'europa dell'est: Gli uomini muscolosi e loschi e le donne molto disponibili pronte a mettere in mostra tutta la loro mercanzia, seppur tenendo quell'alone di mistero. Questa scelta ha fatto andare su tutte le furie Tomas Galbavy, un membro del parlamento slovacco, accusando Roth di rovinare la reputazione della Slovacchia. La seconda parte del film invece perde un pò di intensità affidandosi di più allo splatter che alla tensione. Non è che sia una cattiva scelta,ma purtroppo ci sono alcune scene dove la sceneggiatura ha fatto acqua. Ma non temete, è tutto ricompensato dalla formidabile direzione del regista che ha saputo enfatizzare tutti i momenti di tensione, effettuando delle inquadrature paesaggistiche che aumentavano l'atmosfera che già era presente in grandi quantità.
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