eleonora
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giovedì 3 agosto 2006
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hostel
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Molti penseranno che il mio voto sia esagerato ma la spiegazione verrà presto data.
Hostel, non è un teen-movie, non è un film banale, non è un film pubblicizzato eccessivamente, è un film "disturbante" che Eli Roth è riuscito a concepire in modo da renderlo il più realistico possibile, senza effetti gore sorprendenti, effetti splatter che dovrebbero rimanere nella mente dello spettatore a qualsiasi costo. E' un film che esplica in maniera chiara e precisa la mentalità del nostro tempo. L'uomo non è la dolce pecorella che tutti ci aspettavamoo, come ha scritto Stephen King nel suo ultimo libro "Cell": "...quello che Darwin voleva dire è che noi siamo sopravvissuti perchè eravamo i più bastardi sanguinari figli di puttana della giungla.
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Molti penseranno che il mio voto sia esagerato ma la spiegazione verrà presto data.
Hostel, non è un teen-movie, non è un film banale, non è un film pubblicizzato eccessivamente, è un film "disturbante" che Eli Roth è riuscito a concepire in modo da renderlo il più realistico possibile, senza effetti gore sorprendenti, effetti splatter che dovrebbero rimanere nella mente dello spettatore a qualsiasi costo. E' un film che esplica in maniera chiara e precisa la mentalità del nostro tempo. L'uomo non è la dolce pecorella che tutti ci aspettavamoo, come ha scritto Stephen King nel suo ultimo libro "Cell": "...quello che Darwin voleva dire è che noi siamo sopravvissuti perchè eravamo i più bastardi sanguinari figli di puttana della giungla...".
Eli Roth voleva che lo spettatore comprendesse questo semplice fatto. Ogni essere umano, se vuole, anche il più timido, il più debole emotivamente, può uccidere in una maniera inenarrabile.
Tutti noi siamo guidati dall'istinto, tutti noi siamo potenziali bombe ad orologeria, tutti noi possiamo uccidere con freddezza; basti che ce ne diano l'opportunità. Questo film è uno specchio sulla realtà che ci circonda, una realtà che fa in modo che la comprensione di ogni cosa quotidiana o che ci circonda quotidianamente come il sesso, la politica, la guerra, ecc. siano viste come far parte dell'animale che in noi, dell'istintività del genere umano che si basa sulle sensazioni. Per la noia si tortura e si uccide, perchè l'istinto omicida che in noi si è risvegliato. Alla fine il ragazzo, che si è venuto a sapere all'inizio essere vegetariano, uccide senza pietà l'uccisore dei suoi amici. Questo prova che ognuno può uccidere, guidato dall'istinto, dalla vendetta.
Per quel che riguarda la fotografia e la scenografia, essa è sorprendente nel ricreare scene malate, disturbanti e suggestive; le ambientazioni sono magistrali.
Da ricordare, in oltre, che Dario Argento vide il film con il regista di tale e alla fine seppe solo dire che era raccapricciante, disturbante e perfetto, e che dunque era un ottimo film horror e che Eli Roth aveva fatto un buonissimo lavoro.
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[+] non è solo l'istinto a muoverci.
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manuel-mnl
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mercoledì 13 ottobre 2010
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un horror/splatter da vedere..ottimo film !!
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Un film horror/splatter coinvolgente ed entusiasmante...a differenza di altri horror nei quali ci si rischia di annoiare...in Hostel le scene son abbastanza dinamiche...a una parte inizialmente tranquilla e a tratti divertente..si aggiunge quella finale,dramatica e "orrorifica".....con le varie scene di sangue e torture riprese interamente...bravo il regista e gli attori..forse si poteva sviluppare maggiormente la trama ma tuttosommato è un film da non perdere !!!! =)
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sadman
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venerdì 17 marzo 2006
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hostel : l'horror del 2006
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Premetto che non riesco a credere che si possa criticare un film del genere quando invece sappiamo tutti che l'attuale panorama horror va tutt'altro che a gonfie vele: remake di capolavori passati e una generale scarsità di idee e originalità!Allora perchè difendere Hostel?Ci sono diverse buone ragioni:
1)L'ambientazione:collocare un horror nei paesaggi rurali della Slovacchia si è rivelata una scelta azzeccata e riesce a conferire quel senso di sperdutezza e solitudine.
2)Il coinvolgimento:ritengo più facile per i ragazzi rimanere affascinati e identificarsi con le birichinate e la mentalità leggera di 3 ragazzi che hanno il pensiero fisso del sesso.
3)Violenza:ormai credo che non si possa far vedere di più al cinema se si vuole passare la censura:quindi accontentiamoci!
In conclusione vorrei far notare che il film non è privo di tematiche,anzi : assistere a delle torture per denaro è riuscito a scatenare nel protagonista una sorta di empatia ampiamente visibile nella scena finale!E' facile dire che è esagerato ma provate a mettervi nei panni dei protagonisti.
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Premetto che non riesco a credere che si possa criticare un film del genere quando invece sappiamo tutti che l'attuale panorama horror va tutt'altro che a gonfie vele: remake di capolavori passati e una generale scarsità di idee e originalità!Allora perchè difendere Hostel?Ci sono diverse buone ragioni:
1)L'ambientazione:collocare un horror nei paesaggi rurali della Slovacchia si è rivelata una scelta azzeccata e riesce a conferire quel senso di sperdutezza e solitudine.
2)Il coinvolgimento:ritengo più facile per i ragazzi rimanere affascinati e identificarsi con le birichinate e la mentalità leggera di 3 ragazzi che hanno il pensiero fisso del sesso.
3)Violenza:ormai credo che non si possa far vedere di più al cinema se si vuole passare la censura:quindi accontentiamoci!
In conclusione vorrei far notare che il film non è privo di tematiche,anzi : assistere a delle torture per denaro è riuscito a scatenare nel protagonista una sorta di empatia ampiamente visibile nella scena finale!E' facile dire che è esagerato ma provate a mettervi nei panni dei protagonisti...
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andrea lade
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domenica 26 febbraio 2006
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da evitare,fidatevi
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"Tu sei la mia put tana ,ho avuto molti soldi per te".
Questa frase viene ripetuta a film terminato durante lo scorrere dei titoli di coda;alcuni di voi se la saranno persa perchè scappati dalla sala molto prima:è un vero peccato perchè è la frase più bella,l'unica vera frase di questa bufala perchè di bufala si tratta.
E' il regista stesso che ci prende in giro e ci dice che noi siamo le sue put tane perchè gli abbiamo fatto fare un sacco di soldi,abbiamo creduto in una pubblicità che da mesi era stata astutamente preparata a tavolino per creare curiosità ,per creare tutto un immaginario che nemmeno lontanamente è stato soddisfatto.
Un caso di marketing stanutitense da aprrezzare solo per la sapiente scelta di una locandina terrificante,di trailers altrettanto inquietanti e di una banalissima invenzione che vorrebbe il film trattare una storia vera quando invece è una leggenda metropolitana che l'attore dice(ma forse mente abilmente) di aver sentito,di averne avuto resoconto in un suo viaggio in Thailandia.
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"Tu sei la mia put tana ,ho avuto molti soldi per te".
Questa frase viene ripetuta a film terminato durante lo scorrere dei titoli di coda;alcuni di voi se la saranno persa perchè scappati dalla sala molto prima:è un vero peccato perchè è la frase più bella,l'unica vera frase di questa bufala perchè di bufala si tratta.
E' il regista stesso che ci prende in giro e ci dice che noi siamo le sue put tane perchè gli abbiamo fatto fare un sacco di soldi,abbiamo creduto in una pubblicità che da mesi era stata astutamente preparata a tavolino per creare curiosità ,per creare tutto un immaginario che nemmeno lontanamente è stato soddisfatto.
Un caso di marketing stanutitense da aprrezzare solo per la sapiente scelta di una locandina terrificante,di trailers altrettanto inquietanti e di una banalissima invenzione che vorrebbe il film trattare una storia vera quando invece è una leggenda metropolitana che l'attore dice(ma forse mente abilmente) di aver sentito,di averne avuto resoconto in un suo viaggio in Thailandia.
Un caso di marketing commerciale che deve essere portato ad esempio in un corso di comunicazione all'Università di Sociologia magari da qualche mass-mediologo.
Ma stavolta ci sono cascato in pieno con tutte le scarpe e se posso essere utile in qualche modo agli utenti che mi leggeranno e sconsigliare di gettare al vento 5-7 Euro,ne sarò comunque soddisfatto.
Sceneggiatura stracciata,fotografia pessima,effetti speciali da film anni'80 horror made in Italy,storia che nn decolla,orrore che non arriva mai ,il tutto farcito da un ammiccamento al sesso dimisera qualità;inoltre il messaggio politico subliminale dell'americano forte ,bello ,ricco e buono che uccide gli orientali europei che vivono in un Paese povero e corrotto da una polizia stracciona,brutta e cattiva è veramente patetico e preferirei non sviscerarlo ma lasciarlo nella mente di chi lo ha ideato,perchè lì deve rimanere.
Giudizio negativissimo.
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jiulianross
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sabato 28 giugno 2008
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buona idea realizzata bene
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Il film parte in una direzione(la consueta vacanza tra amici che cercano il massimo dello sballo) e poi diverge su un'altro piano di orrore e tortura , di denaro che puo' comprare anche la vita delle persone(questa non è una novità). Un meccanismo di routine in cui ci sono vittime, carnefici e una organizzazione a scopo di lucro che inganna i primi e asseconda i gusti dei propri folli soci . Trama inedita o almeno tra le piu originali degli ultimi anni. Il ritmo è un continuo divenire e l'efficace idea di assegnare un ruolo ai bambini del paese , crudo e spietato, merita di essere sottolineato. Con questo film Eli Roth vede impennare la propria credibilita' dopo il mediocre "Cabin Fever". Unico appunto negativo qualche scena un po' rivoltante(si puo' inscenare la follia e l'atrocita' senza ricorrere a scene disgustose) ma probabilmente questo film era stato pensato anche per mettere in pratica alcuni nuovi effetti speciali ,considerando pure questi ingredienti essenziali della pellicola(forse, controproducenti! Lo spettatore è tratto a soffermarsi sul gesto in se stesso piuttosto che sulla sofferenza di chi lo subisce o la pazzia di chi lo infligge).
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pjmix
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domenica 13 febbraio 2011
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oooooooooook!!
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Ottimo horror; inutile nasconderci dietro il "si vede troppo sangue", questo è d'obbligo in un horror dei nostri tempi. Bella storia, bei paesaggi, bel tentativo. Il sequel? Lasciamo perdere, rovina quasi l'atmosfera del primo.
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nerazzurro
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mercoledì 13 aprile 2011
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oltre la solita minestra... finalmente!
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Nell'infità di film con i soliti ragazzi in vacanza che finisce in tragedia, finalmente spunta un film che può dire la sua e si differenza dalla solita minestra nata con il film "un tranqullo week end di paura". Hostel si presenta pericolosamente con la trama dei ragazzi in vacanza, ma proprio nel momento in cui ci si rassegni all'idea di trovarsi davanti al solito horror con i ragazzi in vacanza, ecco che l'atrocità del film fa cambiare subito idea e ci rivela cosi la sua vera identità di Horror cupo e violento, sorretto dalla brava recitazione del cast. Guardatelo!
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flegiàs
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mercoledì 9 agosto 2006
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buone vacanze..............
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Chi ha possibilità di viaggiare e ha l'abitudine di soggiornare nei vari ostelli della gioventù seminati per l'Europa, sa bene che gli americani sono spesso e volentieri i più burini di tutti. Questo perchè nel loro paese, dove se ti accendi una sigaretta ti segnalano, se bevi una birra ti multano e se ti metti le dita nel caso ti chiudono una notte in galera, c'è l'idea diffusa che l'Europa sia il crogiuolo di ogni perversione partorita dalla mente umana. Questo porta buona parte di loro a gozzovigliare come dei suini di fronte alla sbobba, quando vengono (in età giovanile e non) a farsi le loro belle vacanze nel vecchio continente. E non fanno certo eccezione Josh e Paxton, gli irritanti protagonisti di Hostel, che troviamo divertirsi nella maniera più classica e becera del turista medio ad Amsterdam: "bombe" a ripetizione e prostitute.
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Chi ha possibilità di viaggiare e ha l'abitudine di soggiornare nei vari ostelli della gioventù seminati per l'Europa, sa bene che gli americani sono spesso e volentieri i più burini di tutti. Questo perchè nel loro paese, dove se ti accendi una sigaretta ti segnalano, se bevi una birra ti multano e se ti metti le dita nel caso ti chiudono una notte in galera, c'è l'idea diffusa che l'Europa sia il crogiuolo di ogni perversione partorita dalla mente umana. Questo porta buona parte di loro a gozzovigliare come dei suini di fronte alla sbobba, quando vengono (in età giovanile e non) a farsi le loro belle vacanze nel vecchio continente. E non fanno certo eccezione Josh e Paxton, gli irritanti protagonisti di Hostel, che troviamo divertirsi nella maniera più classica e becera del turista medio ad Amsterdam: "bombe" a ripetizione e prostitute.
L'opera seconda di Eli (leggasi Ilai) Roth, dopo il neutro Cabin Fever, parte come un film adolescenziale con due protagonisti decisamente poco originali. E sicuramente è la mancanza di originalità il punto debole di Hostel. Ma andiamo per gradi. I due avventurieri, al seguito di Oli, un amico finnico conosciuto durante l'inter-rail, vengono a conoscenza di un posto fantastico in Slovacchia dove pare che le ragazze la diano come fosse una stretta di mano. E naturalmente partono di gran carriera, novelli Lucignolo, nel Paese dei Balocchi. Effettivamente troveranno l'accoglienza che si aspettavano: donne bellissime e disponibilissime che non aspettano altro che uno yankee per aprire le gambe. Però, come nel Paese dei Balocchi di Collodiana memoria, anche questo luogo ha i suoi lati oscuri. Infatti pare che le fanciulle non siano altro che adescatrici per un club molto esclusivo in cui, pagando cifre salate, si ha la possibilità di torturare a morte i poveri malcapitati. Chissà come reagirà il Ministero del Turismo Slovacco per questa "bella" pubblicità del loro paese. Ma questa è un'altra storia.
Hostel è un film in cui si grida, si agonizza e si muore in ben 9 lingue diverse; una pellicola entrata al numero uno delle billboard statunitensi a soli tre giorni dalla sua uscita, nonostante il bollino "rated-R" che non permette agli adolescenti di vederlo. Forte anche dei 600 litri di sangue utilizzati per gli special FX e con un battage pubblicitario martellante e capillare, tra cui il beneplacido di Tarantino (qui produttore esecutivo) che viene citato fino all'ossessione rilasciando il suo ormai classico "Quentin Tarantino presents", Eli Roth si è guadagnato un suo posto nell'olimpo dei registi horror emergenti, come è avvenuto per James Wan e Rob Zombie. La differenza però con questi ultimi due è che mentre Saw e The Devil's Rejects sono dei prodotti decisamente ben riusciti e meritevoli del successo ottenuto, questo Hostel, a fronte delle aspettative create intorno a sè, non ci lascia del tutto convinti. E' evidente che l'interesse di Roth fosse quello di spingere tutto sulla componente gore e l'ultraviolenza per colpire lo spettatore, ed effettivamente ci sono delle scene di puro dolore davvero impressionanti. Purtroppo il film si dilunga troppo nella parte iniziale della storia, in cui la trazione horror risulta molto blanda, e gli ultimi venti minuti di bagno di sangue non bastano a giustificarne pienamente il successo. Chiariamoci, Hostel è una pellicola assolutamente godibile, di quelle che piace vedere proprio perchè senza particolari pretese; un normalissimo horror purosangue con la differenza di essere stato girato con un budget proibitivo per altre pellicole dello stesso filone.
Con un certo trasporto adolescenziale, Roth regala tante strizzatine d'occhio al cinema horror di genere e alle opere di Takashi Miike (quest'ultimo si presta anche in un simpatico cameo), di cui si era già prefissato di seguire le orme in un'intervista rilasciata insieme a Guillermo del Toro. Peccato che probabilmente lo stesso Miike rimarrà deluso dal lavoro di Roth, in quanto la violenza che il giovane regista propone, viene presentata in maniera fine a sè stessa, anestetizzata parecchio in alcuni casi proprio perchè saturata in un ristretto lasso di tempo. Sicuramente la confezione di Hostel è sontuosa, nella fotografia e nella regia, nonchè negli effetti speciali per i quali stavolta l'ormai onnipresente (e probabilmente miliardario) Greg Nicotero può sbizzarrirsi come vuole. La materia però è molle, la sceneggiatura è semplicemente banale con personaggi buttati lì senza un minimo di analisi e una conseguenza di eventi poverissima. Se Hostel fosse stato un film finlandese girato con 2000 euro avremmo gridato al miracolo, ma visto che hanno voluto presentarlo come l'horror del decennio non possiamo che sbellicarci dalle risate e sperare che Roth non faccia scuola.
Hostel è uno di quei prodotti che probabilmente farà storcere il naso ai puristi, divertire gli adolescenti e gridare le ragazze. Di sicuro farà arricchire i produttori.
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(di matteina)
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roberto
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mercoledì 17 gennaio 2007
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divertente, furbo, efficace
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allora....chiariamo: non è un capolavoro, nè fa morire di paura, non è particolarmente splatter, nè inventa nuovi linguaggi alla "Blair Witch project" x intenderci....
però....è un film che "funziona", x diversi motivi: gioca con una serie di luoghi comuni (i ragazzi americani in viaggio in Europa, alla ricerca di avventure) più o meno realistici, e leggende metropolitane (l'ostello della morte, l'adescamento - che nell'est europeo è una REALTA'- il luogo dove paghi x uccidere qcuno, come vuole una diceria thailandese). La sua efficacia è nel rendere credibile qcosa che è già prevedibile e clichè, trasformandolo in un incubo molto credibile. Gioca moltissimo l'ambientazione nell'ancora misterioso est europeo (sono reduce da un viaggio nell'Est europa e confermo certe atmosfere vampiristiche e inquietanti perfettamente descritte)e l'idea del male compiuto in una terra di frontiera da individui che poi tornano alla loro vita "normale".
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allora....chiariamo: non è un capolavoro, nè fa morire di paura, non è particolarmente splatter, nè inventa nuovi linguaggi alla "Blair Witch project" x intenderci....
però....è un film che "funziona", x diversi motivi: gioca con una serie di luoghi comuni (i ragazzi americani in viaggio in Europa, alla ricerca di avventure) più o meno realistici, e leggende metropolitane (l'ostello della morte, l'adescamento - che nell'est europeo è una REALTA'- il luogo dove paghi x uccidere qcuno, come vuole una diceria thailandese). La sua efficacia è nel rendere credibile qcosa che è già prevedibile e clichè, trasformandolo in un incubo molto credibile. Gioca moltissimo l'ambientazione nell'ancora misterioso est europeo (sono reduce da un viaggio nell'Est europa e confermo certe atmosfere vampiristiche e inquietanti perfettamente descritte)e l'idea del male compiuto in una terra di frontiera da individui che poi tornano alla loro vita "normale". le scene splatter sono poche e hanno poco pathos, in realtà il film non si basa sul disturbare lo spettatore col sangue, ma col mistero, l'attesa, l'adescamento delle sirene, e poi la fuga dall'incubo (invero poco riuscita e più da b-movie, con cali di tensione), ed infine con la desiderata (dallo spettatore) parziale vendetta....niente di che, niente di sconvolgente, ma un paio di idee efficaci, che danno freschezza a questo abbastganza digeribile horror.
in definitiva film discreto (ribadisco:l'ambientazione è la cosa migliore)ma pubblicità ingannevole se strombazzava il male supremo e l'ultima frontiera dell'horror...
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(di sempre roberto)
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wedra1
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venerdì 15 giugno 2007
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un horror che fa riflettere
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Dopo la terza visione la domanda è sempre la stessa ; quali fatti hanno ispirato il racconto ? Film sanguinari se ne sono visti a flotte , la follia omicida ci è stata proposta in mille versioni , serial killer per tutti i gusti dal "Silenzio degli innocenti" a "Saw L'enigmista" chi era di stomaco debole ci ha fatto il callo, ma questa non è la solita storia , non è tanto l'impatto violento che lascia riflettere quanto il pensiero che possa esistere realmente un'organizzazione finalizzata al reclutamento di carne umana da torturare. gli horror / thriller ai quali siamo abituati raccontano storie di perversioni personali dove il protagonista cattivo manifesta la sua violenza in base alla deviazione mentale che lo contraddistingue , ma dietro la trama di hostel si nasconde una denuncia , così orribile , da non poter essere evidenziata se non con una finzione , Si sente parlare di traffico umano , traffico sessuale , traffico degli organi , ma vederlo raccontare con tanto sadismo fa riflettere più di qualsiasi notizia da prima pagina.
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Dopo la terza visione la domanda è sempre la stessa ; quali fatti hanno ispirato il racconto ? Film sanguinari se ne sono visti a flotte , la follia omicida ci è stata proposta in mille versioni , serial killer per tutti i gusti dal "Silenzio degli innocenti" a "Saw L'enigmista" chi era di stomaco debole ci ha fatto il callo, ma questa non è la solita storia , non è tanto l'impatto violento che lascia riflettere quanto il pensiero che possa esistere realmente un'organizzazione finalizzata al reclutamento di carne umana da torturare. gli horror / thriller ai quali siamo abituati raccontano storie di perversioni personali dove il protagonista cattivo manifesta la sua violenza in base alla deviazione mentale che lo contraddistingue , ma dietro la trama di hostel si nasconde una denuncia , così orribile , da non poter essere evidenziata se non con una finzione , Si sente parlare di traffico umano , traffico sessuale , traffico degli organi , ma vederlo raccontare con tanto sadismo fa riflettere più di qualsiasi notizia da prima pagina. Qui oltre ai sadici , che perlomeno hanno l'attenuante della malattia mentale ,l'orrore sta negli organizzatori , apparentemente normali , che per denaro riescono ad essere più perversi dei torturatori.
Dopo hostel tutti i viaggiatori con itinerario da decidersi farebbero bene a comunicare sempre i loro spostamenti a qualcuno che è rimasto a casa.
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[+] un film stupido e fatto male
(di livio)
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