freaks
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lunedì 25 agosto 2008
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altra delusione
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Altra delusione per Eastwood che firma un'opera troppo contorta, con un montaggio difficoltoso ed irrisolto. Oltretutto se lo si interpreta correttamente il film è molto meno pacifista di quel che comunemente si dice. Da questo punto di vista Lettere da Iwo Jima segna invece un passo in avanti. Più lucido e problematico del primo.
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leon hard
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sabato 8 marzo 2008
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eastwood ottimo regista
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Come al solito Eastwood si rivela un ottimo regista, soprattutto le sequenze delle battaglie di Iwo Jima riescono perfettamente a relazionare il personaggio con l'ambiente circostante. Il colore usato è azzecatissimo.
Pure la trama è molto buona, riuscendo ad intrecciare il tempo del presente con flash-back della guerra.
Un'altra perla nel panorama dei film di guerra
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lievoli
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lunedì 18 febbraio 2008
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"flags of our fathers"
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Film bellissimo di Clint Eastwood;film storico che parla di come una fotografia fece vincere la guerra a Iwo Jima;un cast di attori poco noti,ma molto bravi;
questo,poi,ha un seguito ,"Lettere da Iwo Jima"che rappresenta il medesimo film visto però dal punto di vista giapponese...che spero di vedere al più presto!!!
Essendo un film di guerra,sn notevoli le scene violente,corpi mozzati,torture,ma al tempo stesso si riflette sulla politica americana in fatto di guerra...lo consiglio
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tramonto1883
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martedì 12 febbraio 2008
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non è apocalypse ma nemmeno pear harbour
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A metà strada tra la mediocrità e l'eccellenza. Non ci sono scene di film di guerra che qui non si siano già viste, però almeno lo spunto di fare un film su un fatto realemente accaduto e trarne tanti risvolti psicologici, in specie nei protagonisti della vicenda, mi pare un tentativo più che degno. Il maggior merito va ritrovato nello sforzo di ricostruire quel clima di propaganda patriottica sempre necessario nei momenti storici critici per una nazione. Se questo voleva essere l'intento del regista, penso ci sia riuscito. Tuttavia, ambire a traguardi maggiori mi sembrerebbe eccessivo. Buono
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donnie darko
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venerdì 18 gennaio 2008
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carino, ma niente di kè
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Sembra quasi che il film sia incentrato sulla famosa foto della bandiera e non sulla guerra stessa. X questo in certi momenti rischia di essere noioso. Nonostante tutto è 1 film fatto bene. Stupefacenti le scene di guerra: una così bella realizzazione non si vedeva da tempo. Nonostante tutto il film è vuoto, privo di profondità. Ma già un grosso passo avanti rispetto mystic river e million dollar baby.
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teutonico
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domenica 16 settembre 2007
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ma k shifo è!
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il film di guerra piu' brutto che ho mai visto!!!!troppo lungo e veramente troppo lento!!!dopo 30 minutio che ero in sala volevo andare via!!!!!!! schifoso!!!!
[+] ottimo commento !!!
(di marvelman (quello vero!))
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sparky
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martedì 11 settembre 2007
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l'antitesi di salvate il soldato ryan
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Devo confessare che mi ha stupito leggere il nome di Spielberg quale co-produttore. Ritengo, infatti, che il film di Eastwood si ponga quasi in contrapposizione alla pellicola con Tom Hanks e mi lascia stupefatto la constatazione che molti critici "noti" vedano ancora analogie tra i due films (che non siano quelle meramente storiche). Personalmente, pur avendo apprezzato Spielberg sia dal punto di vista della accuratezza ricostruttiva che formale (Salvate il Soldato Ryan è girato in modo eccezionale, soprattutto nei primi venti minuti), ritengo la pellicola sullo sbarco in Normandia pregna di una retorica ingiustificata e insopportabilmente qualunquista, che cozza terribilmente con l'asciutta elegia di Flags of our Fathers.
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Devo confessare che mi ha stupito leggere il nome di Spielberg quale co-produttore. Ritengo, infatti, che il film di Eastwood si ponga quasi in contrapposizione alla pellicola con Tom Hanks e mi lascia stupefatto la constatazione che molti critici "noti" vedano ancora analogie tra i due films (che non siano quelle meramente storiche). Personalmente, pur avendo apprezzato Spielberg sia dal punto di vista della accuratezza ricostruttiva che formale (Salvate il Soldato Ryan è girato in modo eccezionale, soprattutto nei primi venti minuti), ritengo la pellicola sullo sbarco in Normandia pregna di una retorica ingiustificata e insopportabilmente qualunquista, che cozza terribilmente con l'asciutta elegia di Flags of our Fathers. Là si ha una fastidiosa elisione delle minoranze (è emblematica l'assenza assoluta di soldati di colore), enfasi bellica anacronistica (il soldato tedesco lasciato libero e poi ritrovato, alla fine della pellicola, quale avversario: ricorda banalmente i motti della prima Guerra mondiale su "l'unico soldato francese buono è il soldato morto"), un insostenibile sciovinismo nei confronti della popolazione civile francese (rea, secondo metafora, di "farsi solo gli affari propri", come indica il riferimento alla famiglia indigena noncurante del soldato americano caduto per salvare la figlia) e il riferimento agli "imboscati" - impersonificati dall'inerme e pacifico interprete - che, vigliacchi, nulla hanno fatto se non osservare gli eccidi senza intervenire. Eastwood nega e supera queste facili morali, "asciugando" la propria creazione di retorica ed enfasi ed annullando, nel contempo, proprio le tronfie idee affermate dalla pellicola di Spielberg: emblematica è proprio la conclusione dei due films, laddove una afferma la marzialità e il patriottismo (Spielberg, il cimitero, il reduce che chiede alla moglie se si è "meritato" il sacrificio degli altri) e l'altra l'amicizia e il cameratismo (Eastwood, un bagno spensierato di ragazzi/commilitoni, il reduce che racconta al figlio di ricordarsi di un buon amico scomparso). Personalmente ritengo siano valori non solo differenti, ma per alcuni aspetti contrapposti. Eastwood sempre più grande, sempre più amaro e asciutto: ecco rispuntare il vecchio cowboy disilluso de Gli Spietati, impersonato da un nativo americano abbandonato a se stesso. Un'ultima, piacevole sorpresa: il regista è autore anche della bella musica, tanto esile, struggente e - per certi aspetti - "americana" da apparire perfettamente in sintonia con le immagini e il pathos trasmesso dalla trama. Eccellente pellicola.
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[+] la famiglia sarebbe stata uccisa altrimenti
(di sergente hartman)
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(di pavesino)
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petomane
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domenica 26 agosto 2007
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onolevole computel!
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Una ciofeca.. molto meglio "Troppo belli"
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(di marvelman)
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ggg414
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domenica 19 agosto 2007
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mmm
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Apparte impara a scrivere in italiano, poi si può anche discutere che abbiano avuto fortuna, ma con due bombe atomiche l' avrei avuta anche io...
[+] io parlo del presente
(di dinamitardo)
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liuk
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giovedì 16 agosto 2007
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flags of eastwood fathers
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Pellicola sviluppata da un americano per un americano su un tema americano. La trama è abbozzata ma non malvagia, regia discreta dove spiccano più che altro inquadrature da tecnico, come il grande Clint è, ma senza particolari notazioni o invenzioni. Mi aspettavo di più e continuo a preferire Clint come attore che come regista. Sufficiente.
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