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julianne
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giovedì 29 agosto 2013
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storia di tre eroi profondamente umani
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Clint Eastwood dirige con grande abilità una pellicola straordinaria. La storia è quella di tre soldati americani, Ira Hayes, Renè Gagnon e John DOC Bradley - narrata dal figlio di quest ultimo - che vengono catapultati, loro malgrado, in un turbinio di gloria e propaganda, poiché immortalati nell'atto di issare la bandiera americana su un monte a Iwo Jima. La foto è un falso, la bandiera era in realtà stata sostituita, tre dei sei soldati raffigurati sono caduti dopo pochi giorni e nessuno dei sopravvissuti riesce ad apprezzare la gloria o la fama, avendo conosciuto la miseria e la disumanità in guerra. Dialoghi toccanti, riflessioni profonde, scene intense che descrivono appieno la crudeltà della guerra e l'ipocrisia delle classi dirigenti.
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Clint Eastwood dirige con grande abilità una pellicola straordinaria. La storia è quella di tre soldati americani, Ira Hayes, Renè Gagnon e John DOC Bradley - narrata dal figlio di quest ultimo - che vengono catapultati, loro malgrado, in un turbinio di gloria e propaganda, poiché immortalati nell'atto di issare la bandiera americana su un monte a Iwo Jima. La foto è un falso, la bandiera era in realtà stata sostituita, tre dei sei soldati raffigurati sono caduti dopo pochi giorni e nessuno dei sopravvissuti riesce ad apprezzare la gloria o la fama, avendo conosciuto la miseria e la disumanità in guerra. Dialoghi toccanti, riflessioni profonde, scene intense che descrivono appieno la crudeltà della guerra e l'ipocrisia delle classi dirigenti. I protagonisti non sono eroi, per loro stessa ammissione, ma semplici uomini che colgono il valore della vita, avendo sfiorato l'abisso della morte.
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shiningeyes
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venerdì 12 aprile 2013
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desacralizzazione di un'impresa
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La missione di Clint stavolta è quella di desacralizzare l'impresa che fece l'esercito americano nella battaglia di Iwo Jima, mostrandoci il vero volto dei marines impegnati in quel cruento scontro: non eroi pronti a morire per la patria, ma gente normale, non battagliera,pronta a morire per loro stessa e per i propri compagni; attuando così un'operazione di velato anti-patriottismo, condannando gli alti vertici USA, che usano il patriottismo per convincere la gente a comprare dei buoni guerra, per continuare la guerra, e poco importa se la più sincera delle verità viene coperta a favore di una storia falsa e sensazionalistica.
Il film, grazie ad una notevole sceneggiatura e fotografia, si lascia vedere ben volentieri, e ci mettiamo poco nel metterci nei panni dei presunti e scombussolati militari che hanno alzato quella bandiera, simbolo della “vittoria” e immortale icona dell'amor patrio americano.
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La missione di Clint stavolta è quella di desacralizzare l'impresa che fece l'esercito americano nella battaglia di Iwo Jima, mostrandoci il vero volto dei marines impegnati in quel cruento scontro: non eroi pronti a morire per la patria, ma gente normale, non battagliera,pronta a morire per loro stessa e per i propri compagni; attuando così un'operazione di velato anti-patriottismo, condannando gli alti vertici USA, che usano il patriottismo per convincere la gente a comprare dei buoni guerra, per continuare la guerra, e poco importa se la più sincera delle verità viene coperta a favore di una storia falsa e sensazionalistica.
Il film, grazie ad una notevole sceneggiatura e fotografia, si lascia vedere ben volentieri, e ci mettiamo poco nel metterci nei panni dei presunti e scombussolati militari che hanno alzato quella bandiera, simbolo della “vittoria” e immortale icona dell'amor patrio americano. Possiamo scegliere a chi dei tre possiamo rispecchiarci meglio, in una situazione del genere: il vanesio Gagnon che tenta di sfruttare la popolarità a suo favore; l'umile e buon Doc Bradley che fa buon viso a cattivo gioco; il sofferente e alcolizzato Ira Kane, l'elemento più iracondo per questa spiacevole azione di propaganda americana. Proprio l'attore che interpreta Ira (Adam Beach) è quello da notare per la sua bravura (discreti gli altri due protagonisti).
Il montaggio riesce a dividere bene le parti in cui i soldati sono impegnati nel fronte e nella campagna pubblicitaria, dove nel fronte si assiste al loro lato più intimistico e umano, mentre nel ritorno alla civiltà sembrano dei robottini senza spina dorsale sotto la balia della america menzognera.
Il lavoro di Clint è superbo, anche se l'aspetto politico prevale un po' troppo, levando un po' di ossigeno alla bella visione del film, ma rimane un grande lavoro, superato dal più crudo e drammatico successivo“Lettere da Iwo Jima”.
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tiamaster
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domenica 18 settembre 2011
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grande
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sbarchi belissimi pari a "salvate il soldato ryan",un film crudo, vero e potente come la scena in cui un soldato cade dalla nave...e nessuno lo salva,bella la fotografia un ottimo film,anche perchè io adoro clint eastwood,vedetelo insieme a "letters from iwo jima.
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sixy89
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mercoledì 4 maggio 2011
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una parola: bellissimo
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Un bellissimo film, ingiustamente passato in penombra, che merita veramente. Non parla del classico nazionalismo americano, ma di Uomini, semplici uomini, che catapultati sul palcoscenico della vita mondana dopo aver issato la bandiera a stelle e strisce sul picco più alto dell'isola roccaforte dei giapponesi, si rendono conto di quanto sia pesante la parola Eroe. Un film che parla di uomini e grandi ingiustizie della guerra. Merita.
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marvelman
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domenica 5 settembre 2010
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palloso
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Film lentissimo che ha poco a vedere con Lettere da Iwo Jima di gran lunga superiore...qua di bello ci sono solamente le scene di battaglia sull'isola.
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claudiorec
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lunedì 22 febbraio 2010
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capolavoro sfiorato
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Grandissimo Eastwood. Da vedere per tutti gli amanti del cinema.
Il film, insieme a "Ultime lettere da Iwo Jima", è una buona testimonianza di ciò che è successo nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale.
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dario
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lunedì 7 dicembre 2009
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ridondante
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Film in puro stile Clint ERastwood, con buoni da una parte e cattivi dall'altra. Qui i cattivi devono salvare la faccia della patria e lo fanno senza mezze misure. Gran regia e non secondario dolore per le vicende umane intrise di inutile eroismo, di assurdo sacrificio. Recitazione sopra il livello medio.
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patrickbateman47
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mercoledì 11 novembre 2009
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capolavoro!
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Clint Eastwood come sempre ci regala un'altro capolavoro,amaro,realistico,spettacolare nelle scene d'azione e struggente in quelle dialogate...paradossalmente il film non ha ricevuto la pienezza positiva in occidente al contrario della controparte orientale,cosa secondo me profondamente sbagliata,se si apprezza Lettere Da Iwo Jima non si può non apprezzare Flags Of Our Fathers,da notare il fatto che si elogi molte volte Salvate il soldato Ryan (assai più retorico e patriottico paternalista) e non lo si fà invece per Flags of our fathers molto più realistico e obbiettivo...questa si che è coerenza.
Forse perché ci hanno abituato a vedere i nostri antenati come eroi e quando invece si vedono degli uomini si rimane delusi,questo è il messaggio che Clint Eastwood ci vuole lasciare ovvero che in guerra non tutti anzi la maggior parte sono persone normali con paure ed insicurezze e non soldati super perfetti come il soldato di Tom Hanks.
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Clint Eastwood come sempre ci regala un'altro capolavoro,amaro,realistico,spettacolare nelle scene d'azione e struggente in quelle dialogate...paradossalmente il film non ha ricevuto la pienezza positiva in occidente al contrario della controparte orientale,cosa secondo me profondamente sbagliata,se si apprezza Lettere Da Iwo Jima non si può non apprezzare Flags Of Our Fathers,da notare il fatto che si elogi molte volte Salvate il soldato Ryan (assai più retorico e patriottico paternalista) e non lo si fà invece per Flags of our fathers molto più realistico e obbiettivo...questa si che è coerenza.
Forse perché ci hanno abituato a vedere i nostri antenati come eroi e quando invece si vedono degli uomini si rimane delusi,questo è il messaggio che Clint Eastwood ci vuole lasciare ovvero che in guerra non tutti anzi la maggior parte sono persone normali con paure ed insicurezze e non soldati super perfetti come il soldato di Tom Hanks.
Sicuramente Lettere da Iwo Jima e ancora più bello,profondo e toccante di Flags ma questo non toglie che siano entrambi capolavori invito tutti ad una riflessione ed a una maggiore coerenza,Flags of ouy fathers e Lettere da Iwo Jima sono lo stesso film è un unica opera e non sarebbero così grandi se non avessero il punto di vista dell'avversario.
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marco.g
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domenica 30 agosto 2009
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inutile
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Noia. Piattume. Come gli altri due film di Eastwood che ho visto. Non una vibrazione. Sì, meglio di Pearl Harbour... ma quelli almeno hanno provato a sbilanciarsi, a fare un film di un certo genere. Secondo me ora c'è il genere Eastwood, ma non è un merito. La seconda stella, immagino, sia per la produzione.
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dony64
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mercoledì 1 luglio 2009
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film... di guerra
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Film di guerra con una critica positiva.Io sinceramente mi sapettavo di piu' anche se il film non e' male.Nel complesso film simpatico .Voto 7
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