Transamerica

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Un film di Duncan Tucker. Con Felicity Huffman, Kevin Zegers, Fionnula Flanagan, Graham Greene (II), Burt Young.
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Commedia, durata 103 min. - USA 2005. uscita venerdì 10 febbraio 2006. MYMONETRO Transamerica * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
rossafuoco martedì 7 marzo 2006
non basta l'amore... Valutazione 3 stelle su cinque
92%
No
8%

Siamo abituati a vedere i transessuali (anzi: i travestiti) di Almodovar, o tuttalpiù alla "Priscilla, o la regina del deserto": kitch, melodrammatici, quasi trasfigurati dalla loro condizione; il personaggio della 'donna transessuale' Bree è una gradevole variante innanzitutto per come è presentata. NON è un personaggio trasgressivo,anzi è la tipica zitella vergine di mezza età, un po' puritana, un po' bacchettona, un po' ingenua e quindi irresistibilmente comica. Ma questo è soltanto l'aspetto più superficiale e brillante, del film. Questa pellicola ha il grande merito di indagare sul 'perchè' di una scelta che in realtà scelta non è. Bree ha orrore del suo membro maschile, riesce a malapena a toccarlo per andare di corpo. [+]

[+] parzialmente d'accordo (di tabucco)
[+] d'accordo (di roby)
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mister g sabato 7 luglio 2007
fantastica bree Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Delizioso film, lieve, delicato, divertente, mai volgare, pervaso di una soave amenità, in equilibrio perfetto tra leggerezza e impegno, dolce senza essere melenso, a tratti malinconico, ma senza essere drammatico, e sostenuto, ma senza essere pretenzioso, eppure intriso di un senso profondo, capace di far arrivare un messaggio importante ma senza farne soffrire il peso. Ha il coraggio di aprirsi sul tema, purtroppo molto poco discusso, della transessualità e disforia di genere, e lo fa in modo intelligente, non pretendendo di salire in cattedra a “insegnarci” qualcosa, ma semplicemente narrandoci una storia la cui protagonista è un’ adorabile donna transessuale che, proprio in un momento per lei delicato e importante, deve misurarsi con una situazione difficile e del tutto inaspettata, che le sconvolge la vita, ma che alla fine riesce ad affrontare senza esserne travolta, e che la renderà anzi più forte e più salda nella sua identità. [+]

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martina bady domenica 4 febbraio 2007
tran..sensuale Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Il transessualismo è una sindrome che affligge i soggetti la cui identità biologica è dolorosamente scissa dalla propria identità sessuale,invocata,a dispetto di evidenze biologiche indesiderate,anche a prezzo di estenuanti sacrifici. Ecco come intendo accostarmi alla problematica del film:una pellicola coraggiosa,struggente,che si è immolata con impegno al ludibrio e all'accanimento della critica,del pubblico meno incline alle biodiversità che arricchiscono il mondo,non senza un tocco registico di isolata bravura.Mai una volgarità scontata,mai una derealizzzione enfatica,bensì una interpretazione della Huffman assolutamente divina,epocale,luminosa,come il fascino ambiguo e vissuto che attraversa il suo corpo nel corso della metamorfosi. [+]

[+] grazie , martina....! commovente...... (di wowah)
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a.l. lunedì 27 febbraio 2006
dalle parti di wisteria lane Valutazione 3 stelle su cinque
80%
No
20%

L’ottima e coraggiosa Felicity Hufman porta con sé l’ombra delle “Casalinghe disperate”, in cui recita la parte di una ex-manager di successo diventata madre alla prese con una nidiata di figli pestiferi, in questo bel dramma familiare dell’esordiente Duncan Tacker: qui,nei panni di un transessuale, fa i conti con le difficoltà di un ruolo sofferto di genitore per caso più che per volontà. E in effetti siamo a qualche isolato di distanza dalle ambiguità di Wisteria Lane, il quartiere residenziale, ridente e tranquillo in apparenza, del famoso serial televisivo: è la stessa America politicamente inerte, rispettabile e benestante, devastata da drammi familiari sepolti nei giardini ben curati, malata di sessualità ossessiva, che, relegate ai margini le differenze più eclatanti, si rassegna ad l’assimilarle, giacché i tempi cambiano e il mondo, intrapresa una direzione, non torna più indietro: ci sono i cosiddetti neoconservatori, la difesa della famiglia e delle tradizioni, ma la vita quotidiana ha l’astuzia di non farsi mettere le briglie dalle astrazioni della politica o dai moralismi teorici dei vari dogmi religiosi( le “patologie delle religione” direbbe il Ratzinger teologo) o ideologici. [+]

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rob venerdì 24 marzo 2006
felicity scelta felice Valutazione 3 stelle su cinque
71%
No
29%

A conti fatti, è quasi tutto sulle spalle della Huffman, brava, tenera, meravigliosa. Una scelta felice Felicity, per la riuscita del film, tanto che rimane il sospetto: e se Bree fosse stata impersonata da un vero transessuale? Huffman, imbruttita, legnosa e afona, conserva una femminilità così al cento per cento, anche e soprattutto nelle fattezze, che per lo spettatore in clima di commedia leggera è tanto più facile lasciarsi coinvolgere dal personaggio, amare la sua sofferenza, fare il tifo per lei. Ma la Huffman conquista e tanto basta, e trascina il resto del cast (che peraltro ha un altro paio di assi nella Flanagan e in Young) e della storia. Storia non senza qualche salto e forzatura, abile nello schivare con un sorriso i punti davvero critici: il bellissimo ribelle non è così ribelle (anzi, in fondo è un ragazzino piuttosto a modo), l'insensibile famiglia non è così insensibile (ci si lascia con un abbraccio che tutto perdona e cancella), il mondo cane non così cane. [+]

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holly-chan sabato 4 marzo 2006
peccato che sia poco conosciuto... Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Film decisamente da vedere! Ottima soprattutto la performance degli attori, nonstante il ruolo difficile... Minuscola pecca, forse avri preferito un minimo di colonna sonora in più, che contribuisce sempre ad entrare più in sintonia con i sentimenti dei personaggi, ma comunque il film rimane emozionante! Una lode alla difficoltà dell'argomento trattato, che si inserisce di prepotenza in un mondo in cui l'omosessualità inizia finalmente a farsi strada nella comprensione comune, ma in cui la transessualità rimane ancora sconosciuta, tabù, non contemplata o peggio automaticamente associata alla prostituzione...insomma l'ignoranza dilaga. Perciò una nota dolente: il film è stato poco pubblicizzato, soprattutto dai mass media, e la logica conseguenza è stata che, con la sola eccezione di coloro che seguono abitualmente il cinema, Transamerica è rimasto sconosciuto ai più, a coloro che costituiscono la gran parte della popolazione e a cui film così dovrebbero essere rivolti, in quanto contribuiscono alla formazione dell'opinione popolare. [+]

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cheekyboy venerdì 18 agosto 2006
da vedere...educa parecchio... Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Transamerica... E' onesto ricordare e accennare che il film"Transamerica"è un percorso"on the road"che ipotizza un genere simile al classico Thelma e Louise,un viaggio eterno e straordinariamente importante per definire e stabilire cosa sia la vera identità personale e da dove provenga la stessa felicità che ne fa parte. Di questa impregnante storia è comunque incisiva la presenza di Felicity Huffmann,in una"macchietta"poco folcloristica ma soprattutto interpretata con entusiasmo e intelligenza morale.Alla fin dei conti i Golden Globe sono meritatissimi all'attrice,senza dimenticare anche la nomination agli Oscar che ha fatto salire il film di tanti gradi come nessuno si aspettava. "Transamerica"è la storia di Bree,un transessuale pronto a procurarsi l'ultimo e completo suo intervento per definirsi una vera e propria"donna". [+]

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clodia-- venerdì 25 agosto 2006
madre o padre...fa lo stesso! Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Un film che parte, si dipana in un viaggio inaspettato, e ritorna al suo posto, più carico, più sicuro e più ‘lecito’ di prima. Travestito da road movie (un viaggio da New York a Los Angeles, bruscamente interrotto a Phoenìx) Transamerica regala uno dei più commoventi personaggi dei tempi recenti: Sabrina Ousborne, detta Bree, che una settimana prima dell’operazione che le consentirà di tagliare l’ultimo legame con la sua precedente identità di Stanley Ousborne e diventare finalmente donna a tutti gli effetti, scopre improvvisamente di avere un figlio adolescente, Toby. E cambia tutto. Sapere di avere un figlio sconvolge di più di continuare ad avere un pene che non si sente proprio. La protagonista vorrebbe far finta di niente e raggiungere il suo scopo ‘fisico’, ma non ha fatto i conti con la consapevolezza ‘interiore’ che si raggiunge quando si diventa, in un modo o nell’altro, genitori. [+]

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