Mater natura

Onorevole Luxuria, regista impegnato

La curiosità più immediata di Mater Natura, presentato in tempi non sospetti alla Settimana della Critica di Venezia, è la presenza del neoeletto Vladimir Luxuria nella parte di Massimino, regista impegnato in politica per far valere i diritti delle transgender e delle coppie di fatto. La storia principale, però, è (melo)drammatica e riguarda le ambasce di cuore di Salvatore detto Desiderio, transessuale innamorato di un giovane, Andrea, in lotta interiore tra la passione per lui e l'istanza alla "normalità". Quando la seconda prevale, l'oggetto del desiderio del protagonista sposa una ragazza, con cui concepisce un pupo. Straziata, Desiderio si rifugia in campagna, dove i suoi amici trans hanno fondato una comunità denominata Mater Natura, che sembra la succursale agreste di quella costituita da Ferzan Ozpetek per Le fate ignoranti. Gli eventi, però, sono destinati a precipitare. La notizia positiva è che Massimo Andrei, al debutto nel lungometraggio dopo esperienze teatrali d'alto profilo, osservai suoi personaggi con affettuosa complicità, disegnando figure di transessuali non grottesche, né caricaturali. Quella meno buona è che il film resta incerto tra rappresentazioni inedite e stereotipi del dramma dialettale a innesti comici.
Da La Repubblica, 21 aprile 2006


di Roberto Nepoti, 21 aprile 2006