L' ultimo dei Templari

1999. É Natale e a New York si registra un caldo record. Nel sottosuolo della metropoli è appena stato ritrovato un'importante e insolita tomba di un sacerdote di origine europea. Sul luogo si reca l'archeologa Karen Goodleaf, una giovane preparata e ambiziosa. La notizia del ritrovamento fa il giro del mondo e da Gerusalemme giunge Lukas, un fidato cavaliere dell'ordine dei Templari, cui spetta l'impresa di recuperare la chiave della porta di accesso al mondo terreno, per impedire che qualche fedelissimo di Lucifero, se ne possa appropriare... Firmato da Jean-Marc Piché, L'ultimo dei templari rispolvera, otto anni prima dell'adattamento cinematografico diretto da Ron Howard del best-seller di Dan Brown, Il codice Da Vinci, la vicenda dei Templari, l'ordine cavalleresco cristiano di epoca medievale, che da sempre suscita l'interesse di scrittori e registi. All'esordio nel cinema di fiction, il regista, noto nell'universo pubblicitario per aver diretto spot che hanno ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, dovrà attendere dieci anni prima di girare la pellicola successiva. Un action movie girato in una New York notturna e cupa di fine millennio, tormentata dall'angoscia dell'Armageddon, dall'approssimarsi della catastrofe apocalittica, che però non appassiona, manca di ritmo e l'azione, anziché essere filmata, è "raccontata" dai suoi personaggi. Azzeccata la scelta della protagonista femminile, Françoise Robertson, che al suo attivo ha una discreta carriera televisiva, forse un po' meno quella di Dolph Lundgren, che stenta a dismettere i panni dell'implacabile avversario di Stallone in Rocky IV. 