signorbagheri
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domenica 17 aprile 2022
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era meglio un documentario
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Documentaristico biopic di Condon che cerca di barcamenarsi tra vita pubblica e privata dello studioso biologo entomologo sessuologo che sconvolse l’America bigotta e puritana della sua epoca ma Liam Neeson non convince e pare affaticato mentre tenta la costruzione di un personaggio forse troppo complesso e l’analisi introspettiva intimistica familiare fallisce lasciando il posto alle conferenze interviste riassumibili meglio in un film TV reportage più illustrativo delle opere e meno velleitario nella narrazione romanzata alla bella e meglio di una storia vera
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signorbagheri
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domenica 17 aprile 2022
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era meglio un documentario
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Documentaristico biopic di Condon che cerca di barcamenarsi tra vita pubblica e privata dello studioso biologo entomologo sessuologo che sconvolse l’America bigotta e puritana della sua epoca ma Liam Neeson non convince e pare affaticato mentre tenta la costruzione di un personaggio forse troppo complesso e l’analisi introspettiva intimistica familiare fallisce lasciando il posto alle conferenze interviste riassumibili meglio in un film TV reportage più illustrativo delle opere e meno velleitario nella narrazione romanzata alla bella e meglio di una storia vera
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paride86
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sabato 31 dicembre 2011
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si poteva fare di più
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Da una tema interessante e da una storia vera originale e potenzialmente esplosiva è stato tratto un film piatto e poco incisivo, sia sul versante biografico del protagonista che su quello del sesso, vero argomento della storia.
Peccato.
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gemidu
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sabato 29 maggio 2010
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un film che fa riflettere!
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Film molto bello! Serio e profondo, ma allo stesso tempo ironico! Ci scappa anche una risata, soprattutto nella parte iniziale del film.
Un film che fa riflettere con interrogativi come "cosa è normale, cosa non è normale?", "Io sono normale?", "Perchè tutti cercano di essere normali?", oltre che a riportare una parte di storia, quando ancora sembrava tutto proibito nel sesso!
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medz
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sabato 30 agosto 2008
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quando le convenzioni limitan la libertà dell'uomo
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Kinsey è un ottimo film, girato in modo lodevole e che prosegue per due ore senza annoiare minimamente. E' la storia di Alfred Kinsey che nel primo '900 sconvolse il buon senso comune affrottando lo studio della sessualità nell'uomo e pubblicando libri di sicuro scalpore; un personaggio per lo più dimenticato da molti o, come dice Morandini:"Controllate sulle enciclopedie e i dizionari in casa vostra: spesso la voce “Kinsey, Alfred” non c'è. È omessa o rimossa?" Kinsey fu il primo scenziato del sesso: un personaggio di cui Bill Condon grazie al cielo si ricorda, e gli dona questo film in cui un Liam Neeson sempre in parte conferisce anima e corpo a tale personaggio. Ebbe il coraggio Kinsey di uscire dal bigottismo e dalla rigidità sociale e morale dei primi anni del '900 e di considerare l'uomo nel suo stato naturale, prima che nel suo stato sociale; e in questo stato naturale è presente il sesso, tabù per questa vecchia società e in gran parte tabù anche oggi; il sesso, la passione anche oggi come ieri sono intrappolati dentro convenzioni sociali difficilmente valicabili e, seppure in tono minore, le cose ignorate sull'argomento sono tante, perchè il sesso rimane sempre un argomento di cui è difficile parlare, perchè più che come passione e istinto naturale dell'uomo viene visto come ossessione, perversione e, in alcune forme, patologia.
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Kinsey è un ottimo film, girato in modo lodevole e che prosegue per due ore senza annoiare minimamente. E' la storia di Alfred Kinsey che nel primo '900 sconvolse il buon senso comune affrottando lo studio della sessualità nell'uomo e pubblicando libri di sicuro scalpore; un personaggio per lo più dimenticato da molti o, come dice Morandini:"Controllate sulle enciclopedie e i dizionari in casa vostra: spesso la voce “Kinsey, Alfred” non c'è. È omessa o rimossa?" Kinsey fu il primo scenziato del sesso: un personaggio di cui Bill Condon grazie al cielo si ricorda, e gli dona questo film in cui un Liam Neeson sempre in parte conferisce anima e corpo a tale personaggio. Ebbe il coraggio Kinsey di uscire dal bigottismo e dalla rigidità sociale e morale dei primi anni del '900 e di considerare l'uomo nel suo stato naturale, prima che nel suo stato sociale; e in questo stato naturale è presente il sesso, tabù per questa vecchia società e in gran parte tabù anche oggi; il sesso, la passione anche oggi come ieri sono intrappolati dentro convenzioni sociali difficilmente valicabili e, seppure in tono minore, le cose ignorate sull'argomento sono tante, perchè il sesso rimane sempre un argomento di cui è difficile parlare, perchè più che come passione e istinto naturale dell'uomo viene visto come ossessione, perversione e, in alcune forme, patologia. Contro tutto questo combatteva Kinsey che, come è suggerito nal bellissimo finale, rimane tutta la vita come un albero con le radici profondamente piantate a terra, lottando per quello in cui crede, per ognuna di quelle persone che si sente in colpa (o meglio viene fatta sentire in colpa) per quello che fa nell'intimità. Deve combattere contro una società che impone come unico rapporto "giusto" marito + moglie=figlio, ma studiando attraverso il suo viaggio per l'america tutte le storie sessuali di migliaia di persone scopre che "il divario tra il comune comportamento sessuale e ciò che accade nella realtà, è enorme". Ed è proprio attraverso quindi l'osservazione diretta (tipica della scienza) che potrà risolvere i migliaia di dubbi riguardo l'argomento che opprimono la popolazione spaventata da false credenze (come per esempio il fatto che il sesso orale porta alla morte; "allora io dovrei essere già morta", commenta ironicamente la moglie di Kinsey). La situazione rischierà di sfociare (anche nella vita privata di Kinsey) nell'anarchia sessuale, ma non questo è l'obbiettivo di Kinsey, è importanti sono le riflessioni che fa, soprattutto riguardo al ruolo dell'amore in tutto ciò. Ritengo che sia interessante anche riportare un breve brano da un monologo che Kinsey pronuncia durante il film: "Perché alcune vacche sono altamente sessuate mentre altre non lo sono affatto? Perché alcuni uomini hanno bisogno di trenta orgasmi alla settimana e altri quasi di nessuno? Perché ognuno è diverso. Il problema è che la maggior parte della gente vuole essere uguale, trova più facile semplicemente ignorare questo aspetto fondamentale della condizione umana; è così ansiosa di far parte del gruppo che tradisce la sua natura per conformarsi; se qualcosa di piacevole e fortemente desiderato viene proibito, diventa un ossessione; rifletteteci." Il film in conclusione è molto più attuale di quanto possa sembrare, i tabù sono molti anche oggi; per esempio, che cosa avrebbe detto Kinsey vedendo il bollino rosso a questo film quando lui parlava tranquillamente durante alla cena ai figli di vagine e orgasmi? Forse quel bollino rosso è causa anch’esso di molte ignoranze sull’argomento: provate a guardare le domande che alcune ragazze scrivono a giornalini adolescenziali come Top Girl e vi accorgerete che alcune domande non differiscono di molto dalle assurde domande che vengono poste nel film dalle persone inesperte dell’argomento sesso…
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tessa
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mercoledì 28 novembre 2007
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che film orrendo
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un film veramente pessimo per nn dire altro !
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condon
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venerdì 25 maggio 2007
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condon
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darko
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domenica 9 aprile 2006
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supera di gran lunga la media del genere biografic
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Buon film sul rapporto Kinsey, ovviamente sottovalutato e conosciuto da pochi. Una delle interpretazioni più convincenti di Liam Neeson, che dovrebbe tornare a fare persone vere piuttosto che superuomini alla GUERRE STELLARI o BATMAN.
Ottima tutta la prima parte. Laura Linney è un volto ancora troppo poco, che invece questo film illumina molto bene mostrandone tutte le qualità. Per essere un "biofilm" supera di gran lunga la media del genere.
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