tore717
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giovedì 16 agosto 2007
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epico
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Epico. Sullo sfondo del messico, sul deserto e le città afose e accaldate, chitarre e musiche semplici e ma perfette, incalzano lo spettatore e lo inchiodano alla poltrona. Una trama complessa (ma non troppo, e anzi il seguirla bene dà ancora più sapore al film), mista a barbari narcotrafficanti, cinici e spietati agenti della CIA,e poetici pistoleri. Ciò che rende più rovente e bello questo film forse sono proprio i personaggi, oltre naturalmente alle ambientazioni. Duelli che ricordano Leone, un Depp finale che ricorda Eastwood, corruzione, vita e morte in un film semplicemente appagante.
Ripeto epico bellissimo.
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spalla
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sabato 25 luglio 2009
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adrenalinico action movie con un buon cast
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Probabilmente "C'era una volta in Messico" rappresenta l'episodio migliore della saga del Mariachi, benchè ne sia il terzo. La trama di questo film infatti è sicuramente più profonda e solida di quella dei due film precedenti e non rischia di venire soffocata dall'azione. Ma il maggior pregio di questo film sta senza dubbio nell'ottimo cast. Al sempre bravo Antonio Banderas, si affianca qui un inedito Johnny Depp, mai così cattivo. Con ruoli di minore importanza, ma sempre bravi, vi sono poi Mickey Rourke, Willem Dafoe (nei panni del cattivo, come sempre negli ultimi anni) e Eva Mendez. Il risultato è così un film veloce e coinvolgente, con un buon ritmo e tanta azione che soddisferà sicuramente i fan del genere.
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Probabilmente "C'era una volta in Messico" rappresenta l'episodio migliore della saga del Mariachi, benchè ne sia il terzo. La trama di questo film infatti è sicuramente più profonda e solida di quella dei due film precedenti e non rischia di venire soffocata dall'azione. Ma il maggior pregio di questo film sta senza dubbio nell'ottimo cast. Al sempre bravo Antonio Banderas, si affianca qui un inedito Johnny Depp, mai così cattivo. Con ruoli di minore importanza, ma sempre bravi, vi sono poi Mickey Rourke, Willem Dafoe (nei panni del cattivo, come sempre negli ultimi anni) e Eva Mendez. Il risultato è così un film veloce e coinvolgente, con un buon ritmo e tanta azione che soddisferà sicuramente i fan del genere. Molto belle anche le ambientazioni, come nei film precedenti. Non mancano poi eccessi di violenza e situazioni assurde, ma quando c'è Rodriguez alla regia queste cose sono all'ordine del giorno. E comunque non raggiungono quei limiti estremi che si sono visti in altri suoi film. Per gli amanti degli action movie questo è comunque sicuramente un film da vedere, anche se non avete visto i due precedenti episodi.
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harry manback
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sabato 16 agosto 2014
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un divertimento unico ma confuso
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Nonostante non mi aspettassi assolutamente un entusiasmo unanime, sono comunque rimasto sorpreso dalla molteplicità di opinioni negative riguardanti un film che ha uno scopo puramente ludico.
" C'era una volta in messico" , infatti, può vantare un ritmo davvero incalzante conferitogli da una leggerezza narrativa invidiabile. Robert Rodriguez dirige con abilità e stile il capitolo più travolgente e rocambolesco della trilogia del Mariachi, iniziata con "El Mariachi" ( che nonostante non sia riuscito ad apprezzare appieno per via di una sceneggiatura troppo povera e di alcune prove attoriali da denuncia, riconosco anch'io come cult movie ), proseguita con "Desperado" (discreto e ben girato, ma sempre con una sceneggiatura eccessivamente banale) e terminata con quest'ultimo capitolo.
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Nonostante non mi aspettassi assolutamente un entusiasmo unanime, sono comunque rimasto sorpreso dalla molteplicità di opinioni negative riguardanti un film che ha uno scopo puramente ludico.
" C'era una volta in messico" , infatti, può vantare un ritmo davvero incalzante conferitogli da una leggerezza narrativa invidiabile. Robert Rodriguez dirige con abilità e stile il capitolo più travolgente e rocambolesco della trilogia del Mariachi, iniziata con "El Mariachi" ( che nonostante non sia riuscito ad apprezzare appieno per via di una sceneggiatura troppo povera e di alcune prove attoriali da denuncia, riconosco anch'io come cult movie ), proseguita con "Desperado" (discreto e ben girato, ma sempre con una sceneggiatura eccessivamente banale) e terminata con quest'ultimo capitolo.
Nel complesso si tratta sicuramente di una trilogia interessante e piena di divertentissimi elementi trash, che trova nella messa in scena il suo punto forte, ma nella sceneggiatura il suo più grande punto debole.
"C'era una volta in messico", al contrario dei precedenti capitoli, ha una prima parte davvero esilarante e con una sceneggiatura finalmente convincente, ma si perde completamente nella seconda parte.
Se nella prima parte , infatti, ci viene presentato in grande stile ogni personaggio, solleticando la curiosità dello spettatore nel vedere come quell’infinità di characters interagirà nello sviluppo della vicenda, nella seconda parte si risolve tutto in modo fin troppo frettoloso e confuso, e ci si rende conto di quanto molti personaggi siano risultati effettivamente pleonastici.
Nonostante questo grosso difetto, però, il film può vantare un ottimo divertissement e delle prove attoriali squisitamente sopra le righe (soprattutto quella di Johnny Depp), nonché una colonna sonora perfettamente in tono con le atmosfere messicane.
In conclusione considererei “C’era una volta in messico” come una versione alfa di quello che poi sarà il vero capolavoro d’intrattenimento di Rodriguez, “Machete”.
VOTO 6,5
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elgatoloco
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domenica 20 maggio 2018
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leone e altri-ispiratori di rodriguez
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Sergio Leone, notoriamente, ma anche in parte il Bunuel mexicano influenzato questo"Once Upon a Time in Mexico"(2003, Robert Rodriguez), tra la Fiesta del Dia de los Muertos, vendette, soprusi, onnipresenza dei "Narcos"in quasi tutto il MExico, ormai lontano dagli ideali di un Pancho Villa, dittature etc, ma anche presenze neppure troppo silenti di CIA e FBI; mai immermori della frase di un presidente yankee(Monroe) che, già a metà 1800, sosteneva essere l'America Latina"il nostro cortile di casa"; ma se ciò vale per tutta l'America Latina, immaginarsi il Mexico, anche geograficamente molto più vicino e con cui gli States avevano fatto due, se non tre(considerando gli episodi bellici, a livello di battaglie)tre guerre.
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Sergio Leone, notoriamente, ma anche in parte il Bunuel mexicano influenzato questo"Once Upon a Time in Mexico"(2003, Robert Rodriguez), tra la Fiesta del Dia de los Muertos, vendette, soprusi, onnipresenza dei "Narcos"in quasi tutto il MExico, ormai lontano dagli ideali di un Pancho Villa, dittature etc, ma anche presenze neppure troppo silenti di CIA e FBI; mai immermori della frase di un presidente yankee(Monroe) che, già a metà 1800, sosteneva essere l'America Latina"il nostro cortile di casa"; ma se ciò vale per tutta l'America Latina, immaginarsi il Mexico, anche geograficamente molto più vicino e con cui gli States avevano fatto due, se non tre(considerando gli episodi bellici, a livello di battaglie)tre guerre... Da valutare seriamente, questo cinema che non segue logiche narrative o deduttive cogenti, ma invece soprattutto l'intuizione(due protagonisti che si dondolano per aria, tra le mura, per sfuggire alle pallottole del"vilain"di turno, uno scambio di colpi tra due vetture, quello dei"buoni"adversus malos, ma anche altro ancora e qui un'enumerazione completa richiederebbe molto tempo. Certo, è il terzo film della"serie"dedicata a El Mariachi, dalla lunga tradizione nazional-musicale messicana, dunque si inserisce, ma invero molto liberamente, in due film precedenti., dove "EL Mariachi"c'era già, a pieno titolo. Interpreti"da sogno", da Johnny Deep a Antonio Banderas, da William Dafoe a Mickey Rourke, a Salma Hayek a Eva Mendes e via discorrendo....Senza voler per forza trovare spunti"attuali"o comunque, nella fattispecie, dei primi anni Duemila, il film ci mostra piuttosto una condizione non certo"eterna", ma comunque capace di rapportarsi con quanto esiste da un secolo e più in Mexico, senza volersi forzatamente identificarsi con ciò. El Gato
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paride86
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domenica 30 settembre 2012
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poco riuscito
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Partendo la titolo affine a due film di Sergio Leone - con cui non ha niente da spartire - la storia si dipana in maniera tortuosa e a volte poco comprensibile tra agenti federali, colpi di stato, chitarre e pistole.
Denso di kitsch, "C'era una volta in Messico" ha un cast prestigioso, ma ad ogni singolo attore è concesso poco tempo per brillare; il risultato finale sembra un album di figurine pulp, da sfogliare in fretta e senza particolare gusto.
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Partendo la titolo affine a due film di Sergio Leone - con cui non ha niente da spartire - la storia si dipana in maniera tortuosa e a volte poco comprensibile tra agenti federali, colpi di stato, chitarre e pistole.
Denso di kitsch, "C'era una volta in Messico" ha un cast prestigioso, ma ad ogni singolo attore è concesso poco tempo per brillare; il risultato finale sembra un album di figurine pulp, da sfogliare in fretta e senza particolare gusto.
Il vero protagonista del film è certamente Johnny Depp.
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ultimoboyscout
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mercoledì 27 luglio 2011
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que viva mexico!
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E' il film che chiude la trilogia iniziata con "El mariachi" e proseguita con "Desperado" e chiude anche idealmente la prima parte della carriera di Rodriguez, spalancandogli definitivamente le porte di Hollywood, in cui entrerà con tanto di tappeto rosso steso a terra. Ed è il film che segna l'inizio dell'attuale e moderno "estilo Rodriguez", quello violento ed esagerato, quello degli splatter e dei B-movies, quello fuori da ogni ragionevole schema e dei western metropolitani: questo mix esplosivo è quello che vediamo in questa pellicola, ambientata nel suo tanto amato Messico, sconvolto dal traffico di stupefacenti, dalla corruzione e dalle rivoluzioni volte a rovesciare la democrazia e a sconvolgere il normale andamento delle cose.
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E' il film che chiude la trilogia iniziata con "El mariachi" e proseguita con "Desperado" e chiude anche idealmente la prima parte della carriera di Rodriguez, spalancandogli definitivamente le porte di Hollywood, in cui entrerà con tanto di tappeto rosso steso a terra. Ed è il film che segna l'inizio dell'attuale e moderno "estilo Rodriguez", quello violento ed esagerato, quello degli splatter e dei B-movies, quello fuori da ogni ragionevole schema e dei western metropolitani: questo mix esplosivo è quello che vediamo in questa pellicola, ambientata nel suo tanto amato Messico, sconvolto dal traffico di stupefacenti, dalla corruzione e dalle rivoluzioni volte a rovesciare la democrazia e a sconvolgere il normale andamento delle cose. Primo film prodotto dalla Trouble Maker, la casa di famiglia Rodriguez, primo film di coralità ed ampli intrecci in cui grande montaggio ed ottime interpretazioni (Depp eccezionale!) non riescono ad elevare del tutto una pellicola piacevole, sicuramente innovativa, a grande film. Continue le citazioni a Leone: il titolo non era più che sufficiente?
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renato c.
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lunedì 21 maggio 2012
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c'era una volta......!
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Se veramente c'è stata una violenza così gratuita c'è proprio da dire "C'era una volta...!" sperando che non ci sia più! Si!, Si vede che va sul parossismo, ad esempio la sparatoria in chiesa in cui si vede una vecchietta imperturbabile che continua a pregare in mezzo agli spari e che quando esce di chiesa i duellanti interrrompono di sparare per farla uscire e poi riprendono! Nel Messico ci sono state più rivoluzioni, e si sa che durante le rivoluzioni le violenze non mancano, comunque speriamo che non siano arrivate a questi livelli!
E' comunque un ottima conclusione della trilogia del Mariachi. Desperado terminava col Mariachi e Carolina che se ne andavano via in macchina e questo comincia che è gi&ag
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Se veramente c'è stata una violenza così gratuita c'è proprio da dire "C'era una volta...!" sperando che non ci sia più! Si!, Si vede che va sul parossismo, ad esempio la sparatoria in chiesa in cui si vede una vecchietta imperturbabile che continua a pregare in mezzo agli spari e che quando esce di chiesa i duellanti interrrompono di sparare per farla uscire e poi riprendono! Nel Messico ci sono state più rivoluzioni, e si sa che durante le rivoluzioni le violenze non mancano, comunque speriamo che non siano arrivate a questi livelli!
E' comunque un ottima conclusione della trilogia del Mariachi. Desperado terminava col Mariachi e Carolina che se ne andavano via in macchina e questo comincia che è già vedovo! Ottima l'idea del film fantasma, visto tramite flash-back in cui si vede la tragedia della moglie e della figlia e si comprende la sua forte sete di vendetta! Particolare il personaggio interpretato da Johnny Depp, che uccide un cuoco perchè troppo bravo a cucinare! "Per mantenere l'equilibrio!" dice lui! Evidente l'omaggio a Sergio Leone! Io ho apprezzato molto i suoi films che erano molto belli, ma che purtroppo hanno inserito nei westrn una violenza mai vista prima! Ed anche gli Americani gli sono andati dietro inserendo nei loro western una più forte violenza! Violenza che come ho detto, arriva alla parodia ed all'umorismo con la speranza che qualche pazzo non si metta a fare l'imitatore!
Comunque: "Bravo Rodriguez!"
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