diego
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domenica 23 dicembre 2001
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bellissimo anomalo thriller
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Tutti eravamo a conoscenza del valore di Sean Penn attore (CARLITO'S WAY,ACCORDI E DISACCORDI,il capolavoro LA SOTTILE LINEA ROSSA ecc.).Ma con la sua terza prova dietro la macchina da presa ha dimostrato di avere delle notevoli qualità di regista.La trama è classica:un anziano poliziotto che sta andando in pensione giura alla mamma di una bambina che è stata brutalmente uccisa di trovare l'assassino.ma il regista nello stile si distacca totalmente dal cinema americano attuale:abolisce del tutto gli effetti speciali e le scene d'azione che abbondano nei thriller contemporanei.Infatti il film non è tanto un thriller,ma un dramma di un uomo destinato ad una vecchiaia a base di solitudine e alcol.
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Tutti eravamo a conoscenza del valore di Sean Penn attore (CARLITO'S WAY,ACCORDI E DISACCORDI,il capolavoro LA SOTTILE LINEA ROSSA ecc.).Ma con la sua terza prova dietro la macchina da presa ha dimostrato di avere delle notevoli qualità di regista.La trama è classica:un anziano poliziotto che sta andando in pensione giura alla mamma di una bambina che è stata brutalmente uccisa di trovare l'assassino.ma il regista nello stile si distacca totalmente dal cinema americano attuale:abolisce del tutto gli effetti speciali e le scene d'azione che abbondano nei thriller contemporanei.Infatti il film non è tanto un thriller,ma un dramma di un uomo destinato ad una vecchiaia a base di solitudine e alcol.Assolutamente vincente l'idea di un finale amaro che dimostra la maturità dell` operazione.Come dicevo non c'è azione,e il film ne guadagna;è quindi il paesaggio tranquillo eppur splendido ad accompagnare il protagonista nelle sue indagini.Decisamente buona anche l'idea di non mostrare quasi mai il serial killer (anche questo è un aspetto abusato dai thriller degli ultimi anni).Ottima la fotografia.Infine,non si può non citare la perfetta interpretazione del grande Jack Nicholson:era tanto tempo che l'attore americano non offriva una prova così incisiva e memorabile nella sua quasi inedita pacatezza.Sicuramente uno dei film più emozionanti di questa prima parte di stagione cinematografica.
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alessandro venier
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giovedì 23 dicembre 2010
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la promessa
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Jerry Black (Jack Nicholson), avvizzito e tenace ex poliziotto, giura in nome della salvezza della propria anima di ritrovare lo spietato assassino della candida e innocente Ginny, bionda bambina vestita di rosso; il caso però viene chiuso in quanto il presunto omicida si toglie inaspettatamente la vita. Jerry non è convinto e in seguito ad affannose ricerche e lunghe conversazioni, scopre che la povera Ginny è soltanto l'ennesima vittima di un prolifero e misterioso serial killer. Deciso ad onorare il suo giuramento, Jerry delimita l'area in cui l'omicida ha agito negli ultimi anni e vi si instaura rilevando una fatiscente stazione di servizio. Nella sua nuova dimora le coincidenze lo portano a stringere un legame di fiducia e attrazione con Lori (Robin Wright Penn), la cui figlia assomiglia alle precedenti vittime.
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Jerry Black (Jack Nicholson), avvizzito e tenace ex poliziotto, giura in nome della salvezza della propria anima di ritrovare lo spietato assassino della candida e innocente Ginny, bionda bambina vestita di rosso; il caso però viene chiuso in quanto il presunto omicida si toglie inaspettatamente la vita. Jerry non è convinto e in seguito ad affannose ricerche e lunghe conversazioni, scopre che la povera Ginny è soltanto l'ennesima vittima di un prolifero e misterioso serial killer. Deciso ad onorare il suo giuramento, Jerry delimita l'area in cui l'omicida ha agito negli ultimi anni e vi si instaura rilevando una fatiscente stazione di servizio. Nella sua nuova dimora le coincidenze lo portano a stringere un legame di fiducia e attrazione con Lori (Robin Wright Penn), la cui figlia assomiglia alle precedenti vittime. Jack si trova dunque diviso tra l'amore per la bambina e il desiderio di porre finalmente fine agli atroci crimini.
Sean Penn al suo terzo film come regista dimostra sensibilità, tatto e gran maestria nel porsi dietro la macchina da presa. Un grandissimo Jack Nicholson rende originale e indimenticabile il comune Jerry regalandoci, con controllata follia, una delle migliori interpretazioni del nuovo millennio.
Imperdibili i cammei di Mickey Rourke, Helen Mirren e Benicio Del Toro.
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p.n.
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giovedì 5 maggio 2005
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thriller atipico
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Jack Nicholson interpreta Gerry Black, un detective sulla soglia della pensione a cui viene affidato il caso di un brutale omicidio commesso ai danni di una bambina di nemmeno dieci anni. Il detective fa una promessa ai genitori della piccola vittima: trovare l'assassino. Poco tempo dopo in realtà le autorità strappano la confessione del fatto ad un indiano un po' tocco e con dei precedenti del genere, che dopo l'interrogatorio al commissariato di polizia si uccide. Ma il detective non è convinto della sua colpevolezza ed inizia le indagini trasferendosi in luogo dove probabilmente il vero killer colpirà di nuovo: probabilmente, perchè si renderà conto che il caso, per tutti ormai chiuso, lo ha ormai imprigionato nelle sue ossessioni.
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Jack Nicholson interpreta Gerry Black, un detective sulla soglia della pensione a cui viene affidato il caso di un brutale omicidio commesso ai danni di una bambina di nemmeno dieci anni. Il detective fa una promessa ai genitori della piccola vittima: trovare l'assassino. Poco tempo dopo in realtà le autorità strappano la confessione del fatto ad un indiano un po' tocco e con dei precedenti del genere, che dopo l'interrogatorio al commissariato di polizia si uccide. Ma il detective non è convinto della sua colpevolezza ed inizia le indagini trasferendosi in luogo dove probabilmente il vero killer colpirà di nuovo: probabilmente, perchè si renderà conto che il caso, per tutti ormai chiuso, lo ha ormai imprigionato nelle sue ossessioni. E' un piacere vedere Jack Nicholson così asciutto e levigato: e sempre il numero 1.
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mystic
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lunedì 16 aprile 2012
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la promessa che conta
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Jerry Black è un ispettore di polizia che, dopo una lunga carriera, è in procinto di andare in pensione. Un caso però rianima in lui la stoffa del professionista: la tragica morte di una bimba, Ginny, violentata ed uccisa. Avendo promesso ai genitori della piccola la condotta delle indagini, Black è vincolato ad osservare l'ingenuo accordo e a cercare di risolvere il turpe omicidio. Un film interessante, non puramente poliziesco, bensì a tratti drammatico. Diretto con indiscussa professionalità da Sean Penn "The pledge: la promessa" va oltre il serio risolversi di un caso sconcertante e scandaloso: è una profonda ricerca del protagonista, un ottimo Jack Nicholson, di affermare sè stesso nel lavoro;desiderio nato, forse, anche dalla rabbia che lo affanna in occasione di eventi simili.
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Jerry Black è un ispettore di polizia che, dopo una lunga carriera, è in procinto di andare in pensione. Un caso però rianima in lui la stoffa del professionista: la tragica morte di una bimba, Ginny, violentata ed uccisa. Avendo promesso ai genitori della piccola la condotta delle indagini, Black è vincolato ad osservare l'ingenuo accordo e a cercare di risolvere il turpe omicidio. Un film interessante, non puramente poliziesco, bensì a tratti drammatico. Diretto con indiscussa professionalità da Sean Penn "The pledge: la promessa" va oltre il serio risolversi di un caso sconcertante e scandaloso: è una profonda ricerca del protagonista, un ottimo Jack Nicholson, di affermare sè stesso nel lavoro;desiderio nato, forse, anche dalla rabbia che lo affanna in occasione di eventi simili. L'opera cattura lo spettatore fino ai titoli di coda, ipnotizzati da un cast eccellente ( Benicio del Toro e Mickey Rourke) e da un regista che, sebbene alle prime armi, è un profondo conoscitore del cinema odierno, essendo stato protagonista di interpretazioni unanimamente lodate. Seppur vi sia una totale assenza di significati velati e profondi da ricercarsi nelle sensazioni del singolo, il film delinea la sottile linea che separa il dovere dal rischio, inconcepibile all'occhio dello spettatore. Un Nicholson freddo e profondo ci accompagna quindi in questo eccellente lungometraggio.
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achab50
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mercoledì 25 marzo 2020
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difficile raccontarlo
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Perchè risparmiare le stelle? Quando si sceglie un thriller non ci si aspetta un trattato di filosofia, sociologia o, come spesso succede, di pseudo-analisi psicologica.
Si può immaginare una trama più scontata? Un poliziotto che sta andando in pensione viene coinvolto emotivamente in un brutale omicidio, e decide di proseguire l'indagine da solo.
Solito filmone con agguati, inseguimenti, false tracce, happy end? Niente di tutto questo, grazie ad una superlativa interpretazione di Nicholson ci troviamo di fronte al dramma di una persona ossessionata da un unico obiettivo scoprire chi è il serial killer, il poliziotto diventa in progressivamente una rivisitazione del Capitano Achab che porta alla distruzione la nave ed il suo equipaggio per seguire la "promessa" fatta a sè stesso.
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Perchè risparmiare le stelle? Quando si sceglie un thriller non ci si aspetta un trattato di filosofia, sociologia o, come spesso succede, di pseudo-analisi psicologica.
Si può immaginare una trama più scontata? Un poliziotto che sta andando in pensione viene coinvolto emotivamente in un brutale omicidio, e decide di proseguire l'indagine da solo.
Solito filmone con agguati, inseguimenti, false tracce, happy end? Niente di tutto questo, grazie ad una superlativa interpretazione di Nicholson ci troviamo di fronte al dramma di una persona ossessionata da un unico obiettivo scoprire chi è il serial killer, il poliziotto diventa in progressivamente una rivisitazione del Capitano Achab che porta alla distruzione la nave ed il suo equipaggio per seguire la "promessa" fatta a sè stesso.
A tutto questo contribuisce un'ottima fotografia, un racconto lineare, una regia sicura. Insomma un film che fa pensare, e molto. Non mi sembra poco per un thriller!
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dario
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martedì 16 novembre 2010
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disarticolato
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C'è mestiere, manca intensità e manca convinzione, così non c'è spessore. La vicenda si snoda un po' a caso e i personaggi non sono ben delineati. Noiose le solite incomprensioni fra le parti (sarebbero da vietare per manifesta stupidità). Tutto troppo diluito e approssimativo, mancano molte cose (la comprensione profonda di ciò che accade).
Vale la recitazione di Nicholson, che salva il film. Regia attenta, diligente, ma scolastica (per nulla sgradevole, tuttavia).
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sergente hartman
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mercoledì 7 novembre 2007
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la promessa 2 bivi
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anche se nicholson è un attore adatto in tutte le parti del mondo sia quelle da psicopatico sia quelle da uomo pacato come nella promessa.il film mano a mano che prosegue la vicenda diventa sempre piu noioso perchè il motore iniziale delle indagini che svolgeva nicholson si spegne quando decide di abitare in una casa in montagna insieme ad una donna madre di una bambina bionda che somiglia alle bambine uccise da serial killer e che possedeva un bar vicino alla abitazione di jerry.il film poi si conclude sia in maniera amara e allo stesso tempo che lascia sorpreso lo spettatore ,sia in maniera piu ovvia dato che per tutto l'arco del film l'ex grande polizzioto ha adesso invece delle visioni sbagliate e non ne azzecca uno.
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anche se nicholson è un attore adatto in tutte le parti del mondo sia quelle da psicopatico sia quelle da uomo pacato come nella promessa.il film mano a mano che prosegue la vicenda diventa sempre piu noioso perchè il motore iniziale delle indagini che svolgeva nicholson si spegne quando decide di abitare in una casa in montagna insieme ad una donna madre di una bambina bionda che somiglia alle bambine uccise da serial killer e che possedeva un bar vicino alla abitazione di jerry.il film poi si conclude sia in maniera amara e allo stesso tempo che lascia sorpreso lo spettatore ,sia in maniera piu ovvia dato che per tutto l'arco del film l'ex grande polizzioto ha adesso invece delle visioni sbagliate e non ne azzecca uno.fino ad arrivare al punto che viene affermato da un suo fedele collega "dovevate vedere che gran polizzioto che era jerry vent'anni fa ,adesso è un pagliaccio e un ubriacone e che grande ubriacone".quindi nel finale si aprono due strade possibile per lo spettatore sia quella piu ovvia e scontata o se si vede come un thriller d'azione ,quel finale a sorpresa che resta con l'amaro in bocca.quindi penn non ha sbagliato come regista ,ma se vediamo questo come un film d'azione che come pubblico debba competere con altri action-movie attuali o thriller sparatutto qui è decisamente scadente la prova di sean penn.dall'altra parte "la promessa " si avvicina piu ai film lenti di 25 30 anni fa dove il killer non viene quasi mai menzionato ed è una continua suspence e indagine dell'ispettore di polizia
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