lux
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sabato 14 gennaio 2006
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le emozioni ti "prendono alla gola"
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la nascita, la vita e la morte, ancora la gioia e il dolore, l'amore e l'odio. Impossibile non immergersi in questa pellicola e distrarsi. In questo film le emozioni dei personaggi sono quelle dello spettatore, e non ci si chiede se è giusto che i protagonisti seguano o meno la retta via. che la propria idea su temi controversi come l'aborto possa condizionare più di tanto l'immedesimarsi nelle situazioni. L'intensità e la drammaticità degli accadimenti sono un'invito a nozze per i grandi attori, e questi ( M. Caine in testa)ne approfittano in pieno. Ed ecco allora, la storia di un medico e del suo precario allievo nel triste ma necessario orfanatrofio, la vita del giovane che scopre di poter riavere tutto quello che gli era stato negato, il mondo che si scopre ancora più duro di quanto si immagini e, infine, la maturità dell'uomo che ha visto molto e trova le sue radici e la sua dimensione.
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la nascita, la vita e la morte, ancora la gioia e il dolore, l'amore e l'odio. Impossibile non immergersi in questa pellicola e distrarsi. In questo film le emozioni dei personaggi sono quelle dello spettatore, e non ci si chiede se è giusto che i protagonisti seguano o meno la retta via. che la propria idea su temi controversi come l'aborto possa condizionare più di tanto l'immedesimarsi nelle situazioni. L'intensità e la drammaticità degli accadimenti sono un'invito a nozze per i grandi attori, e questi ( M. Caine in testa)ne approfittano in pieno. Ed ecco allora, la storia di un medico e del suo precario allievo nel triste ma necessario orfanatrofio, la vita del giovane che scopre di poter riavere tutto quello che gli era stato negato, il mondo che si scopre ancora più duro di quanto si immagini e, infine, la maturità dell'uomo che ha visto molto e trova le sue radici e la sua dimensione.
Un film che allo spettatore sensibile non potrà che "prendere alla gola" anche per una colonna sonora perfetta in ogni fotogramma. P.S. chi scrive non ha letto il libro ma per questo non ne è stato condizionato.
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fabal
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venerdì 20 ottobre 2017
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una storia, due microcosmi
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L'istituto Saint Cloud's è un orfanotrofio diretto dal dottor Wilbur Larch: oltre ad essere un affettuoso tutore dei bambini è un esperto ginecologo che pratica aborti più o meno legalmente. Deciso ad avere un successore, il dottore educa un giovane trovatello, Homer, alla professione. Crescendo, però, il ragazzo non approva gli aborti praticati da Larch e desidera uscire dall'istituto per confrontarsi col mondo. L'occasione si presenta quando una giovane coppia arriva al St. Cloud's per interrompere la gravidanza della bella Candy: Homer allora parte insieme ai due per iniziare una nuova vita. Si trasferisce nella fattoria della famiglia di Candy per lavorare nella "Casa del Sidro".
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L'istituto Saint Cloud's è un orfanotrofio diretto dal dottor Wilbur Larch: oltre ad essere un affettuoso tutore dei bambini è un esperto ginecologo che pratica aborti più o meno legalmente. Deciso ad avere un successore, il dottore educa un giovane trovatello, Homer, alla professione. Crescendo, però, il ragazzo non approva gli aborti praticati da Larch e desidera uscire dall'istituto per confrontarsi col mondo. L'occasione si presenta quando una giovane coppia arriva al St. Cloud's per interrompere la gravidanza della bella Candy: Homer allora parte insieme ai due per iniziare una nuova vita. Si trasferisce nella fattoria della famiglia di Candy per lavorare nella "Casa del Sidro".
Ma il dottor Larch farà di tutto per riaverlo con lui in orfanotrofio.
Vincitore di due dei ben sette Oscar a cui era candidato, il film di Hallstrom unisce l’impegno sociale di una tematica delicata con una straordinaria dolcezza narrativa. L’atmosfera rilassante si avvale di una bellissima fotografia che colloca sia l’orfanotrofio sia la tenuta agricola in un due microcosmi separati - tanto tra loro quanto dal resto del mondo - sostituendo l’interesse per l’ambientazione storica (prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale) con una dimensione sospesa, quasi fiabesca, dove la luce e i colori, oltre all’ottimo tema musicale di Rachel Portman, addolciscono le tinte più drammatiche. Eppure i temi scottanti non mancano: dall’aborto sostenuto dal dottor Larch, al confronto-conflitto con il mondo esterno, all’infrazione di una “regola” qualora questa sia violi palesemente il buon senso.
Allo stesso modo l’ingenuità di Homer, personificata dal volto con occhioni spaesati del bravo Tobey Maguire, si contrappone alla disillusione del dottor Larch, personaggio chiave della vicenda, punto di partenza e ritorno, il cui pragmatismo non lo distoglie mai dalle premure per i bambini dell’orfanotrofio, ai quali legge Dickens e fa vedere il primo King Kong (ma la pellicola si interrompe sempre allo stesso punto, come per risparmiare ai bambini la fine drammatica dello scimmione). Infrangendo per primo le regole dell’Istituto, imposte da una commissione medica cieca alle reali necessità, Larch pone il St. Cloud’s sullo stesso piano della Casa del sidro, dove un foglio appeso indica quattro regole inapplicabili per gli operai, e scritte evidentemente da chi non ha mai lavorato.
Un film che affascina e commuove, ben recitato anche da una Charlize Theron con acconciatura anteguerra impeccabile, oltre allo straordinario Michael Caine (miglior attore non protagonista) e al pacato Maguire. Da segnalare anche la presenza di Kieran Culkin (fratello di Macaulay) nel ruolo di Buster e il cameo di John Irving, autore dell’omonimo romanzo e sceneggiatore, come capostazione.
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eugenio
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lunedì 13 settembre 2010
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il tempo acidulo delle mele
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Quarto film dello svedese Hallstrom, Le regole della casa del sidro,rappresenta un mix felice di dramma e umorismo con un accenno malizioso ai romanzi avventurosi di Twain.
Il film narra la vicenda di un giovane, Homer,(Maguire) abbandonato in un orfanotrofio che cresce sotto la tutela del mentore, il dottor Larch (Caine); in tal luogo, il ragazzo apprenderà le basi chirurgiche ,divenendo l'assistente dell'anziano medico , pur non nascondendo la sua sofferenza interiore data dalla sua ferma volontà di viaggiare per scoprire il mondo e dalla sua spiccata ribellione ai convenzionalismi.
L'occasione gli viene data da una coppia (un giovane ufficiale,Wally, e una bella fidanzata,Candy, interpretata Charlize Therone) recatasi in orfanotrofio per abortire (Il Dr.
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Quarto film dello svedese Hallstrom, Le regole della casa del sidro,rappresenta un mix felice di dramma e umorismo con un accenno malizioso ai romanzi avventurosi di Twain.
Il film narra la vicenda di un giovane, Homer,(Maguire) abbandonato in un orfanotrofio che cresce sotto la tutela del mentore, il dottor Larch (Caine); in tal luogo, il ragazzo apprenderà le basi chirurgiche ,divenendo l'assistente dell'anziano medico , pur non nascondendo la sua sofferenza interiore data dalla sua ferma volontà di viaggiare per scoprire il mondo e dalla sua spiccata ribellione ai convenzionalismi.
L'occasione gli viene data da una coppia (un giovane ufficiale,Wally, e una bella fidanzata,Candy, interpretata Charlize Therone) recatasi in orfanotrofio per abortire (Il Dr. Larch, infatti, pratica aborti per aiutare donne in difficoltà) cui il giovane decide di chiedere un passaggio per stabilirsi in una comunità dedita alla raccolta di mele e ad amene attività ittiche. In tale sede, scoprirà una nuova realta' e, in particolare, l'amore per la bella Candy, che si avvicinerà a lui dopo la partenza del fidanzato per la seconda guerra. mondiale.Le conseguenze di questo gesto saranno tali da cambiare il corso dell'esistenza dei due protagonisti per sempre,ponendoli dinanzi a delicati eventi successivi,che costringeranno il giovane Homer a compiere delle scelte non semplici da affrontare.
Film vincitore di 2 oscar, basato su un libro dell'acclamato best-seller Irving, Le regole della casa del sidro presenta un ritmo lento ma mai sdolcinato, lasciando immedesimare lo spettatore nella formazione di un giovane e nelle sue scelte future dettate dal destino e dalla sua volontà di ribellione: molto cadenzata, la pellicola affronta le tematiche amorose con sapienza psicologica data anche dalla bravura dei due interpreti, un bravo Mc Guire e una dolce Theron, i quali danno vita a un bel connubio artistico.
L'inizio dickensiano,dai toni melo', non ne pregiuduca comunque la qualità,che mostra tuttavia qualche luogo comune nella figura dei braccianti e lavoranti dalle caratteristiche, a mio dire, troppo stereotipate ma la pellicola è comunque svelta nel mutare il registro cinematografico nel passaggio dai toni cupi stile tragedia a commedia romantica (passeggiate tra Candy e Homer sulla riva dell'oceano).
La lunghezza del film (circa 2 ore) non ne pregiudica la forte intensità, pur lasciando adito a un finale,che se,opportunamente e maggiormente enfatizzato,avrebbe arrecato un maggior grado di soddisfazione allo spettatore.
Complessivamente, pollice alto.
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shiningeyes
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mercoledì 8 maggio 2013
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gran regia per un piccolo grande film
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Tratto dall'omonimo romanzo, “Le regole della casa del sidro” è un film capace di farti apprezzare di più la vita, è portatore di tutte le esperienze della vita che ci formano e che ci fanno conoscere il mondo in tutti i suoi aspetti. Ricco di immagini e scene da manuale, si dimostra come un'opera ben girata e di ottima fattura, sulla quale, la mano sapiente di Hallstrom si percepisce. Sicuramente si poteva fare di più, dal momento che l'andamento sembra troppo lineare e, da come già scritto da terzi, si attesta troppo sul basso profilo.
Ma non possiamo lamentarci troppo, Hallstrom firma un ottimo lavoro che va già bene così e che si può mettere senz'altro tra le uscite più gustose di fine anni 90.
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Tratto dall'omonimo romanzo, “Le regole della casa del sidro” è un film capace di farti apprezzare di più la vita, è portatore di tutte le esperienze della vita che ci formano e che ci fanno conoscere il mondo in tutti i suoi aspetti. Ricco di immagini e scene da manuale, si dimostra come un'opera ben girata e di ottima fattura, sulla quale, la mano sapiente di Hallstrom si percepisce. Sicuramente si poteva fare di più, dal momento che l'andamento sembra troppo lineare e, da come già scritto da terzi, si attesta troppo sul basso profilo.
Ma non possiamo lamentarci troppo, Hallstrom firma un ottimo lavoro che va già bene così e che si può mettere senz'altro tra le uscite più gustose di fine anni 90.
Un plauso va senz'altro alla coppia Maguire – Theron, capace di emozionarci e di farci notare due validissimi attori, che, all'epoca non erano neanche troppo famosi; fantastico come sempre il saggio Michael Caine, che compare un po' troppo poco però, e bravissimo Delroy Lindo. Non mi rimane che elogiare una fotografia evocativa e naturalistica, sulla quale possiamo assistere al pieno sostentamento che dà alle bellissime scene del film.
Un piccolo grande film di un grandissimo romanzo, da vedere assolutamente.
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oskarpitta
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sabato 23 agosto 2008
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basta con esagerati effetti speciali
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Film che invita alla riflessione, ben costruito e ben interpretato anche se sommariamente aderente al romanzo da cui è tratto. Dopo innumerevoli film di violenza con centinaia di morti ammazzati e superflui effetti speciali, un film che pone problemi anche morali non guasta certo.
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