the clock
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mercoledì 3 luglio 2002
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la bibbia è una fonte sospetta
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kevin, brillante avvocato viene convocato da un prestigioso studio di new york, il "Milton, Chadwig & Walters" Da lì comincia la sua ascesa verso il successo e la grana. Tuttavia ci sono strani elementi: sua moglie che ha strane visioni, tutti coloro che gli mettono i bastoni fra le ruote muoiono e l'aura inquietante e onnipresente del titolare dello studio, John Milton. Film azzeccato, interessante e intrigante che merita la seconda, la terza e la ulteriore visione; se non altro (almeno per alcuno distratti) per capire che kevin non vende affatto l'anima al diavolo, visto che ne è figlio! Splendide le citazioni dal Paradiso Perduto di Milton, le battute, il monologo finale e gli attori, anche se reeves scompare un po' all'arrivo di al pacino, ma si sa zio Al è sempre zio Al.
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alex
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giovedì 28 aprile 2005
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una scelta impossibile
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L'avvocato del diavolo è un concentrato di talento recitativo, dialoghi profondi e brillanti e raffinatezza artistica, dinnanzi al quale lo spettatore rimane turbato.
La difficoltà che si incontra, vedendo questo film, sta nell'individuare un motivo realistico, per cui il giovane avvocato, ignaro figlio del demonio, dovrebbe rinunciare al suo successo prima che possa avvenire l'irreparabile.
Questa pellicola ci mostra come le nostre debolezze e le nostre sicurezze siano miscelate, emergendo solo quando un traguardo della nostra vita è stato raggiunto e ciò che noi potremmo ritenere un nostro punto di forza si trasforma, improvvisamente, nella nosta più grande debolezza, come avviene per Denny Lomax e la sua vanità.
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L'avvocato del diavolo è un concentrato di talento recitativo, dialoghi profondi e brillanti e raffinatezza artistica, dinnanzi al quale lo spettatore rimane turbato.
La difficoltà che si incontra, vedendo questo film, sta nell'individuare un motivo realistico, per cui il giovane avvocato, ignaro figlio del demonio, dovrebbe rinunciare al suo successo prima che possa avvenire l'irreparabile.
Questa pellicola ci mostra come le nostre debolezze e le nostre sicurezze siano miscelate, emergendo solo quando un traguardo della nostra vita è stato raggiunto e ciò che noi potremmo ritenere un nostro punto di forza si trasforma, improvvisamente, nella nosta più grande debolezza, come avviene per Denny Lomax e la sua vanità.
Mirabili le interpretazioni di Al Pacino e Keanu Reeves, in un ruolo ambiguo e conturbante il primo, avido ma ingenuo, il secondo.Geniali le sfuggenti scene che terrorizzano la moglie di Danny, richiamano lo stile horror anni '70.
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(di gianpaolo)
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weach
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martedì 28 settembre 2010
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noi siamo il bene ed il male
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Lettura del 27 settembre 2010-09-27
Un refolo di vento di cattiveria mi porta ad ispezionare questo “the Delvil’ Advocate” del 1997 ma nel contempo una vibrazione di pace mi fa guardare in alto ,nel cielo da cui traggo ispirazione e comprensione dell’arcano gioco del mondo,.
Abbiamo bisogno di stereotipi per capire il senso delle cose e come in tutti i film tradizionali dobbiamo personificarli, umanizzare le energie che agiscono nel “campo olografico o rete del ragno”.
Di questo film colpiscono spregiudicatezza, la trasgressività la bellezza di Charilze Theron la grande arte di recitare di Al Pacino,l’impalcatura della storia ed un finale che non poteva altro che essere lungimirante .
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Lettura del 27 settembre 2010-09-27
Un refolo di vento di cattiveria mi porta ad ispezionare questo “the Delvil’ Advocate” del 1997 ma nel contempo una vibrazione di pace mi fa guardare in alto ,nel cielo da cui traggo ispirazione e comprensione dell’arcano gioco del mondo,.
Abbiamo bisogno di stereotipi per capire il senso delle cose e come in tutti i film tradizionali dobbiamo personificarli, umanizzare le energie che agiscono nel “campo olografico o rete del ragno”.
Di questo film colpiscono spregiudicatezza, la trasgressività la bellezza di Charilze Theron la grande arte di recitare di Al Pacino,l’impalcatura della storia ed un finale che non poteva altro che essere lungimirante .
Il significato del film ?
Noi siamo quello che scegliamo, siamo il bene ed il male ,la pace e la guerre , l’armonia e la conflittualità ; siamo il bello ed il brutto; siamo l’amore e l’odio; siamo la lealtà e l’inganno, siamo l’avidità e la generosità.
Noi siamo.
E questo film ci dice che noi siamo quello che vogliamo ,il nostro libero arbitrio comanda le nostre azioni, non c’è altro, il resto sono “ciarle” .
Il regista Taylor Hakford conosce questa verità e ce la spiega con degli stereotipi costruendo una favola che poi ,con una lettura attenta del finale ,chiara , scomparirà insieme a tutti i suoi attori. Rimarremo da soli ,liberi da questi fantasmi, a combattere per le nostre scelte .
Il diavolo , Il bene sono rientrati in noi , conteniamo tutto e ci prepariamo ad esercitare un atto di creazione, esattamente quello che sceglieremo . Al Pacino ,Charize Theron ,Keanu Reevers nel campo orografico, dopo avere recitato il loro ruolo splendidamente , svaniranno e diverranno solo degli indirizzi energetici che potremo o meno richiamare a noi,
La verità si rispecchia negli occhi cerulei di Charize Theron.
Weach illuminati
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beppe baiocchi
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mercoledì 6 maggio 2015
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l'interesse è figliuolo del diavolo
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Kevin (Keanu Reeves), avvocato della Florida, brillante e capace, non avendo mai perso una causa viene notato da John Milton (Al Pacino), titolare di un importante studio legale newyorkese. Kevin e sua moglie Mary Ann (Charlize Theron) si trasferiscono a New York e da lì in avanti le cose prendono una strana piega.
L'avvocato del Diavolo, diretto da Taylor Hakford (probabilmente questo il suo film più famoso) è uno strano miscuglio di generi, un film che parte come un legal drama ma che ha risvolti horror thriller in salsa religiosa.
Il significato del film è potente. L'avvocato è preso come metafora, la metafora di un uomo che sa perfettamente (conoscendo la legge) ciò che è giusto e che è sbagliato ma che può compiere scelte eticamente discutibii (come difendere chi lui stesso ritiene un criminale) per vanità, per ingordigia di denaro o altro.
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Kevin (Keanu Reeves), avvocato della Florida, brillante e capace, non avendo mai perso una causa viene notato da John Milton (Al Pacino), titolare di un importante studio legale newyorkese. Kevin e sua moglie Mary Ann (Charlize Theron) si trasferiscono a New York e da lì in avanti le cose prendono una strana piega.
L'avvocato del Diavolo, diretto da Taylor Hakford (probabilmente questo il suo film più famoso) è uno strano miscuglio di generi, un film che parte come un legal drama ma che ha risvolti horror thriller in salsa religiosa.
Il significato del film è potente. L'avvocato è preso come metafora, la metafora di un uomo che sa perfettamente (conoscendo la legge) ciò che è giusto e che è sbagliato ma che può compiere scelte eticamente discutibii (come difendere chi lui stesso ritiene un criminale) per vanità, per ingordigia di denaro o altro. Un film che prende spunto dalla figura dell'avvocato è incentrata tutto il messaggio sul libero arbitrio, sulla capacità che l'uomo ha di scegliere "da che parte andare" cedendo a tentazioni, provando rimorsi, ma seguendo sempre il proprio ego e la propria moralità (giusta o sbagliata che sia).
Un film che però nella messa in scena perde dei colpi. Andando avanti con la pellicola infatti la parte horror religiosa prende il sopravvento, risultando a volte un po' esagerata e caricaturale sia nella scrittura di alcune scene sia nella resa degli effetti speciali (non all'altezza) che risulteranno a volte ridicoli.
Taylor Hakford però dirige bene, riuscendo a trasmettere un buon ritmo e a non far annoiare per nulla gli spettatori.
Come prove attoriali Keanu Reeves è la solita faccia priva di emozioni, ok Charlize Theron, ma a farla da padrone è Al Pacino, risultando (viene quasi da dire come al solito) magnetico, carismatico, affascinante. Cito inoltre la bella e brava Connie Nielsen, attrice danese in una delle sue prime apparizioni su grande schermo.
Tirando le somme questo Avvocato del Diavolo è un film discreto a tratti esagerato (e forse un po' troppo sopravvalutato) ma salvato da una prova sopra le righe di Al Pacino,una sceneggiatura intrigante (e Charlize Theron nuda).
Ok, il commento su Charlize Theron me lo potevo risparmiare
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(di samanta)
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samanta
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martedì 24 gennaio 2023
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il denaro, il sesso e il diavolo
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Il film uscito nel 1997 ebbe un discreto successodi pubblico, la regia è di Taylor Hackford, discreto direttore di Hollywood (Ufficiale e gentiluomo, Rapimento e riscatto) che in questo film ha dato l'impressione di aver perso il controllo della vicenda con un soggetto principale che tratta una materia delicata: il demonio che agisce nella società insieme affrontando molte altre materie come il carrierismo, la giustizia, l'avidità, il sesso, producendo un risultato complessivo insoddisfacente
Kevin (Keanu Reeves) è un avvocato di provincia sposato con Mary (Charlize Theron reduce dalla pubblicità in cui mostrava il lato B iniziava la carriera cinematografica), John Milton (Al Pacino) è capo di un prestigioso studio legale di New York con la figlia Cristabella (Connie Nielsen modella danese) sono i principali protagonisti con Alice madre di Kevin (Judith Ivey) fondamentalista protestante.
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Il film uscito nel 1997 ebbe un discreto successodi pubblico, la regia è di Taylor Hackford, discreto direttore di Hollywood (Ufficiale e gentiluomo, Rapimento e riscatto) che in questo film ha dato l'impressione di aver perso il controllo della vicenda con un soggetto principale che tratta una materia delicata: il demonio che agisce nella società insieme affrontando molte altre materie come il carrierismo, la giustizia, l'avidità, il sesso, producendo un risultato complessivo insoddisfacente
Kevin (Keanu Reeves) è un avvocato di provincia sposato con Mary (Charlize Theron reduce dalla pubblicità in cui mostrava il lato B iniziava la carriera cinematografica), John Milton (Al Pacino) è capo di un prestigioso studio legale di New York con la figlia Cristabella (Connie Nielsen modella danese) sono i principali protagonisti con Alice madre di Kevin (Judith Ivey) fondamentalista protestante. Kevin viene contattato dallo studio di New York perché vince sempre le cause primo come avvocato della Procura (35 condanne di fila) e poi libero prefessionista (60 assoluzioni consecutive), e assunto il suo compito è di difendere il più importante impresario edile della città accusato di avere ucciso, moglie figlio e cameriera. Kevin e Mary vivono alla grande: mega alloggio lussuoso, vestiti firmati, ricevimenti. C'é un problema: Milton è il diavolo (Satana?), Mary dopo l'euforia iniziale entra in crisi e si suicida; Kevin deve difendere un cliente che ha mentito sulla sua innocenza, Milton fa uccidere il suo vice che vuole rivelare le sue malefatte. Il finale è devastante e lungo: Milton rivela la sua identità, la figlia seduce Kevin, il quale scopre che sua madre lo aveva concepito con Milton e uccide Milton e la figlia, poi si suicida. Ma forse è un sogno?
Il film è deludente perché la presenza del demonio è vista con modalità Horror/Thriller calcando le tinte contradditoriamente con elementi di ridicolo, Alcune affermazioni di Milton sono intelligenti: "Il XX secolo ha visto il mio trionfo" (basti pensare al comunismo e al nazismo con decine di milioni di assassinati (nei gulag, camere a gas e via dicendo), però dette in modo istrionico da John Milton (l'omonimo poeta e filoso inglese del 1600 ha dato idee al regista), appare più vero il Berlicche di C.S.Lewis "La mia grande idea è stato far credere che non esisto", l'anticristo come fa presagire il film non sarà un tipo pagliaccesco come rappresentato da John Milton ma tutt'al più un tipo suadente e compassionevole. Al Pacino è un bravissimo attore che non si discute ma qui recita troppo sopra le righe, Charlize Theron fa una recitazione forzata sembra che reciti guardando il "gobbo", si esibisce in un nudo completo del tutto superfluo, Connie Nelsen è una bella presenza ma non sa recitare , Keanu Reeves è più del solito inespressivo, quando nella scena di seduzione è tra le gambe di Cristabella sembra che abbracci una statua di marmo, l'unica che recita bene è Judith Ivey (brava attrcie: La signora in rosso, Harry&Son).
La scena finale con la dissolvenza di tutto è grottesca con Al Pacino che canta una canzone pop, Connie Nielsen si esibisce in uno spogliarello integrale (lati A e B) mostrando la sua prorompente fisicità, ma questo certo non aumenta il livello del film, gli effetti speciali sono mediocri, in conclusione un film deludente anche con il finale a sorpresa.
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renato c.
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mercoledì 13 febbraio 2013
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tempi da apocalisse!
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Un film soprattutto ben interpretato da un ottimo Keanu Reeves e da uno straordinario Al Pacino, che per l'occasione somiglia straordinariamente, in alcune scene, a Christopher Lee quando interpretava Dracula! Per non parlare poi della brava e bellissima Charlize Theron, e dalle altre straordinarie bellezze di contorno! La trama ricordava, in alcuni momenti, "Rosemarie's baby" ed "Il presagio", comunque affronta anche questo il tema dell'Anticristo descritto nell'Apocalisse di San Giovanni. Certo che i tempi che corrono sono veramente brutti; mai come ora si tanto sentito parlere di uxoricidi, matricidi, stragi e via dicendo! Inoltre non ricordo proprio tempi in cui la Chiesa Cattolica è stata così aspramente attaccata ed in molte lettere d
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Un film soprattutto ben interpretato da un ottimo Keanu Reeves e da uno straordinario Al Pacino, che per l'occasione somiglia straordinariamente, in alcune scene, a Christopher Lee quando interpretava Dracula! Per non parlare poi della brava e bellissima Charlize Theron, e dalle altre straordinarie bellezze di contorno! La trama ricordava, in alcuni momenti, "Rosemarie's baby" ed "Il presagio", comunque affronta anche questo il tema dell'Anticristo descritto nell'Apocalisse di San Giovanni. Certo che i tempi che corrono sono veramente brutti; mai come ora si tanto sentito parlere di uxoricidi, matricidi, stragi e via dicendo! Inoltre non ricordo proprio tempi in cui la Chiesa Cattolica è stata così aspramente attaccata ed in molte lettere di lettori ai quotidiani leggo molto forte il desiderio che la Chiesa scompaia! Certo, anche all'interno della Chiesa ci sono i corrotti! Ci sono sempre stati, a cominciare da Giuda Iscariota! Ed anche il religiosissimo Dante Alighieri (con il quale concordo pienamente!), nella Divina Commedia, ha riempito l'inferno di papi e cardinali, pur ritenendo sempre Santa la Chiesa in quanto fondata da Gesù Cristo! Il cinema sta insistendo che i tempi del dominio del maligno sulla Terra siano maturi, ed anche l'idea di identificare Satana con un magnate del commercio sembra più che adatta, in tempi in cui il denaro, l'ambizione ed il potere superano qualsiasi senso morale! Staremo a vedere!
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williamd
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sabato 3 ottobre 2015
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sbalorditivo!
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Kevin Lomax (Keanu Reeves) è un giovane avvocato di strepitoso successo. Ossessionato dalla vittoria, Kevin è incapace di appurare la colpevolezza dei suoi clienti, e pur di mantenere la sua impeccabile fama è disposto anche a dichiarare magistralmente il faso pur di non perdere una causa. Viene presto notato da un prestigioso studio forense di New York - di proprietà del sospettabile John Milton (Al Pacino) - e, a fronte di un cospicuo stipendio, decide di trasferirsi qui con sua moglie Mary Ann (Charlize Theron). Le prosperose aspettative di vita della giovane coppia si rivelano presto vane e ora i due sono più distanti che mai: Kevin è soffocato dalle ore di lavoro e da John, mentre Mary è sull'orlo di una crisi di nervi a causa della solitudine.
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Kevin Lomax (Keanu Reeves) è un giovane avvocato di strepitoso successo. Ossessionato dalla vittoria, Kevin è incapace di appurare la colpevolezza dei suoi clienti, e pur di mantenere la sua impeccabile fama è disposto anche a dichiarare magistralmente il faso pur di non perdere una causa. Viene presto notato da un prestigioso studio forense di New York - di proprietà del sospettabile John Milton (Al Pacino) - e, a fronte di un cospicuo stipendio, decide di trasferirsi qui con sua moglie Mary Ann (Charlize Theron). Le prosperose aspettative di vita della giovane coppia si rivelano presto vane e ora i due sono più distanti che mai: Kevin è soffocato dalle ore di lavoro e da John, mentre Mary è sull'orlo di una crisi di nervi a causa della solitudine.
Il livello di tensione che il film riesce a mantenere è sempre molto alto e le interpretazioni degli attori sono eccezionali, ma quello che più colpisce sicuramente del film è il finale, completamente divergente dal resto del film.
Generalmente non mi piacciono i film che mescolano il realistco con il fantastco, perché secondo me un film dovrebbe essere realistico dall'inizio alla fine oppure manifestare il suo carattere fantastico e soprannaturale dall'inizio. L'avvocato del diavolo però l'ho trovato lo stesso molto convincente e apprezzabile e lo ritengo quindi uno di quei film che deve essere necessariamente visto!
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gabrielee
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venerdì 9 marzo 2012
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meglio regnare all'inferno, o servire in paradiso?
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Un capolavoro senza confini, che tratta di una delle scelte più difficili che si possano compiere nella vita. Cosa fare di noi stessi. Kevin Lomax, il protagonista, è innamorato del suo lavoro perchè sa di essere un maestro nel compierlo. Ma è proprio questa professione che silenziosamente gli porta via tutto quello che ha, a cominciare dalla moglie, prima figura d'ispirazione del protagonista, poi personaggio che perde sempre più importanza nella vita di Lomax, fino a farsi considerare pazza. Che dire poi di John Milton? Un personaggio che fa capire subito allo spettatore di poter aver sempre il controllo della situazione, di avere il potere di ottenere ciò che vuole in qualsiasi momento.
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Un capolavoro senza confini, che tratta di una delle scelte più difficili che si possano compiere nella vita. Cosa fare di noi stessi. Kevin Lomax, il protagonista, è innamorato del suo lavoro perchè sa di essere un maestro nel compierlo. Ma è proprio questa professione che silenziosamente gli porta via tutto quello che ha, a cominciare dalla moglie, prima figura d'ispirazione del protagonista, poi personaggio che perde sempre più importanza nella vita di Lomax, fino a farsi considerare pazza. Che dire poi di John Milton? Un personaggio che fa capire subito allo spettatore di poter aver sempre il controllo della situazione, di avere il potere di ottenere ciò che vuole in qualsiasi momento. Per un attimo il protagonista riesce a rivoluzionare l'andamento del film, riesce ad evitare di cadere nella tanto ben tessuta trappola del diavolo in persona, ma infine si capisce che neppure Lomax stesso sa cosa vuole. L'uomo non sa realmente cosa vuole. E la scelta apparentemente migliore, purtroppo, è fin troppo ovvia...
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emanuele r.
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sabato 9 luglio 2016
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un gran bel capolavoro
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Un film a dir poco sorprendente. Un film che fa riflettere e che alla fine fa capire molte cose. Un avvocato penalista viene chiamato per un'offerta in un grande studio legale. Egli accetta e da quel momento nulla sarà come prima e il protagonista scoprirà oscure verità inimmaginabili. Devo ammettere che questo è uno dei migliori film che io abbia mai visto in vita mia, un film che fa riflettere e che allo stesso tempo è avvincente. Uno di quei pochi film carichi di tensione, che lasciano senza fiato dall'inizio all'anno fine. Un film che gioca sulla psicologia, attraversando molti temi e prendendo il punto di vista di un avvocato accecato dal potere e in balia del suo lavoro.
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Un film a dir poco sorprendente. Un film che fa riflettere e che alla fine fa capire molte cose. Un avvocato penalista viene chiamato per un'offerta in un grande studio legale. Egli accetta e da quel momento nulla sarà come prima e il protagonista scoprirà oscure verità inimmaginabili. Devo ammettere che questo è uno dei migliori film che io abbia mai visto in vita mia, un film che fa riflettere e che allo stesso tempo è avvincente. Uno di quei pochi film carichi di tensione, che lasciano senza fiato dall'inizio all'anno fine. Un film che gioca sulla psicologia, attraversando molti temi e prendendo il punto di vista di un avvocato accecato dal potere e in balia del suo lavoro. Un vero capolavoro!
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alespiri
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domenica 14 febbraio 2010
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un diavolo moderno che s'insinua tra le coscienze.
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Un Diavolo moderno, quello interpretato magistralmente in questo film da Al Pacino, un diavolo che entra in Chiesa, che si insinua nelle falle del potere in tutti i campi, un diavolo che scende tra la gente in metropolitana, che seduce lasciandoti scegliere la strada più veloce per essere te stesso… Un Diavolo che è già tra di noi, che ci lusinga e gioca con la nostra vanità, con la legge che detta potere, la Verità che si fa “sofismo” e dunque non è più assoluta, l’uomo che si fa misura di tutte le cose… un Diavolo che si fa “filosofo” per dimostrare a tutti l’ipocrisia di un Dio che gioca con gli istinti dell’uomo.
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Un Diavolo moderno, quello interpretato magistralmente in questo film da Al Pacino, un diavolo che entra in Chiesa, che si insinua nelle falle del potere in tutti i campi, un diavolo che scende tra la gente in metropolitana, che seduce lasciandoti scegliere la strada più veloce per essere te stesso… Un Diavolo che è già tra di noi, che ci lusinga e gioca con la nostra vanità, con la legge che detta potere, la Verità che si fa “sofismo” e dunque non è più assoluta, l’uomo che si fa misura di tutte le cose… un Diavolo che si fa “filosofo” per dimostrare a tutti l’ipocrisia di un Dio che gioca con gli istinti dell’uomo. Il film, inquietante e vero, ha ritmo e suspence crescente ed è girato dal talentuoso Taylor Hackford, già apprezzato nello splendido “L’ultima eclissi” tratto da uno dei più riusciti libri di Stephen King, Dolores Claiborne. Siamo a New York. La storia narra dell’ascesa al successo di Kevin Lomax, (l’insolitamente più espressivo Keanu Reeves), un intraprendente avvocato di provincia che si confronta con i suoi sensi di colpa per aver fatto assolvere un pedofilo assassino. Sulla sua strada incontra l’inquietante e affascinante John Milton (Al Pacino) che gli assegnerà cause legali di natura ambigua e lo condurrà lontano dalla splendida moglie Mary Ann ( Charlize Theron, molto brava) avvalendosi anche di un’altra figura di donna ambigua e affascinante (Connie Nielsen, estremamente sensuale) in un vortice che lo condurrà a confrontarsi col Diavolo in persona per un finale “teatrale” dove Al Pacino sfodera tutta la sua bravura e ci inquieta con il discorso su Dio e gli uomini. Un film metafora girato in una New York splendida e tentatrice, una Babilonia nascosta da una maschera di dignità. La fotografia di Andrzej Bartkowiak rapisce e la Regia di Hackford è eccellente. Gli effetti speciali, soprattutto le trasfigurazioni improvvise, sono da brivido. Un film da rivedere e da “riascoltare”.
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