eminence
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lunedì 28 dicembre 2009
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geniale e poco banale
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Misterioso e coinvolgente, abbraccia lo spettatore in un'atmosfera di ''pazzia'', cruda realtà e senso di colpa. Storia un pò ''Grishamiana'' in alcuni punti: un giovane e talentuosissimo avvocato viene contattato da una ricca e stimata agenzia di avvocati, tutto sembra andare per il meglio, tra dollari e lusso, ma alla fine ci si accorge che è tutto fumo, tutta ipocrisia, tutta corruzione e falsità...un inferno, appunto. Ed è la moglie del giovane avvocato a subire tutto questo in prima persona, arrivando addirittura ad essere soggetta a terrificanti allucinazioni, a causa anche della solitudine in cui vive, poichè il marito è troppo occupato dal lavoro. Al vertice di tutto ciò c'è un uomo: John Milton (Al Pacino).
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Misterioso e coinvolgente, abbraccia lo spettatore in un'atmosfera di ''pazzia'', cruda realtà e senso di colpa. Storia un pò ''Grishamiana'' in alcuni punti: un giovane e talentuosissimo avvocato viene contattato da una ricca e stimata agenzia di avvocati, tutto sembra andare per il meglio, tra dollari e lusso, ma alla fine ci si accorge che è tutto fumo, tutta ipocrisia, tutta corruzione e falsità...un inferno, appunto. Ed è la moglie del giovane avvocato a subire tutto questo in prima persona, arrivando addirittura ad essere soggetta a terrificanti allucinazioni, a causa anche della solitudine in cui vive, poichè il marito è troppo occupato dal lavoro. Al vertice di tutto ciò c'è un uomo: John Milton (Al Pacino). Carismatico, seducente, esaltato, ma controllato e...crudele. Preferite un diavolo così, o il solito mostro con le corna e il forcone in mano?
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luca
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sabato 15 dicembre 2001
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da vedere
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Credo che questo film sia da vedere, non tanto per la sua qualità (secondo me discreta), più per la sua atmosfera malata che vi regna. Ci sono poi alcune scene davvero toccanti. Una di queste è sicuramente quando si vede la moglie dell'avvocato nella chiesa.......Pazzesca, veramente da brividi........Poi new york deserta.....
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taniamarina
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venerdì 16 luglio 2010
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gustoso e demoniaco
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Un gusto fotografico eccelso, dialoghi efficacissimi ed una gestione degli attori davvero notevole. L'istrionismo bacchettone di Keanu cade a pennello, e Pacino pompa maledettamente, fin troppo. Il punto debole del film è l'eccessivo istrionismo e una patologica logorroicità che si manifesta soprattutto nel finale. Alla fine il senso logico delle vicende si perde in un misticismo mal gestito, eppure alcuni monologhi (sottratte le pesanti retoricità) colpiscono per la loro nera potenza. Il doppiaggio di Giannini è divinamente demoniaco. Film che si rivede volentieri
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lore64
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giovedì 17 ottobre 2013
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spregevole americanata per i poveri di spirito
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Si tratta di un filmetto americano (cioè stupido e pacchiano) al 200%, in cui ogni scena è sparata sopra le righe al punto da muovere il raro spettatore pensante a chiedersi se l'intento del regista non fosse quello di fare un film comico.
Tutto il film si muove fra scene del jet-set, in cui si specchia la stucchevole superficialità dell'American dream, e scene di sesso di quarta categoria, fra una scenografia rutilante che cerca di sparare immagini nell'occho dello spettatore in modo che il suo microcervello non trovi un secondo di tempo per annoiarsi e dialoghi pesantemente sopra le righe. Questa monnezza buona per i poveri di spirito abituati a guardare la tv commerciale serve da superficiale collante fra le due anime del film, il giallone con qualche punto di contatto colla realtà e il film della paura.
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Si tratta di un filmetto americano (cioè stupido e pacchiano) al 200%, in cui ogni scena è sparata sopra le righe al punto da muovere il raro spettatore pensante a chiedersi se l'intento del regista non fosse quello di fare un film comico.
Tutto il film si muove fra scene del jet-set, in cui si specchia la stucchevole superficialità dell'American dream, e scene di sesso di quarta categoria, fra una scenografia rutilante che cerca di sparare immagini nell'occho dello spettatore in modo che il suo microcervello non trovi un secondo di tempo per annoiarsi e dialoghi pesantemente sopra le righe. Questa monnezza buona per i poveri di spirito abituati a guardare la tv commerciale serve da superficiale collante fra le due anime del film, il giallone con qualche punto di contatto colla realtà e il film della paura.
Sulle basi di questa demenza plebea si sviluppa l'immancabile contrapposizione - tipica dell'incultura religiosa americana - fra le fantasie del bene e del male, con il bene identificato - quale profondità - nei valori piccolo borghesi del paesino e della famiglia e il male nella grande città colle sue tentazioni e la sua lussuria -- che il film beninteso illustra a piene maniche e nel modo più corposo, per il sollazzo dello spettatore infoiato di avervi parte. Non c'è pericolo che il regista abbia paura di fare pubblicità al cosiddetto "male".
La contrapposizione escatologica viene sviluppata in maniera talmente trita e banale da far cascare le braccia. Il "male" del regista ha l'aspetto di un paio di tette siliconate e di qualche scena pornografica (rigorosamente soft). Il proseguio è il più ovvio e insulso che si possa immaginare. Se siete interessati al problema del male andate a rileggervi la Summa theologica di Tommaso. Questa porcheria lasciatela negli scaffali della cinematografia più stupida (e quindi più capace di parlare al popolo) del mondo, quella statunitense.
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erostrato
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venerdì 23 marzo 2012
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sopravvalutato
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La trama è presto detta, nonostante le due ore e passa di film:
il diavolo vuole una progenie di anticristi da un incesto tra due figli, uno dei quali generato da una bigotta campagnola
Lo scontro bene-male viene improntato su un discorso biblico e superficiale, il monologo finale di Al Pacino verte praticamente sul nulla, a cominciare da quando afferma che il XX secolo è stato tutto del maligno.
(Ma perché, gli altri secoli sono stati migliori? Non è forse vero che, rispetto a tempi passati oggi, perlomeno nel mondo occidentale, la vita ha un valore diverso, la schiavitù e la tortura sono lontani ricordi (o comunque non sono pratiche ufficiali e sistematiche come lo erano una volta) e le donne e gli omosessuali hanno un rispetto che prima non conoscevano, tanto per dirne qualcuna?)
Credo che si tratti di un film parecchio sopravvalutato, anche per quello che riguarda le interpretazioni: troppo gigione Al Pacino, troppo disturbata Charlize Theron, per non parlare dell'espressività di Keanu Reeves.
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La trama è presto detta, nonostante le due ore e passa di film:
il diavolo vuole una progenie di anticristi da un incesto tra due figli, uno dei quali generato da una bigotta campagnola
Lo scontro bene-male viene improntato su un discorso biblico e superficiale, il monologo finale di Al Pacino verte praticamente sul nulla, a cominciare da quando afferma che il XX secolo è stato tutto del maligno.
(Ma perché, gli altri secoli sono stati migliori? Non è forse vero che, rispetto a tempi passati oggi, perlomeno nel mondo occidentale, la vita ha un valore diverso, la schiavitù e la tortura sono lontani ricordi (o comunque non sono pratiche ufficiali e sistematiche come lo erano una volta) e le donne e gli omosessuali hanno un rispetto che prima non conoscevano, tanto per dirne qualcuna?)
Credo che si tratti di un film parecchio sopravvalutato, anche per quello che riguarda le interpretazioni: troppo gigione Al Pacino, troppo disturbata Charlize Theron, per non parlare dell'espressività di Keanu Reeves.
Bocciato.
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