steffa
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domenica 20 agosto 2023
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film negativo
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un film dalle ottime premesse che però finisce in tragedia, praticamente muoino tutti escluso Johnny Utah, la trama sarebbe potuta essere molto migliore e positiva mantenendo anche lo stesso filo conduttore
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luca scialo
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mercoledì 24 maggio 2023
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un cult del genere azione/poliziesco
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Pur con alcuni limiti, senza dubbio questa pellicola rimane un cult del genere azione/poliziesco. L'idea dei rapinatori di banche mascherati da presidenti americani ha fatto la storia ed è stata spesso ripresa, ora in chiave seria, ora in chiave ironica, da altre pellicole o videoclip musicali successivi. Intrigante la trama, con un infiltrato dell'FBI nella banda, seguendone le gesta su una tavoletta da surf, stringendo anche una "sincera" amicizia con uno di loro. Rievocando il protagonista realmente esistito di Donnie Brasco. Romantica la scena finale. Le pellicola segna sia la consacrazione di Keanu Reeves come affascinante protagonista di pellicole mozzafiato. Sia la consacrazione di Patrick Swayze come sex symbol.
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Pur con alcuni limiti, senza dubbio questa pellicola rimane un cult del genere azione/poliziesco. L'idea dei rapinatori di banche mascherati da presidenti americani ha fatto la storia ed è stata spesso ripresa, ora in chiave seria, ora in chiave ironica, da altre pellicole o videoclip musicali successivi. Intrigante la trama, con un infiltrato dell'FBI nella banda, seguendone le gesta su una tavoletta da surf, stringendo anche una "sincera" amicizia con uno di loro. Rievocando il protagonista realmente esistito di Donnie Brasco. Romantica la scena finale. Le pellicola segna sia la consacrazione di Keanu Reeves come affascinante protagonista di pellicole mozzafiato. Sia la consacrazione di Patrick Swayze come sex symbol. Il quale però inizierà una discesa della propria carriera, fino alla morte prematura avvenuta nel 2009.
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giovanni morandi
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martedì 11 ottobre 2022
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testosterone concentrato in surf e rapine gio mora
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“C’è troppo testosterone qui.” Troppo non so, ma certo ce n’è molto. E c’è una storia strana e interessante all’incrocio tra molti generi, lo sportivo, il poliziesco, il ritratto di gruppo, insieme a una cinepresa maneggiata con una sapienza, spesso in spalla o sul casco delle controfigura, nelle scene aere
Nel titolo il vero segreto del film, [+]
“C’è troppo testosterone qui.” Troppo non so, ma certo ce n’è molto. E c’è una storia strana e interessante all’incrocio tra molti generi, lo sportivo, il poliziesco, il ritratto di gruppo, insieme a una cinepresa maneggiata con una sapienza, spesso in spalla o sul casco delle controfigura, nelle scene aere
Nel titolo il vero segreto del film, il “punto di rottura” è quello delle onde, e il surf o le discese con e soprattutto senza paracadute, diventano metafora della voglia di rischio, ma anche tra il sogno e la realtà racconta come un gruppo di surfisti si paghi le spese andando in giro per la California del Sud a svaligiare banche sotto le maschere degli ex presidenti americani. E come Keanu Reeves, agente dell’Fbi dopo che ha dovuto rinunciare per un incidente alla carriera di giocatore di baseball, si infiltri nel gruppo dei surfisti sospetti, finendo per innamorarsi sia del loro leader Patrick Swayze sia della sua ragazza. Bodhi, come si chiama il personaggio di Swayze, è una specie di mistico un po’ folle, pacifista, nemico delle convenzioni di massa della società americana, che aspetta cavalcando le onde del Pacifico la grande ondata che ogni cinquant’anni investe una spiaggia da qualche parte nel mondo: dove lui ovviamente vorrà essere.
Nonostante le dichiarazioni pacifiste di Bodhi, l’inquietante aria nietzscheana che pervade il circolo dei surfisti affascina il candido Reeves. Ma Kathryn Bigelow, pur nella stravaganza assoluta dell’assunto, non forza mai la mano e travolge lo spettatore con la mobilità della cinepresa, che si immerge tra le onde, plana dal cielo inseguendo i suoi interpreti buttati in caduta libera da un velivolo, mette lo spettatore dentro l’occhio della cinepresa che fa il surf, vola, si tuffa, corre mentre scorre un fiume di adrenalina allo stato puro, come direbbe Bodhi.
Il film è stato prodotto da James Cameron, marito della regista, che non potrà non provare una qualche invidia per la moglie: Bigelow ha la grande abilità di mescolare idee forse strane ma non banali a un cinema d’azione sbalorditivo per ritmi e tecniche, muscolare ma imprevedibile, di genere ma così pieno di invenzioni da andare al di là del genere. Non è affatto vero che sia “bello da vedere.., ma stupido”, come ha scritto a suo tempo il “Los Angeles Times”. È bello da vedere e spiazzante. con in più, il fascino di Bodhi (il compianto Sayze), e del suo rivale Utah (Keanu Reeves).
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rikitikitawi
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venerdì 3 settembre 2021
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cavalca l''onda
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Molto bella la storia stessa , attori e regia ai massimi livelli , un film da vedere e rivedere come ho fatto io .
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dandy
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martedì 5 gennaio 2021
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vaya con dios.
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Probabilmente il miglior film della regista.Uno dei capisaldi del cinema adrenalinico,nonchè action-poliziesco giocato sul rituale confronto da uomo a uomo-amico nemico(che qui assume un valore maggiore in quanto diretto da una donna,ai tempi moglie di James Cameron che qui fa da produttore secuitivo).Memorabile a più livelli:se dal punto di vista spettacolare non è invecchiato ancora oggi(le sequenze concitate delle rapine dove i cattivi indossano beffardamente le maschere dgli ex-presidenti con Bodhi nel ruolo di Reagan o le magnifiche sequenze di surf rimangono seconde solo a "Un mercoledì da leoni",di cui Busey è una sorta di tramite tra i due film,e non meno lo sono quelle di paracadutismo),il vero punto di forza del film sta nel rapporto tra i due protagonisti,indissolubile aldilà di qualsiasi limite etico o legale e dominato dalla filosofia di Bodhi sul continuo vivere all'estremo nella tradizione dello "spirito dell'uomo".
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Probabilmente il miglior film della regista.Uno dei capisaldi del cinema adrenalinico,nonchè action-poliziesco giocato sul rituale confronto da uomo a uomo-amico nemico(che qui assume un valore maggiore in quanto diretto da una donna,ai tempi moglie di James Cameron che qui fa da produttore secuitivo).Memorabile a più livelli:se dal punto di vista spettacolare non è invecchiato ancora oggi(le sequenze concitate delle rapine dove i cattivi indossano beffardamente le maschere dgli ex-presidenti con Bodhi nel ruolo di Reagan o le magnifiche sequenze di surf rimangono seconde solo a "Un mercoledì da leoni",di cui Busey è una sorta di tramite tra i due film,e non meno lo sono quelle di paracadutismo),il vero punto di forza del film sta nel rapporto tra i due protagonisti,indissolubile aldilà di qualsiasi limite etico o legale e dominato dalla filosofia di Bodhi sul continuo vivere all'estremo nella tradizione dello "spirito dell'uomo".Un rapporto che costerà a entrambi un prezzo altissimo(inaspettatamente dura la svolta tragica nell'ultima parte,con perdita di amici-colleghi sia per Utah che per Bodhi)e che nemmeno l'amore è in grado di penetrare(Tyler è praticamente un terzo incomodo tra i due).In questo senso ha anticipato(ma con ben altro spessore nell'andare "oltre")i rapporti poliziotto-criminale di "Heat-La sfida" e "Donnie Brasco".Di grande potenza anche il finale,che sancisce il capolinea sia per il cattivo(probabilmente morto) che per il buono(che imitando Callaghan getta via il distintivo).Ottimi sia Swayze che Reeves,qui al suo trampolino di lancio,e fortemente voluto dalla regista contro il parere di chi gli avrebbe preferito Val Kilmer,Johnny Depp,Matthew Broderick e Charlie Sheen.Entrambi praticanti del surf,in molte ripese fano evidentemente a meno degli stunt.Uno degli ultimi ruoli decenti per Busey.Anthony Kiedis dei Red Hot Chili Peppers è uno dei surfisti-teppisti che assalgono Utah.Nella sequenza della retata in casa degli spacciatori,in alcuni versioni è accorciato l'accoltellamento da parte della donna nuda.Il titolo fa riferimento all'istante che il vero surfista deve saper riconoscere,in cui l'onda si infrange.Insulso remake del 2015.
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gustibus
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venerdì 2 giugno 2017
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swayze reeves &bigelow..che trio!
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E'vero! in questo buonissimo film che e' certamente superiore al Point break del 2015..e' merito di Kathryn BIGELOW regista oscar per "the hurt locker".. Qui gia'si vedeva la sua grinta.Il detective fbi "hutah" (k.REEVES) vs bohdi(P.Swayze)che faceva rapine in banca per pagare la sua vita estrema negli sport..I due personaggi sono azzeccati in pieno..sono simili e nello stesso tempo all'opposto..e ci sara'lo scontro finale.Il racconto non ha un attimo di tregua..impossibile annoiarsi.Ottimo cinema al punto che nella realta'..purtroppo..molti veri delinquenti hanno copiato di fare le rapine in banca con le maschere dei presidenti USA...e'storia!.
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E'vero! in questo buonissimo film che e' certamente superiore al Point break del 2015..e' merito di Kathryn BIGELOW regista oscar per "the hurt locker".. Qui gia'si vedeva la sua grinta.Il detective fbi "hutah" (k.REEVES) vs bohdi(P.Swayze)che faceva rapine in banca per pagare la sua vita estrema negli sport..I due personaggi sono azzeccati in pieno..sono simili e nello stesso tempo all'opposto..e ci sara'lo scontro finale.Il racconto non ha un attimo di tregua..impossibile annoiarsi.Ottimo cinema al punto che nella realta'..purtroppo..molti veri delinquenti hanno copiato di fare le rapine in banca con le maschere dei presidenti USA...e'storia!..Io Adoro la BIGELOW per "zero dark thirty" il film sulla uccisione di Binladen...maestoso!..non perdete questo Point break..chi non.l'ha visto..io saro'alla 15a visione!
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iuriv
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domenica 3 aprile 2016
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il testosterone di kathryn.
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Quando Johnny Utah prende servizio presso l'FBI di Los Angeles, si trova subito a fare i conti con la banda degli ex-presidenti dedita a rapine in serie. Per scoprire chi sono questi uomini si infiltra nel mondo dei surfisti, rimanendone affascinato.
A colpire in questo film, prima di tutto, è la profondità nel disegno dei personaggi. In un epoca che non richiedeva particolare attenzione a questi dettagli, Bigelow costruisce un poliziesco atipico che, nonostante risenta delle atmosfere mutuate dai migliori lavori del genere girati alla fine degli anni 80, prende una strada tutta sua.
I protagonisti della storia simboleggiano precise attitudini della società, ma la rivalità tra Reeves e Swayze assume contorni intensi, data la forte attrazione intellettuale tra i due, diversissimi come impostazione ideologica, ma forse simili nell'applicare le proprie convinzioni.
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Quando Johnny Utah prende servizio presso l'FBI di Los Angeles, si trova subito a fare i conti con la banda degli ex-presidenti dedita a rapine in serie. Per scoprire chi sono questi uomini si infiltra nel mondo dei surfisti, rimanendone affascinato.
A colpire in questo film, prima di tutto, è la profondità nel disegno dei personaggi. In un epoca che non richiedeva particolare attenzione a questi dettagli, Bigelow costruisce un poliziesco atipico che, nonostante risenta delle atmosfere mutuate dai migliori lavori del genere girati alla fine degli anni 80, prende una strada tutta sua.
I protagonisti della storia simboleggiano precise attitudini della società, ma la rivalità tra Reeves e Swayze assume contorni intensi, data la forte attrazione intellettuale tra i due, diversissimi come impostazione ideologica, ma forse simili nell'applicare le proprie convinzioni.
Certo, Keanu non è esattamente un esempio di espressività e a volte pare un po' forzare le proprie emozioni, ma è circondato da interpreti indovinati che ne compensano le mancanze.
Va anche detto che certe forme di cameratismo maschile, particolarmente nella prima parte, sono costruite in maniera un po' ingenua e questo è un problema che Bigelow si porterà dietro anche successivamente.
Però il film funziona alla grande, grazie a una regia testosteronica perfettamente bilanciata allo spessore della narrazione. La regista sa perfettamente quando accelerare, regalandoci inseguimenti lunghi e tesi, e quando riflettere, facendo parlare i propri personaggi oppure giocando con le immagini di surf o paracadutismo.
Se da un punto di vista visivo la pellicola regge ancora oggi (e molto bene), le scelte musicali tradiscono la sua epoca. Si è infatti preferito scegliere una colonna sonora dominata dai gusti tipici del tempo che mi è parsa poco cinematografica. E anche la scelta di mettere le voci sempre in primo piano, a sovrastare l'ambientazione, a volte mi è sembrata stonata.
Ma conta poco. Point Break rimane un grande classico e, anche oggi, vederlo è una gran soddisfazione.
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askluca
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sabato 26 dicembre 2015
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orribile
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Visto questa sera!
Orribile...da evitare assolutamente!
La storia con qualche micro variante è uguale a quella del film del 1977 .... stessi caccia sia da una parte che dall'altra (dopo 38 anni non hanno trovato nulla di meglio?), la morte nera c'è ed è solo più grande e potente! Indovinate come va a finire?
Suspence pari a 0 .
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Visto questa sera!
Orribile...da evitare assolutamente!
La storia con qualche micro variante è uguale a quella del film del 1977 .... stessi caccia sia da una parte che dall'altra (dopo 38 anni non hanno trovato nulla di meglio?), la morte nera c'è ed è solo più grande e potente! Indovinate come va a finire?
Suspence pari a 0 .... solo effetti speciali e null'altro!
Ford nella parte di Solo è a dir poco patetico!
Come rovinare un mito!
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sir gient
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martedì 14 aprile 2015
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surfando sull'adrenalina...
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..California..FBI...Ragazzi un po cresciuti dediti all'eterna vacanza...la pupa del capo.. un bel po di adrenalina... aggiungi un pizzico di silicone ...qualche strizzata di romanticismo, agitare bene nello shaker... servire fresco con dentro un'ombrellino di carta e due foglie di maria....Il cocktail perfetto...
Un film bello da vedere e rivedere con un indimenticabile Patrick che benchè non fosse un attore da oscar ci ha lasciati troppo presto...
Tutto corre sul filo degli ideali dei ragazzi dell'isola che non c'è dove non lavori mai e ti diverti sempre con i soldi deli altri... fino a che un giovane agente dell'FBI non aiuta un datato detective dell'agenzia che da sempre ha sostenuto la teoria dei surfisti selvaggi .
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..California..FBI...Ragazzi un po cresciuti dediti all'eterna vacanza...la pupa del capo.. un bel po di adrenalina... aggiungi un pizzico di silicone ...qualche strizzata di romanticismo, agitare bene nello shaker... servire fresco con dentro un'ombrellino di carta e due foglie di maria....Il cocktail perfetto...
Un film bello da vedere e rivedere con un indimenticabile Patrick che benchè non fosse un attore da oscar ci ha lasciati troppo presto...
Tutto corre sul filo degli ideali dei ragazzi dell'isola che non c'è dove non lavori mai e ti diverti sempre con i soldi deli altri... fino a che un giovane agente dell'FBI non aiuta un datato detective dell'agenzia che da sempre ha sostenuto la teoria dei surfisti selvaggi ...come non dare retta a uno che di surf se ne intende da sempre.... visti i suoi incredibili mercoledì.....
Ed è così che tuto si mischia in un intreccio di amore per la vita, per il surf, per le donne, per gli amici e per il proprio lavoro... si rasenta la filosofia al punto quasi di essere dalla parte di chi ha torto, altro che sindrome di Stoccolma... questa è la sindrome del Drift !!!
..Alla fine tutto si infrangerà in una fragorosa onda portatrice di giustizia, giustizia per chi non c'è più, giustizia per chi cercava la verità a danno dei colpevoli...giustizia per chi cercava da sempre l'onda perfetta trovata inesorabilmente ai confini della propria esistenza....del resto morire per i propri ideali non è morire, ma è un pò come rinascere a nuova vita... chi lo ha detto ? beh io naturalmente, ogni tanto concedetemi un'auto citazione !!!
Un film che dovreste comunque vedere perchè quando un film è ben fatto va sempre visto !!!
p.s. Spero tu abbia trovato al tua onda Patrick !!!
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nexus
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martedì 23 settembre 2014
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la sfida
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Gran bel film che celebra il coraggio dell’uomo nella sua sfida alla potenza della natura rappresentata dalle altissime onde dell’oceano.
Il surf come filosofia di vita, che dà un senso all’esistenza ma che causerà la morte del protagonista.
Paragonabile a questa pellicola, nonché straordinario per l’impatto visivo e per la colonna sonora è il documentario: “The art of flight” per la regia di Curt Morgan con protagonisti gli snowboarder Travis Rice, Mark Landvick, Scott Lago ecc.
Cambia completamente lo scenario (montagne bellissime) ma stessa è la filosofia di vita dei protagonisti (questa volta veramente esistenti).
Capolavoro da non perdere!
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