giorgio76
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martedì 3 dicembre 2013
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l'inconsueto, il "diverso" che entra nella storia
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Al centro del film c'è Lui, Marcello Mastroianni, l'omosessuale, il diverso. Attenti, però, a non lasciarsi "traviare" da questa circostanza, perchè il film parla di un gay ... ma per dire altro!
Cosa? Cerchiamo di andare con ordine.
Di sicuro, non è un film-manifesto sulla discriminazione politico-sociale-culturale degli omosessuali, nonostante tutte le apparenze contrarie: e questo, per un motivo semplice, non è questa la storia!
L'omosessualita' del personaggio Mastroianni e' una "ciliegina sulla torta" che arricchisce, ma non basta a definire l'incommensurabile "diversita'" che lo separa dalla Loren e dal condominio: una "diversita'" che lo rende inafferrabile e misterioso (di qui, l'indubbio fascino) come se da lui promanasse un "di più" di disagio che va oltre la condizione di segregazione politica, sociale e sessuale e che per questo turba ancora oggi, a 70 anni dagli eventi (nella finzione narrati).
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Al centro del film c'è Lui, Marcello Mastroianni, l'omosessuale, il diverso. Attenti, però, a non lasciarsi "traviare" da questa circostanza, perchè il film parla di un gay ... ma per dire altro!
Cosa? Cerchiamo di andare con ordine.
Di sicuro, non è un film-manifesto sulla discriminazione politico-sociale-culturale degli omosessuali, nonostante tutte le apparenze contrarie: e questo, per un motivo semplice, non è questa la storia!
L'omosessualita' del personaggio Mastroianni e' una "ciliegina sulla torta" che arricchisce, ma non basta a definire l'incommensurabile "diversita'" che lo separa dalla Loren e dal condominio: una "diversita'" che lo rende inafferrabile e misterioso (di qui, l'indubbio fascino) come se da lui promanasse un "di più" di disagio che va oltre la condizione di segregazione politica, sociale e sessuale e che per questo turba ancora oggi, a 70 anni dagli eventi (nella finzione narrati). Pensiamoci: troverebbe la pace quest'uomo se fosse accettato socialmente come omosessuale, magari "sposando il suo compagno"? Pare proprio di no: se e' vero che si concede alla Loren (a una donna), pur non rinnegando il suo essere, ma anzi rivendicandolo coraggiosamente, cio significa che il sesso e' una parte del problema della sua vita, ma non tutto.
E troverebbe (alla Sarte) risposta al suo disagio esistenziale, lanciandosi nella lotta antifascista? Anche questa risposta non e' chiara: non e' chiara perche' un tipo come lui (anticonformista) era annunciatore e aveva la tessera ... La preoccupazione principale del personaggio, quando inizia il filn e aspetta l'arrivo della polizia che lo deportera', non e' di tenere i contatti con "Giustizia e Liberta'", quanto ammazzare il tempo scrivendo cartoline commerciali e provando a ballare ...
Conclusione: Mastroianni alla fine non e' tanto e solo un Gay, ma un Ribelle (esistenziale), l'emblema dell'eterno spostato che (etero o omo) non si adattera' mai alle ipocrisie e alle finzioni sociali.
Un personaggio fuori dal tempo e della storia, e non deve ingannare la precisa collocazione degli eventi del film al 12 marzo 1938. Non deve ingannare la geniale trovata di tenere sullo sfondo la parata nazi-fascista della visita di Hitler. Il "fondale" fascista, a mio giudizio, serve solo per rimarcare (per contrasto) il carattere universale del disagio esistenziale del "non integrato" Mastroianni. Mettete sullo sfondo un "concerto di Madonna" e otterrai lo stesso effetto.
Effetto (e qui e' l'operazione artistica che interessava a Scola) di straniamento, di riproduzione di un punto di vista inconsueto, come simboleggia chiaramente il movimento di macchina quando fugge la dracula, quando cioe' Scola (con un moto volutamente molto contorto della macchina da presa) inquadra la finestra di lui e poi lui. La storia di Antonietta (Loren) nella sua banalita' e ordinarieta' e' riassunta in questo movimento di macchina. Lei, che di fatto incarna il "punto di vista" del pubblico e' l'attonita spettatrice di questo incontro Inconsueto. E qui sta il messaggio di Scola al Pubblico: attenti a cogliere nella vs vita nella storia l'epifania dell'Inconsueto, che stravolge pregiudizi e opinioni correnti. E' in questa chiave (francamente più profonda) che si puo' apprezzare il messaggio anti omo-fobico del film ... una parte del film, ma non la parte determinante (almeno a mio modesto giudizio).
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greyhound
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lunedì 29 ottobre 2012
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quando un raggio di sole squarcia il buio
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Ciclicamente i giornali ci propongono una lista di pellicole cinematografiche da salvare da fantomatici cataclismi oppure graduatore dei migliori film a partire dai Fratelli Lumiere in avanti. Una giornata particolare di Ettore Scola riuscirebbe, indubbiamente, ad essere inclusa in tali gruppi.
La vicenda narrata è apparentemente molto semplice sia nella trama che nell'ambientazione. Quest'ultima, piuttosto statica, ha come soggetto un palazzo romano non particolarmente distinguibile tra tutti gli altri, se non che al suo interno si svolgerà l'incontro tra i due protagonisti della storia. A rendere la viceda ulteriormente intimista vi è il fatto che l'edificio rimarrà pressoché vuoto durante il corso della giornata, in virtù della visita a Roma di Hitler e della conseguente festa nazionale introdotta dal regime fascista.
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Ciclicamente i giornali ci propongono una lista di pellicole cinematografiche da salvare da fantomatici cataclismi oppure graduatore dei migliori film a partire dai Fratelli Lumiere in avanti. Una giornata particolare di Ettore Scola riuscirebbe, indubbiamente, ad essere inclusa in tali gruppi.
La vicenda narrata è apparentemente molto semplice sia nella trama che nell'ambientazione. Quest'ultima, piuttosto statica, ha come soggetto un palazzo romano non particolarmente distinguibile tra tutti gli altri, se non che al suo interno si svolgerà l'incontro tra i due protagonisti della storia. A rendere la viceda ulteriormente intimista vi è il fatto che l'edificio rimarrà pressoché vuoto durante il corso della giornata, in virtù della visita a Roma di Hitler e della conseguente festa nazionale introdotta dal regime fascista.
E così, sullo sfondo di un evento politico che condurrà l'Italia verso una spirale discendente e la prospettiva del conflitto, si avrà la conoscenza tra un intellettuale "sovversivo" (come dice la Loren) sia per le sue idee politiche che per il suo orientamento sessuale e una casalinga dimessa, umiliata ma non ancora totalmente rassegnata. Cosa potrà mai accadere tra queste due anime così diverse?
Semplicemente ciò che due persone, due cuori lacerati dai dubbi e dalle incertezze (si direbbe "persi nella tempesta") potrebbero fare, ovvero conoscersi, avvicinarsi, capirsi e persino amarsi. Non necessariamente un amore erotico (che avrebbe stonato nell'intera vicenda) ma un'affinità elettiva e fusione di emozioni che altresì conducono ad un atto d'amore, ma non fine a se stesso. Il legame indissolubile e profonda comunione di sensi accompagnerà loro nel corso delle difficili esperienze che li vedranno protagonisti nel futuro: Mastroianni al confino e la Loren confinata tra le mura di casa con un marito grezzo e ottuso che non conosce il rispetto e la complicità. La scena finale è emblematica: lei che abbandona la lettura appena intrapresa (simbolo di elevamento), spegne le luci di casa e torna nel buio alla vita di tutti i giorni.
La giornata particolare ha fine, ma di sicuro non il suo ricordo e sapore.
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caps88
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martedì 26 giugno 2012
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un momento intimo tra due persone particolari
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INANZITUTTO è MEGLIO METTERE IN CHIARO CHE SIAMO A ROMA DURANTE LA 2A GUERRA MONDIALE E L INGRESSO TRIONFANTE ALLA PARATA DI ROMA DI HITLER E L INCONTRO DI HITLER SONO UN EVENTO DI IMPORTANZA MONDIALE TANTO DA FARE USCIRE FUORI DI CASA QUASI TUTTA ROMA MA SONO ANCHE OCCASIONE DI INCONTRO PER ANTONIETTA E GABRIELE (loden e mastroianni superbi)CHE SONO RISPETTIVAMENTE VITTIME LEI DI NUMEROSI PARTI(6 figli)E DI UN MARITO BURBERO CHE LA RELEGA IN CASA A FARE ORDINE COME UNA SCHIAVA(FONDAMENTALE IL DISCORSO UOMINI SUPeriori allle DONNE NEL LIBRETTO DEL FASCISMO)E LUI DI ESSERE STATO CACCIATO DALLA RADIO FASCISTA PER LA SUA OMOSESSUALITà.I 2 VIVONO UNA MOMENTO DI INTIMITà DI CONFIDENZA E DI AMORE MAI PROVATO PRIMA,PROVOCANDOSI MA VOLENDOSì ANCHE SCOPRIRE INTIMAMENTE.
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INANZITUTTO è MEGLIO METTERE IN CHIARO CHE SIAMO A ROMA DURANTE LA 2A GUERRA MONDIALE E L INGRESSO TRIONFANTE ALLA PARATA DI ROMA DI HITLER E L INCONTRO DI HITLER SONO UN EVENTO DI IMPORTANZA MONDIALE TANTO DA FARE USCIRE FUORI DI CASA QUASI TUTTA ROMA MA SONO ANCHE OCCASIONE DI INCONTRO PER ANTONIETTA E GABRIELE (loden e mastroianni superbi)CHE SONO RISPETTIVAMENTE VITTIME LEI DI NUMEROSI PARTI(6 figli)E DI UN MARITO BURBERO CHE LA RELEGA IN CASA A FARE ORDINE COME UNA SCHIAVA(FONDAMENTALE IL DISCORSO UOMINI SUPeriori allle DONNE NEL LIBRETTO DEL FASCISMO)E LUI DI ESSERE STATO CACCIATO DALLA RADIO FASCISTA PER LA SUA OMOSESSUALITà.I 2 VIVONO UNA MOMENTO DI INTIMITà DI CONFIDENZA E DI AMORE MAI PROVATO PRIMA,PROVOCANDOSI MA VOLENDOSì ANCHE SCOPRIRE INTIMAMENTE. INTERAMENTE GIRATO ALL INTERNO DI UNA PALAZZINA RICORDIAMOLO DOVE LA PORTINAIA METTE DUBBI AD ANTONIETTA SU GABRIELE SULLE SUE IDEE POLITICHE,SULLA SUA INSANA DIVERSITà! è UN FILM CHE MOSTRA ANCHE L IMPOSSIBILITà I NEL PERIODO FASCISTA DI ESSERE E DI PENSARE IN MODO DIVERSO.SCOLA NON MOSTRA MAI FUORI DALLA PALAZZINA E SI SERVE DI SOGGETTIVE E INQUADRATURE DAL BASSO E DALL ALTO PER MOSTRARE UN IMPOSSIBILITà DI LIBERTà IN UNA SOCIETà REGNATA DAI DITTATORI!IN CUI ANCHE I BAMBINI VENGONO INFLUENZATI DALLa dittatura IMPORTANTE ANCHE LA CONTINUA RADIO PROPAGANDISTICA A NON DARE MAI TOTALMENTE LIBERTà ALLA GIORNATA DI GABRIELE E ANTONIETTA.
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filippo catani
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martedì 21 giugno 2011
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l'incontro di due disperazioni
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Roma. Ultimo giorno della visita di Hitler in città. Una classica madre italiana (casalinga e con prole numerosa) incontra il vicino di casa. Non ci sarebbe niente di strano se egli non fosse un annunciatore radio omosessuale in odore di confino.
Il film è forte e toccante e mostra la disperazione di due personaggi in un periodo storico più che disperato che sta marciando dritto verso la Seconda Guerra Mondiale. La disperazione della casalinga Loren perchè alla fine è diventata una semplice "macchina" per fare ed allevare i figli insieme al marito che ostenta con orgoglio l'appartenenza al fascismo. L'annunciatore Mastroianni vede non solo naufragare l'Italia condannata alla deriva hitleriana ma vive il dramma di non vivere la libertà di espressione e di amare chi più lo aggrada.
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Roma. Ultimo giorno della visita di Hitler in città. Una classica madre italiana (casalinga e con prole numerosa) incontra il vicino di casa. Non ci sarebbe niente di strano se egli non fosse un annunciatore radio omosessuale in odore di confino.
Il film è forte e toccante e mostra la disperazione di due personaggi in un periodo storico più che disperato che sta marciando dritto verso la Seconda Guerra Mondiale. La disperazione della casalinga Loren perchè alla fine è diventata una semplice "macchina" per fare ed allevare i figli insieme al marito che ostenta con orgoglio l'appartenenza al fascismo. L'annunciatore Mastroianni vede non solo naufragare l'Italia condannata alla deriva hitleriana ma vive il dramma di non vivere la libertà di espressione e di amare chi più lo aggrada. Un film che, anche con l'ausilio della voce in sottofondo, rende benissimo l'idea del clima che si respirava in Italia sotto la violenta dittatura fascista.
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joker 91
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mercoledì 9 febbraio 2011
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un capolavoro
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l'animo dell'essere umano in tutte le sue problematiche è presente in questa pellicola maestosa di uno dei massimi registi italiani ovvero il grandissimo ETTORE SCOLA, il cast è composta dall'attore italiano ed attrice italiana più grandi di tutti i tempi ed la delicatezza del personaggio di Mastroianni gli regala un altra nomination all'oscar,sui giorni dell'unione della germania di hithler e dell'italia di mussolini troviamo una bellissima storia tra due persone diverse che si avvicinano e solo per un giorno si comparano a vicenda riflettendo sulle proplematiche che contengono e che tutti gli esseri umani nel bene e nel male con l'esperienza della vita aquisiscono.
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l'animo dell'essere umano in tutte le sue problematiche è presente in questa pellicola maestosa di uno dei massimi registi italiani ovvero il grandissimo ETTORE SCOLA, il cast è composta dall'attore italiano ed attrice italiana più grandi di tutti i tempi ed la delicatezza del personaggio di Mastroianni gli regala un altra nomination all'oscar,sui giorni dell'unione della germania di hithler e dell'italia di mussolini troviamo una bellissima storia tra due persone diverse che si avvicinano e solo per un giorno si comparano a vicenda riflettendo sulle proplematiche che contengono e che tutti gli esseri umani nel bene e nel male con l'esperienza della vita aquisiscono. UN capolavoro di un cinema italiano ormai di un altro tempo
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frenky23
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venerdì 21 gennaio 2011
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il fuhrer, chi?!
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Mentre un lungo piano sequenza, a partire da un'enorme svastica su un'enorme bandiera, ci mostra un sobborgo di una già palazzinara Roma del '38, le prime spente luci di un'alba uggiosa s'inarcano sui muri di pietra delle coscienze dei protagonisti ordinari, figli di una storia minore. Dopo una doverosa, quanto prolissa a dire il vero, introduzione storica dei fatti (il peggior uomo mai esistito solca romanamente il romanico terreno invitato dal suo degno compare di merende) inizia così la particolare giornata di maggio di Ettore Scola, che poco ha a che fare con lo schifoso Fuhrer e con l'altrettanto schifoso Duce e moltissimo sguazza invece nelle agitate acque dei segregati in casa dal fascismo, proponendone una profondissima analisi psichica, senza velleità di diagnosi, piuttosto che politica.
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Mentre un lungo piano sequenza, a partire da un'enorme svastica su un'enorme bandiera, ci mostra un sobborgo di una già palazzinara Roma del '38, le prime spente luci di un'alba uggiosa s'inarcano sui muri di pietra delle coscienze dei protagonisti ordinari, figli di una storia minore. Dopo una doverosa, quanto prolissa a dire il vero, introduzione storica dei fatti (il peggior uomo mai esistito solca romanamente il romanico terreno invitato dal suo degno compare di merende) inizia così la particolare giornata di maggio di Ettore Scola, che poco ha a che fare con lo schifoso Fuhrer e con l'altrettanto schifoso Duce e moltissimo sguazza invece nelle agitate acque dei segregati in casa dal fascismo, proponendone una profondissima analisi psichica, senza velleità di diagnosi, piuttosto che politica. S'incontrano, si scontrano, si amano e si dicono addio in 12 ore un angelo del focolare ed un invertito, in termini da società libera una casalinga con famiglia numerosa a carico ed un disc-jokey ante litteram di orientamento omosessuale. Il personaggio della Loren è la tipica donna di quegli anni: depressa, ignorante non per scelta, di fedeltà canina al marito ed agli ideali in voga. Mastroianni invece è un uomo libero, classica, ma non per i tempi, voce fuori dal coro, anche se molto composta. Epurato dalla radio in cui lavorava per i suoi gusti sessuali, rappresenta il più bel ritratto di omosessuale al cinema che io abbia mai visto, eguagliato ai nostri giorni (il film è del '77) forse solo dal cupo cowboy di Heat Ledger nel bellissimo “I segreti di Brokeback Mountain” di Ang Lee. Quello che è stato, forse, il più grande attore italiano, contribuisce a renderlo fiero e dignitoso con due picchi d'estrema emozione: il primo è la vergogna inconscia ed involontaria nella scena del caffè, in cui, trovatosi a casa di Antonietta, senza volerlo smette di adoperare il rumoroso macinino per non farsi sentire. Guai, difatti, a farsi scoprire a violare la “domus” di una donna sposata dalla portinaia impicciona e baffuta del palazzo, che origlia sull'uscio con una scusa qualunque come nei più tipici clichè da rivista teatrale. Il secondo momento emozionale particolarmente significativo, oltre al malinconico aforisma “è strano guardare sé stessi dal palazzo di fronte”, da lui pronunciato mentre si trova ancora a casa di Antonietta, è ovviamente la scena dello sfogo in terrazza: Gabriele sbotta e confessa tutto brutalmente dopo essere stato trattato come un oggetto sessuale, riuscendo ad essere garbato pure pronunciando epiteti e parolacce, riuscendo quasi a commuovere dando a sé stesso del frocio. Forse in quest'ultima scena il nostro buon Marcello poteva metterci un pizzico d'enfasi in più ma probabilmente è un voler toccare un intoccabile per partito preso, il mio. Se ne conclude facilmente che le linee guida dei protagonisti tracciate nella “fabula” sono eccellenti e qui il merito va alla sceneggiatura dello stesso Scola, di Ruggero Maccari e che si avvale (udite, udite!) della collaborazione di un giovane Maurizio Costanzo. Menzione speciale, oltre alla solita perfetta interpretazione di Sophia Loren, ma qui di speciale non v'è nulla data l'abitudine a queste straordinarie performances, va al trucco di Francesco Freda. La divina Sophia, infatti, per la prima volta si presenta al pubblico come donna bella ma sciatta, con tanto tempo per le pentole e poco per il mascara. Particolarmente curato e credibile, dunque, doveva essere il make-up del truccatore di Foligno, operazione perfettamente riuscita così come per i costumi. Bisogna fare gli antipatici per trovare difetti a questa grande opera, i pochi, difatti, sono soggettivi e veniali. Visto che mi riesce bene, però, l'antipatico lo faccio io e cito due cosine negative, seppur con relativa attenuante: la prima è iconografica e riguarda i caratteri in stile nazi-fascio-bellico delle lettere dei titoli di testa e di coda, un po' inopportunamente celebrativi anche se giustificati dal viaggio al centro del clima anni '30,'40. L'altra è la presenza fra le attrici minori della celeberrima Alessandra Mussolini, donna politica ed attricetta in gioventù, che non ha mai nascosto le sue simpatie per il fuorilegge movimento politico fondato dal nonno. Dov'è l'attenuante, direte voi che rispettate la Costituzione e non siete suoi elettori? Devo citarlo di nuovo. Mr. Stanley Kubrick, il più grande regista di ogni tempo al modesto parere di un modestissimo appassionato, utilizzava spesso al fine di acuire il realismo delle sue storie, adottando per l'appunto una sorta di neo-realismo post-moderno, attori che dovevano recitare il meno possibile, poiché interpretavano sullo schermo personaggi simili a ciò che erano nella vita di tutti i giorni (vedi il sergente di Ronald Lee Ermey in Full metal jacket e la coppia in crisi Cruise-Kidman dello splendido capolavoro semi-postumo Eyes wide shut). Il nostro regista campano ha solo fatto suo questo piccolo principio di credibilità estrema, tra l'altro per un ruolo molto marginale. Assolto in piena regola, con tanto di bacio accademico, dalla mia personalissima giuria.
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le marseillais
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lunedì 10 maggio 2010
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mai piaciuto
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Un film palloso, ricattatorio e cretino. Ma che vuol dire, alla fine? L'omosessuale che si "riscatta" (perche' dovrebbe?) dalla sua diversita' in nome di un'affinita' spirituale con un' altra anima sola e abbandonata in quel (questo) mondo di buoi stupidi e cattivi tutti irregimentati... Fregnacce minimaliste degli intellettuali di sinistra degli anni settanta, tutti comunisti, tutti con la casa del seicento nel centro storico di Roma, tutti perfettamente introdotti nei salotti dell'altissima borghesia e a volte dell'aristocrazia romana. Scola non mi e' mai piaciuto, l'unico suo film veramente buono e' "Riusciranno i nostri eroi...".
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g. romagna
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venerdì 22 gennaio 2010
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una giornata particolare
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Antonietta (Sofia Loren), moglie di un funzionario del ministero dell'Africa orientale, madre di sei figli e ligia fascista, conosce Gabriele (Marcello Mastroianni), inquilino dello stesso condominio, cronista radiofonico allontanato dalla radio perchè omosessuale. L'incontro tra i due avviene nella mattinata in cui l'intero palazzo è vuoto perchè convogliato nel centro di Roma per seguire l'adunata in cui si incontrano Mussolini ed Hitler. Ella è attratta da lui che, dal canto suo, prova subito una certa affezione nei suoi confronti dato che il fortuito incontro lo ha distolto dall'intento di suicidarsi: oltre ad essere stato licenziato, infatti, la sua situazione è di terribile difficoltà perchè il suo compagno è al confino in Sardegna.
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Antonietta (Sofia Loren), moglie di un funzionario del ministero dell'Africa orientale, madre di sei figli e ligia fascista, conosce Gabriele (Marcello Mastroianni), inquilino dello stesso condominio, cronista radiofonico allontanato dalla radio perchè omosessuale. L'incontro tra i due avviene nella mattinata in cui l'intero palazzo è vuoto perchè convogliato nel centro di Roma per seguire l'adunata in cui si incontrano Mussolini ed Hitler. Ella è attratta da lui che, dal canto suo, prova subito una certa affezione nei suoi confronti dato che il fortuito incontro lo ha distolto dall'intento di suicidarsi: oltre ad essere stato licenziato, infatti, la sua situazione è di terribile difficoltà perchè il suo compagno è al confino in Sardegna. La rivelazione della sua omosessualità mette a nudo tutti i pregiudizi della donna -frutto di un'irreprensibile (dis)educazione fascista-, ma l'affetto e l'intesa venutesi a creare sono ormai troppo forti... Una Giornata Particolare si apre con le immagini di repertorio del cinegiornale Luce narranti il primo dei due giorni di visita hitleriana a Roma, poi, dall'inizio alla fine, è interamente ambientato in un palazzo della borgata romana, con impeccabili inquadrature e panoramiche degli interni che, nella loro semplicità, richiamano chiaramente La Finestra sul Cortile di Hitchcock. Film pacato, struggente, che, come una macchina a gasolio, stenta un po' a partire, ma, quando lo fa, riesce a regalare emozioni in linea con la grande qualità dei due attori messi in campo. Geniale è poi l'idea di accompagnare tutto lo sviluppo della vicenda ponendo come sottofondo la radiocronaca costante degli eventi di piazza, grazie ai quali il palazzo si è svuotato permettendo ai due protagonisti di incontrarsi. Sicuramente un bel film, uno dei migliori diretti da Ettore Scola.
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(di lapele33)
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marco
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giovedì 20 novembre 2008
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gioia e solitudine in un capolavoro
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Credo sia un capolavoro, non si dimentica.
In questi spazi poveri e vuoti che di "botto" si riempiono di gioia,delusone e poi solitudine. In un momento in cui si pensa alla "gloria" contagiante del fascismo, c'è chi nella sua ignoranza vive di emozioni vere. Reso stupendo anche dalle inquadrature quasi surreali di questo angolo di Italia svuotato nei momenti di delirio del Duce. Per mè è indimenticabile.
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paride
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venerdì 20 giugno 2008
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sophia e marcello: una coppia infallibile!
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Un capolavoro assoluto! Un film su due persone che cercano di inquadrare se stessi negli schemi imposti dalla società del tempo, dai quali non riescono a liberarsi se non per qualche timido tentativo di accendere il cervello e porsi qualche domanda.
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