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"I barbieri di Sicilia"(1967, Marcello Ciorciolini, scritto con Dino Verde e Roberto Gianivti)vede un'altra volta Franco e Ciccio cugini rivali, ma stavoltata barbieri, anzi uno coiffeur(Ciccio)e l'altro semplice barbiere(Franco)contrapposti nella singolar tenzone della conquista di una ragazza, con un raprimento programmato, ma... Solo che la vicenda si intraccia con la macrostoria, dato che gli Americani del NOrd stanno prorammando lo sbarco in Sicilia(luglio 1943, non a caso)e dunque bisogna predisporre tutto, con i due"cretini"che incappano tra nazisti, mafiosi e poi"gringos", dove travestimenti, scambi di perosna, equivoci anche rerlativamente ai luoghi giovano un ruolo cruciale... Come sempre la coppia comica, allora all'apogeo della fame e della produttività attoriale, si esbisce: Franco , come sempre è lo zanni scatenato, Ciccio il"magnifico"in realtà abbastanza confuso e "traviato"from the love, come il suo cugino- eterno rivale. La mimica di Franco, anche ora, ossia a più di mezzo secolo distanza èp esilarante, anzi irresistibile, quella di Ciccio non si limita al ruolo di"spalla", ma fa ben alro, creando una sinergia senza la quale non esisterebbe una comicità unica, a suo tempo silenziata o(peggio)fraintesa completamente come manifestazione cultuale, quasi i due comici non fossero i continuatori(diretti, diremmo)della satura, dell'atellana, della commedia dell'arte. Atlre presenzxe. Giorgia Moll, Mario Maranzana, Carlo Hintermann, Daniela Giordano etc. Parodia del genere bellico, di quello storico(dove la storia viene rilette, certo, ad uso e consumo della comicità), ma forse più complessivamente parodia tout court. Il che a qualcuno basta , a qualche d'un altro forse no, ma è così. Musichette sempre atte all'uso di Piero Umilani. El Gato
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