filippo catani
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giovedì 7 febbraio 2013
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perchè anche dio odia gli imbecilli
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Durante la guerra di secessione americana si incrociano le storie di tre personaggi. Il Biondo e Tuco sono due amici/nemici che incassano la taglia sulla testa di Tuco ad ogni villaggio che incontrano per poi riuscire a scappare. Sentenza è invece un killer a pagamento sulle tracce di un tesoro sudista da duecentomila dollari. Sarà proprio per questo denaro che le strade dei tre personaggi finiranno per incontrarsi.
Ultimo film della cosiddetta "trilogia del dollaro", la pellicola è senza dubbio avvincente e non senza spunti interessanti di riflessione. Intanto però è bene partire dalla bravura dei tre protagonisti e dalla maestria di Ennio Morricone che in questo film ci regala alcune delle sue melodie più belle di sempre (splendida quella che accompagna il disorientato Tuco alla ricerca della tomba dove è nascosto il tesoro con un crescendo di note meraviglioso).
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Durante la guerra di secessione americana si incrociano le storie di tre personaggi. Il Biondo e Tuco sono due amici/nemici che incassano la taglia sulla testa di Tuco ad ogni villaggio che incontrano per poi riuscire a scappare. Sentenza è invece un killer a pagamento sulle tracce di un tesoro sudista da duecentomila dollari. Sarà proprio per questo denaro che le strade dei tre personaggi finiranno per incontrarsi.
Ultimo film della cosiddetta "trilogia del dollaro", la pellicola è senza dubbio avvincente e non senza spunti interessanti di riflessione. Intanto però è bene partire dalla bravura dei tre protagonisti e dalla maestria di Ennio Morricone che in questo film ci regala alcune delle sue melodie più belle di sempre (splendida quella che accompagna il disorientato Tuco alla ricerca della tomba dove è nascosto il tesoro con un crescendo di note meraviglioso). Venendo poi al film in se non possono certo mancare nè i primi piani sugli occhi dei protagonisti nè le sparatorie. Il fatto che colpisce di più è la spietata critica sociale che si cela dietro l'opera con una profonda vena ironica (quando il Biondo e Tuco vedono all'apparenza soldati sudisti che in realtà sono nordisti con la divisa impolverata e il Biondo dice eh no Dio non è con noi perchè anche lui odia gli imbecilli regala una delle migliori battute). E poi ecco emergere lo sguardo sconfortato sulla guerra che altro non ha fatto se non creare morti, feriti e invalidi e il proliferare di criminali senza scrupoli da ambo le parti in cerca di far soldi. Emblematico il dialogo finale con il capitano nordista sull'inutilità di prendere un piccolo ponte che è già costato la vita di migliaia di soldati che resistono a questa massacrante prova solo bevendo. E poi le lande desolate, i deserti che sono l'unico punto da cui anche la guerra si tiene lontana e i religiosi che cercano di portare sollievo a tutte le vittime (altro emblematico e bellissimo dialogo quello tra Tuco e il fratello monaco quando il primo dice all'altro che nel loro povero villaggio per cercare di campare bisognava o fare il ladro o il prete). Insomma un vero e proprio capolavoro per gli amanti di Sergio Leone e gli appassionati di cinema in generale.
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opidum
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giovedì 29 novembre 2012
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per me
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il più bel film di tutti i tempi
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ctizen k
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sabato 13 ottobre 2012
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epico e memorabile!
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Sergio leone firma la trilogia del dollaro con questo capolavoro e lo fa con stile. Mette in evidenza il fatto storico (Guerra Civile) e condisce il tutto con tanta buona ironia e simpatia dei personaggi. Il film si lascia gustare, lavoro molto con il paesaggio che sembra di stare veramente nel vecchio west, le scenografie sono ottime e ben curate e il cast ottimo. Un caposaldo del cinema western all'italiana del quale ognuno non può farne a meno. Ormai sentiamo parlare fi film Epico come Il signore degli anelli e simili, io credo che questo film si l'unico vero film Epico e memorabile. Curato in ogni dettaglio Leone riesce a stupire il pubblico anche con il fattore AVVENTURA.
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Sergio leone firma la trilogia del dollaro con questo capolavoro e lo fa con stile. Mette in evidenza il fatto storico (Guerra Civile) e condisce il tutto con tanta buona ironia e simpatia dei personaggi. Il film si lascia gustare, lavoro molto con il paesaggio che sembra di stare veramente nel vecchio west, le scenografie sono ottime e ben curate e il cast ottimo. Un caposaldo del cinema western all'italiana del quale ognuno non può farne a meno. Ormai sentiamo parlare fi film Epico come Il signore degli anelli e simili, io credo che questo film si l'unico vero film Epico e memorabile. Curato in ogni dettaglio Leone riesce a stupire il pubblico anche con il fattore AVVENTURA. Se non lo avete visto, vedetelo! Per tutti gli appassionati del genere e non solo
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great steven
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venerdì 21 settembre 2012
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si chiude in bellezza la trilogia del dollaro.
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IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO (ITALIA, 1966)
Diretto da SERGIO LEONE
Interpretato da CLINT EASTWOOD – ELI WALLACH – LEE VAN CLEEF – MARIO BREGA – ALDO GIUFFRè – LUIGI PISTILLI – ANTONIO CASALE – RADA RASSIMOV – LIVIO LORENZON – ANTONIO CASAS – MOLINO ROJO – AL MULOCK
Negli USA infuria la guerra di secessione, negli anni 60 dell'800. In questo quadro bellico zeppo di pericoli e con la morte dietro ogni angolo, fra piccoli centri abitati e il torrido deserto si muove il sicario Sentenza (il cattivo, Van Cleef), che arriva a conoscere l'esistenza di un tesoro: 200.
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IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO (ITALIA, 1966)
Diretto da SERGIO LEONE
Interpretato da CLINT EASTWOOD – ELI WALLACH – LEE VAN CLEEF – MARIO BREGA – ALDO GIUFFRè – LUIGI PISTILLI – ANTONIO CASALE – RADA RASSIMOV – LIVIO LORENZON – ANTONIO CASAS – MOLINO ROJO – AL MULOCK
Negli USA infuria la guerra di secessione, negli anni 60 dell'800. In questo quadro bellico zeppo di pericoli e con la morte dietro ogni angolo, fra piccoli centri abitati e il torrido deserto si muove il sicario Sentenza (il cattivo, Van Cleef), che arriva a conoscere l'esistenza di un tesoro: 200.000 dollari. I soldi sono nascosti in un cimitero. Il destino vuole però che sulla pista dell'oro giungano anche il Biondo (il buono, Eastwood) e Tuco Benedicto Ramìrez (il brutto, Wallach), un pistolero vagabondo e un bandito messicano, precedentemente "in società" per fare soldi, che giocano a vendicarsi dei rispettivi misfatti: Tuco apprende l'ubicazione del cimitero, il Biondo il nome della tomba sotto cui è sepolta la cassa del tesoro. Incontratisi in un campo di prigionia nordista, i tre si accordano per trovare e dividere l'oro, nonostante nessuno si fidi realmente degli altri due e tutti quanti si sorveglino costantemente a vicenda. Approfittando dei bombardamenti effettuati su uno squallido villaggio, Sentenza fugge: il Biondo e Tuco uccidono i suoi uomini e, dopo esser passati per un fronte nordista e aver fatto esplodere un ponte, lo raggiungono nel cimitero. Lo scontro a tre che chiude il film stabilirà chi dovrà appropriarsi del malloppo. Sulla scia della definitiva affermazione artistica, Leone si dimostra un regista sagace e creativo: con alle spalle una troupe multilingue nonché la folta sceneggiatura di Age & Scarpelli (con Luciano Vincenzoni), la sua vivace macchina da presa filma gli ambienti del Nuovo Messico (ricostruito in Spagna), splendidamente fotografati da Tonino Delli Colli, mentre la sua regia tiene uniti umorismo macabro, scene di azione, temi bellici non troppo nei bassifondi, tensione drammatica, recitazione delle comparse, violenza sanguinaria e spostamenti fisici che decretano lo sviluppo della storia, che attraversa veramente un'infinità di luoghi come un road movie picaresco. Ma ovviamente, nell'avventurosa scampagnata che scatena l'avidità ossessiva e l'istinto umano a eliminare i simili per interessi lucrosi e materialistici, Leone aumenta i protagonisti da due a tre per evitare il rischio di ripetersi (a cui rimedia anche aggiungendo nella vicenda la guerra civile americana), e non dimentica la loro recitazione: l'ormai famoso Eastwood è completamente a suo agio interpretando l'uomo senza nome sempre sicuro di sé grazie al flemma e ai riflessi pronti, destinato forse a non piegarsi mai agli avversari e a non staccare mai dalla bocca il suo mezzo sigaro; Van Cleef, uscito dai perdurati insuccessi dei precedenti anni, è un ottimo cattivo, insensibile, con grande autostima, che fa della sua spietatezza un'arma che non incontra rivali; ma il migliore del trio è probabilmente Wallach, fin troppo bravo nel suo personaggio comico, goffo, imbranato, desideroso di riscatti e prevaricazioni ma condannato ad essere calpestato tra finte impiccagioni e mani legate. È forse lui che più dei due colleghi incide il personaggio con un talento comico davvero eccezionale, condendolo con i retroscena della sua vita (voluti da Leone nello script) e la gestualità espressiva (fa spesso il segno della croce). Bene anche A. Giuffrè, il capitano ubriaco che vuole distruggere il ponte, e M. Brega, il manesco caporale Wallace. Immancabili le superbe musiche del maestro Ennio Morricone, che aprono stupendamente i titoli di testa e ci accompagnano per tutte le due ore e mezzo di proiezione: in particolare la colonna sonora conta per il pezzo assai rinomato che fonde, in crescendo, batteria, fischi, chitarra e trombe. Distribuito negli Stati Uniti col titolo The Good, the Bad and the Ugly. Eastwood doppiato da Enrico Maria Salerno; Wallach e Van Cleef hanno le voci di Carlo Romano ed Emilio Cigoli. Benché osteggiato da alcuni critici all'epoca, riscosse un grandissimo successo che continua ancora oggi.
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underdoglore160
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sabato 8 settembre 2012
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stravagante e belissimo western di sergio leone
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Così si chiude la "trilogia del dollaro" con un appassionante,avvincente e bellissimo film western che sconvolge la normale dinamica del genere dilatando madornalmente i tempi drammaturgici e confermando che Sergio Leone merita di essere fra i primi 10 migliori registi italiani (come minimo!). Di certo questo film non sarà ai livelli dei capolavori di fellini e non è neanche ai livelli del capolavoro dello stesso Leone (C'era una volta in America), ma risulta comunque bello e non noioso come si potrebbe essere indotti a pensare data la durata. Tutto questo è supportato, bisogna ricordarlo, da una mirabile partitura di un' ispiratissimo Ennio
Morricone e da alcune scene di grande impatto e tensione (come, per esempio, il "triello" finale accompagnato da una grande colonna sonora).
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Così si chiude la "trilogia del dollaro" con un appassionante,avvincente e bellissimo film western che sconvolge la normale dinamica del genere dilatando madornalmente i tempi drammaturgici e confermando che Sergio Leone merita di essere fra i primi 10 migliori registi italiani (come minimo!). Di certo questo film non sarà ai livelli dei capolavori di fellini e non è neanche ai livelli del capolavoro dello stesso Leone (C'era una volta in America), ma risulta comunque bello e non noioso come si potrebbe essere indotti a pensare data la durata. Tutto questo è supportato, bisogna ricordarlo, da una mirabile partitura di un' ispiratissimo Ennio
Morricone e da alcune scene di grande impatto e tensione (come, per esempio, il "triello" finale accompagnato da una grande colonna sonora). Da vedere.
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nico g.
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venerdì 22 giugno 2012
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sopravvalutato?
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Il capolavoro di Sergio Leone, nell'àmbito del genere western meriterebbe cinque stelle, le quattro del mio voto si riferiscono alla cinematografia universale.
In quanto alla presunta sopravvalutazione del regista, basti pensare che Leone non ha mai conseguito un Oscar, né è mai stato candidato allo stesso; gli è stato dato un solo David di Donatello e non ha mai ricevuto onorificenze dalla Repubblica Italiana, né lauree honoris causa. Vari registi statunitensi, tra cui l'elogiato - e non a torto - Sam Peckinpah, hanno riconosciuto di aver tratto spunti o ispirazioni dai lavori di Sergio Leone. Infine, va sottolineato che la RAI trasmise per la prima volta un film di Leone in prima serata nell'autunno del 1982; si trattava
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Il capolavoro di Sergio Leone, nell'àmbito del genere western meriterebbe cinque stelle, le quattro del mio voto si riferiscono alla cinematografia universale.
In quanto alla presunta sopravvalutazione del regista, basti pensare che Leone non ha mai conseguito un Oscar, né è mai stato candidato allo stesso; gli è stato dato un solo David di Donatello e non ha mai ricevuto onorificenze dalla Repubblica Italiana, né lauree honoris causa. Vari registi statunitensi, tra cui l'elogiato - e non a torto - Sam Peckinpah, hanno riconosciuto di aver tratto spunti o ispirazioni dai lavori di Sergio Leone. Infine, va sottolineato che la RAI trasmise per la prima volta un film di Leone in prima serata nell'autunno del 1982; si trattava di "Per qualche dollaro in più", ben diciassette anni dopo la sua realizzazione! Questo sarebbe un regista sopravvalutato?
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[+] anniversario d'oro
(di nico g.)
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burton99
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venerdì 25 maggio 2012
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capolavoro di grande valore etico-morale
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A caccia di un tesoro nascosto in un cimitero, tre farabutti: il biondo (il Buono, Clint Eastwood), Tuco (il Brutto, Eli Wallach) e Sentenza (il Cattivo, Lee Van Cleef), si alleano l'uno con l'altro, in una serie di infiniti doppi giochi e molte disavventure, fino al serrato triello finale.
Il massimo voto si attribuisce alle pellicole perfette in senso assoluto. In questo senso, facendo un'analisi stella per stella:
- Una stella al grande valore etico-morale della pellicola.
- La seconda stella alla qualità narrativa dell'intreccio sviluppata senza nemmeno una sbavatura.
- La terza stella va a Sergio Leone, un grande regista, forse il più grande regista italiano dopo Fellini, De Sica e pochi altri illustri colleghi.
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A caccia di un tesoro nascosto in un cimitero, tre farabutti: il biondo (il Buono, Clint Eastwood), Tuco (il Brutto, Eli Wallach) e Sentenza (il Cattivo, Lee Van Cleef), si alleano l'uno con l'altro, in una serie di infiniti doppi giochi e molte disavventure, fino al serrato triello finale.
Il massimo voto si attribuisce alle pellicole perfette in senso assoluto. In questo senso, facendo un'analisi stella per stella:
- Una stella al grande valore etico-morale della pellicola.
- La seconda stella alla qualità narrativa dell'intreccio sviluppata senza nemmeno una sbavatura.
- La terza stella va a Sergio Leone, un grande regista, forse il più grande regista italiano dopo Fellini, De Sica e pochi altri illustri colleghi.
- La quarta stella va alla musica, che si interseca perfettamente con il film (e, ovviamente, la colonna sonora è opera di quel geniaccio di Ennio Morricone).
- La quinta stella va agli attori (Wallach su tutti, poi Eastwood e Van Cleef, ma da ricordare anche un memorabile Aldo Giuffrè), e alle mille innovazioni tecniche, stilistiche, registiche che chiamarle rivoluzionarie è un eufemismo.
Tre ore che passano veloci, piacevoli, anche grazie a una grande abilità scenografica, ai paesaggi, e ad alcune battute mitiche, come:
"Ogni pistola ha la sua voce... e questa la conosco!". (Clint Eastwood)
"Tuco viene salvato dal suo angelo custode. Un angelo Biondo che veglia su di lui" (Lee Van Cleef, Sentenza, riferendosi al Biondo, Clint Eastwood, che salva Tuco, Eli Wallach).
Un capolavoro assoluto del cinema italiano e mondiale.
Considerato la quintessenza dello spaghetti western.
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brando fioravanti
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sabato 31 marzo 2012
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grandioso western
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Una favola per adulti tipica di Leone, ma con qualche novità a livello visivo e nella sceneggiatura. Tre uomini danno la caccia ad un bottino sepolto in un cimitero, e alla fine si sfideranno in un epico triello. Il protagonista farà una lunga pedalata nel desderto e si imbatterà nella guerra di seccessione, scenari tipici dei western americani. Il punto di forza del film rimane sempre nello stile e nella costruzione dei personaggi come in altre opere del regista. Uno dei western più coinvolgente e appassionante mai girato.
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mrwolfsmith
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domenica 4 marzo 2012
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l'apoteosi degli spaghetti western
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Uno dei migliori,o forse il migliore film di Sergio Leone,l'inventore di questo genere.
Non posso dire altro,film che non può mancare nella collezione di ciascun cinefilo,anche se non piace il genere questo è uno di quei film che piace per forza,non c'è possibilità di scampo.
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chaoki21
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giovedì 9 febbraio 2012
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nel suo genere,un capolavoro
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Epico epilogo della " trilogia del dollaro",è anche la più bella delle tre parti. Il buono (il biondo/Clint Eastwood),il brutto (Tuco/Eli Wallach) e il cattivo (Sentenza/Lee Van Cleef) si uniscono per mettere le mani su un tesoro nascosto in un cimitero da Bill Carson (che prima di morire l'ha detto a Tuco e al biondo). Prima di arrivare al cimitero Tuco e il biondo ne passano di tutti i colori fino ad arrivare allo spettacolare epilogo del film,ac-
compagnato dalla straordinaria colonna sonora di Ennio Morricone.Scritto da Leone con Vicenzoni e Age&Scarpelli mantiene la tecnica dei suoi predecessori: tempi dilatati,uso insistito di primi piani soprattutto nella
sequenza finale,suspense e gli immancabili duelli a colpi di pistola.
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Epico epilogo della " trilogia del dollaro",è anche la più bella delle tre parti. Il buono (il biondo/Clint Eastwood),il brutto (Tuco/Eli Wallach) e il cattivo (Sentenza/Lee Van Cleef) si uniscono per mettere le mani su un tesoro nascosto in un cimitero da Bill Carson (che prima di morire l'ha detto a Tuco e al biondo). Prima di arrivare al cimitero Tuco e il biondo ne passano di tutti i colori fino ad arrivare allo spettacolare epilogo del film,ac-
compagnato dalla straordinaria colonna sonora di Ennio Morricone.Scritto da Leone con Vicenzoni e Age&Scarpelli mantiene la tecnica dei suoi predecessori: tempi dilatati,uso insistito di primi piani soprattutto nella
sequenza finale,suspense e gli immancabili duelli a colpi di pistola. Leone si conferma un regista capace (non per niente è un punto di riferimento per quasi tutti i cineasti moderni).Non è giusto chiamarlo western,questo film non ha niente a che fare con i western made in USA che giravano in quegli anni,è un piccolo,grande capolavoro del western all'italiana ovvero gli "spaghetti-western".Detto questo si potrebbe anche non dire altro:tappa immancabile per i fan del genere ma anche per chi vuole passare tre orette di sano intrattenimento e divertimento intelligente.
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