samanta
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domenica 26 maggio 2024
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la vita di un prete ...
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Uscito nel 1963 diretto da Otto Preminger è un film "colossal ", genere non inusuale al regista (si pensi ad Exodus), Preminger ebreo di cultura tedesca nel 1935 emigrò in USA, ad Hollywood per circa 20 anni svolse la carriera di regista che iniziò con un ottimo thriller: Laura ((in Italia Vertigine) proseguendo con molti film di successo (La vergine sotto il tetto, La magnifica preda, Ambra, Sui marciapiedi, Anatomia di un delitto), era un diligente artigiano dotato di intuito e di solidità culturale.
La trama è la vita di un prete americano (di Boston) che uscito dal collegio americano di Roma, ritorna nel 1915 in patria, è Stephen Fermoyle (Tom Tryon), durante la permanenza romana ha fatto amicizia con un suo insegnante di teologia mons.
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Uscito nel 1963 diretto da Otto Preminger è un film "colossal ", genere non inusuale al regista (si pensi ad Exodus), Preminger ebreo di cultura tedesca nel 1935 emigrò in USA, ad Hollywood per circa 20 anni svolse la carriera di regista che iniziò con un ottimo thriller: Laura ((in Italia Vertigine) proseguendo con molti film di successo (La vergine sotto il tetto, La magnifica preda, Ambra, Sui marciapiedi, Anatomia di un delitto), era un diligente artigiano dotato di intuito e di solidità culturale.
La trama è la vita di un prete americano (di Boston) che uscito dal collegio americano di Roma, ritorna nel 1915 in patria, è Stephen Fermoyle (Tom Tryon), durante la permanenza romana ha fatto amicizia con un suo insegnante di teologia mons. Quarenghi (Raf Vallone) che poi va a lavorare alla Segreteria di Stato. A Boston il burbero e autoritario vescovo Cardinale Glennon (John Huston) lo destina ad una parrocchia importante diretta da un parrocco che vuole arricchire la chiesa con opere è mons. Monaghan (Cecil Kellaway), Stephen agisce bene, ma incautamente chiede al vescovo l'imprimatur di un'opera di Quarenghi che lui ha tradotto in inglese, il vescovo in contrasto con la Segreteria di Stato, teme un complotto e lo destina ad una parrocchia lontana, poverissima e guidata da Padre Halley (Burgess Meredith) lì confinato dopo avere fallito in varie parrocchie finanziariamente. In realtà Halley compagno di corso di Glennon, è un santo malato di sclerosi è poco attento ai problemi economici e vive in povertà, Stephen lo aiuta eroicamente, il vescovo informato della gravità della malattia di Halley gli dà l'estrema unzione e comprendendo il valore di Stephen lo nomina suo segretario. Nella vita di Fermoyle avviene un evento tragico, la sorella Mona (Carol Linley) è fuggita di casa perchè era stata contrastata dai genitori e dalla sorella Florrie (Maggie McNamara) a sposare un ebreo, vive facendo la ballerina conducendo una vita equivoca, rintracciata dopo anni da Stephen e dal fratello Frank Bill Hayes) la trovano, incinta ed ha le doglie ed è molto malata, portata in ospedale la gravità della situazione impone di uccidere il bambino per salvarla, Stephen che non può autorizzare un omicidio sceglie il bambino e Mona dopo il parto muore, il pargolo è una bambina: Regina. Stephen va a Roma assunto alla segreteria di Stato ed avrà incarichi importanti: negli stati del Sud per impedire la segregazione nelle scuole cattoliche, motivo per cui verrà picchiato dal Ku Klux Klan e poi a Vienna ad affrontare i nazisti, prima però aveva avuto una crisi vocazionale e ottenuta una dispensa per 2 anni, insegna a Vienna, s'innamora di Anne-Marie (Romy Schneider), ma capisce che la sua vita è nel sacerdozio e si allontana da lei, nel 1939 viene nominato Cardinale.
Il film è tratto dal romanzo omonimo uscito nel 1950 dello scrittore cattolico Henry M. Robinson, con qualche modifica importante, non c'é l'intermezzo di Vienna e l'innamoramento (rimasto platonico) con Ann-Marie. Otto Preminger ha trattato con riguardo la Chiesa Cattolica, ad esempio la figura del Cardinale Innizer di Vienna corrisponde abbastanza alla realtà il vescovo aveva pubblicamente dichiarato di essere favorevole alla riunificazione dell'Auistria con la Germania nazista (malgrado il divieto della segreteria di Stato), richiamato chiese pubblicamente scusa suscitando la reazione feroce dei nazisti. La vicenda scorre bene Preminger era un bravo regista: la fotografia, i colori, la scenografia sono eccellenti ma trovo che le due parti del film non sono ben amalgamate, la prima parte quando Stephen è a Boston scorre bene si mostra con affetto come viveva negli anni '20 la comunità irlandese emigrata in America, la seconda parte più grandiosa e scenografica, appare quasi un riempitivo per accrescere il contenuto della vicenda, in altre parole la storia non convince molto, sarebbe stato meglio soffermarsi sulle vicende della famiglia Fermpyle in un periodo, tra gli anni '20 e '40, molto interessante della storia americana. Ottima la recitazione di John Huston nella parte di Glennon (ebbe la nomination all'Oscar) e di Romy Schneider (ebbe la nomination al Golden Globe) nella parte di una giovane austriaca, Carol Linley (L'occhio caldo del cielo, Bunny Lake è scomparsa) è una convincente Mona, completamente fuori parte un perplesso e inespressivo Tom Tryon, in un successivo film con Preminger (Prima Vittoria) le furiose liti con il regista lo convinsero a lasciare il cinema, dedicandosi (con successo) a scrivere romanzi specie horror.
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elgatoloco
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lunedì 22 aprile 2019
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ottimo film da riscoprire
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Di origine ebraico-austriache, Otto Preminger, regista più che notevole, con questo"The Cardinal"(1963)mostra un affresco di storia, di come l'Austria con l'Anschluss sia stata fagocitata dalla Germania nazista, di come l'ideologia razzista dominante nel South degli USA e soprattutto in Georgia abbia influenzato tragicamente atteggiamenti e comportamenti; tutti episodi che compaiono nella vita di questo prete combattuto(anche con tentazioni di spretarsi, in anni giovnali)che nonostante tutto diverrà cardinale, mantenendo una sua coerenza pastorale, dogmatica e(in senso lato)"politica". Da un romanzo di Hnery Morton Robinson, Preminger trae un film degnissimo, sul piano storico, derivante anche dalla sua ovvia conoscenza della realtà austriaca(il primo presidente austriaco dopo la Liberazione e la Guerra, Karl Renner, teorico socialista, scrive che gli Austriaci sono diversi dai Tedeschi, per inciso.
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Di origine ebraico-austriache, Otto Preminger, regista più che notevole, con questo"The Cardinal"(1963)mostra un affresco di storia, di come l'Austria con l'Anschluss sia stata fagocitata dalla Germania nazista, di come l'ideologia razzista dominante nel South degli USA e soprattutto in Georgia abbia influenzato tragicamente atteggiamenti e comportamenti; tutti episodi che compaiono nella vita di questo prete combattuto(anche con tentazioni di spretarsi, in anni giovnali)che nonostante tutto diverrà cardinale, mantenendo una sua coerenza pastorale, dogmatica e(in senso lato)"politica". Da un romanzo di Hnery Morton Robinson, Preminger trae un film degnissimo, sul piano storico, derivante anche dalla sua ovvia conoscenza della realtà austriaca(il primo presidente austriaco dopo la Liberazione e la Guerra, Karl Renner, teorico socialista, scrive che gli Austriaci sono diversi dai Tedeschi, per inciso.e la citazione non vuole essere casuale ma contestuale), sul piano umano, quando tratteggia la crisi esistenziale che ogni persona può atttraversare, se pensa e riflette, mostrando uno spaccato storico che ci si impegna sempre perché non ritorni ma spesso tende a tornare in tutta Europa e anche fuori dal"Vecchio Continente". Film drammatico, condotto con classe assoluta, va visto, rivisto e meditato. L'interprete principale, Tom Tryon è convincente ma non travolgente. Meglio di lui, nelle rispettive caratterizzazioni di prelati più anziani, JOhn Huston e Raf Vallone, mentre Romy Schneider è da apprezzare qui in una caratterizzazione assolutamente drammatica, aliena sia dal personaggio della principessa Sissi sia dai pur ragguardevoli film realizzati in Francia e in Italia, negli anni più maturi della sua carriere. Regista europeo naturalizzato USA, Preminger ha una filmografia da riscoprire per intero, di cui questo"The Cardinal"+ esempio in qualche modo emblematico. El Gato
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elgatoloco
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domenica 13 luglio 2014
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non è se non biografia filmico-romanzata
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Credo sia opportuno parlare di biografia filmico-romanzata, proba e "schietta"come sapeva fare quel più che mestierante di Otto Preminger, poi ingiustamente trascurato. Non un capolavoro, non un film di e da immagini folgoranti, ma una storia, relativamente ben narrata. Particolarmente coinvolgente la parte che riguarda il razzismo, dove Preminger, di origini ebraiche, sente particolarmente il problema. Un film senz'altro onesto, a suo modo, da non trascurare, anche se vale quanto scritto sopra.Aggiungere di più sarebbe pletorico: anche dal punto di vista strettamente tecinico-espressivo, il procedimento premigeriano è abbastanza lineare-tradizionale, senza ellissi e/o metafore, il che certo facilita la fruizione da parte di un pubblico potenzialmente anche molto ampio e culturalmente variegato.
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Credo sia opportuno parlare di biografia filmico-romanzata, proba e "schietta"come sapeva fare quel più che mestierante di Otto Preminger, poi ingiustamente trascurato. Non un capolavoro, non un film di e da immagini folgoranti, ma una storia, relativamente ben narrata. Particolarmente coinvolgente la parte che riguarda il razzismo, dove Preminger, di origini ebraiche, sente particolarmente il problema. Un film senz'altro onesto, a suo modo, da non trascurare, anche se vale quanto scritto sopra.Aggiungere di più sarebbe pletorico: anche dal punto di vista strettamente tecinico-espressivo, il procedimento premigeriano è abbastanza lineare-tradizionale, senza ellissi e/o metafore, il che certo facilita la fruizione da parte di un pubblico potenzialmente anche molto ampio e culturalmente variegato. El Gato
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gionni47
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domenica 29 dicembre 2013
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film deludente
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Il film esprime la mediocrità di molti film di un'epoca appena uscita dal maccartismo. In quei tempi la propaganda degli Stati Uniti influiva anche su film come questo che, pur essendo di discreta fattura, non nasconde una retorica a favore degli USA e della Chiesa. I personaggi non godono di finezza psicologica e vengono mostrati in modo didascalico mentre passano, ad esempio, da una ammirazione sfacciata per il nazismo ad un'avversione estrema per esso, un momento dopo. Il film finisce con un prevedibile e generico monito contro la tirannia ed una venerazione per la democrazia, suggerendo che l'America era la patria di essa, come anche della libertà. Si tace ovviamente sulle responsabilità che la Chiesa aveva avuto nel non opporsi realmente all'avanzata del Nazifascismo e sulle colpe dell'imperialismo americano.
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Il film esprime la mediocrità di molti film di un'epoca appena uscita dal maccartismo. In quei tempi la propaganda degli Stati Uniti influiva anche su film come questo che, pur essendo di discreta fattura, non nasconde una retorica a favore degli USA e della Chiesa. I personaggi non godono di finezza psicologica e vengono mostrati in modo didascalico mentre passano, ad esempio, da una ammirazione sfacciata per il nazismo ad un'avversione estrema per esso, un momento dopo. Il film finisce con un prevedibile e generico monito contro la tirannia ed una venerazione per la democrazia, suggerendo che l'America era la patria di essa, come anche della libertà. Si tace ovviamente sulle responsabilità che la Chiesa aveva avuto nel non opporsi realmente all'avanzata del Nazifascismo e sulle colpe dell'imperialismo americano. Otto Preminger quindi mostra di essere figlio della sua epoca, cosa che difficilmente accade ai registi eccezionalmente grandi.
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fedeleto
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giovedì 26 maggio 2011
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il cardinale tormentato
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Preminger oramai regista di culto(vertigine,l'uomo dal braccio d'oro,bonjour tristesse),firma un piccolo gioiello che analizza il rapporto di un uomo e della sua crisi sulla fede.Un prete promosso successivamente vescovo,vive con la certezza della sua fede,ma poco dopo ,nel momento in cui ritorna nella sua citta',si sente il peso dei problemi familiari,non sapendo se la decisione giusta sia quella di dio o la sua.Dubbioso verra' inviato in un altro posto dove conoscera' un parroco malato di sclerosi,elemento di riflessione ed indagine si trovera' a interiorizzare le sue giornate,avendo anche problemi nel vedere la sorella in opposizione con lui poiche' l'uomo che avrebbe voluto sposare era ebreo.
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Preminger oramai regista di culto(vertigine,l'uomo dal braccio d'oro,bonjour tristesse),firma un piccolo gioiello che analizza il rapporto di un uomo e della sua crisi sulla fede.Un prete promosso successivamente vescovo,vive con la certezza della sua fede,ma poco dopo ,nel momento in cui ritorna nella sua citta',si sente il peso dei problemi familiari,non sapendo se la decisione giusta sia quella di dio o la sua.Dubbioso verra' inviato in un altro posto dove conoscera' un parroco malato di sclerosi,elemento di riflessione ed indagine si trovera' a interiorizzare le sue giornate,avendo anche problemi nel vedere la sorella in opposizione con lui poiche' l'uomo che avrebbe voluto sposare era ebreo.costretto a prendere una decisione drastica,ovvero se far abortire o far nascere il bambino alla sorella scegliera' di farlo nascere nonostante il dolore della perdita della sorella.divorato dal dubbio partira' in austria dove conoscera' una bellissima giovane che fara' vacillare la sua vocazione.Anche se la sua fede non lo abbandonera' e nonostante si trovera' persino coinvolto in un'aggressione di non fedeli,rimarra' ferreo nei suoi principi e nella sua vocazione.Un film decisamente ambizioso,e nonostante le tre ore riesce a scorrere con un certo ritmo,ma la tematica del dubbio seppur affrontata con sufficenza,la tematica della religione viene accantonata,e forse il film risulta in un certo senso incompleto,ma nonostante tutto si riconosce il merito a preminger di aver girato un film con ottime sequenze(la lunga scalinata del prete nei titoli di coda iniziale,simboleggiano il suo lungo cammino verso la fede,l'aggressione dei non fedeli che immortalano una croce di fuoco con i volti incappucciati),rimane dunque un ottimo film che senza dubbio e' degno di portare la firma di un grande regista come preminger.
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lara82
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venerdì 29 gennaio 2010
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bel film drammatico
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Film da vedere. Racconta la vicenda drammatica di un sacerdote che fa carriera nell'ambito ecclesiastico fino a diventare cardinale. Nell'arco della sua vita sarà sempre combattuto tra l'amore per una ragazza e la sua personale ambizione di far carriera. E' un po' un'altra versione di "Uccalli di Rovo", anche se qui la vicenda è molto più articolata e complessa, molto intenso il protagonista. Anche nelle sue scelte di vita si trova a combattere tra la "morale", le scelte etiche, e l'amore per la sua famiglia... Molto attuale. Breve apparizione di Romy Schneider che ci regala un' interpretazione molto intensa e drammatica, parla con gli occhi, veramente bravissima.
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Film da vedere. Racconta la vicenda drammatica di un sacerdote che fa carriera nell'ambito ecclesiastico fino a diventare cardinale. Nell'arco della sua vita sarà sempre combattuto tra l'amore per una ragazza e la sua personale ambizione di far carriera. E' un po' un'altra versione di "Uccalli di Rovo", anche se qui la vicenda è molto più articolata e complessa, molto intenso il protagonista. Anche nelle sue scelte di vita si trova a combattere tra la "morale", le scelte etiche, e l'amore per la sua famiglia... Molto attuale. Breve apparizione di Romy Schneider che ci regala un' interpretazione molto intensa e drammatica, parla con gli occhi, veramente bravissima.
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