
Sintesi di noir americano e francese, il film di Jules Dassin premiato a Cannes per la miglior regia.
di Pino Farinotti
Grande classico in dvd, Le Rififi del 1955. Trattasi di un titolo "legislatore", inventore di un genere, derivato dall'omologo romanzo, a sua volta inventore: il "romanzo della mala", che fa parte del filone noir, importante, decisivo nella storia della letteratura e del cinema. Il noir è un'evoluzione del poliziesco, ma con un contrappasso importante, il protagonista non è l'eroe ma la vittima, qualcuno votato a una fine tragica.
Il romanzo fu scritto da Auguste Le Breton nel 1953. La Pathé Cinéma ne acquisì i diritti e lo affidò a Jules Dassin, uno dei padri del noir americano. Le Rififi si giova dunque di questa "doppia cultura", è una sintesi dei due noir prevalenti, americano e francese, appunto.
La chiamata francese fu davvero opportuna per Dassin, vittima del maccartismo, e per gratitudine il regista consegnò a chi lo aveva accolto, un capolavoro.
Uscito di prigione Tony svaligia una gioielleria insieme ad altri specialisti. Un gangster tagliato fuori intende far suo il grisbi e rapisce il bambino di uno dei criminali. Violenza richiama violenza.
La banda è formata da giovani e maturi "specialisti" e fornisce un pretesto di confronto fra un certo codice morale dei veterani e l'amoralità criminale della nuova generazione. La sequenza silenziosa, scientifica, perfetta del furto suscitò emulazioni, vere non di finzione, e relative polemiche. Sembra quasi strano che nel cast non figuri Jean Gabin, eroe di ogni genere e anche del noir. Dassin ritenne che l'icona Gabin avrebbe in parte vampirizzato la storia. Il cast presenta comunque attori di grande efficacia, come Jean Servais, Robert Hossein e Magali Noel, la fascinosa parigina, successivamente ardente romagnola Gradisca di Fellini. La censura italiana, allora decisamente invasiva, eliminò alcune sequenze di nudo e di droga. Che sono state recuperate dal dvd che offre una qualità ad alta definizione.