Giuseppe Marotta
Non oso, figuriamoci, raccontarvi Giulietta e Romeo. È la storia delle storie d'amore, la conoscono pure i sassi, aleggia dovunque una coppia sospira o inveisce al cielo. Su ogni passione, il romanzo di Giulietta e Romeo splende malinconico e remoto come la luna. Anch'io l'adoro: perché è un dramma gentile e perché, sovrattutto, non lascia vedovi. Una gara di completa dedizione e di completo annullamento viene ingaggiata, ed entrambi i leggiadri competitori la perdono e la vincono. Ciò succede in una cripta, elimina vorrei dire superfluità e dispersioni, qua le carte e qua la posta di un giuoco terribile ma semplicissimo, in pochi minuti la partita è chiusa e nemmeno ci saranno cortei funebri. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6882 caratteri spazi inclusi) su 1956