rampante
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giovedì 8 ottobre 2015
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una slitta
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Quarto Potere è una vera rivoluzione del linguaggio cinematografico.
Il film girato da Orson Welles nel 1940 cambiò la storia del cinema e fece parlare mezza America.
Pellicola geniale di un racconto potente, la storia della irresistibile ascesa di Charles Foster Kane, magnate della stampa e la spiegazione di una vita.
Charles F. Kane uno degli uomini più ricchi del mondo, agonizza nella sua favolosa casa-castello a Xanadu e morendo solo, dice una parola:"Rosebud" di cui nessuno comprende il significato.
Un giornalista cercherà di dipanare questa intricata matassa, il cui filo parte dall'infanzia, di Charles, dalla nostalgia per
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Quarto Potere è una vera rivoluzione del linguaggio cinematografico.
Il film girato da Orson Welles nel 1940 cambiò la storia del cinema e fece parlare mezza America.
Pellicola geniale di un racconto potente, la storia della irresistibile ascesa di Charles Foster Kane, magnate della stampa e la spiegazione di una vita.
Charles F. Kane uno degli uomini più ricchi del mondo, agonizza nella sua favolosa casa-castello a Xanadu e morendo solo, dice una parola:"Rosebud" di cui nessuno comprende il significato.
Un giornalista cercherà di dipanare questa intricata matassa, il cui filo parte dall'infanzia, di Charles, dalla nostalgia per le terre che ha dovuto lasciare, dalla sua famiglia, dalla sua mai dimenticata slitta, "Rosebud", dalla sua povera ma felice infanzia bruscamente interrotta
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giovedì 8 ottobre 2015
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Quarto Potere è una vera rivoluzione del linguaggio cinematografico.
Il film girato da Orson Welles nel 1940 cambiò la storia del cinema e fece parlare mezza America.
Pellicola geniale di un racconto potente, la storia della irresistibile ascesa di Charles Foster Kane, magnate della stampa e la spiegazione di una vita.
Charles F. Kane uno degli uomini più ricchi del mondo, agonizza nella sua favolosa casa-castello a Xanadu e morendo solo, dice una parola:"Rosebud" di cui nessuno comprende il significato.
Un giornalista cercherà di dipanare questa intricata matassa, il cui filo parte dall'infanzia, di Charles, dalla nostalgia per
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Quarto Potere è una vera rivoluzione del linguaggio cinematografico.
Il film girato da Orson Welles nel 1940 cambiò la storia del cinema e fece parlare mezza America.
Pellicola geniale di un racconto potente, la storia della irresistibile ascesa di Charles Foster Kane, magnate della stampa e la spiegazione di una vita.
Charles F. Kane uno degli uomini più ricchi del mondo, agonizza nella sua favolosa casa-castello a Xanadu e morendo solo, dice una parola:"Rosebud" di cui nessuno comprende il significato.
Un giornalista cercherà di dipanare questa intricata matassa, il cui filo parte dall'infanzia, di Charles, dalla nostalgia per le terre che ha dovuto lasciare, dalla sua famiglia, dalla sua mai dimenticata slitta, "Rosebud", dalla sua povera ma felice infanzia bruscamente interrotta
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gabrigilli1997
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martedì 30 giugno 2015
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il genio precoce di orson welles
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Orson Welles esordisce a soli 26 anni con la sua immensa opera Quarto Potere ( Citizen Kane). Il film inizia con inquadrature superlative, che finiscono con un primo piano del volto del protagonista Charles Foster Kane, grande magnate americano, nell'atto di pronunciare la malinconica parola "Rosabella" (Rosebud). In seguito ad un servizio di telegiornale che parlava postumo della vita di Kane, il caporedattore non è soddisfatto e manda Thomson ad indagare sulla parola di Charles Foster Kane, che potrebbe spiegare l'essenza della sua figura. Interroga diverse persone, che lo descrivono secondo mille sfacettature, alcuni lo definiscono come un uomo audace e privo di scrupoli, altri lo definiscono un uomo incapace di amare, altri come un uomo un po' bizzarro.
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Orson Welles esordisce a soli 26 anni con la sua immensa opera Quarto Potere ( Citizen Kane). Il film inizia con inquadrature superlative, che finiscono con un primo piano del volto del protagonista Charles Foster Kane, grande magnate americano, nell'atto di pronunciare la malinconica parola "Rosabella" (Rosebud). In seguito ad un servizio di telegiornale che parlava postumo della vita di Kane, il caporedattore non è soddisfatto e manda Thomson ad indagare sulla parola di Charles Foster Kane, che potrebbe spiegare l'essenza della sua figura. Interroga diverse persone, che lo descrivono secondo mille sfacettature, alcuni lo definiscono come un uomo audace e privo di scrupoli, altri lo definiscono un uomo incapace di amare, altri come un uomo un po' bizzarro. Ciò però non è sufficente, perchè Thomson non riesce ancora a comprendere il significato di Rosabella, e sostiene che è impossibile descrivere la vita di un uomo con una sola parola e indica Rosabella come una tessella di un infinito rompicapo. Mentre stanno bruciando le statue e tutti gli oggetti legati a Kane della sua vastosa villa, tra le fiamme brucia lo slittino che usava da bambino e viene svelato il dilemma: Rosabella era lo slittino, come ad indicare che nonostante Kane fosse a capo di molte imprese e fosse ricchissimo, non raggiunse mai la felicità e la libertà che aveva da bambino e forse, nominando Rosabella, voleva ricordare malinconicamente la sua gioventù. CHE DIRE, TANTI APPLAUSI AL GENIO IMMORTALE DI ORSON WELLES.
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dario
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sabato 23 maggio 2015
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visionario
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Lodi a Welles, magnifico facitore d'immagini e grande conoscitore del linguaggio cinematografico, a soli venticinque anni. Ma il virtuosismo non basta. La storia è francamente banale e la narrazione ne risente: Welles, per renderla solida, ricorre ad un istrionismo intelligente, nel quale tuttavia prevale il mestiere, la forma, a scapito della sostanza. Ma alla genialità del Nostro non interessa la sostanza, la dà per scontata, o per secondaria rispetto alle invenzioni della sua intelligenza, del suo brio. certo, nelle mani di un dilettante presuntuoso, il film sarebbe miseramente naufragato, tanto modesta è la storia. Nelle mani di Welles tutto funziona esteriormente, condizionando, in buona parte, l'interiorità del messaggio, grazie ad una notevole fantasia e a una disinvoltura che merita sicuramente attenzione e simpatia.
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Lodi a Welles, magnifico facitore d'immagini e grande conoscitore del linguaggio cinematografico, a soli venticinque anni. Ma il virtuosismo non basta. La storia è francamente banale e la narrazione ne risente: Welles, per renderla solida, ricorre ad un istrionismo intelligente, nel quale tuttavia prevale il mestiere, la forma, a scapito della sostanza. Ma alla genialità del Nostro non interessa la sostanza, la dà per scontata, o per secondaria rispetto alle invenzioni della sua intelligenza, del suo brio. certo, nelle mani di un dilettante presuntuoso, il film sarebbe miseramente naufragato, tanto modesta è la storia. Nelle mani di Welles tutto funziona esteriormente, condizionando, in buona parte, l'interiorità del messaggio, grazie ad una notevole fantasia e a una disinvoltura che merita sicuramente attenzione e simpatia. Welles presenta qui tutte le sue doti e i suoi difetti, racchiudibili, questi ultimi, in una grande considerazione di sè, suffragata da un'intelligenza non certo dozzinale, brillante e proprio per questa brillantezza poco approfondita.
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tonyruggiero
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sabato 27 settembre 2014
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la nascita del cinema moderno.
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Appartengo a una generazione di cineasti che hanno deciso di fare film avendo visto Quarto potere.
Così diceva François Truffaut ed io non avrei potuto esordire altrimenti. L'approccio all'arte di Orson Welles è semplice: apprendere le regole per poi rivoluzionare tutto.
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Appartengo a una generazione di cineasti che hanno deciso di fare film avendo visto Quarto potere.
Così diceva François Truffaut ed io non avrei potuto esordire altrimenti. L'approccio all'arte di Orson Welles è semplice: apprendere le regole per poi rivoluzionare tutto. Quando gira il suo primo film, crea uno spartiacque tra classico e moderno, ridefinendo il concetto stesso di cinema. Nessuno aveva mai osato tanto fino a quel momento. Una delle regole del cinema classico, ad esempio, era quella dell'immediata leggibilità dell'immagine e del filo narrativo. Welles, stravolge tutto e lo fa con un uso della profondità di campo mai visto prima (celebre è la scena del pupazzo di neve, condita da un piano sequenza incredibile). La macchina da presa non è più un mero strumento di racconto ma un soggetto attivo nella storia, gli attori guardano spesso in camera e questo spiazza oggi quanto allora. Si, perchè la potenza massima di Citizen Kane (titolo originale dell'opera) sta nel fatto che non sembra girato ieri, come si usa dire, ma sembra girato oggi o forse addirittura domani. La sovrapposizione e l'uso delle dissolvenze incrociate è con ogni probabilità il migliore mai visto. La sequenza iniziale del famoso NO TREPASSING è tutto: 3 minuti netti in cui parlano soltanto le immagini perchè un grande regista fa parlare ciò che inquadra, senza troppi spiegoni narrativi. Voi ve la immaginate una inquadratura fish-eye in un film del '41? Bene, in questa sequenza c'è, perchè Welles decide di mettere la cinepresa dietro il vetro di una palla da neve rotta. Esticazzi.
Improvvisamente, una parola rompe quest'estasi espressionista, è la prima del film: Rosabella, il MacGuffin sui cui tutta la storia si sviluppa ma sempre innovando: attraverso una serie interminabile di flashback e fast forward ci verrà raccontata, infatti, la storia di un uomo, Charles Foster Kane, dall'infanzia sottratta alla morte in un castello, il suo castello. Kane è, infatti, un moderno imperatore, uno tra i più ricchi ed influenti al mondo. Un giornalista, Mr. Thompson, è chiamato ad indagare su Rosabela e questo è l'espediente narrativo con cui Welles ci farà piano piano conoscere il cittadino Kane, attraverso le parole di chi l'aveva conosciuto. In questo viaggio, scopriamo un uomo ambiguo, un uomo che da ragazzo era un vulcano (esattamente come Welles) che conquista tutto e tutti con il suo carisma ma che maturando cambia, s'incattivisce ed inizia una lotta contro i mulini a vento che lo porterà a morire.. da solo con i suoi fantasmi.
Ma chi è Rosabella? Lo scopriremo soltanto alla fine e, comunque, il mistero e le interpretazioni sono molteplici. Secondo me, Rosabella, è quella parte più pura di noi stessi, ciò che siamo da bambini. E' la nostra infanzia, il nostro io più profondo. Ciò che ci fa piangere e ridere di gioia. Rosabella, è il senso stesso della nostra vita. Straordinario.
Voglio ancora soffermarmi sul ruolo della macchina da presa e sulla scelta del punto macchina. Hitchcock diceva che esiste un solo punto macchina, quello perfetto. Bene, Welles sapeva sempre quale fosse. In Quarto potere, la MDP è fottutamente viva e riflette addirittura il mood del momento. Verso la metà del film, la vita di Kane raggiunge il punto più basso e indovinate dove mette la camera Welles? A terra, intere sequenze (come il litigio tra Kane e Leland) riprese praticamente dal pavimento. Il simbolismo è fondamentale e presente per tutta la durata del film. Penso a quando Mr. Bernstein ricorda della ragazza sul traghetto e la sua immagine è riflessa sulla scrivania come fosse fatta d'acqua. Penso a quando Susan viene letteralmente oscurata dall'ombra e la volontà del marito, ripreso sapientemente dal basso. Penso, soprattutto, ad una delle scene finali, quando finalmente Susan decide di non essere più una bambolina nelle mani del marito. Lo lascia, prende coscienza di sè e, Welles, compone l'immagine mettendo in primo piano, alle spalle dell'attrice, proprio una bambola inespressiva. Ciò che Susan non è più, ciò che s'è lasciata alle spalle, appunto. Simbolico è anche il sonoro. Tra le mura di Candalù, rimbomba una eco che suggerisce prima incomunicabilità, distanza e poi assenza, silenzio.. quell'abisalle silenzo che segue la morte.
Quarto potere un'opera semplicemente unica che è l'esatto riflesso del suo creatore. Nessuno riuscirà mai a farmi togliere dalla testa il parallelismo possibile tra Charlie Kane ed Orson Welles.
Voglio che sul mio giornale ci sia molto più che immagini e parole stampate
dirà ad un certo punto il giovane Kane. Se ci pensate, è un altro modo per dire di volere l'impossibile. Orson Welles fa esattamente la stessa cosa. Vuole l'impossibile, con la macchina da presa vuole sfondare porte (come quelle della biblioteca Tatcher) e attraversare finestre chiuse (come quella famosa sul tetto del night di Susan).
La scena clou è senz'altro la sequenza iniziale ma ce n'è un'altra che mi ha letteralmente scioccato. Ad un certo punto, Welles fa prendere vita ad una fotografia ma di questo non voglio dire altro. Se guarderete questo film dopo la recensione, scrivetemi e fatemi sapere che effetto vi ha fatto quella scena. Altro che CGI sulla gazzetta del profeta.
Comunque, in definitiva, non devo certo dirlo io, questo è un film che tutti dovrebbero aver visto almeno una volta nella vita e, per chi volesse operare nel settore, è un film da studiare, da conoscere a memoria: scena per scena, sequenza per sequenza.
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g_andrini
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mercoledì 18 giugno 2014
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piacevole, ma...
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...non mi sembra un vero e proprio capolavoro. "Rosabella" è un richiamo alla femminilità mancata, senza la quale un uomo non può essere felice.
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tomdoniphon
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domenica 18 maggio 2014
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il film rivoluzionario per eccellenza
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Un giornalista indaga, raccogliendo le varie testimonianze di chi l'ha conosciuto, sulle parole pronunciate in punto di morte dal re della stampa Charles Foster Kane: "Rosebud". Non riuscirà a sciogliere l'enigma. Regolarmente in testa alle classifiche sul "film più bello del cinema", il film è stato di recente "spodestato" dal primato nell'assai autorevole sondaggio organizzato ogni 10 anni dal British Film Institute: nell'ultima edizione, infatti, il primato è passato a "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock. Chi ha ragione? Ora, come noto, è sempre difficile fare confronti tra i grandi capolavori del cinema.
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Un giornalista indaga, raccogliendo le varie testimonianze di chi l'ha conosciuto, sulle parole pronunciate in punto di morte dal re della stampa Charles Foster Kane: "Rosebud". Non riuscirà a sciogliere l'enigma. Regolarmente in testa alle classifiche sul "film più bello del cinema", il film è stato di recente "spodestato" dal primato nell'assai autorevole sondaggio organizzato ogni 10 anni dal British Film Institute: nell'ultima edizione, infatti, il primato è passato a "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock. Chi ha ragione? Ora, come noto, è sempre difficile fare confronti tra i grandi capolavori del cinema. Personalmente, trovo che, in effetti, "La donna che visse due volte" costituisca il più alto risultato mai raggiunto dal Cinema. Tuttavia, se si dovesse invece valutare quale sia (non "il più bello" bensì) il "più importante" film della Storia del Cinema, non avrei dubbi ad indicare Quarto potere. Ma perchè è tanto importante? Vediamo di spiegarlo in estrema sintesi. Quarto potere è il film che meglio di ogni altro sottolineava il ruolo centrale del regista, qui "autore" nel senso puro del termine (va ricordato che a Welles fu offerto un contratto unico nella storia del cinema, che gli permetteva di essere contemporaneamente produttore, sceneggiatore, regista e attore del film). Le innovazioni tecniche, il ritratto crudissimo del "sogno americano", la struttura narrativa "dove i sei flashback raccontano anche due volte il medesimo soggetto con angolazioni e letture diverse" (Mereghetti), in anticipo, da quest'ultimo punto di vista, su altri capolavori come "Rashomon" di Kurosawa, ne fanno un'opera fondamentale della settima arte. Truffaut arrivò a dichiarare: "io appartengo alla generazione di quei registi che hanno deciso di fare film dopo aver visto Quarto potere" (si veda, del resto, la bellissima scena del sogno in "Effetto notte").
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hal98
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lunedì 26 agosto 2013
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sinonimo di cinema
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" Appartengo a una generazione di cineasti che hanno deciso di fare film avendo visto Quarto Potere"
~Francois Truffaut
Quarto potere rappresenta per il mondo del cinema un autentica pietra miliare. Regolarmente inserito al primo posto dei film migliori della storia, Quarto potere è l'estensione massima di tutte le arti che compongono un film. Aveva solo 26 anni quando Orson Wells diresse, interpretò e sceneggiò quello che poi destinò a diventare sinonimo di Cinema.
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" Appartengo a una generazione di cineasti che hanno deciso di fare film avendo visto Quarto Potere"
~Francois Truffaut
Quarto potere rappresenta per il mondo del cinema un autentica pietra miliare. Regolarmente inserito al primo posto dei film migliori della storia, Quarto potere è l'estensione massima di tutte le arti che compongono un film. Aveva solo 26 anni quando Orson Wells diresse, interpretò e sceneggiò quello che poi destinò a diventare sinonimo di Cinema. Volutamente complesso nella regia con nuove inquadrature: rasoterra a campo lungo, profondità di campo. Nuove tecniche al servizio di chi in seguito volle diventare regista. Ispirazione per molti cineasti, Quarto potere è un capolavoro incommensurabile, di dimensioni fuori norma. Il miglior film mai diretto, non esistono film di Kubrick, Kurosawa,Truffaut, Fellini o Scorsese che tengano.Oscar alla sceneggiatura.
Giudizio finale:10
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shiningeyes
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lunedì 1 luglio 2013
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innovativo ed eccezionale!
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Difficile descrivere un'opera così immensa, innovativa e all'avanguardia per quei tempi.
Tuttavia, comincerò col dire che si tratta di uno di quei film che ogni amante del cinema deve vedere; un film che non può fare a meno di conquistarti se hai una buona conoscenza di critica cinematografica .
Orson Welles aveva solo 26 anni quando scrisse,diresse e recitò questo film, e mi risulta incredibile l'ambizione e la capacità che già aveva quest'uomo per comporre opera di tale grandezza a tale giovane età.
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Difficile descrivere un'opera così immensa, innovativa e all'avanguardia per quei tempi.
Tuttavia, comincerò col dire che si tratta di uno di quei film che ogni amante del cinema deve vedere; un film che non può fare a meno di conquistarti se hai una buona conoscenza di critica cinematografica .
Orson Welles aveva solo 26 anni quando scrisse,diresse e recitò questo film, e mi risulta incredibile l'ambizione e la capacità che già aveva quest'uomo per comporre opera di tale grandezza a tale giovane età.
E' di 70anni fa questo film, ma nonostante sia in bianco e nero e che non possegga gli effetti speciali di oggi, bé, oso dire che fa le scarpe alla maggior parte della produzione mondiale dei giorni nostri e buona parte di quella passata; sceneggiature, inquadrature così significanti, luci che definiscono così bene i personaggi, piani sequenza( i primi) d'alta scuola non ce ne sono più al giorno d'oggi, e capisco benissimo la critica ad averlo messo al primo posto tra i migliori film della storia, anche se non penso che sia stato il miglior film mai fatto, ma sicuramente è tra i primi posti.
Non si può non rimanere affascinati dalla storia di Charles Kane, da come è diretta ed espressa (in modo assolutamente innovativo), non si può non entrare dentro la pellicola senza emettere giudizi o mostrare stupore nel seguire i fatti della storia.
Ma la vera ricchezza è nel messaggio intrinseco del film, che credo che non era mai stato affrontato prima ad ora: la completa disillusione del sogno americano, il quale ti può portare tutte le ricchezze e i beni materiali che vuoi, ma non può portarti l'affetto, l'amore, la famiglia; quelle cose verranno spazzate via dalla voglia di grandezza che si farà strada una volta raggiunto uno straccio di successo, che non ti darà nulla alla tua anima;oppure del crescente dominio dei Media, che però non possono cambiare la vera realtà, per quanto essa si può camuffare e nascondere; ed in più, Kane è la perfetta rappresentazione del tutto e niente mostrata come meglio non si poteva fare cinematograficamente.
Ci credo che il film fu fortemente boicottato, agli americani non piace che la verità le venga sbattuta in faccia; preferiscono cullarsi nel loro falso benessere, ed è per questo che il mio rispetto verso Welles sia diventato immenso, e credo che una approfondita visione dei suoi film mi sia d'obbligo.
Che altro dire... non c'è niente da disapprovare: il film non è pesante, scorre che è una favola, non vedo interpretazioni pessime (Welles stesso è bravissimo), scenografie massicce da far paura e fotografie e inquadrature all'avanguardia così intense ed emotive; ed in più è un film che resiste al tempo, e oserei dire che fu il film giusto al momento giusto, per creare una maggiore coscienza critica,che era addormentata tra i luccichii dell'estetica Hollywoodiana.
Uno dei film più belli che abbia mai visto, mi ha conquistato interamente, massimo dei voti, e basta!
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tiamaster
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mercoledì 7 novembre 2012
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una rivoluzione cinematografica.
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Quarto potere è, in ambito cinematografico, il corrispondente della gioconda nella pittura, della divina commedia nella letteratura, di Mozart nella musica.è semplicemente uno dei più grandi film mai realizzati. Al' epoca Quarto Potere fù una vera e propria rivoluzione cinematografica, che cambiò sicuramente il modo di fare cinema del tempo. A 71 anni dalla sua realizzazione è ancora una solida pietra miliare della storia del cinema, capace anche oggi di essere coinvolgente, affascinante e maledettamente geniale. Orson Welles offre sicuramente la migliore interpretazione della sua carriera, indossando i panni di Sir Charles Foster Kane, uno dei personaggi più grandi e immortali di tutta la storia del cinema.
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Quarto potere è, in ambito cinematografico, il corrispondente della gioconda nella pittura, della divina commedia nella letteratura, di Mozart nella musica.è semplicemente uno dei più grandi film mai realizzati. Al' epoca Quarto Potere fù una vera e propria rivoluzione cinematografica, che cambiò sicuramente il modo di fare cinema del tempo. A 71 anni dalla sua realizzazione è ancora una solida pietra miliare della storia del cinema, capace anche oggi di essere coinvolgente, affascinante e maledettamente geniale. Orson Welles offre sicuramente la migliore interpretazione della sua carriera, indossando i panni di Sir Charles Foster Kane, uno dei personaggi più grandi e immortali di tutta la storia del cinema. La regia e la sceneggiatura furono forse le cose più rivoluzionarie al' epoca, capaci di intrudurre uno stile di comunicazione estremamente differente da i suoi predecessori, sia in fatto di trama, storia, personaggi sia in fatto di narrazione registica. Le riflessioni e le implicazioni a cui il film è legato sono svariate e ancora oggi attuali, la prima per importanza catturata dal titolo italiano (e come ho datto, è solo una piccola,piccolissima parte di questo grandioso trionfo artistico).Intoccabile ed inarrivabile ancora oggi e, probabilmente, non sarà mai superato.
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