Titolo originale | Tui Na |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Cina, Francia |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Lou Ye |
Attori | Xiaodong Guo, Lu Huang, Xuan Huang, Qin Hao, Lei Zhang Lei Zhang (IV), Ting Mei, Suzhen Han, Zhiyou Han, Junjun Huang, Dan Jiang, Huaipeng Mu, Suyu Wang, Zhihua Wang, Zhigang Zhao. |
Tag | Da vedere 2014 |
MYmonetro | 3,20 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 febbraio 2015
Un gruppo di ciechi si serve dei principi dell'antica medicina cinese per praticare un tipo di massaggio tradizionale. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 4 candidature e vinto 2 Asian Film Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Attraverso il personaggio di Ma, ragazzo che da piccolo ha cominciato progressivamente a perdere la vista fino a diventare cieco, siamo introdotti in un centro massaggi di Nanchino, gestito unicamente da non vedenti, nel quale si intrecciano diverse storie di uomini e donne, passioni, sentimenti, atti brutali in un piccolo esempio di come possa essere oggi la vita in Cina.
In questa storia di non vedenti c'è qualcosa che supera la prospettiva con la quale solitamente si affrontano simili personaggi al cinema. Nonostante il loro handicap sia costantemente rimarcato e anche nella trama costituisca un punto fondamentale per lo svolgersi degli eventi, lo stesso in ampi tratti si ha l'impressione che pur rendendo giustizia ad una vita non semplice, Blind massage cerchi anche di superare questo paradigma per arrivare ad escludere la cecità e raccontare direttamente i sentimenti e la vita degli uomini nella Cina contemporanea.
È impossibile escludere il contesto dagli elementi fondanti del film perchè troppi sono i momenti in cui il paesaggio influisce sul personaggio, troppi i luoghi e le situazioni in cui si rispecchia una mentalità contingente all'epoca ritratta (i giorni nostri).
Tuttavia Lou Ye sembra imitare in alcuni punti il Lee Chang-Dong di Oasis e trovare paradossalmetne una strana forma di concordanza con il nostro Salvo (benchè sia improbabile che l'abbia visto) nel concepire una forma di poesia della disabilità e iniettare in una trama molto concreta e con i piedi per terra, istanti e suggestioni che si avvicinano al fantastico.
La parabola del più protagonista di questo cast corale (Ma), dalla caduta nella cecità, fino alla scoperta del sesso, la liberazione umana dalle catene di passioni costringenti e infine un'insperata (sebbene parziale) catarsi nella violenza, potrebbe appartenere al cinema francese più modernista o uscire da un'opera statunitense degli anni '70, per quanto sembra rompere con la tradizione in merito di "cinema sociale".
Sebbene il presupposto di trattare (che al cinema fa rima con "guardare") dei disabili come fossero persone normali sia alla base di quasi tutti i film sul tema, Blind massage pare essere l'unico ad andare così a fondo da creare figure ambigue, non proprio edificanti e in certi casi deprecabili, accanto a quelle più amabili. Soprattutto è un film che sa che non ci può essere storia di ciechi senza una storia vera e propria, che siano comunque necessari intrecci e colpi di scena in grado di distogliere l'attenzione dall'handicap e porla sul lato umano.