La parte degli angeli |
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Un film di Ken Loach.
Con Paul Brannigan, John Henshaw, Roger Allam, Gary Maitland, Jasmine Riggins.
continua»
Titolo originale The Angels' Share.
Commedia,
durata 106 min.
- Gran Bretagna, Francia, Belgio, Italia 2012.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 13 dicembre 2012.
MYMONETRO
La parte degli angeli
valutazione media:
3,30
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ritratto agrodolce di Scoziadi osteriacinematografoFeedback: 4575 | altri commenti e recensioni di osteriacinematografo |
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lunedì 7 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La porzione degli angeli corrisponde alla percentuale di evaporazione nel processo di maturazione del whisky. Ma l’elemento volatile del pregiato distillato non si disperde realmente: tutti reclamano la propria parte,e persino le creature celesti esigono la loro. Il maestro Ken Loach prende spunto da questa leggenda per raccontare una storia di emarginazione e speranza ambientata in Scozia. L’incipit del film si svolge davanti a un giudice: al suo cospetto si alternano le storie di delinquenza di alcuni ragazzi di Glasgow; tutti vivono ai margini della società,chi per un motivo, chi per l’altro: l’introduzione dei personaggi è divertente e originale,e si rivela un modo perfetto per anticiparne le personalità. A Robbie, un teppista dedito alla violenza quotidiana, viene concesso di scontare la pena effettuando lavori socialmente utili, grazie all’attenuante di una compagna incinta;seguono la stessa sorte Albert,Mo e Rhino,che con lui andranno a comporre l’allegro e strampalato quartetto al centro dell'opera. Robbie sembra geneticamente destinato alla violenza da un’infanzia trascorsa in riformatorio e da una famiglia di delinquenti che gli ha lasciato in eredità l’eterno conflitto con la stirpe avversa. Lo schema sembra doversi ripetere come una litania autodistruttiva e inevitabile,come il prodotto di una forma primitiva d’onore da difendere a costi altissimi. In situazioni simili occorre una forza speciale per uscire da una quotidianità che assume le sembianze di un tritacarne invisibile. Occorrono dei motivi validi e una buona guida per ristabilire un livello minimo di fiducia nel rapporto con se stessi. Nel film,la figura in questione è rappresentata da Harry,un assistente sociale che si occupa di reinserire i “reietti” nella collettività; Harry non si limiterà ai suoi compiti di supervisore: dopo aver procurato un’occupazione provvisoria a Robbie e ai suoi colleghi di malaffare,farà molto di più,fornendo loro il proprio supporto umano e solidale. Robbie,a differenza dei suoi nuovi amici,ha una compagna che ama e un figlio appena nato,ma anche un terreno minato dalle colpe del passato che lo costringono a camminare su un filo sottilissimo. Nel momento in cui Robbie vacilla e si trova sul punto di dover cedere ancora alla spirale del crimine,intravede un varco insperato. Dapprima il giovane fa il suo ingresso nell’universo del whisky e delle distillerie,denotando rapidamente passione e un’innata predisposizione olfattiva per i distillati del malto; quindi matura l’idea che l’unico futuro possibile per lui e per i suoi cari sia lontano da Glasgow,ma il suo passo d’addio implica un ultimo,inconsueto guizzo nel mondo del crimine. Loach racconta una storia semplice e molto attuale,alternando momenti drammatici a spunti spassosi e assai godibili: ne emerge un affresco agrodolce e verosimile,che mostra la realtà di tanti giovani,offrendo una chiave di lettura positiva dell’insieme: i germi inespugnabili del disagio e della violenza vengono narrati con franchezza,ma rimane la speranza di mutare il corso della storia. Ogni cosa può mutare,sempre. La ricetta è semplice,ma gli ingredienti di Loach,valori eterni quali l’amore,l’amicizia,il rispetto:non sono facilmente reperibili,ma vanno coltivati,meritati. Sono le cose per cui vale la pena vivere,sono i beni preziosi,i fattori imprescindibili,i motivi che sono in grado di farci sorridere alla vita ogni giorno,quando posiamo lo sguardo su questo strano mondo. www.osteriacinematografo.com
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