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Viva l'Italia |
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Un film di Massimiliano Bruno.
Con Raoul Bova, Michele Placido, Ambra Angiolini, Alessandro Gassmann.
continua»
Commedia,
durata 100 min.
- Italia 2012.
- 01 Distribution
uscita giovedì 25 ottobre 2012.
MYMONETRO
Viva l'Italia  
valutazione media:
3,15
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Paese dei balocchi
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| martedì 6 novembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Come nella favola di Collodi al politico burattino, abituato a muoversi a comando per un intricato sistema di fili di potere che guidano lui come il suo avversario politico fra le braccia degli stessi uomini dei poteri forti, inizia a crescere il naso ogniqualvolta vorrebbe dire una bugia. Nel senso che qualcosa di misterioso gli impedisce di mentire; sempre e comunque. All’inizio questa novità sembra una cosa negativa ma alla lunga si rivela di grande effetto catartico. Perché poter dire la verità senza infingimenti è comunque una liberazione per il politico di lungo corso, abituato a reprimere istintivamente qualunque frase fosse anche solo lentamente vicina alla verità. Questa catarsi lo porterà alla scoperta della realtà delle cose e a spingere il suo interessamento per la carriera dei figli anche oltre quel limite che sinora non aveva ancora avuto il coraggio di superare. Anche se per ciascuno dei tre figlia questo passaggio del Giordano si realizzerà in forme diverse, ma tutte caratterizzate da un unico intento: valorizzarli senza assecondare sempre e comunque le loro aspirazioni e i loro atteggiamenti. Nel primo caso si tratta di non assecondare la disponibilità della figlia a farsi aiutare come attrice, senza cercare di sudare per ottenere un meritato anziché regalato successo. Nel secondo caso, esattamente l’eccesso opposto della sorella aspirante attrice, si tratta di usare anche le maniere forti come uno schiaffone per ridimensionare l’orgoglio del figlio medico, che pretende di ottenere tutto da solo, senza neanche un minimo di aiuto paterno. Infatti scopre che nel concorso per un posto da medico era risultato “miracolosamente” primo pur essendo arrivato secondo. Il vero primo evidentemente era predestinato ad emigrare in America anche perché in Italia probabilmente il suo talento sarebbe stato sprecato: meglio coltivarlo all’estero per poi eventualmente riportarlo in patria con un bagaglio professionale irraggiungibile altrimenti. Ma il bello è che questa lezione funzionerà non solo come padre ma anche indirettamente come nonno, nei confronti del nipote che non rispetta il padre buonista, fintanto che la novità famigliare non coinvolge anche il suo buonismo con una modalità che più originale di così è difficile da immaginare.
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