Lolita |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon, Gary Cockrell, Jerry Stovin.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 152 min.
- Gran Bretagna, USA 1962.
MYMONETRO
Lolita
valutazione media:
3,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una storia di folliadi Paolo 67Feedback: 9827 | altri commenti e recensioni di Paolo 67 |
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sabato 21 aprile 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Da questo film Kubrick analizza le strutture dell'immaginario e il loro significato in rapporto ai problemi dell'uomo. L'individuo non può realizzare pienamente nella società il desiderio, che, frustrato, diventa ossessione. Il protagonista di LOLITA, in preda a sempre maggiore inquietudine, non sa dove andare, viaggia nella nebbia (Haze, il cognome di Dolores “Lolita”, vuol dire nebbia leggera, foschia, per estensione confusione mentale). Quando il film riprende la narrazione dopo un flashback di quattro anni, Humbert, già prigioniero della sua ossessione, si muove come in un mondo di fantasmi. Assistiamo a delle visioni profondamente soggettive, al delirio di un uomo che si è costruito un'immagine mentale a partire da uno sguardo. Kubrick ha dichiaratamente voluto raccontare una storia d'amore: LOLITA ha in comune con le grandi storie d'amore della letteratura del passato (come “Anna Karenina” o “Madame Bovary”, rese forti e celebri dall'elemento proibito dell'adulterio) lo shock, l'estraniazione, l'alienazione dei protagonisti dalla società (compresi l'autore e il lettore). Come avviene in LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE di Hitchcock (storia di un'ossessione necrofila) l'irrazionalità dell'innamorato fa crollare la razionalità del professore (là del poliziotto). Humbert diventa letteralmente pazzo di lei. Da quel momento in poi il film è una storia della ricerca del possesso di un'immagine (così come il suo rivale e manipolatore Quilty rappresenta la società che eccita e pratica il consumo pornografico della stessa immagine). Humbert si trova a vivere in un mondo di falsi: una società dei consumi dominata dalla pubblicità dove le persone si strumentalizzano (Quilty, specularmente a Humbert usa la stessa Charlotte, colla quale ha avuto una relazione, per arrivare a Lolita), una società fatta di dipendenze, di rapporti utilitaristici, la stessa Lolita lo usa. Humbert è goffo, imbarazzato, emarginato in una società di cui non vuole, non sa o non può essere complice. L'ossessione che gli riempie la mente, fino a condurlo alla follia, è quella di una passione anormale. Kubrick mette di fronte la morbosa anima europea alla mostruosa vitalità americana, che sottintende spettri sanguinari (SHINING...). Quello che il film perde in sessualità esplicita, rispetto al romanzo, lo guadagna in umorismo mordace, in farsa e surreale. Kubrick sposta continuamente i riferimenti di genere (il dramma ora vira verso la commedia -il film è pieno di gag, a volte perfino assurdo, spesso caricaturale, quasi un'opera buffa- ora verso il fantastico) in corrispondenza del disorientamento del protagonista. Come Jack Torrance in SHINING, Humbert vive in un incubo parallelo perdendosi nei labirinti della propria mente. La grande scoperta di Kubrick in LOLITA è la psicoanalisi. Humbert incontra nel film in più travestimenti il suo doppio, tema che Kubrick porta in primo piano. L'incontro col doppio, è, secondo una superstizione popolare che incuteva paura allo stesso Freud, la morte, ma il doppio rappresenta anche l'autorità in generale: Humbert la incontra (crede di incontrarla nella sua ossessione che non gli consente di vedere veramente, di distinguere la realtà dall'inganno) più volte, sotto spoglie diverse tra cui quella di un medico psicologo. Simbolo della inafferrabilità di un potere senza volto, Quilty è l'immagine speculare, uguale e contraria nelle sua psicopatia fatta di moltiplicazione delle personalità, della monomania di Humbert (i due tipi fondamentali kubrickiani). Nel film entrambi perseguono la propria realizzazione sessuale attraverso l'inganno, la loro pulsione sessuale si identifica colla pulsione di morte. Humbert, tipico personaggio kubrickiano, non solo non ha dominio sulle sue azioni, ma neppure su quello che è. Kubrick descrive la crisi di una società: al fallimento di Humbert segue quello di Quilty, dell'illusione di dominio, dell'avidità di potere. Il 1776, citato due volte nel film, è l'anno di una sconfitta dell'autorità: Kubrick legge in chiave edipica la Storia. Come tutti i film di Kubrick, anche LOLITA è una favola filosofica. ARANCIA MECCANICA e SHINING in particolare con la sua architettura gotica vengono da qui, essi sono già prefigurati in talune sequenze, insieme al lato orrorifico del suo cinema.
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