marione
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domenica 30 aprile 2017
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occasione mancata
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Peccato, poteva essere un bel film, ma i portagonisti sono fuori luogo, soprattutto un Brad Pitt irriconoscibile per eccesso di botox che ne annulla ogni espressione e lo rende bolso e inadeguatamente falso giovane (53 anni). Marion Cotillard ce la mette tutta, ma anche lei è inadeguata e un po' stantia. Possibile che non vi siano stati degli attori trentenni brillanti che potessero dare smalto e patos a dei personaggi altrimenti scontati? La storia scorre, ma scivola via come acqua proprio per la mancanza di protagonisti credibili e coinvolgenti.
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samanta
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lunedì 20 febbraio 2017
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la verità nascosta
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Il film si divide sostanzialmente in due parti distinte. Nella prima ambientata a Casablanca (Marocco Francese sotto controllo della Repubblica di Vichy) nel 1942 i protagonisti Max (Brad Pitt) del servizio segreto inglese e Marianne (Marion Cotillard) della resistenza francese progettano ed eseguiscono un attentato all'ambasciata tedesca (ma la Germania aveva un'ambasciat o meglio un semplice consolato?) uccidendo l'ambasciatore e numerosi tedeschi e ospiti francesi, l'azione pur nella sua efficace disinvoltura appare un pò inverosimile.
La seconda parte si svolge in Inghilterra nel 1944, dove i due protagonisti che in Marocco si erano innamorati si sono sposati ed hanno una figlia di un anno, però marianne nasconde un terribile segreto è sospettata di essere una spia tedesca.
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Il film si divide sostanzialmente in due parti distinte. Nella prima ambientata a Casablanca (Marocco Francese sotto controllo della Repubblica di Vichy) nel 1942 i protagonisti Max (Brad Pitt) del servizio segreto inglese e Marianne (Marion Cotillard) della resistenza francese progettano ed eseguiscono un attentato all'ambasciata tedesca (ma la Germania aveva un'ambasciat o meglio un semplice consolato?) uccidendo l'ambasciatore e numerosi tedeschi e ospiti francesi, l'azione pur nella sua efficace disinvoltura appare un pò inverosimile.
La seconda parte si svolge in Inghilterra nel 1944, dove i due protagonisti che in Marocco si erano innamorati si sono sposati ed hanno una figlia di un anno, però marianne nasconde un terribile segreto è sospettata di essere una spia tedesca. Di qui i tentativi del marito che continua aservire il servizio segreto, di scagionarla fino al tragico epilogo. Anche in questa seconda parte ci sono degli anacronismi e delle inverosimiglianze, non si capisce ad esempio perché il regolamento imponga ai membri del servizio segreto che hanno un parente traditore l'obbligo di ucciderlo di persona (la cosa appare un pò complicata oltre che assurda) .
Detto questo il giudizio sul film non è completamente negativo ma il regista Zemeckys è ben lontano da "Forrest Gump, Cast Away o Ritorno al futuro": ha lasciato che la sceneggiatura fosse un pò "sbrodolata", invece a suo onore i costumi le ricostruzioni scenografiche che sono impeccabili e la stessa colonna sonora buona. Per quanto riguarda la recitazione: bravissima Marion Cotillard, la seguo da "Un'ottima annata" di Ridley Scott del 2006 e poi La vie en rose che le permise di conquistare un Oscar:. Deludente Brad Pitt molto inespressivo anche in situazioni che permettono ad un attore di una recitazione a tutto campo come è ben diverso dall'ottimo Russel Crowe di "Un'ottima annata"!
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ashtray_bliss
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domenica 15 gennaio 2017
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rievocazione di una hollywood da tempo finita.
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Allied si presenta come un tentativo riuscito da parte del acclamato regista Zemeckis di ricreare i film di un'epoca, quelli che si facevano a Hollywood una volta e che ormai sono completamente scomparsi, in stile Casablanca. Infatti il film rievoca e ricrea quell'atmosfera di un tempo (ma non del tutto priva di elementi anacronistici), dei film classici, raffinati, ed esteticamente impeccabili. Allied infatti si basa su una solida costruzione narrativa, semplice e lineare, e può contare anche su una ambientazione ed un'estetica molto curata che si rifà ai veri film d'autore. Le riprese dall'alto delle dune del deserto marocchino sono veramente d'impatto e risultano memorabili, la scena del parto di Marianne sotto i bombardamenti a Londra è un'altra immagine che colpisce e rimane impressa nello spettatore.
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Allied si presenta come un tentativo riuscito da parte del acclamato regista Zemeckis di ricreare i film di un'epoca, quelli che si facevano a Hollywood una volta e che ormai sono completamente scomparsi, in stile Casablanca. Infatti il film rievoca e ricrea quell'atmosfera di un tempo (ma non del tutto priva di elementi anacronistici), dei film classici, raffinati, ed esteticamente impeccabili. Allied infatti si basa su una solida costruzione narrativa, semplice e lineare, e può contare anche su una ambientazione ed un'estetica molto curata che si rifà ai veri film d'autore. Le riprese dall'alto delle dune del deserto marocchino sono veramente d'impatto e risultano memorabili, la scena del parto di Marianne sotto i bombardamenti a Londra è un'altra immagine che colpisce e rimane impressa nello spettatore. Ma al di fuori di queste sequenze, si nota l'amore e la cura per i dettagli, la ricostruzione degli spazi interni, i costumi dei protagonisti. L'atmosfera anni '40/ '50 rivive in modo impeccabile proprio grazie all'uso misurato della fotografia e scenografia. Ma anche la storia, pur non essendo indelebile, appare gradevole da seguire. Zemeckis riesce a mescolare sapientemente elementi di generi cinematografici diversi, ottenendo un mix riuscito e funzionale di romance, spy-story, action movie e drama il tutto avvolto da una giusta dose di mistero riguardo l'identità e la sorte del personaggio principale, ovvero Marianne.
Le prove attoriali degli attori sono naturalmente di livello. Marion Cottilard non ha bisogno di essere commentata perchè proprio come le dive di un tempo è ricca di talento, charme e bellezza e riesce a non deludere nemmeno vestendo i panni di una spia tedesca. Brad Pitt oltre ad essere maturo per forza ha maturato molto il suo talento recitativo cimentandosi in pellicole disomogenee e riuscendo a convincere anche chi non credeva in lui di avere la stoffa necessaria per non sfigurare. Negi anni Brad Pitt ha partecipato a molte pellicole storiche e precisamente incentrate sul periodo del nazismo e anche qui si trova a suo agio nella parte del agente canadese sotto copertura. Meno espressivo della sua controparte femminile (forse a causa di un'eccessivo uso del botox) riesce comunque a mantenere alto il suo impegno risultando convincente.
In definitva Zemeckis ha "partorito" un film di tutto rispetto, che pur senza annoverare un'originalità di idee nello script, riporta lo spettatore a godere di una pellicola ben costruita, curata nei dettagli e trainata da una coppia di star famose, belle e affascinanti della nostra epoca. Proprio come accadeva una volta e tanto tempo fa a Hollywood.
Per me è risultato una gradevole scoperta, ho apprezzato la sua realizzazione tecnica ed estetica ma anche la storia non delude. Ovviamente non siamo davanti ad un capolavoro del cinema al pari di Forrest Gump e nemmeno ad un film che passerà agli annali ma resta comunque un film onesto e di buona fattura. Sicuramente un lavoro migliore del quasi inosservato (e mediocre) The Walk. Da vedere, 3.5/5.
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angitia
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domenica 1 ottobre 2017
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anche zemeckis invecchia male.
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In un'improbabile seconda guerra mondiale si mette in scena una spy story in cui botox, coca, sesso nella tempesta di sabbia e aerei della prima guerra mondiale oltre ad ambasciatori in consolati a Casablanca cercano di distruggere un grande regista. Detta così sembra bella ma è solo triste perchè ci si rende conto come anche grandi registi invecchiano male, girano rimasugli di Indiana Jones ma con il peewee usando forse gli stessi costumi dei cattivi di Indiana. A parte il gioco di specchi che poi si risolve in un pezzo al piano della marsigliese ci sono altre chicche che ne fanno uno dei film più trash degli ultimi tre o quattro anni. Forse un giorno verrà rivalutato proprio per questo da Giusti se sarà ancora in vita o dall'abile recensore di mymovies che mi ha fregato due ore di vita dicendo che era molto cinephille, al suo interno, questa spy storpia.
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In un'improbabile seconda guerra mondiale si mette in scena una spy story in cui botox, coca, sesso nella tempesta di sabbia e aerei della prima guerra mondiale oltre ad ambasciatori in consolati a Casablanca cercano di distruggere un grande regista. Detta così sembra bella ma è solo triste perchè ci si rende conto come anche grandi registi invecchiano male, girano rimasugli di Indiana Jones ma con il peewee usando forse gli stessi costumi dei cattivi di Indiana. A parte il gioco di specchi che poi si risolve in un pezzo al piano della marsigliese ci sono altre chicche che ne fanno uno dei film più trash degli ultimi tre o quattro anni. Forse un giorno verrà rivalutato proprio per questo da Giusti se sarà ancora in vita o dall'abile recensore di mymovies che mi ha fregato due ore di vita dicendo che era molto cinephille, al suo interno, questa spy storpia. Brad Pitt gonfio che non può nemmeno ridere è già di per sè triste ma quando va da un povero reduce che non riconosce una foto perchè è cieco sono andato a cercare su google se avesse abbandonato il set a metà riprese di questo capolavoro vittoriano distopico. Alla fine vincono gli inglesi, cioè mi è parso di capire questo, e nessuno spara sulla pianista, anzi, si spara da sola. Così con un bello spoiler evito ad altri di perdere due ore che magari una si legge un libro di storia o si rivede Casablanca ed è più felice. God save the queen.
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cristian
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mercoledì 18 gennaio 2017
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r. zemeckis fa centro, di nuovo.
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Ennesima prova eccellente per il regista Robert Zemeckis (Ritorno al futuro; La morte ti fa bella; Forrest Gump; Cast Away; The Walk) che firma, sebbene non un capolavoro, un’opera dove sospetto e amore si fondono continuamente e lottano tra loro prevalendo, a intervalli, l’uno sull’altro. La sceneggiatura di Steven Knight (La promessa dell’assassino; Locke; Il sapore del successo) da buoni risultati a livello di scrittura in un film che, tuttavia, vede predominare, giustamente, le atmosfere e le circostanze. Fotografia di Don Burgess (Forrest Gump; Contact; Le verità nascoste; Cast Away; The Conjuring - Il caso Enfield). Musiche di Alan Silvestri (Ritorno al futuro; La morte ti fa bella; Forrest Gump; Contact; Cast Away; The Mexican - Amore senza sicura; Captain America - Il primo vendicatore; The Walk).
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Ennesima prova eccellente per il regista Robert Zemeckis (Ritorno al futuro; La morte ti fa bella; Forrest Gump; Cast Away; The Walk) che firma, sebbene non un capolavoro, un’opera dove sospetto e amore si fondono continuamente e lottano tra loro prevalendo, a intervalli, l’uno sull’altro. La sceneggiatura di Steven Knight (La promessa dell’assassino; Locke; Il sapore del successo) da buoni risultati a livello di scrittura in un film che, tuttavia, vede predominare, giustamente, le atmosfere e le circostanze. Fotografia di Don Burgess (Forrest Gump; Contact; Le verità nascoste; Cast Away; The Conjuring - Il caso Enfield). Musiche di Alan Silvestri (Ritorno al futuro; La morte ti fa bella; Forrest Gump; Contact; Cast Away; The Mexican - Amore senza sicura; Captain America - Il primo vendicatore; The Walk). Niente di eccezionale la prova di Brad Pitt che si limita a presentare, senza picchi, un personaggio prevalentemente cupo e attanagliato dai sospetti che il suo lavoro gli impone di avere costantemente. Brillante Marion Cotillard sia nella veste di spia, con ciò che comporta, sia in quella di brava mogliettina/madre.
Max Vatan (Brad Pitt), pilota e spia canadese, e Marianne Beauséjour (Marion Cotillard), agente della resistenza francese, sono in missione a Casablanca durante la Seconda guerra mondiale per ordire un attentato nei confronti di un ambasciatore nazista. I due non si conoscono e devono fingersi marito e moglie affinché la missione riesca con successo. Il loro lavoro sarà la causa scatenante dell’amore tra i due ma, allo stesso tempo, dei numerosi sospetti che Max inizierà a nutrire nei confronti di Marianne e del suo vero incarico.
Il film di Zemeckis, Allied, riesce a mettere insieme ritmo blando e tensione misurata, cosa che pochi registi riescono a fare. Casablanca, ammantata dalla affascinante atmosfera anni ’40, è perfetta per mettere alla prova il finto matrimonio tra Max e Marianne perché qui, più che in altre parti, un buon rapporto coniugale deve essere credibile agli occhi dei concittadini e mostrarsi in modo più o meno plateale per non dare adito a qualsivoglia sospetto. Marion e Brad sono abbastanza in sintonia nei panni dei corrispettivi personaggi, pur mostrando emotività opposte. Marion è brillante, visibilmente ansiosa e preoccupata nei momenti giusti; Brad è triste e cupo (un po’ monocorde la sua prova). Il film può essere diviso in due parti. La prima vede il finto e felice matrimonio, talmente ben preparato da non suscitare sospetto alcuno (quante coppie e matrimoni sono così!). La seconda parte, invece, concerne il vero matrimonio, con vero amore. E’ proprio in questo momento che, paradossalmente, la coppia viene giudicata falsa. Si tratta, ovviamente, di un concetto espresso per grandi linee che banalizza l’accurato intreccio creato dal regista ma credo che, in linea generale, sia questo quello che emerge. Marianne, secondo i servizi segreti canadesi, non è chi dice di essere e Max, seppur innamorato, non è accecato dall’amore e cerca di scoprire la verità su sua moglie. La scena di sesso tra Max e Marianne all’interno dell’automobile in mezzo ad una tempesta di sabbia (e tempesta di ormoni) è molto suggestiva. Si rimane impressionati da come Zemeckis sia riuscito a creare una tensione palpabile in sala attraverso scene e situazioni che risulterebbero banali se raccontate a qualcuno che non ha visto il film. Apprezzabili alcuni secondi piani che ampliano in profondità lo sguardo dello spettatore a cui è consentito curiosare alle spalle dei protagonisti e magari cercare qualcosa che possa far muovere un ulteriore passo verso la verità. Verità e menzogna si fondono continuamente in questa pellicola. Sono i due fattori che tengono incollati allo schermo lo spettatore. Forse, ma è soggettivo, manca il salto emotivo definitivo a questo film che comunque svolge egregiamente il suo lavoro nel creare interesse in chi guarda, che è la cosa più importante. Allied è un lavoro accurato, senza sbavature nella trama che riesce ad esprimere il messaggio voluto. Direi che, senza strabiliare, Robert Zemeckis, anche questa volta, ha fatto centro.
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martedì 7 febbraio 2017
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bel film.. ma che sceneggiatura penosa
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beh vado al cinema sicuro visto che zemeckis non mi ha mai deluso dall'ormai lontano roger rabbit e come previsto mi trovo sullo schermo un buon lavoro, bravi attori, bei costumi, scene etc.. una classica spy story sentimentale, passata la prima mezz'ora però iniziano i primi buchi sulla sceneggiatura quando i due signori smith (senza mrs angelina) si trasformano in una famiglia stile mulino bianco e si apre la prima falla enorme, in pratica i servizi segreti scoprono che lei in realtà è una spia nazista che passava al nemico le informazioni che lui portava a casa e si inventano uno stratagemma per scoprirla, lui innamoratissimo non ci crede e vola nella francia occupata per mostrare la sua fotografia ad un partigiano che conosceva la vera identità, peccato che ora sia in galera ubriaco, nessun problema brad pitt attacca il carcere e scopre che la vera spia inglese suonava il piano, tanto gli basta per tornare.
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beh vado al cinema sicuro visto che zemeckis non mi ha mai deluso dall'ormai lontano roger rabbit e come previsto mi trovo sullo schermo un buon lavoro, bravi attori, bei costumi, scene etc.. una classica spy story sentimentale, passata la prima mezz'ora però iniziano i primi buchi sulla sceneggiatura quando i due signori smith (senza mrs angelina) si trasformano in una famiglia stile mulino bianco e si apre la prima falla enorme, in pratica i servizi segreti scoprono che lei in realtà è una spia nazista che passava al nemico le informazioni che lui portava a casa e si inventano uno stratagemma per scoprirla, lui innamoratissimo non ci crede e vola nella francia occupata per mostrare la sua fotografia ad un partigiano che conosceva la vera identità, peccato che ora sia in galera ubriaco, nessun problema brad pitt attacca il carcere e scopre che la vera spia inglese suonava il piano, tanto gli basta per tornare. pausa. cioè ve li immaginate voi i servizi segreti in tempo di guerra che ti dicono, sai tua moglie è una spia nazista ci dispiace la devi fare fuori, ma dai, come minimo li arrestano tutti e due e buttano via la chiave se non li fanno fuori subito. tant'è, arriva la scena finale strappa lacrime (io dormivo) con lei che ammette tutto e lui che cerca di salvarla con pupo piangente annesso correndo verso l'aereoporto dove li attende un aereo nella nebbia (ricorda qualcosa?) dove però li attendono anche i militari che obbligano brad pitt ad uccidere la cotillard ormai scoperta la quale sistemato il pupo toglie il marito dal dilemma e si suicida. ultima inquadratura su brad che a casa legge la lettera scritta da lei che dice di aver cura del pupo e quanto lo ama, tanto per far scendere una lacrimuccia alle tre quarantenni (probabilmente fans del biondo attore, un po invecchiato ma sempre figo) sedute dietro di me. che dire? film godibile, un po noiosetto, efficace sulle scene d'azione (pochissime) ma assolutamente scadente sul reale fulcro della storia cioè il rapporto fiducia/tradimento tra i due che non appassiona mai, forse per la scelta di marion cotillard, angelina jolie avrebbe trasmesso più diffidenza, ma si sa ormai i signori smith hanno altri problemi
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vanessa zarastro
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domenica 22 gennaio 2017
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vari modelli di film
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Allied - Un’ombra nascosta èun film di amore e di spionaggio. Siamo nel 1942 in Marocco e nell’autunno sbarcano le truppe alleate. L’armata di resistenza francese riuscirà a portare truppe marocchine alle campagne di Italia, Francia e Germania, a fianco degli alleati.
Peccato che il film abbia delle sbavature di sceneggiatura (o di regia?) specialmente nella prima parte a Casablanca, dove l’incontro tra le due spie Max Vatan dell’Ontario (Brad Pitt) e Marianne Beausejour (Marion Cotillard) parigina, non è molto credibile, con poca azione e troppi primi piani. In un paio di scene ho creduto che il film volesse optare per un certo registro comico: la fuga dall’ambasciata mano nella mano con i mitra nell’altra sembrava anticipare quella in cui Marianne, a Londra un anno dopo, partorisce la piccola Anna per strada di fronte all’ospedale, in pieno attacco aereo tra le bombe nemiche.
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Allied - Un’ombra nascosta èun film di amore e di spionaggio. Siamo nel 1942 in Marocco e nell’autunno sbarcano le truppe alleate. L’armata di resistenza francese riuscirà a portare truppe marocchine alle campagne di Italia, Francia e Germania, a fianco degli alleati.
Peccato che il film abbia delle sbavature di sceneggiatura (o di regia?) specialmente nella prima parte a Casablanca, dove l’incontro tra le due spie Max Vatan dell’Ontario (Brad Pitt) e Marianne Beausejour (Marion Cotillard) parigina, non è molto credibile, con poca azione e troppi primi piani. In un paio di scene ho creduto che il film volesse optare per un certo registro comico: la fuga dall’ambasciata mano nella mano con i mitra nell’altra sembrava anticipare quella in cui Marianne, a Londra un anno dopo, partorisce la piccola Anna per strada di fronte all’ospedale, in pieno attacco aereo tra le bombe nemiche. Poi, invece, sul finale il film acquista un buon ritmo, prende a modello alcuni film di Hitchcock e riesce a creare anche una certa suspence nell’intricata vicenda di chi tradisce chi e il dubbio che s’insinua sulla certezza assoluta.
La Cotillard è brava, l’abbiamo vista recitare parti molto diverse in questi ultimi anni, mentre Brad Pitt, un po’ imbolsito, ha più o meno la stessa espressione. Mi dispiace di non aver visto il film in originale se non altro per sentire Brad Pitt parlare in francese con l’accento parigino!
Belle le ricostruzioni, curate le ambientazioni e i costumi un po’ kitsch (ma che cravatte in Marocco!!).
Nel finale all’aeroporto sembra proprio voler ricordare il film Casablanca dove, anche lì l’amico del protagonista copre un pasticciaccio di spie.
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casomai21
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giovedì 30 marzo 2017
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amore e dovere un contrasto insanabile
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Davvero un buon film, attori strepitosi ed in stato di grazia ,una storia che già si preannuncia senza facili sconti per nessuno nemmeno per gli eroi, tantomeno per le spie ed i n più occasioni con comportamenti anomali dei protagonisti ed espressioni particolari Un personaggio femminile che pu dichiarando a inizio film di non mentire sui sentimenti e sulle emozioni che con il suo sguardodolce e intenso distribuisce e piene mani, ma che ben dissimula la sua vera missione di spia del regime nazista. Il protagonista maschile, già visto nei panni di spietato antinazista in Bastardi senza gloria è un Brad Pitt ,che casca nella prodigiosa rete dell'innamoramento fino a formare e che forma una famiglia con un partner che crede di conoscere davvero.
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Davvero un buon film, attori strepitosi ed in stato di grazia ,una storia che già si preannuncia senza facili sconti per nessuno nemmeno per gli eroi, tantomeno per le spie ed i n più occasioni con comportamenti anomali dei protagonisti ed espressioni particolari Un personaggio femminile che pu dichiarando a inizio film di non mentire sui sentimenti e sulle emozioni che con il suo sguardodolce e intenso distribuisce e piene mani, ma che ben dissimula la sua vera missione di spia del regime nazista. Il protagonista maschile, già visto nei panni di spietato antinazista in Bastardi senza gloria è un Brad Pitt ,che casca nella prodigiosa rete dell'innamoramento fino a formare e che forma una famiglia con un partner che crede di conoscere davvero. Si nota nel film l'efficiente e cinica macchina organizzativa alleata( Inglese soprattutto) in grado di contrastare anche a livello di servizi segreti l'espansione germanica ,ancor prima di vincere la battaglia d'Inghilterra. In una drammatica scena durante una festa le sirene non fanno in tempo ad avvisare dell'imminente attacco aereo, tra panico estremo fino a descrivere la caduta dell'aereo tedesco colpito dalla contraerei a pochi metri dalla casa. Gli attori non protagonisti assolvono egregiamente il loro compito di favorire gli eventi ed arginare gli impulsi del protagonista, sottoposto di continuo a nuove pericolose prove perfino ad incontrare esponenti della resistenza francese per confermare dei semplici sospetti.Ben ambientate anche le scene serali nei locali pubblici e nei caffè dove si incontravano le più illustri personalità civili e militari i servizio in quel luogo con le rispettive consorti tra musiche e abiti e pettinature dell'epoca (anni 40) come a Casablanca dove i dialoghi in francese connotano elegantemente le recitazioni. Tra queste forti tensioni emotive del personaggio maschile diviso tra il sentimento di servire la patria come ha sempre fatto e di salvare quanto gli è di più caro: la propria famiglia e storia d'amore nella certezza che non fosse anch'essa una finzione il regista si attarda più volte nel riprendere teneramente in primo piano Marianne ,la protagonista femminile mentre elabora l'estrema soluzione del dramma e la piccola vittima innocente della storia,la bimba dormiente, proteggendola nell'auto teneramente dalla pioggia della scena finale del film.
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iuriv
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mercoledì 1 febbraio 2017
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quando il trailer rovina tutto.
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Spy movie di stampo classico, nel quale Zemeckis decide di prendersi tutto il tempo necessario per introdurre i personaggi e il contesto nel quale si muovono. La prima parte della pellicola fa ampio ricorso all'esposizione, ma non rinuncia a condire il tutto con un po' d'azione per vivacizzare il complesso.
Peccato per i fenomeni che hanno curato l'invadente trailer e per la loro scelta di svelare in anticipo il colpo di scena di metà film. Difficile stare al gioco del regista sapendo dove si andrà a parare. Si notano troppo facilmente, quindi, la dilatazione dei tempi e il ricorso agli stereotipi del genere, con un certo rischio di annoiarsi.
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Spy movie di stampo classico, nel quale Zemeckis decide di prendersi tutto il tempo necessario per introdurre i personaggi e il contesto nel quale si muovono. La prima parte della pellicola fa ampio ricorso all'esposizione, ma non rinuncia a condire il tutto con un po' d'azione per vivacizzare il complesso.
Peccato per i fenomeni che hanno curato l'invadente trailer e per la loro scelta di svelare in anticipo il colpo di scena di metà film. Difficile stare al gioco del regista sapendo dove si andrà a parare. Si notano troppo facilmente, quindi, la dilatazione dei tempi e il ricorso agli stereotipi del genere, con un certo rischio di annoiarsi.
Ma, si sa, una tempesta di sabbia risolve molti problemi. A fattaccio avvenuto, e dopo un'ora di visione, si riesce finalmente a godere di una sceneggiatura efficace, anche se a volte frettolosa, capace di costruire un crescendo di avvenimenti coinvolgente.
Marillon Cotillard è una spia talmente meravigliosa da sembrare uscita dall'epoca d'oro del cinema. Da rivedere l'affinità con Brad Pitt, anche perché il biondo attore sembra un blocco di marmo un attimo prima che il bravo scultore ne estragga una figura espressiva. Vero è che una certa rigidità torna utile alla trama, quindi potrebbe anche essere voluta. Ma conoscendo l'artista non mi sento pronto per scommetterci dei soldi.
Zemeckis gira con mano ferma, lasciando poco spazio agli slanci artistici della cinepresa e questo va bene. Certo, gli effetti in CGI sono falsi come una moneta da tre euro, ma sono talmente pochi che si può far finta di non averli visti. Anche se quell'aereo non tocca il suolo e l'atterraggio in paracadute è un filo troppo artificiale.
Ma chi se ne frega. Allied è un lavoro piacevole, che ridà slancio al genere di spionaggio. E che da vedere non è affatto male, a patto di non aver avuto la sventura di incrociare il dannatissimo trailer sulla propria strada.
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paolotog
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domenica 12 febbraio 2017
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film decente nulla di più
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Più storia d amore che spy story, si salva per il valido cast ed alcuni elementi di originalità. Film che si lascia vedere e finale diverso dai soliti.
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