ashtray_bliss
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martedì 28 ottobre 2014
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un super-eroe di nome dracula.
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Visto in anteprima direttamente dalla sala cinematografica, godendo di tutti gli effetti speciali audiovisivi proposti, posso dire che il nuovo Dracula di Gary Shore, pur colmo di omaggi a pellicole che hanno fatto la storia, non delude le aspettative. In pimis, perchè questa nuova versione di Dracula, personaggio più volte riproposto sul grande schermo nel corso degli anni, si distacca notevolmente come caratterizzazione e poi colpisce la chiave dark e fumettistica nella quale il celebre vampiro viene proposto. Il Vlad Dracul, impersonato da un ormai consolidato Luke Evans, infatti echeggia caratterismi in bilico tra il Dracula di Coppola e il Cavaliere Oscuro di Nolan, compreso l'elemento dei pippistrelli come simbolo di identificazione.
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Visto in anteprima direttamente dalla sala cinematografica, godendo di tutti gli effetti speciali audiovisivi proposti, posso dire che il nuovo Dracula di Gary Shore, pur colmo di omaggi a pellicole che hanno fatto la storia, non delude le aspettative. In pimis, perchè questa nuova versione di Dracula, personaggio più volte riproposto sul grande schermo nel corso degli anni, si distacca notevolmente come caratterizzazione e poi colpisce la chiave dark e fumettistica nella quale il celebre vampiro viene proposto. Il Vlad Dracul, impersonato da un ormai consolidato Luke Evans, infatti echeggia caratterismi in bilico tra il Dracula di Coppola e il Cavaliere Oscuro di Nolan, compreso l'elemento dei pippistrelli come simbolo di identificazione. Vlad è un eroe suo malgrado, un'oscura creatura della notte, che si schiera inevitabilmente dalla parte del bene, ma altersì un eroe altamente provato dai limiti e debolezze umane.
Interessante, nonchè innovativa, l'idea di proporre una storia di Dracula tanto distaccata quanto sempre affine al'immaginario vampiresco creato da Stoker. Gli elementi chiave ci sono tutti, nulla che manchi all'appello; del classico vampiro: Il sangue come unico modo di nutrirsi, i poteri sovrannaturali (quali vedere e sentire a km di distanza), la forza sovrumana, la luce del sole con effetto catasfrofico ed infine la croce come simbolo privo di potere nei confronti del vampiro.
Immersi, dunque, in un oscuro medioevo della Transilvania poco dopo la caduta di Costantinopoli, Vlad viene dipinto come un saggio sovrano ed un padre e marito amorevole e premuroso. Lasciatosi alle spalle il sanguinoso passato all'insegna di battaglie e guerra contro i Turchi, per il quale si guadagnò il titolo di Vlad l'Impalatore, il sovrano si premura di consolidare e mantenere la pace e prosperità tanto agoniata per il suo popolo. Ma proprio durante il giorno di Pasqua, e festeggiamento della ricorrenza dei 10 anni di pace trascorsa, un emissario turco fà visita nel castello di Dracula, interrompendo i festosi banchetti. L'uomo, a nome del sultano Mehmet, chiede a Vlad 1000 ragazzini in eta' comprese tra i 10 e 15 anni affinchè si arruolino nel corpo militare dei gianizzari e marcino insieme al resto del esercito Ottomano alla conquista dell'Europa. Il sovrano a questo punto è davanti ad un bivio: acconsentire per garantire la libertà e l pace del suo popolo, o opporsi ed inziare una guerra persa in partenza, vista la potenza numerica del nemico. E dopodichè le negoziazioni falliscono (cosi come le offerte di ori e denari che non riescono a corrompere il Sultano) Vlad capisce che non gli resta che una cosa da fare: Schierarsi con le tenebre e l'oscurità, chiedendo di ricevere il dono oscuro da un leggendario e temibile vampiro (Dance) che viveva da secoli nascosto dalla luce del sole, dentro una grotta in cima ad una montagna solitaria.
Da lì in poi avrà inizio una battaglia su due livelli per il nostro eroe: quella contro i Turchi e a favore della salvezza della propria famiglia e popolo, e quella contro se stesso, per evitare di essere piegato dalla tentazione di cibarsi di sangue umano e condannarsi ad una eternità passata nel lato oscuro.
Impeccabile la scenografia e la fotografia, aiutatate abilmente dal digitale, in questa nuova avventura di Dracula, molti sono gli elementi che echeggiano l'epicità di pellicole come il Signore degli Anelli, a partire dalle ambientazioni finendo con i costumi dei protagonisti (in particolare quelli della controparte femminile, Mirena, che visivamente e caratterialmente ricorda costantemente una figura a metà tra la combattiva Eowen e la dolce ma tenace Arwen), passando per le scene d'azione in battaglia che riportano a mente la firma di Jackson nelle sue trilogie. Ma ci troviamo indiscutibilmente molti riferimenti anche al celeberrimo Intervista col Vampiro di Jordan, su tutti l'elemento temporale: dalla ambientazione storica medievale che prevale in tutto il film, ma che infine catapulta i suoi protagonisti nella moderna contemporaneità. Elemento che si riscontra anche nel Dracula di Coppola, tra l'altro. Anche stilisticamente il film è molto curato sin nei minimi dettagli dai costumi (in particolar modo colpisce la ricostruzione delle armature dei Turchi) all'arredamenti degli interni. Belli i colori e i contrasti, accesi o cupi in stretta relazione con la ambientazione proposta, se quella degli interni di palazzi e tende oppure quelle notturne e buie delle battaglie e dell'interno delle chiese e cappelle (che sempre ricordano un ambiente cupo e atro).
Buoni e ovviamente sorprendenti gli effetti speciali usati, che servono alla perfezione lo snodamento della trama e che naturalmente rubano la scena per gran parte del film ma specialmente durante la battaglia finale condotta da Dracula contro i nemici Turchi.
Convincenti anche le interpretazioni, unico neo delle quali è che non fanno emergere adeguatamente una caratterizzazione psicologica, più che altro abbozzata, dei personaggi da loro interpretati. Unico è proprio lui, Dracula, a risultare convincente e guadagnarsi subito la simpatia del pubblico facendo emergere questo suo lato più debole, umano e emotivo. Bravina la Gadon, che non eccede mai in sentimentalismi, resta piuttosto ritagliata in una parte abbastanza clichè (anche se coerente con l'epoca storica, incongruente con gli standards cinematografici odierni che richiedono protagoniste più energiche che sentimentali) ma forse questo distacco, per una volta, è un bene per una pellicola simile dato che risulta piacevole nel ruolo di madre premurosa e moglie devota.
In definitiva possiamo dire che Gary Shore ha pienamente centrato l'obbietivo con questa sua opera prima, confezionando un prodotto che intrattiene senza ma annoiare il pubblico e completa di una storia epica ed avvincente, romantica al punto giusto, che raffigura sotto luce nuova la classica immagine del vampiro più famoso, sempre affine al mito e alla leggenda che avvolge questa creatura, ma ridimensionandolo su una misura più fragile ed umana, al quale facilmente ci si affezziona.
Consigliato.
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ultimoboyscout
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sabato 11 luglio 2015
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i doveri di un principe verso la sua gente.
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Questo reboot fa del celeberrimo succhiasangue un conte giovane e bello, amato dal suo popolo, più affine a "Il trono di spade" che a Bram Stoker. Gary Shore, regista irlandese esordiente, reinventa il personaggio trasformandolo in un guerriero che per proteggere la sua gente e la sua famiglia stringe un patto con le forze oscure. Il film è un intreccio di elementi storici e fiabeschi, di horror e fantasy, Vlad non è affatto un eroe, piuttosto una creatura con un marcato lato oscuro, tormentato e caduto nel baratro per il fortissimo amore verso la propria famiglia ed il proprio popolo. La storia è ambientata attorna alla meta del '400, quando il sultano turco Mehemed II fa richiesta di mille giovani, compreso il figlio di Vlad III di Valacchia, da avviare alla carriera di soldati per la sua armata.
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Questo reboot fa del celeberrimo succhiasangue un conte giovane e bello, amato dal suo popolo, più affine a "Il trono di spade" che a Bram Stoker. Gary Shore, regista irlandese esordiente, reinventa il personaggio trasformandolo in un guerriero che per proteggere la sua gente e la sua famiglia stringe un patto con le forze oscure. Il film è un intreccio di elementi storici e fiabeschi, di horror e fantasy, Vlad non è affatto un eroe, piuttosto una creatura con un marcato lato oscuro, tormentato e caduto nel baratro per il fortissimo amore verso la propria famiglia ed il proprio popolo. La storia è ambientata attorna alla meta del '400, quando il sultano turco Mehemed II fa richiesta di mille giovani, compreso il figlio di Vlad III di Valacchia, da avviare alla carriera di soldati per la sua armata. Per evitare ciò, Vlad fa un patto scellerato col capostipite di una stirpe demoniaca, i Vampiri, che lo fa divenire una creatura notturna dannata e immortale. Evans fornisce una buona prova attoriale, Shore invece fallisce il bersaglio (nonostante un budget notevole e le ottime intenzioni di ripartire dal punto zero della vicenda), annaspa tra troppi generi senza inquadrare il proprio e senza riuscire a trovare il giusto equilibrio tra horror, fantasy, avventura, guerra e love story. In più non convince questa nuova tendenza che vuol ribaltare lo status di villain e cattivi, che vorrebbe far credere che il temutissimo Vlad l'impalatore sia sotto sotto una brava persona. Piacciono molto ambientazione e fotografia che rispettano e rispecchiano fedelmente i toni e le atmosfere dark di Dracula mentre l'idea di trasformarlo in una figura pop non convince affatto perchè Dracula non può in nessun modo prescindere dalla sua solida tradizione. Gary Shore sembra aver talento ma per ora è rimandato, Luke Evans, invece, è sempre più bravo e convincente.
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the thin red line
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lunedì 19 gennaio 2015
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il volto umano di vlad l'impalatore
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Il Principe Vlad (l'impalatore) cresciuto sotto l'impero Ottomano e responsabile dell'impalatura di migliaia di persone, governa la Transilvania sotto la supervisione dei Turchi. Durante una perlustrazione si avventura con i suoi uomini in una grotta dove vengono aggrediti da un vampiro. Costretto alla fuga, torna nel suo castello dove lo attendono gli emissari dell'Impero venuti per il tributo, ma stavolta non vogliono solo denaro bensi mille giovani da offrire all'esercito turco compreso suo figlio. Vlad si opporrà e ciò scatenerà l'ira del sultano. Il principe tornerà cosi a far visita al vampiro per ottenere il suo potere in modo da poter sconfiggere il nemico.
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Il Principe Vlad (l'impalatore) cresciuto sotto l'impero Ottomano e responsabile dell'impalatura di migliaia di persone, governa la Transilvania sotto la supervisione dei Turchi. Durante una perlustrazione si avventura con i suoi uomini in una grotta dove vengono aggrediti da un vampiro. Costretto alla fuga, torna nel suo castello dove lo attendono gli emissari dell'Impero venuti per il tributo, ma stavolta non vogliono solo denaro bensi mille giovani da offrire all'esercito turco compreso suo figlio. Vlad si opporrà e ciò scatenerà l'ira del sultano. Il principe tornerà cosi a far visita al vampiro per ottenere il suo potere in modo da poter sconfiggere il nemico.
Se non fosse l'ennesima rivisitazione del personaggio più abusato del mondo del cinema nonchè il millesimo lungometraggio sul vampirismo dell'ultimo decennio sarebbe potuta essere un opera di tutto rispetto ma l'ormai scondita insalata ha davvero stufato gli spettatori soprattutto di fronte ad un Dracula dipinto come eroe della propria gente dimendicandosi di quanto in realtà fosse spietato il vero Vlad impalatore (Cenava con banchetti prelibati davanti ai suoi nemici impalati dove non batte il sole). Non c'è granche da dire se non che il regista abbia puntato sulla spettacolarità che non sulla reale storia del principe del Diavolo, cosa che sarebbe stata sinceramente più allettante rispetto al solito filmaccio eroistico tutto battaglia e poco altro. Nonostante le attese fossero comunque alte, preso da questo punto di vista il film non poteva dare di più, nonostante le ottime intenzione di rendere Dracula più umano di quanto visto finora al cinema. Non entusiasmano nemmeno gli effetti visivi dove le orde di pipistrelli manco fosse Batman diventano presto ripetitive e le battaglie surreali di un solo Uomo/vampiro contro un esercito intero non leghino nemmeno le scarpe alle migliaia di comparse in battaglia del Signore Degli Anelli. Suggestivo ricorrere a Charles Dance nelle vesti del vampiro della grotta, perfettamente a suo agio nelle vesti del Villain e tornato in auge anche per il suo ruolo in The Imitation Game. Poco altro sinceramente.
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parieaa
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mercoledì 5 novembre 2014
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non è dracula senza sangue!
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Il signore di cui vengono narrate le gesta in questo film non è per nulla paragonabile a Dracula. Capisco che l'industria del cinema debba costantemente reinventarsi e trovare nuove idee, ma alla fine dovrebbe perlomeno rispettarli i mostri sacri, e se proprio devono rivisitarli, che almeno mantengano qualcosa dell'originale. Non si può proprio vedere un Dracula buono e caritatevole, insomma è da Vlad Tepes III che è stato ripreso questo personaggio, uno degli esseri umani più sanguinari e crudeli che abbiano mai calcato questa terra...era "l'impalatore" e non lo faceva solo ai nemici, ma anche, e senza farsi pregare, ai propri sudditi.
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Il signore di cui vengono narrate le gesta in questo film non è per nulla paragonabile a Dracula. Capisco che l'industria del cinema debba costantemente reinventarsi e trovare nuove idee, ma alla fine dovrebbe perlomeno rispettarli i mostri sacri, e se proprio devono rivisitarli, che almeno mantengano qualcosa dell'originale. Non si può proprio vedere un Dracula buono e caritatevole, insomma è da Vlad Tepes III che è stato ripreso questo personaggio, uno degli esseri umani più sanguinari e crudeli che abbiano mai calcato questa terra...era "l'impalatore" e non lo faceva solo ai nemici, ma anche, e senza farsi pregare, ai propri sudditi. C'è un limite al diritto di rivisitare le leggende (anche nel meno recente Van Helsing lo fecero, ma con un risultato nettamente migliore a questo, e non è che Van Helsing fosse un capolavoro...). Finita la sfuriata concettuale, anche il film in sè non è assolutamente nulla di speciale. Evans fa il suo lavoro (anche se ha sempre la faccia da cane basonato), così come anche il sultano e il sommo Nosferatu (non so nemmeno come chiamarlo), ma poi c'è il vuoto totale. Non c'è colonna sonora. La fotografia è sempre la stessa e anche i costumi non sono poi memorabili (a partire dall'armatura del principe, che è scoppiazzata dall'originale, ma troppo elaborata). Le scene di battaglia sono estremamente soft e sembrano più che altro scazzottate. Non c'è mai pathos o epicità. Il tutto condito da scene assurde (la marcia bendata di 100000 uomini, super pipistrelli che spaccano le rocce, cortigiani che non si chiedono come un solo uomo possa aver sconfitto 1000 soldati, la creazione di un esercito vampiro in 30 secondi....). Una delle pochissime scene decenti, ossia quella del suicidio finale, viene poi completamente rovinata dall'arrivo dell'Igor di turno, introdotto in una scena a caso e senza spiegazioni su chi fosse, che resuscita il protagonista. Giuro che se fosse finito così il film avrei anche potuto dare tre stelle, anche solo per il coraggio che avrebbe richiesto. E invece no. Hanno deciso che bisognava annacquare ulteriormente il tutto con una insulsa scena finale con il Nosferatu che stalkerizza il principe da 500 anni...bah. Il tutto ,beninteso, senza violenza o sangue. D'altronde sono solo vampiri, non hanno niente a che fare con tutto ciò. L'anno prossimo arriva un film su zombie filantropi e Lucifero medico senza frontiere.
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inesperto
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venerdì 31 ottobre 2014
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come dracula divenne dracula
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Film coinvolgente. Le origini del vampiro per antonomasia: un uomo che sacrifica la sua anima per salvare il suo popolo da un esercito imponente (eppure, lo stesso popolo non esita ad ucciderlo appena scopre la maledizione, come se preferisse la morte per mano dei turchi piuttosto che la salvezza per merito di un "mostro"), ma soprattutto per vendicare la perdita della sua adorata moglie. Storia d'amore mai melensa, ma molto potente. Davvero meritevole.
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andrea giostra
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sabato 15 novembre 2014
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dracula accattivante!
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Interessante e accattivante rivisitazione della leggenda del Conte Dracula che in questo bel film, ottimamente plasmato su più generi cinematografici - azione, drammatico, horror, fantasy, storico, leggendario - Gary Shore trasforma in un affascinante eroe positivo che sacrifica la propria anima per salvare l’amata famiglia e il suo fedele popolo dal sanguinario esercito turco guidato dal giovane e ambizioso sultano Mehmet II, amico fraterno d’infanzia di Vlad l’impalatore, divenuto Principe della Transilvania per volere del sultano Murad II che lo aveva liberato dai leggendari servigi offerti al potente esercito ottomano, prima di abdicare in favore del figlio Mehmet II.
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Interessante e accattivante rivisitazione della leggenda del Conte Dracula che in questo bel film, ottimamente plasmato su più generi cinematografici - azione, drammatico, horror, fantasy, storico, leggendario - Gary Shore trasforma in un affascinante eroe positivo che sacrifica la propria anima per salvare l’amata famiglia e il suo fedele popolo dal sanguinario esercito turco guidato dal giovane e ambizioso sultano Mehmet II, amico fraterno d’infanzia di Vlad l’impalatore, divenuto Principe della Transilvania per volere del sultano Murad II che lo aveva liberato dai leggendari servigi offerti al potente esercito ottomano, prima di abdicare in favore del figlio Mehmet II.
Ma quando al sultano padre Murad II, succede l’ambizioso figlio Mehmet II, la serenità e la prosperità del popolo della Transilvania, guidato dal saggio e buono Principe Vlad, viene compromessa dalle minacciose richieste subite. E’ allora che Vlad, per salvare la sua famiglia e il suo popolo, risponde con la terrificante forza acquisita dal patto scellerato che si vede costretto a sigillare col sangue vivo di un’oscura e potente creatura che vive nelle tenebre degli alti monti della Transilvania, sacrificando se stesso. Il film è ottimo e certamente da non perdere.
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sellerone
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domenica 21 gennaio 2018
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ma…untold che vordì?
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Sulla Draculitudine si è detto tanto, in epoche diverse e con diversi approcci. Untold è la versione odierna, perfettamente in linea con i tempi e con la tecnologia. Grazie agli effetti, alla splendida scenografia ma anche e soprattutto a dei bravi attori, è uscito un po' dal suo genere. Quelli che lo hanno preceduto, o erano troppo “horror” o troppo “sentiment”. La citazione dell’impalamento è recente, assente dagli esordi cinematografici forse perché troppo cruenta, nelle ultime pellicole invece è diventato un timbro caratterizzante di fabbrica, avvisando il rischio splatter. La scelta di riprendere parte dei pezzi del bellissimo Dracula di Stoker è stata azzeccata, come pure la porta aperta al sequel.
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Sulla Draculitudine si è detto tanto, in epoche diverse e con diversi approcci. Untold è la versione odierna, perfettamente in linea con i tempi e con la tecnologia. Grazie agli effetti, alla splendida scenografia ma anche e soprattutto a dei bravi attori, è uscito un po' dal suo genere. Quelli che lo hanno preceduto, o erano troppo “horror” o troppo “sentiment”. La citazione dell’impalamento è recente, assente dagli esordi cinematografici forse perché troppo cruenta, nelle ultime pellicole invece è diventato un timbro caratterizzante di fabbrica, avvisando il rischio splatter. La scelta di riprendere parte dei pezzi del bellissimo Dracula di Stoker è stata azzeccata, come pure la porta aperta al sequel.
Tornando alla storia, mi ricorda qualcosa di 300, il principe che per difendere la famiglia che poi alla fine … no, non voglio fare spoiler, per cui come al solito non scendo nei dettagli profondi, quindi, cari amici, per chi è un amante dell’horror dinamico e sul filo del sentimento, è un ottimo film. Per i cultori (genere gli appassionati della tassidermia oltranzista ) non potreste aver beneficio dalla visione.
Comprato e già rivisto più volte.
Da guardare con Tony perché gli piace il sangue e senza moglie e figli. (mica si può sempre far scoppiare una guerra per tenerseli vicini!)
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renatoc.
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domenica 4 febbraio 2018
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il principe vlad diventò dracula per amore!
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Prima di vederlo pensavo fosse un film sul principe Vlad III° di Valacchia, personaggio realmente esistito e noto come “l’impalatore”! Invece il film tratta, ovviamente con soggetto di fantasia, del come e perché il principe Vlad diventò il “Conte Dracula” il vampiro più famoso di tutti i tempi! Bram Stoker, nel suo famosissimo romanzo “Dracula”, si era ispirato al principe Vlad proprio perché noto per la sua crudeltà! Nel film, invece impalava si i nemici sconfitti, ma come monito agli altri popoli a non fargli guerra altrimenti avrebbero fatto la stessa fine! Monito che usavano anche i romani in Israele popolando di crocifissi le strade che portavano a Gerusalemme come monito agli Ebrei a non ribellarsi! Il principe Vlad, secondo questo film era un uomo di pace, innamoratissimo della moglie e attaccatissimo al figlio, non era però arrendevole: “Questo è il mio regno e quello il tuo e viviamo in pace rispettandoci a vicenda! Altrimenti.
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Prima di vederlo pensavo fosse un film sul principe Vlad III° di Valacchia, personaggio realmente esistito e noto come “l’impalatore”! Invece il film tratta, ovviamente con soggetto di fantasia, del come e perché il principe Vlad diventò il “Conte Dracula” il vampiro più famoso di tutti i tempi! Bram Stoker, nel suo famosissimo romanzo “Dracula”, si era ispirato al principe Vlad proprio perché noto per la sua crudeltà! Nel film, invece impalava si i nemici sconfitti, ma come monito agli altri popoli a non fargli guerra altrimenti avrebbero fatto la stessa fine! Monito che usavano anche i romani in Israele popolando di crocifissi le strade che portavano a Gerusalemme come monito agli Ebrei a non ribellarsi! Il principe Vlad, secondo questo film era un uomo di pace, innamoratissimo della moglie e attaccatissimo al figlio, non era però arrendevole: “Questo è il mio regno e quello il tuo e viviamo in pace rispettandoci a vicenda! Altrimenti......!!” Quindi quando il sultano turco pretende da lui mille giovani, figlio di Vlad compreso per farne dei soldati, non esita vendere se stesso e la sua anima ad una creatura demoniaca! Ed è per questo che il “Principe Vlad” è diventato il “Conte Dracula” che comunque, diversamente dal romanzo di Stoker, succhiava il sangue agli altri esseri umani non per crudeltà, ma per sopravvivere! Ed anche la moglie, morente dopo essere caduta da un dirupo gli chiede di essere trasformata in vampira per avere più possibilità di proteggere il figlio! non mi è troppo chiaro il finale in cui si vede Dracula per le strade della Londra del nostro secolo in cui incontra anche la moglie! Secondo la tradizione i vampiri possono vivere per secoli purchè si mantengano in vita succhiando sangue a destra e a manca! Il mistero rimane la creatura demoniaca che prende l’aspetto di un uomo anziano seduto al bar che li pedina dicendo “I giochi sono aperti!” il finale è dunque da film di vampiri ma la storia raccontata è bella con la morale che il vero amore porta al sacrificio di se stessi per la salvezza di chi si ama!
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totybottalla
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mercoledì 15 agosto 2018
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le ragioni del male!
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Film spettacolare che in qualche modo rivede e racconta le origini di Dracula cercando col senso della storia una ragione che giustifichi il male qui razionalizzato, le immagini giocate un pò troppo al computer sviliscono il racconto che si rifà con una bella fotografia, finale tipico del personaggio che ritorna più bello di prima in un'altra epoca magari alle prese con dei politici e criminali meno raffinati o semplicemente con la grande indifferenza che regna il nostro tempo! Saluti.
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il beppe nazionale
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venerdì 7 novembre 2014
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la storia horror diventa fantasy
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Vedere Dracula Untold una settimana dopo aver visionato casualmente il film di Coppola mi rende particolarmente indisposto. Il Dracula di Bram Stoker è uno di quei classici dell'orrore che punta tutto sul senso di insicurezza dell'essere umano: non c'è muro o distanza che ti tenga al sicuro, il vampiro demoniaco ti troverà sempre vulnerabile. Patti col demonio, poteri semi-divini, forte erotismo, questo il capolavoro di Coppola.
Shore rielabora un vecchio mito in ottica moderna senza mostrare alcuna originalità. Vlad è per lui il cattivo impalatore, poi pentitosi sotto la Croce per diventare un amorevole padre di famiglia e protettore del popolo.
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Vedere Dracula Untold una settimana dopo aver visionato casualmente il film di Coppola mi rende particolarmente indisposto. Il Dracula di Bram Stoker è uno di quei classici dell'orrore che punta tutto sul senso di insicurezza dell'essere umano: non c'è muro o distanza che ti tenga al sicuro, il vampiro demoniaco ti troverà sempre vulnerabile. Patti col demonio, poteri semi-divini, forte erotismo, questo il capolavoro di Coppola.
Shore rielabora un vecchio mito in ottica moderna senza mostrare alcuna originalità. Vlad è per lui il cattivo impalatore, poi pentitosi sotto la Croce per diventare un amorevole padre di famiglia e protettore del popolo. Vlad fu tanto buono nel lottare per la Cristianità, che impalò interi villaggi per risparmiarne dieci volte tanti: teneva lontani i nemici con la paura. Tuttavia proprio quando il suo popolo sembra prosperare, ecco che i Turchi si presentano con richieste inaccettabili e una forza armata sconfinata. Per amor di suo figlio, Vlad decide di sfidare il colosso ottomano anche se è a corto di uomini. L'unica soluzione è rappresentata da un vecchio vampiro che gli concederà i suoi poteri per tre giorni, a patto che resista alla sete di sangue. Vlad diventa così un vampiro a sua volta, causa sgomento nelle file nemiche, ma quando la moglie muore per mano ottomana cede alla tentazione e acquisisce potere eterno.
In Dracula Untold viene a mancare tutta la vena horror e cruenta che ci si aspetterebbe. Non c'è sangue, non c'è claustrofobia, non c'è suspance, non c'è esoterismo. Dracula vive in un castello che ricorda vagamente il Signore degli Anelli, è un padre e un marito contemporaneo più che medievale, combatte da solo come i migliori supereroi e atterra infinite schiere di nemici. Non aspettatevi controlli mentali, collane d'aglio e harem di vampire; piuttosto cercate di godervi la mano di pipistrelli e poco altro. Cercate di osservare questa pantomima che vuole essere più seria di Twilight e forse raggiunge il livello di Buffy, Blade e Underworld.
La sceneggiatura di Shore è adatta a un pubblico adolescenziale e riduce a zero lo sforzo mentale dello spettatore. Non c'è un elemento che sia originale e non ci sono interpretazioni memorabili. La fiera della banalità servita su una produzione costosa. Belli costumi e scenografie, ma niente che faccia gridare al miracolo. L'unica cosa di pregio è la ricostruzione del rapporto tra Vlad e i Turchi, e cioè di un aspetto storico generalmente poco conosciuto. Puntare sulla storia forse sarebbe stato davvero originale, ma si sa, la cultura non attira quanto gli effetti speciali.
E' lecito chiedersi se le scene finali non vogliano suggerirci un sequel (sgradito).
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