ziogiafo
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venerdì 20 maggio 2005
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un film dignitoso ...grande spettacolo!
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ziogiafo - Le Crociate USA 2005 -
Quando la poderosa macchina cinematografica di Ridley Scott si mette in
moto, puntualmente si generano quelle conseguenti critiche e commenti
dissonanti,che stimolano ulteriormente la curiosità del pubblico.
Con "Le Crociate", il maestoso impatto scenico prende subito il
sopravvento sulla pur approssimata sceneggiatura di un periodo storico
lungo e molto complesso, che lo spettatore poco acculturato fa fatica a
seguire, ma che si lascia guidare fiducioso nella difficile e rapida
ricostruzione, grazie allo stupendo spettacolo visivo che il grande
maestro inglese riesce sempre a dare. I giudizi scritti o quelli
riportati per sentito dire, possono essere più o meno veritieri, ma in
questi casi,l'emozione soggettiva l'avremo solo vedendo personalmente
il film.
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ziogiafo - Le Crociate USA 2005 -
Quando la poderosa macchina cinematografica di Ridley Scott si mette in
moto, puntualmente si generano quelle conseguenti critiche e commenti
dissonanti,che stimolano ulteriormente la curiosità del pubblico.
Con "Le Crociate", il maestoso impatto scenico prende subito il
sopravvento sulla pur approssimata sceneggiatura di un periodo storico
lungo e molto complesso, che lo spettatore poco acculturato fa fatica a
seguire, ma che si lascia guidare fiducioso nella difficile e rapida
ricostruzione, grazie allo stupendo spettacolo visivo che il grande
maestro inglese riesce sempre a dare. I giudizi scritti o quelli
riportati per sentito dire, possono essere più o meno veritieri, ma in
questi casi,l'emozione soggettiva l'avremo solo vedendo personalmente
il film. La storia ha inizio dall'ira di un giovane maniscalco (Orlando
Bloom) che dopo la morte del figlio e della moglie, in preda alla
disperazione, abbandona ogni cosa e incitato dal nobile padre ritrovato
(Liam Neeson), decide di intraprendere la strada dei valorosi cavalieri
alla ricerca di Dio, incamminandosi verso Gerusalemme.
Disorientato ma bisognoso di riacquistare la Fede,i grandi valori e gli
ideali di vita in cui aveva fermamente creduto da umile persona: «Che
uomo è un uomo che non rende il mondo migliore?», questa frase incisa
su una trave della sua bottega la porta sempre con fierezza nel suo
cuore e affronta con coraggio mille peripezie per difendere il suo
popolo. Lo spessore spirituale della Crociata dovrebbe illuminare la
rettitudine, ma la crudeltà e l’odio sono più forti e, morto re
Baldovino, che aveva sempre cercato di stabilire un sorta di equilibrio
tra culture e religioni, si aprono drammatici scenari di guerra,
rappresentati con padronanza di mestiere da Ridley Scott che è
insuperabile nel riportare sul grande schermo tali sfide epiche.
"Le Crociate" (Kingdom of Heaven),affronta un tematica molto
impegnativa che ancora oggi ci lascia attoniti,la guerra tra cristiani
e musulmani si perde nella notte dei tempi diventando pura leggenda.Il
grande desiderio di pace nel film è palese e sovrasta di gran lunga la
drammatica realtà storica.
Ovviamente il paragone con "Il Gladiatore" non si può fare, ... quello
fu un prezioso frutto di un'alchimia perfetta che purtroppo non sempre
riesce. Comunque,da una buona matrice e da un non poco impegno, nasce
sempre un prodotto dignitoso e questo film sicuramente lo é.
Buona visione!-
Cordialmente-
ziogiafo
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[+] ottima recensione !!!
(di max)
[ - ] ottima recensione !!!
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alex
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mercoledì 18 maggio 2005
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tutto o niente
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Beh, che dire della sua recensione, signor De Carlo? Sulla maestria di Scott non c'è nulla da obiettare, ma i ridicoli commenti sulla colonna sonora, le battaglie e Orlando Bloom son proprio gratuiti ed inetti! Data la scarsa lettura di interviste fatte allo stesso Scott, di recensioni americane ed europee riguardo al film, La informo che, qualora non lo sapesse, il regista non aveva alcuna intenzione di calcare perfettamente i fatti storici! Quindi è inutile sprecare parole sull'incongruenza degli accadimenti, come è assurdo ritenere questo film una critica all'occidente odierno. In parole povere:Le Crociate non è semplicemente un kolossal, ma un film d'autore. Non patetico, senza le ormai consone scene di sesso e di nudo alla Stoniana maniera di "Alexander"; battaglie artistiche (l'uso della telecamera in quelle scene è da brivido); colonna sonora degna della possenza del film (spero ne abbiate colto il senso, vedi l'Ave Regina Caelorum durante l'ultima battaglia); un Cast corale, degno di ogni apprezzamento, compreso Bloom (ascoltatelo in audio originale e poi mi direte se sbaglio), una Eva Green sensazionale.
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Beh, che dire della sua recensione, signor De Carlo? Sulla maestria di Scott non c'è nulla da obiettare, ma i ridicoli commenti sulla colonna sonora, le battaglie e Orlando Bloom son proprio gratuiti ed inetti! Data la scarsa lettura di interviste fatte allo stesso Scott, di recensioni americane ed europee riguardo al film, La informo che, qualora non lo sapesse, il regista non aveva alcuna intenzione di calcare perfettamente i fatti storici! Quindi è inutile sprecare parole sull'incongruenza degli accadimenti, come è assurdo ritenere questo film una critica all'occidente odierno. In parole povere:Le Crociate non è semplicemente un kolossal, ma un film d'autore. Non patetico, senza le ormai consone scene di sesso e di nudo alla Stoniana maniera di "Alexander"; battaglie artistiche (l'uso della telecamera in quelle scene è da brivido); colonna sonora degna della possenza del film (spero ne abbiate colto il senso, vedi l'Ave Regina Caelorum durante l'ultima battaglia); un Cast corale, degno di ogni apprezzamento, compreso Bloom (ascoltatelo in audio originale e poi mi direte se sbaglio), una Eva Green sensazionale. Insomma, mi chiedo: ma oggi come oggi, mi chiedo, quale è la concezione di CINEMA? Date delle recensioni che non sono nè in cielo nè in terra! comprendo che esprimere l'opinione personale è cosa lecita, ma se Vi ritenete esperto di film non potete scrivere corbellerie! Ormai si tende tutti a seguire la scia di Caprara.... Dio ce ne scampi e liberi!
Nel criticare un film non partite in quarta, azzerate il tutto e siate capaci di cogliere quello che è il bello del cinema e il bello che è in ogni film....
alessandro
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[+] il resto l'ho già scritto nella mia recensione
(di pink apple)
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[+] bravo alex
(di edo1970)
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maurizio del maschio
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domenica 29 luglio 2007
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la storia al servizio della verità
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Per un giornalista appassionato di storia che è pure Cavaliere in Obbedienza dell'Ordine Ospitaliero di San Giovanni Battista di Gerusalemme, detto poi di Rodi e di Malta, trattare un argomento tanto tragico come la caduta del Regno Latino di Gerusalemme equivale a riaprire una cicatrice indelebile nella vicenda quasi millenaria del proprio Ordine. Il film "Kingdom of Heaven", apparso in Italia con il titolo meno evocativo ed emotivo e più banale e generico di "Le crociate", è un'occasione per meditare su pagine sanguinose della storia che ci coinvolgono direttamente e ci aiutano a leggere più correttamente il dramma che viviamo al presente. Ridley Scott non è certo un regista mediocre, tutt'altro.
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Per un giornalista appassionato di storia che è pure Cavaliere in Obbedienza dell'Ordine Ospitaliero di San Giovanni Battista di Gerusalemme, detto poi di Rodi e di Malta, trattare un argomento tanto tragico come la caduta del Regno Latino di Gerusalemme equivale a riaprire una cicatrice indelebile nella vicenda quasi millenaria del proprio Ordine. Il film "Kingdom of Heaven", apparso in Italia con il titolo meno evocativo ed emotivo e più banale e generico di "Le crociate", è un'occasione per meditare su pagine sanguinose della storia che ci coinvolgono direttamente e ci aiutano a leggere più correttamente il dramma che viviamo al presente. Ridley Scott non è certo un regista mediocre, tutt'altro. Non è questo il primo film da lui firmato consacrato dal successo di critica e di pubblico e ciò dimostra che la classe non è acqua. Tralascio di esaminare gli errori storici che nel film sono a volte clamorosi (con una elementare informazione sulla nascita di quell'Ordine, si poteva certo evitare di cucire la croce dei Teutonici sulle tuniche crociate...). Si tratta pur sempre di un film e non si deve andare troppo per il sottile. Va peraltro rilevata l'ottima interpretazione dei personaggi di Baldovino V e di Salah ed-Din. Troppo cupo e introverso mi è parso, invece, il protagonista principale. Nella realtà storica, il ruolo e la figura di Baliano erano un po' meno attenti alle regole della cavalleria di quanto appare nella fiction. Neppure Baldovino V e Salah ed-Din erano propriamente come sono stati descritti, dato che entrambi erano figli del loro tempo e della loro cultura. Tuttavia, soprattutto per ciò che riguarda il grande condottiero curdo, è doveroso riscoprire la vera personalità di un personaggio tanto vituperato in Occidente quanto osannato nel mondo islamico. C'è chi ancora ricorda l'attributo di "feroce" con cui, in Italia, era qualificato nella prima metà del secolo scorso. Quello Latino di Gerusalemme non era propriamente il "Regno del Paradiso". Con tanta ipocrisia si sigillarono con l'espressione "Deus vult" (Dio lo vuole) - che era pure il motto dei Templari - le atrocità perpetrate dai crociati. Sovente essi si sono rivelati non meno feroci e sanguinari dei musulmani. Le buone intenzioni dei Papi che hanno indetto crociate sono state male accolte da chi si recava in Oriente animato più da spirito di avventura e avidità di ricchezza e sete di potere che da sincera devozione per i Luoghi Santi. Ci si chiede oggi con quale autentico spirito cristiano di amore del prossimo si massacravano gli ebrei della porta accanto in Europa prima di andare a versare sangue musulmano in Oriente. Rinaldo di Chatillon, che non era affatto un Templare, si è creato la fama di uomo arrivista, sanguinario, spietato ed abile (sconfisse in battaglia lo stesso Salah ed-Din). Inoltre, non va sottaciuto che la perdita di Gerusalemme fu molto meno feroce e cruenta della sua conquista avvenuta meno di un secolo prima. Come per la nostra storia recente, ben venga il revisionismo anche riguardo alla storia remota, anche riguardo alle crociate, ma solo se è supportato da prove incontrovertibili e animato da sincero intento di perseguire oggettivamente la Verità.
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[+] orlando bloom ha rovinato il film
(di emilio)
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rasena
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mercoledì 24 maggio 2006
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"ridley scott alle crociate"
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la dimensione epica c'è, le colonne sonore sono azzecate, pure la fotografia e le scene sono molto belle (soprattute la battaglia vista dall'alto che ricorda un fiume in piena...).
Ciò nonostante questo film è veramente brutto, probabilmente il piu brutto film di questi ultimi 2 anni (7 euro bruciati :-( ).
la storia è semplice, in questa sorta di mondo fantastico esiste solo il bianco e il nero. o sei buono o sei cattivo non esistono sfumature.
il buono è: coraggioso, valoroso, forte, non ambizioso, molto pacifista, ha onore in guerra ma sa anche che è importante rispettare gli altri e le altre religioni... (insomma uno che ti resta antipatico a pelle, spereresti che alla fine del film muoia , ma poi rimani deluso.
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la dimensione epica c'è, le colonne sonore sono azzecate, pure la fotografia e le scene sono molto belle (soprattute la battaglia vista dall'alto che ricorda un fiume in piena...).
Ciò nonostante questo film è veramente brutto, probabilmente il piu brutto film di questi ultimi 2 anni (7 euro bruciati :-( ).
la storia è semplice, in questa sorta di mondo fantastico esiste solo il bianco e il nero. o sei buono o sei cattivo non esistono sfumature.
il buono è: coraggioso, valoroso, forte, non ambizioso, molto pacifista, ha onore in guerra ma sa anche che è importante rispettare gli altri e le altre religioni... (insomma uno che ti resta antipatico a pelle, spereresti che alla fine del film muoia , ma poi rimani deluso...).
il cattivo è l'esatto opposto codardo, stupido, ambizioso, guerrafondaio, razzista, intollerante, privo d'onore e lealta... (anch'esso privo di fascino)--> (fra il buono ed il cattivo non si sa chi sia il peggiore... ti ritrovi a non sapere chi devi tifare, vorresti che morissero entrambi o che finisse il film....)
premesso ciò, i buoni ed i cattivi sono in entrambi i fronti. i buoni quando si incontrano fanno la pace, si stringono le mani e fanno tanti bei girotondi, i cattivi invece cercano di movimentare il film (peccato che siano vigliacchi)
insomma se l'intento di scott era quello di fare una "parodia del bieco buonismo pacifista", non ci è riuscito perchè il film non è affatto diverte.
se invece il suo scopo era quello di educarci fallisce cmq perchè il film è elementare, sciocco e poco credibile...
insomma se proprio volete vedere un film sulle crociate vi dovete affidare a V. Gassman :-)
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[+] tu devi essere pazza!!!
(di zazza)
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[+] pensaci prima di dare del pazzo a qualcuno...
(di gibbo)
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dragonia
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sabato 25 febbraio 2012
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monumentale affresco storico
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Francia, 1184. Il giovane fabbro Baliano riceve una visita da parte di un cavaliere in viaggio per la Terra Santa, cavaliere che si rivela essere suo padre. Baliano lo segue per ottenere la salvezza dell'anima sua e di sua moglie, morta suicida. Alla morte del padre, ne eredita titolo e territori e difende Gerusalemme dai Musulmani, fino a salvarla dal massacro dei suoi abitanti per mano delle truppe di Saladino... Non è certo il capolavoro dei capolavori, non è certo la vicenda storica fatta pellicola, magari qualcuno potrebbe persino considerarlo brutto, ma secondo me, per quanto riguarda messinscena, accuratezza storica e interpretazioni, questo film non solo non ha niente da invidiare ad altri prodotti dello stesso genere (penso al Gladiatore e Troy), ma gli è addirittura superiore.
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Francia, 1184. Il giovane fabbro Baliano riceve una visita da parte di un cavaliere in viaggio per la Terra Santa, cavaliere che si rivela essere suo padre. Baliano lo segue per ottenere la salvezza dell'anima sua e di sua moglie, morta suicida. Alla morte del padre, ne eredita titolo e territori e difende Gerusalemme dai Musulmani, fino a salvarla dal massacro dei suoi abitanti per mano delle truppe di Saladino... Non è certo il capolavoro dei capolavori, non è certo la vicenda storica fatta pellicola, magari qualcuno potrebbe persino considerarlo brutto, ma secondo me, per quanto riguarda messinscena, accuratezza storica e interpretazioni, questo film non solo non ha niente da invidiare ad altri prodotti dello stesso genere (penso al Gladiatore e Troy), ma gli è addirittura superiore. Gli effetti speciali garantiscono riprese ad effetto (le torri d'assedio che cadono durante la battaglia finale), le musiche di Harry Gregson-Williams sono suggestive quanto bastano, i personaggi sono caratterizzati ottimamente sia dalla sapiente sceneggiatura dell'esordiente William Monahan che dall'interpretazione di un cast "tutte stelle" capeggiato da un Orlando Bloom che una volta tanto non è solo lì per esibire il suo bel viso (vedi Paride in Troy). Certo, qua e là qualche lieve incoerenza si nota, forse qualche passaggio è un po' sbrigativo, forse una parte del cast può apparire un po' sprecato (Liam Neeson scompare quasi subito), ma di questo è causa solo la produzione, che ha costretto Scott a tagliare tre quarti d'ora di film abbassando un po' il livello qualitativo del film (che peccato che non si trova la versione director's cut!). In ogni caso, si tratta di un'opera da gustarsi fino in fondo, in grado di emozionare come pochi prodotti oggi in circolazione, ingiustamente snobbato forse a causa della sua posizione più a favore dei Musulmani che dei Cristiani (a riprova che i critici vengono pagati per farsi piacere qualcosa o meno e che, per giustificare la loro scelta ricorrono a goffe giustificazioni campate per aria)...insomma, assolutamente da vedere.
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anonimo
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lunedì 9 maggio 2005
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peccato!!
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Non mi sento di dare meno di tre stelle a questo film che pur in fatto di spettacolarità ha un suo valore. Peccato solo che ci aspettavamo qualcosa di più da Scott da un punto di vista storico e peccato che attori come Neason scompaiano dopo poche scene, lasciando incompiuta quella sete di personalità che Bloom - pur in fase di evoluzione positiva - ancora non ha.
La storia d'amore assolutamente insignificante e, alla fine, ci si annoia pure un pò. Peccato davvero!
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(di flavietta)
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axs
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martedì 4 settembre 2007
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bel film, ma troppa fantasia.
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La storia è spesso più fantasiosa della fantasia stessa.
Questo film ha il merito di essere molto realistico sul piano scenografico. L'ambiguità della fede medievale è ben
espressa (Cristo disse d'amarlo il nemico, non di ucciderlo. Il Malicidio è una invenzione medievale che di cristiano ha poco) ma le Crociate da questo periodo provengono. Però la fedeltà alla storia spesso è carente.
La figura di Guido di Lusignano è nata dalla fusione di due personaggio: Gerardo di Ridford (vero Meastro dei Temlari) e Guido di Lusignano (pover'uomo stolto, re di Gerusalemme per macchinazione d'altri). Raimondo di Tripoli, personaggio di primo piano non è nemmeno menzionato. E Baliano era sposato con la figlia del basileo bizantino.
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La storia è spesso più fantasiosa della fantasia stessa.
Questo film ha il merito di essere molto realistico sul piano scenografico. L'ambiguità della fede medievale è ben
espressa (Cristo disse d'amarlo il nemico, non di ucciderlo. Il Malicidio è una invenzione medievale che di cristiano ha poco) ma le Crociate da questo periodo provengono. Però la fedeltà alla storia spesso è carente.
La figura di Guido di Lusignano è nata dalla fusione di due personaggio: Gerardo di Ridford (vero Meastro dei Temlari) e Guido di Lusignano (pover'uomo stolto, re di Gerusalemme per macchinazione d'altri). Raimondo di Tripoli, personaggio di primo piano non è nemmeno menzionato. E Baliano era sposato con la figlia del basileo bizantino... Insomma, non si può chiamare film storico ciò che non lo è. Solo l'ambientazione è perfettamente storica.
Tutto sommato, un buon film. Meglio di Troy che è campato per aria, così come Il Gladiatore.
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anonimo
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mercoledì 1 giugno 2005
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bloom portasfiga
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Secondo me il potagonista era un portasfiga.
Dalla prima sequenza fino alla fine la sua presenza porta morte ovunque.
La moglie, il padre, i compagni di attraversata e via dicendo..
A Gerusalemme la pace regnava orami da 100 anni.....
per fortuna ariva lui e tutto finisce.
Se no che andavamo a vedere al cinema?
Una tranquilla giornata di noia in terra santa?
E poi il fulcro di tutto, da buon crociato in missione per aiutare il prossimo (ma i crociati aiutavano veramente il prossimo come il protagonista pretende di fare?) alla domanda:
Vuoi sposare (quella gnocca di) mia sorella (di cui lui era pure innamorato), diventare Re di Gerusalemme, salvare i popoli cristiani e mussulmani, perpetuare la pace, etc.
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Secondo me il potagonista era un portasfiga.
Dalla prima sequenza fino alla fine la sua presenza porta morte ovunque.
La moglie, il padre, i compagni di attraversata e via dicendo..
A Gerusalemme la pace regnava orami da 100 anni.....
per fortuna ariva lui e tutto finisce.
Se no che andavamo a vedere al cinema?
Una tranquilla giornata di noia in terra santa?
E poi il fulcro di tutto, da buon crociato in missione per aiutare il prossimo (ma i crociati aiutavano veramente il prossimo come il protagonista pretende di fare?) alla domanda:
Vuoi sposare (quella gnocca di) mia sorella (di cui lui era pure innamorato), diventare Re di Gerusalemme, salvare i popoli cristiani e mussulmani, perpetuare la pace, etc....
LUI RISPONDE "NO!"
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jacopo b98
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venerdì 6 giugno 2014
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gran kolossal storico diretto da ridley scott
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Nel Medioevo Baliano (Bloom), fabbro francese, si unisce ad una compagnia di crociati diretti in Terra Santa, poiché desidera trovare perdono per le proprie malvagie azioni (un omicidio) e per il suicidio della moglie. Diventato cavaliere si schiera a fianco del re cristiano di Gerusalemme (Norton) e combatte strenuamente per la convivenza tra cristiani e musulmani. Ma ciò non basterà a far scoppiare una guerra sanguinosa che finirà con la presa musulmana di Gerusalemme. Alla fine se ne tornerà in Francia e ritornerà a fare il fabbro. Deluso e, in parte, sconfitto. La sceneggiatura, scritta da William Monahan (Oscar per The Departed di Scorsese), si basa su eventi realmente accaduti e, di fondo, Le crociate è un film storico.
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Nel Medioevo Baliano (Bloom), fabbro francese, si unisce ad una compagnia di crociati diretti in Terra Santa, poiché desidera trovare perdono per le proprie malvagie azioni (un omicidio) e per il suicidio della moglie. Diventato cavaliere si schiera a fianco del re cristiano di Gerusalemme (Norton) e combatte strenuamente per la convivenza tra cristiani e musulmani. Ma ciò non basterà a far scoppiare una guerra sanguinosa che finirà con la presa musulmana di Gerusalemme. Alla fine se ne tornerà in Francia e ritornerà a fare il fabbro. Deluso e, in parte, sconfitto. La sceneggiatura, scritta da William Monahan (Oscar per The Departed di Scorsese), si basa su eventi realmente accaduti e, di fondo, Le crociate è un film storico. Tuttavia la storia, seppur costellata di personaggi, lo stesso Baliano, realmente esistiti, è fittizia. È una storia di convivenza e di violenza, tradita dallo sciocco titolo italiano, che modifica il bello e intelligente titolo originale, notevolmente ironico e tragico: Kingdom of Heaven, letteralmente Il regno dei cieli. Perché Scott si immerge in un conflitto medievale tra cristiani e musulmani, ma alla fin fine ci narra la storia di un paese, Israele, che la pace alla fine non l’ha ancora trovata. Storia di battaglie, intrighi, amori, violenze, destini che si incrociano che vanno a formare un grande quadro, in cui però il personaggio più debole risulta purtroppo il protagonista Baliano, non tanto per l’interpretazione di Bloom, interprete funzionale seppur non eccezionale, ma perché è troppo semplice, troppo banale e in fondo, diciamolo, troppo “ridleyscottiano”, fondamentalmente è un nuovo Massimo ed è tale e quale a quello che sarà il Robin Hood del 2010. E non aiuta il fatto che egli vada in giro a sbandierare frasi palesemente fatte del tipo Che uomo è un uomo che non rende il mondo un posto migliore?. Dove Le crociate risulta potente è nella viva, potente, ammaliante messa in scena di Scott (tanto per cambiare!!), alla cui riuscita contribuiscono non poco la fotografia di John Mathieson (Il Gladiatore), le scenografie di Arthur Max, i costumi di Janty Yates e le musiche di Harry Gregson Williams. E inoltre tutto si può dire ma non che nel complesso, se si fa appunto eccezione per Baliano e, in parte per suo padre Goffredo (Neeson), i personaggi siano ben caratterizzati e i dialoghi ben scritti: rimangono particolarmente impressi la Sibilla di Eva Green (sarà anche per la sua impressionante bellezza?), il Baldovino di E. Norton (che non si vede mai in faccia ma lascia il segno) e soprattutto il Reginaldo di Brendan Gleeson, personaggio di sadica crudeltà e ferocia, uomo pazzo, in parte costretto a fare quello che fa poiché Qualcuno il lavoro sporco deve pur farlo, come dice in una scena particolarmente significativa. Nel complesso comunque, tra i lavori storici di Scott, Le crociate resta comunque il più riuscito!
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stefano capasso
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giovedì 16 aprile 2015
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il rapporto con dio tra bene e male
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Ridley Scott racconta un episodio delle crociate e in particolare quella serie di eventi che portarono alla riconquista, da parte dei saraceni, di Gerusalemme. Il protagonista è Balian che da umile fabbro scopre di essere il figlio di Goffredo e che partirà per Gerusalemme dove nella battaglio contro Salah al Din avrà modo di mostrare il suo valore. Un film epico, con battaglie, suspance, personaggi estremi che fa luce sul rapporto dei vari protagonisti con la religione, la spiritualità e il potere. In quel periodo il nome di Dio veniva usato per combattere e conquistare e gli uomini si dividevano per la personale etica che essi facevano del loro rapporto con la religione.
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Ridley Scott racconta un episodio delle crociate e in particolare quella serie di eventi che portarono alla riconquista, da parte dei saraceni, di Gerusalemme. Il protagonista è Balian che da umile fabbro scopre di essere il figlio di Goffredo e che partirà per Gerusalemme dove nella battaglio contro Salah al Din avrà modo di mostrare il suo valore. Un film epico, con battaglie, suspance, personaggi estremi che fa luce sul rapporto dei vari protagonisti con la religione, la spiritualità e il potere. In quel periodo il nome di Dio veniva usato per combattere e conquistare e gli uomini si dividevano per la personale etica che essi facevano del loro rapporto con la religione. Assumere la responsabilità delle proprie azioni, con rigore e rispetto verso tutti è ciò che realmente metteva in contatto con Dio, piuttosto che operare in suo nome per scopi personali. E quello che aleggia per tutti è il senso del proprio destino da compiere, che ognuno è chiamato a svolgere secondo la scala di valore che sceglie per se stesso.
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