Acqua alle Corde |
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Un film di Paolo Consorti.
Con Cristiano Caldironi, Enzo Iacchetti, Elio e le Storie Tese, Giobbe Covatta.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- Italia 2022.
- Kimera Film
uscita lunedì 9 gennaio 2023.
MYMONETRO
Acqua alle Corde
valutazione media:
1,69
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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una commedia fuori dagli schemidi RockoFeedback: 100 |
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venerdì 27 gennaio 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Acqua alle Corde" è una "commedia non commedia", nel senso di una pellicola agrodolceche che non approda necessariamente al lieto fine, difficilmente catalogabile in uno schema di genere ben preciso, ma che raggiunge comunque facilmente l'obbiettivo della risata. In primo luogo l'interpretazione di Cristiano Caldironi del personaggio di Santini ha un approccio coraggioso e originale perché propone un personaggio perdente al quale si fa fatica ad affezionarsi e che nonostante la mancanza di empatia col pubblico regge perché, a differenza degli altri personaggi caratterizzati in modo più monodimensionale (ottimo Iachetti come antagonista bieco e antipatico), ha una tridimensionalità che potrebbe funzionare anche in una pellicola drammatica. In "Acqua alle Corde" il compito di empatizzare con il pubblico viene lasciato all'assistente di Santini, ruolo interpretato dalla brava e convincente Rebecca Liberati. Il recensore ha definito il montaggio statico, ma se anche fosse vero, lo trovo un punto di forza perché spesso in molti film trovo movimenti di macchina inutili che cercano di sorprendere ma che sono spesso ingiustificati. Trovo ottima la regia di Paolo Consorti che inserisce citazioni dall mondo dell'arte (che ben conosce) e riesce a stranire piacevolmente il pubblico con sequenze oniriche che si confondono con la realtà ed ha il coraggio di puntare tutto sulla figura dell'antieroe. In conclusione ci vorrebbero molte più pellicole così in Italia, più sperimentali, senza protagonisti piacioni di facile appeal. Sono convinto che una pellicola con protagonista un perdente come Santini possa essere apprezzata anche oltreoceano, dove da anni non viene cercata necessariamente l'empatia da parte del pubblico, basti pensare alle pellicole dei Fratelli Coen ad esempio ("A Serious Man", L'uomo che non c'era") o allo splendido "A proposito di Smith" con un magnifico perdente Jack Nicholson, che funzionano lo stesso. Mi auguro che in Italia ci possa essere in futuro molto più Cinema di questo tipo.
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